Prima classificata al contest "Una canzone per noi"
Titolo: 4/5 Di cuscini sgualciti e fili spezzati
Il titolo è piuttosto buono, volendo proprio proprio proprio rompere le scatole, direi che la parola “spezzati” è poco adatta ad un titolo lungo, a causa della sequenza “p”, “z”, “t” che la rendono poco musicale, ma è davvero andare a cercare il pelo nell’uomo!
Sinossi in 200 parole: 2/5
L’uso di una parte del testo è un’arma a doppio taglio: se al lettore quelle poche righe non dicono nulla, lo hai perso. In questo caso, le frasi da te scelte danno l’idea dell’argomento in esame, ma non si tratta di una “presentazione” dell’opera.
Formattazione: 6/10
Discreta: l’alternanza di alloneamento destra/sinistra rende il testo dinamico e visivamente non stanca, tuttavia mancano, per la parte di testo allineata a sinistra, l’impostazione giustificata del testo e le rientranze per i nuovi paragrafi ed i dialoghi (tasto “tab”). Inoltre, usi il trattino al posto delle virgolette « caporali ».
Grammatica ed ortografia: 9/10
L’unico errore serio è un maschile al posto del femminile! Le restanti correzioni sono cose da poco, ma, per completezza, ho segnato tutto, qui sotto.
Stile/lessico: 8/10
Uno stile leggero, lineare, facile: mi piace. Mi piace il modo in cui mostri le cose e mi piace la scelta accurata dei vocaboli: sei diretta e riesci a rendere chiaro quello di cui parli.
Quello che mi piace meno è che le citazioni non siano precise al 100%: usi i trattini al posto delle virgolette « caporali ».
Originalità: 2/5
Per forza di cose, rifacendoti ad un episodio preciso ed alle considerazioni che porta con sé anche a distanza di tempo, il tema non può essere molto originale. Questo ti penalizza un po’, ma spero ti consoli sapere che l’hai trattato bene.
Gradimento personale: 3/5
Sono del parere che Lily sia stata una sciocca a scegliere James (non lo sopporto proprio) e perdere un uomo come Piton, quindi mi dispiace leggere dello struggimento di lui, sapendo poi come andrà a finire, tuttavia hai trattato l’argomento con delicatezza e profondità, il che non riesce a tutti e per questo l’ho apprezzato.
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Non ti assegno il punteggio pieno esclusivamente per l’uso delle citazioni: il tuo Piton è sicuramente il Piton della Rowling, ma, appunto, è un po’ troppo della Rowling. L’effetto è ottimo, ma sei stata “aiutata”, diciamo.
Attinenza al tema: 10/10
C’è il testo della canzone, ci sono i sentimenti, quindi direi che l’obiettivo è stato raggiunto.
Bonus pacchetto: 2/3
Manca la voce "Londra Babbana"
55/73
“bambini …” → spazio tra la fine della parola ed i tre punti
“-Lo sei, sei una strega.” → nel dialogo sono più appropriate le virgolette « caporali » o alte: il trattino ha altri utilizzi (interruzione di citazione, inciso) e può ingenerare confusione nel lettore se usato in entrambi i casi. Inoltre il trattino medio va sempre preceduto e seguito da uno spazio bianco, tranne quando il trattino di chiusura è seguito da un segno di interpunzione. Infine, nella citazione devi essere precisa, anche nell’uso dei simboli e il testo (mi baso sull’edizione Salani) usa, per il dialogo, le virgolette caporali.
“ E’ [...]” → il segno grafico per la terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo essere è: “È” (Alt + 0200).
“[...] è una strega, ed io [...]” → comincio col dire che la “d” eufonica andrebbe normalmente bene, se non fosse una citazione e nel testo è scritto “, e io”. Discorso un po’ diverso per la virgola prema della congiunzione: si tratta di testo tradotto, quindi non soggetto alle regole grammaticali della lingua italiana... e dal momento che leggiamo tante opere straniere, niente di strano che ci dimentichiamo le particolarità della nostra lingua.
“[...] salice …” → spazio, come prima.
“la conferma che era fiero di potergli dare.” → a Lily, quindi femminile: “darle”.
“E’ [...]” → come prima.
“Mulciber!...-” → manca lo spazio tra il punto esclamativo e i tre punti.
“le prime scelte che i avrebbero [...]” → errore di battitura,
“E non è … tutti pensano … il Grande Campione di Quidditch ...” → in tutti e tre i casi, c’è uno spazio di troppo, come prima.
“Avery …” → spazio, come prima.
“[...] settimane …” → spazio, come prima.
“[...] ferito …” → spazio, come sopra.
“[...] una … una … credi che voglia essere un … [...]” → spazi, come prima.
“No … senti, io non volevo …” → spazi, come prima.
“E lì, [...]” → come prima. |