Recensioni per
Time has a way of changing things
di Alexiel Mihawk

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 2 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
28/10/14, ore 19:16

Mi piace molto come hai scritto questo primo capitolo. Secondo me in Saori convivono appunto due nature, quella di ragazza e quella di donna.

Recensore Junior
09/10/14, ore 13:49

Veramente una bella scelta quella di scrivere di Saori, di volersi concentrare su quel aspetto di lei - pure così importante - che al fandom sfugge (o meglio, di cui al fandom nemmeno importa di provare a capire o inquadrare). Diciamo pure, che probabilmente anche a Kurumada spesso il potenziale di Saori è sfuggito e così lei è purtroppo rimasta intrappolata in una storia ciclica, in un ruolo abbastanza ripetitivo e pure maschilista. Credo che, come fan, o negli anni ti accorgi di questa cosa e di ciò che Saori era in fondo in fondo, e di quello che avrebbe potuto essere, oppure c'è poco da fare, ti resta indigesta.

La tua fic, per quanto breve e coincisa, fa un ottimo lavoro nel condensare i contrasti di questo personaggio sotto un'ottica tutta umana, ovvero quella della stessa Saori che si è ritrovata - e si ritrova ancora - a dover affrontare e convivere con parti di sé che a un tempo la costringono ad essere vicina all'umanità come nessun'altra persona può, ma anche ad isolarla ulteriormente da essa. Brava!

Recensore Master
01/10/14, ore 16:48

ti faccio i miei complimenti.Sei la sola che oso definire fan autentica di Saori.lei non è la mia preferita,ma noto con immensa gioia che sei la sola che l'ha capita davvero. è una ragazzina di tredici anni,che accetta il suo destino fino in fondo rinunciando ad essere umana.tralasciando che,per quanto se ne dica,Seiya si vede lontano un miglio che non la ama,perchè il suo cuore batte per una sacerdotessa dai capelli verdi....mi chiedo come si faccia ad inventarsi scuse come quella che in lei sarebbero presenti natura umana e divina.mica è sasha di lost canvas...Saori l'ho sempre ammirata,nonostante le apparenze ha coraggio da vendere.e non per nulla,atena è una stratega militare a volte violenta quanto Ares.sono appassionata di mitologia e quando leggo certe sciocchezze resto sempre amareggiata. continua così :) la tua fanfiction è davvero bella

Recensore Master
01/10/14, ore 14:04

Bello, bello, bello. ^^

Io ho sempre preferito leggere storie in cui Saori non è descritta come un'oca, stupida, e petulante. E' una dea. Una delle dee più importanti di Saint Seiya. Certo, ha commesso i suoi errori. Ma sono poi davvero errori?
Atena è l'unica divinità che, secondo Kurumada (se non vado errata), s'incarna, quindi è anche vero che dire Saori, dire Sasha, dire Atena è dire la stessa cosa, ma è anche vero che la Saori Kido delle Galaxian Wars è molto diversa della Saori Kido di Hades. Evolve... diventa sempre più consapevole.

I tasti del pianoforte, ottantotto, come le costellazioni, come il numero dei presunti Saint al suo servizio. Atena li guida, ne determina l'evoluzione, la sopravvivenza e la morte. Mi ha sempre affascinato il modo in cui Kurumada ha voluto tratteggiare Atena. Questa divinità potentissima, ma che necessità degli umani per agire.

Bye.
 

Recensore Master
01/10/14, ore 11:10

Ci sono dei giorni in cui non sa se i suoi pensieri sono suoi o della dea che giace sopita dentro di lei; Saori esiste come individuo singolo?

BANG!!

Perché è quello che mi chiedo anche io, e che credo si chieda chiunque realizzi l'enormità di ciò che significa scoprire, in una bella e assolata mattina di Maggio, di essere la reincarnazione di una divinità (senza andare a scomodare le dispute filosofiche tra arianesimo, manicheismo e tutto il resto, o non ne usciamo vivi). Capiamoci, sono solo storie di carta. Ma una storia di carta vale davvero se ti lascia qualcosa. Un'emozione. Anche da poco. Anche solo un pensiero. Che ti prende, ti si aggrappa alle viscere con la gentilezza di un Rok incarognito e la leggerezza di una farfalla. E non ti molla.

Odiare Saori è facile, perché è la donzella da salvare con cui è davvero complicato immedesimarsi. Ci sono persone che ci riescono, e di solito sono quelle persone che amano giocare con Barbie. Io no. Eppure, crescendo, questa ragazza cresciuta mangiando pane e volpe si è rivelata meno imbecille di quanto mi appariva all'inizio. O forse sono solo cambiata io, chi può dirlo. Saori ha un suo spessore, e questo a prescindere dall'accoppiarla o meno a Seiya (e se lo si fa, si tenga presente la blasfemia di questa relazione, grazie. Caspita, è una dea, non una liceale della III B). Saori ha i suoi difetti (viziata, arrogante, saccente, testarda... devo continuare?). Saori assomiglia (o meglio, noi fan ci accorgiamo che potrebbe assomigliare) ad una persona vera. Reale. Che avrebbe taaaaaaanto da dire, se solo la si lasciasse parlare.
Saori non è materia facile da maneggiare. Affatto. Ma che soddisfazione ti da quando riesci a farle fare quello che vuoi tu.

In bocca al lupo per questa tua avventura. Perché perdersi in Saori è come entrare nel Labirinto di Alice (o di Creta, per restare in tema), ma mi sembra che tu conosca quasi a memoria tutte le svolte e sappia tornare al punto di partenza. Da un'altra prospettiva. E questo mi è piaciuto davvero. Perché all'inizio della storia che Saori. Una ragazza. Con le sue ansie, le sue paure ed i suoi dubbi, mentre suona - mentre doma, mi verrebbe da dire - gli ottantotto tasti del pianoforte. E nel corso della storia ci mostri tutto: lei, la sua vita, le due guerre sacre, nonno Mitsumasa - spezziamo una lancia in favore di quest'uomo: siamo tutti portati ad allevare la nostra discendenza, figli o nipoti che siano, come se fossero loro i padroni della terra, pensando, a torto o a ragione, "Mira, popolo, la perfezione di questa creatura!". Mi sembra logico fare altrettanto, se non di più, quando si sa di allevare una divinità. Cosa bizzarra, me ne rendo conto. Ma se Kido ha avuto un merito non è stato quello di allevare nel lusso Saori - impedendole di conciarsi come una torta alla panna - quanto quello di averla cresciuta come una bambina).
Ma poi, rincorrendo quei tasti bianchi e neri, non c'è più Saori, a suonare il pianoforte. C'è Athena. Che è anche Saori. Perché hai ragione tu. I nomi delimitano. E noi, tutti noi, siamo infinito.

Recensore Master
30/09/14, ore 22:11

Scelta coraggiosa, la tua. Che ti ripagherà. Perché hai ragione da vendere quando dici che è più facile odiare Saori che apprezzarla. Cosa ancora più vera da quando è spuntata Sasha, nei confronti della quale Saori deve solo impallidire. Ma hai fatto bene ad accettare la sfida e a provare a rivalutare questo personaggio che, come tu stesso/a dici, un'evoluzione l'ha subita. E allora, ripensando alla sua parabola senza il filtro della freddezza che mi provoca, mi trovo a concordare con te. Saori è un personaggio difficile e complesso. Una ragazzina cresciuta all'ombra ingombrante di nonno-pervert Kido, che le ha impartito una rigida educazione borghese. Una ragazzina che all'improvviso si trova il destino del mondo sulle spalle. Nella sua freddezza forse c'è l'umana reazione alla paura di non essere all'altezza di un compito così enorme.
Bello il rifugio che hai trovato per lei nella musica. Il suo potere è infinito, ma quanto è piccola e inerme questa ragazzina al cospetto dell'eterna lotta fra bene e male!
Seguirò con interesse, sperando (lo dico col cuore) che la storia continui su questa linea intrigante senza scadere MAI nella fangirlaggine pro SaorixSeiya, perché la Parthenos NON può amare per definizione, ed è questa la misura della sua tragedia.
A presto!