hei ciao! sai, questo tuo pensiero mi ha davvero colpito. la tua analisi sulla nostra concezione di ignoto e di paura è vera e condivisa da molti. la nostra società ha paura di soffrire, ma in fondo chi non ne ha?
il paragone della linea mi è piaciuto e hai ragione: siamo noi a fare distinzioni sulla linea, a dividerla in segmenti. siamo troppo occupati a fare distinzioni e ad avere paura che non ci godiamo il momento; per citare Orazio: tempus fugit, carpe diem"; inoltre l'idea che esprimi, della paura come stimolo per la spontaneità è abbastanza ottimistica. secondo me davanti l'ignoto si tende a riprodurre un modello simile, per esempio, quando si conoscono nuove persone, si cerca di dare una buona impressione di sé.
comunque mi è piaciuta, complimenti :) |