Recensioni per
A hopeless depression.
di hp_in_my_heart

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/05/15, ore 15:00

Settima classificata al concorso "Origami contest"

Grammatica: 16,5/20
Hai dimostrato un’ottima padronanza della grammatica, al di là della lunghezza del testo; scovare degli errori è stato complesso e questa è la prova inconfutabile della tua bravura. Sfortunatamente, l’inizio della storia mi ha costretto ad abbassare il punteggio, oltre a un altro piccolo errore che ho scovato verso la fine. Sebbene si tratti di pochi errori, la brevità del testo li ha resi piuttosto incisivi, per questo motivo il punteggio ne ha risentito tanto. Per essere più precisi, mi riferisco a:

  • La pistola luccicava sotto i raggi del sole che entravano dalla finestra, senza rallegrarmi affatto. Se sei depresso, penso, un po' di sole non può risolvere nulla. Nessuno poteva risolvere i miei problemi, nemmeno io. Già il mio nome, Achille, non era di buon auspicio, vista la brutta fine che l'eroe faceva nel mito. Sono anche colto, sì; però questo non mi ha impedito di amare una donna di un amore disperato ma intenso, impossibile ma perseverante. L'avevo amata per anni, sì, facendo soffrire un'altra ragazza che voleva stare con me, accanto a me,  ma la donna che davvero amavo non voleva saperne di me.” = ho ricopiato l’intero periodo per spiegare al meglio il problema, dato che è piuttosto controverso. Hai iniziato il racconto con l’imperfetto (luccicava...entravano), poi sei passata al presente (sei...penso...può), per poi ritornare all’imperfetto (poteva...era), e così via (sono...ha impedito...avevo amata...voleva...amavo...) fino al periodo successivo, a partire dal quale hai mantenuto la narrazione al presente, con qualche salto temporale contestualizzato. Presumo si sia trattato di una scelta stilistica, un modo per enfatizzare la confusione del protagonista, ma da un punto di vista grammaticale non posso passarci sopra: dovresti sistemare i tempi verbali che hai erroneamente usato all’imperfetto et similia, così da non confondere eccessivamente il lettore [luccica...entrano...può...è...fa...ho amata (si presume che la ami ancora)...amo...vuole];
    accortomi di essere ignorato ad oltranza” = la “d” eufonica non andava usata in questo caso, perché la vocale che segue non è la stessa (a oltranza);
A parte quella “d” e quell’inizio ingarbugliato, sei stata perfetta, per cui non lasciarti ingannare dal punteggio, perché la tua bravura è lampante!
 
Stile: 20/20
Dire che ti sei rifatta è riduttivo, dato che hai raggiunto il massimo! Non ho trovato neanche l’ombra di una virgola fuori posto, nemmeno la più piccola ripetizione fuori luogo. Con il tuo stile sei riuscita a rendere magnificamente il tormento interiore di Achille, usando periodi di lunghezza variabile ma costruiti ad hoc! Hai utilizzato un lessico incredibilmente ricco, perfettamente in linea con il registro linguistico medio, e hai dato prova di un’encomiabile padronanza della punteggiatura. Non ho nulla da obiettare, nulla per cui storcere anche solo lievemente il naso: con uno stile fluido e magnetico come il tuo non si può fare altro che elogiarti, perciò bravissima!
 
Uso del pacchetto: 9,5/10
Prima di entrare nello specifico, vorrei farti i complimenti per esserti destreggiata in modo incredibile con tutti questi elementi; non era facile dare il giusto spazio a ognuno dei prompt, specialmente in un testo relativamente breve come il tuo, perciò non posso fare a meno di congratularmi con te. C’è stato solo un elemento che non mi ha convinto del tutto, ma con tutti quei prompt penso sia naturale. Scendiamo nei dettagli:
  1. Figura umana: pistola (1,5/1,5) – depressione (1,5/1,5)
Sei stata veramente brillante nell’utilizzare questo pacchetto, entrambi gli elementi al suo interno sono stati impiegati come autentici prompt. La pistola appare all’inizio, illuminata dai raggi del sole, e già da allora si comprende la sua importanza: lei “luccica” come se fosse un diamante, quasi stesse ammiccando al protagonista. Lei è la chiave, l’oggetto che racchiude la fine dei suoi problemi, e Achille la ammira in tutto il splendore. Il suo ritorno in scena è ancor più efficace: quell’arma fredda arriva addirittura a confortarlo, placando i tormenti che i ricordi fanno riaffiorare; infine, dopo un’ultima esitazione, ecco che il grilletto viene premuto e la pistola mantiene la sua gelida promessa di morte. Davvero efficace e perfettamente sfruttato.
Un discorso analogo va fatto per il secondo prompt: la depressione del protagonista è tangibile, ogni pensiero ne sembra impregnato. Dal giorno in cui si è infatuato di quella ragazza, ecco che la depressione compare e lo segue come un’ombra; per certi versi è proprio lei la vera protagonista della storia, colei che muove i fili della vita di Achille finché il gioco la compiace, per poi spingerlo tra le braccia della morte. Hai usato il prompt in modo completo e decisamente soddisfacente, non c’è altro da aggiungere se non i miei complimenti.
  1. Elmo del samurai: “A volte alcuni ricordi non sono che origami che la mente crea piegando fogli del passato” (2/2); carpa: amore (1/1) – perseveranza (0,5/1)
L’uso degli elementi di questo pacchetto è stato quasi perfetto, se non ci fosse una sorta di carenza di attenzione sulla perseveranza, ma andiamo con ordine. Riguardo la citazione, è indubbia la sua presenza tra le righe del testo, come si evince dall’importanza che i ricordi assumono all’interno della vicenda; Achille vi si aggrappa con tutte le sue forze in cerca di un contatto con la sua amata, l’unica vera ragione di vita per lui. Eppure questo non basta, perché i ricordi sono anche la prova dell’impossibilità di un futuro insieme, perciò il protagonista arriva addirittura a plasmarli a suo piacimento, creando così un’illusoria realtà in cui vivere. Questa idea mi ha davvero impressionato e ha certamente contribuito a farti avere il massimo, nonostante all’interno del testo tu abbia scritto “piegando fogli di ricordi” al posto “del passato”.
Anche nell’uso dei due prompt hai dimostrato grande abilità, dando rilievo a entrambi in modo quasi impeccabile; l’unico problema è stato che, mentre il primo avevo un ruolo dominante, l’altro era un po’ più “criptico” e questo ti ha lievemente penalizzato. Sulla predominanza dell’amore, credo non vi siano dubbi: questo sentimento diventa, contemporaneamente, ragione di vita e di morte per Achille. Se da una parte, il suo amore lo spinge a vivere, anche se in mondo fatto di ricordi distorti, dall’altra è proprio lui a spingerlo verso la depressione e, infine, la morte. Sulla perseveranza mi vedo costretta ad avanzare qualche lieve critica: è vero che essa è presente, come si evince dall’ostinazione del protagonista nel coltivare un sentimento malato e impossibile, però avrei preferito se l’avessi messo maggiormente in risalto, magari con qualche frase più incisiva. Per rendere meglio l’idea, torno un istante al primo pacchetto. Quando hai inserito la pistola, hai creato un’immagine davvero potente grazie a quel “luccicava”: mi sarebbe piaciuto tantissimo se avessi usato un escamotage del genere, così da rendere la perseveranza “palpabile”. Lo spazio ridotto probabilmente ti ha un po’ ostacolato ma, indipendentemente da tutto, hai sfruttato molto bene gli elementi, perciò la penalità è minima.
  1. Kusodama: tulipano giallo = amore disperato (3/3)
Questa è senza dubbi la colonna portante della storia, dato che è proprio questo sentimento che muove la vicenda. Quello che prova Achille è un amore disperato in tutti i sensi, un desiderio inafferrabile che risucchia la sua voglia di vivere fino all’ultima goccia. Hai messo in risalto la disperazione che questo sentimento malato cela, ponendo l’accento su quanta devastazione abbia portato nella vita del protagonista. Pur avendo una buona carriera e un’altra donna che avrebbe voluto stare al suo fianco, l’amore per la collega è talmente forte e distruttivo da intrappolarlo in una realtà parallela, colma di falsi ricordi e chiusa da un guscio di disperazione.
 
Insomma, hai fatto un lavoro davvero incredibile: conciliare tanti elementi diversi in un’unica storia è di per sé un’impresa complicata, ma farlo in così poco spazio è semplicemente ammirevole!
 
Caratterizzazione personaggi: 4,5/5
Tenendo conto della lunghezza del testo, hai fatto un lavoro di caratterizzazione brillante. Hai focalizzato l’attenzione su Achille e sui suoi sentimenti più profondi, sviscerandone i lati salienti della sua personalità. Sebbene abbia una buona carriera lavorativa e una spasimante che lo ama, ogni suo pensiero è rivolto alla donna che gli ha rubato il cuore; hai sottolineato passo dopo passo i pensieri che precedono il suicidio, dando rilievo alla confusione che regna nella mente del protagonista. Il primordiale attaccamento alla vita lo spinge a esitare prima di premere il grilletto, ma la depressione è ormai troppo pressante per non cedere all’abbraccio della morte.
Dall’altra parte abbiamo lei, la “strafiga” che tutti amano e che ha stregato Achille: di lei non si sa molto, ma in fin dei conti il testo cattura gli ultimi pensieri di un uomo distrutto e che vive in due realtà opposte. Ciò che si scopre risulta più che sufficiente per carpirne i tratti salienti, il che va più che bene. L’unica pecca secondo me riguarda la controparte, colei che s’innamora del protagonista, ma che non verrà mai ricambiata: è una comparsa talmente flebile da scivolare in un angolo buio della storia, il che mi è un po’ dispiaciuto. Mi sarebbe piaciuto avere un quadro completo di tutta la situazione, ma in uno spazio tanto ridotto era difficile fare di più, perciò il punteggio rimane altissimo: bravissima!
 
Gradimento personale: 8,5/10
La tua storia è pura introspezione, il che mi ha letteralmente deliziato. Entrare nella mente di una persona che ha distrutto la sua vita per un’illusione è stato meraviglioso, specialmente per l’attenzione che hai messo in certi dettagli. Come ho già ripetuto più volte, l’immagine iniziale mi ha colpito tantissimo: con un accostamento apparentemente semplice hai impresso quel luccichio nella mia mente, davvero elettrizzante. Il finale è stato un vero trionfo, mi ha fatto venire la pelle d’oca! Ho solo un unico rimpianto: avrei voluto che fosse più lunga, lo ammetto... Ciò non toglie che il gradimento è altissimo, perciò non mi resta che dirti chapeau! Per concludere, ecco le tre frasi che mi hanno stregato, ottimo lavoro!
La pistola luccicava sotto i raggi del sole che entravano dalla finestra, senza rallegrarmi affatto.
La mia mente insegue disperata ricordi di fatti che non sono mai accaduti. Sto inventando la mia vita, per cercare di darmi il coraggio necessario a mettere via quella pistola.
Il grilletto è premuto. Un forte scoppio echeggia nella stanza. Io faccio appena in tempo ad accorgermene, prima di chiudere gli occhi. Il film è finito, anche i titoli di coda. Lo schermo si oscura e resterà così per sempre.
 
Originalità: 18,5/20
La storia di per sé non è originalissima, un amore non corrisposto che spinge il protagonista a togliersi la vita. Ciò che ha contribuito a dare grande originalità alla tua storia sono stati due fattori; in primo luogo, in queste storie di solito il protagonista è allo sbando più totale, invece Achille ha una sua posizione lavorativa e c’è addirittura qualcuno che si è innamorato di lui. Il secondo aspetto è la realtà parallela in cui si rifugia diverse volte per non arrivare a commettere il folle gesto, cosa che non avevo mai incontrato in nessuna storia di questo tipo. Grazie a questi due elementi, nonché alla tua indubbia bravura e al tuo stile intrigante, il risultato è stato molto originale, complimenti!
 
Totale: 77,5/85 + 2pt bonus = 79,5

VINCITRICE DEL PREMIO "Miglior Angst" 
Durante la lettura ho provato un'angoscia pazzesca, tanto da arrivare alla fine con le lacrime agli occhi: questo sì che si chiama Angst, bravissima!

Recensore Veterano
27/12/14, ore 21:28

Recensione premio.

Confesso di aver scelto questa storia perché il titolo mi aveva intrigata. Il primo appunto che faccio su questo breve testo è che lo trovo un po' confuso: il tempo del racconto cambia più volte (imperfetto, passato remoto, presente...) e non si capisce bene quando si svolga un determinato avvenimento. Mi riferisco, ad esempio, all'inizio del testo: "La pistola luccicava sotto i raggi del sole che entravano dalla finestra, senza rallegrarmi affatto. Se sei depresso, penso, un po' di sole non può risolvere nulla. Nessuno poteva risolvere i miei problemi, nemmeno io. Già il mio nome, Achille, non era di buon auspicio, vista la brutta fine che l'eroe faceva nel mito. Sono anche colto, sì; però questo non mi ha impedito di amare una donna di un amore disperato ma intenso, impossibile ma perseverante. L'avevo amata per anni...". Questo esordio ha avuto il merito di farmi capire immediatamente che mi trovavo davanti a un monologo interiore estremamente intricato, ma ho dovuto rileggere più volte per farmi un'idea un po' più precisa.
Mi è piaciuta molto l'idea dei "falsi ricordi", dell'immaginare di aver vissuto una vita diversa pur di trovare qualcosa per cui valga la pena di mettere via la pistola e continuare a vivere. Anche la conclusione non mi è dispiaciuta.
L'unica cosa che non mi convince del tutto è l'idea che la feroce depressione dell'uomo derivi da una vecchia delusione d'amore. Quando ho letto l'introduzione alla storia, mi ero fatta molte aspettative sulle ragioni dietro il suo folle gesto, e devo ammettere che sono state un po' disattese. Nonostante questo, la storia in sé non mi è dispiaciuta, quindi la mia recensione è positiva.
A presto!