Mettiamo da parte il nonsense, adesso. Qui abbiamo un ritratto psicologico. Adoro questo genere, specie quando i personaggi sono... diciamo dei "casi umani". La storia mi è abbastanza piaciuta devo dire. Hai uno stile molto asciutto, esplicito, piano lineare. Inoltre hai una forte tendenza a verticalizzare il testo quando cerchi di enfatizzare alcuni passaggi. Tecnicamente comunque è una tua licenza, rende i testi "tuoi" e va benissimo.
Per quando riguarda il contenuto della storia, ho apprezzato anche questo. Hai delineato abbastanza bene il signor Antonio che è il fulcro della vicenda, o per meglio dire, la vicenda stessa. Credo, comunque, che potessi indagare ancora un poco di più in lui. Per come lo descrivi al'inizio, è un uomo che non vuole legami con niente e con nessuno, che non vuole essere influenzato né vuole influenzare nessuno. E allora perché arrivare ad assassinare due ragazzi? La sua repulsione per le emozioni e i sentimenti lo portano a odiare e a voler cancellare i sentimenti altrui (credo). Sono arrivato alla conclusione che questo odio superi la sua indifferenza verso il resto del mondo. Il personaggio è davvero controverso. Sono interdetto e ho paura di non comprenderlo del tutto. Tra l'altro il suo disprezzo si fonde a un vago senso di pena e compassione. Anche se nelle sue parole emerge solo ira e sdegno, lui agisce per "salvare" i ragazzi. Difficile porre la linea di confine tra odio e compassione in questo caso. Sto scrivendo un mondo, forse troppo, perdendomi in congetture. Pensi di poter chiarire i miei dubbi?

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E se cominciassi ad odiarti? Davvero, mi stavo affezionando a quei due ragazzi e tu.. non può essere! Ci sono rimasta malissimo, davvero. E se all'inizio provavo un po' di pietà per quel signore, tutto sommato, alla fine l'ho odiato di un odio profondo e intenso.. comunque se sai far sgorgare questi sentimenti così forti la spiegazione è solo una: sei davvero bravo.
Ma adesso sono triste, quindi me ne vado.

-Grido nel silenzio-

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Salve.E' sempre un piacere leggere le tue storie.Ti muovi molto bene anche in questo genere.Devo dirti che questa storia mi ha molto colpita, è diventata una prassi, e sono sempre più convinta che il tuo stile sia non solo estremamente personale, ma anche incredibilmente innovativo. Tratti temi di grande attualità in maniera oltremodo interessante. Trovo ottima anche l'introspezione del personaggio stesso, è un tipo 'particolare' questo Antonio, e tu riesci a rendere sempre ottime e dettagliate le descrizioni dei personaggi, i loro pensieri e le loro attitudini. La storia risulta estremamente scorrevole e corretta.Ottima la parte conclusiva, l'ho trovata davvero molto significativa. Insomma, una vera perla.
A presto.
(Recensione modificata il 05/10/2014 - 06:13 pm)

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Un perfetto e puntuale ritratto criminologico dell'anaffettivo sociale: questo sarebbe Antonio.
Distrugge i sentimenti altrui perchè lui non è in grado di provarne, non ne ha gli strumenti. Di solito anaffettivi lo si diventa, ma in rari casi si nasce proprio così.
Ha puntato ed ha distrutto.
Ora si sente felice e realizzato, in una sorta di assurdo mondo parallelo che si è creato con le sue stesse mani.
Sono davvero colpita, The Sorrow... che altro dirti?

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