Eccomi qui, a commentare questo magnifico scritto: posso finalmente usare liberamente i nomi dei protagonisti del telefilm, anche perchè immagino che chi dovesse - per caso - mai leggere questa recensione abbia prima letto il tuo racconto, eventualmente scoprendo (se già non ne fosse a conoscenza) chi purtroppo è morto all'inizio della nuova stagione... Ergo, sono tranquillo perchè non rischio di postare spoiler che possano rovinare la sorpresa a qualcuno! :3
Sara, a mio parere, è un personaggio molto bello: nonostante all'inizio della seconda stagione non mi facesse impazzire più di molto (non condivido il fatto che ella, pur sapendo della storia d'amore fra la sorella e Oliver, si sia intromessa - ma, alt, colpevolizzo allo stesso modo anche Oliver: non è giusto dare la colpa soltanto a Sara, anche perchè il signor Queen ha sbagliato allo stesso modo - e più volte, aggiungerei, dal momento che in uno degli ultimi episodi della scorsa stagione ci viene presentata una ragazza che è addirittura incinta... Ma tralasciamo queste considerazioni ahahah), mi sono ricreduto volentieri - nonostante il mio "cuore" parteggi, in assoluto, per Felicity ahahahah
Divido questa recensione in due parti - la prima facente riferimento alla sintassi e alla grammatica, la seconda inerente al contenuto del testo stesso.
Posso dirti fin da subito che, dal punto di vista linguistico, questo racconto è ineccepibile: personalmente non ho trovato alcun errore (sia esso grammaticale, sintattico o di mera battitura) che potesse in qualche modo disturbare la lettura; hai usato un lessico articolato e ricco anche di figure retoriche (un esempio, a prima vista banale ma secondo me molto esemplificativo, è il seguente: con l'espressione "le nuvole brontolano sopra di lei" sei riuscita proprio a dare l'impressione che le nubi, che qui assumono una sorta di antropomorfizzazione, siano partecipi a quanto sta per accadere - e credimi, anche riuscire a descrivere l'ambiente e/o qualche elemento del paesaggio in modo realistico e capace di colpire l'attenzione del lettore non è una cosa poi così facile e banale!).
Sono contento che il racconto scorra molto fluido: trattandosi di una storia breve, credo sia molto appropriato usare anche uno stile sì ricco dal punto di vista lessicale, ma che non si perda in descrizioni e digressioni tipiche invece di testi più lunghi; hai fatto uso di uno stile ricco ma diretto, uno stile che ci presenta due scene - simili, ma allo stesso tempo molto diverse (considerando anche l'epilogo finale dei due "salti") - e che, inevitabilmente, sprona a fare un confronto fra le due situazioni narrate e descritte.
Passiamo invece al contenuto della storia in sè: partendo dalla premessa che la morte di Sara mi ha devastato - anche perchè, personalmente, non me la aspettavo per nulla (insomma, sapevo che nei fumetti la vera Black Canary è Laurel, ma mi aspettavo che la giacca di pelle nera donata da Sara alla sorella alla fine della seconda stagione sancisse un implicito "passaggio del testimone" - il tutto senza richiedere una fine così straziante, a mio parere! Vedere Laurel disperarsi abbracciando il corpo senza vita della sorella è a dir poco straziante, davvero!) -, devo assolutamente dirti che mi ha emozionato leggere la versione "romanzata" della scena che ho visto, invece, su Internet. Credo che sia molto difficile riuscire a riproporre su carta una scena tratta da un film o da una serie televisiva, principalmente perchè è difficile riuscire a descrivere a parole i pensieri e le emozioni che, in una scena, spesso sono mostrate tacitamente per mezzo anche solo di un'espressione del viso - per esempio.
Il desiderio di Laurel che Sara possa volare, eludendo evidentemente l'epilogo (che anche Laurel sapeva conoscere fin dal primo istante in cui si è resa conto che la sorella stava precipitando dalla cima di un palazzo), è una chiara manifestazione di un'emozione grandissima che, nel telefilm, diviene manifesta non per mezzo di parole, ma grazie allo sguardo sconvolto di una donna che, impotente, vede una delle persone che più ama al mondo cadere da un'altezza mortale davanti ai suoi occhi - senza che ella possa fare nulla per aiutarla.
Ho apprezzato moltissimo il parallelismo fra un evento passato e quello tragico del presente: mi è piaciuto tantissimo vedere (o, meglio, leggere) Laurel "esercitare" il suo ruolo di sorella maggiore, cercando di proteggere Sara e spronandola a non mettere a repentaglio la propria incolumità; è evidente che le due sorelle si volevano molto bene (indipendentemente da tutta la vicenda pregressa del tradimento di Sara con Oliver ecc... ecc...), e immagino che per Laurel sarà difficilissimo riprendersi dalla morte della sorella - quella stessa sorella che ella aveva da poco ritrovato, per poi, ora, perderla di nuovo ed in modo definitivo.
Non so se ricordi, ma a me aveva colpito molto una scena tratta dagli episodi finali, prima dell'inizio della battaglia: quando Sara dice a Laurel di essere membro della Lega degli Assassini (e, di conseguenza, di ritenersi una sorta di mostro), Laurel ribatte dicendo che, se ella fosse stata davvero una persona malvagia, mai le avrebbero dato un soprannome dolce come "Black Canary"... Tutto questo per dire che ho amato il bellissimo rapporto che si era ricostituito fra le due sorelle Lance!
Credo che l'immagine più bella (non mi riferisco solo ad una bellezza intesa come felicità che emerge da un dato passo del racconto, ma di una bellezza a livello della potenza evocativa del passo stesso) di questo racconto sia quella di Sara che, con le proprie "ali di angelo", spicca il volo verso il Sole: è proprio un'immagine che richiama l'infinito, la libertà, l'illimitato - e, come ti accennavo prima, mi ha colpito che Laurel (pur di fuggire dalla consapevolezza che la vita di Sara sarebbe finita nel giro di pochi, ma probabilmente interminabili, secondi) potesse richiamare alla sua memoria un'immagine simile, che assume i caratteri di un ultimo, estremo desiderio (destinato, però, a rimanere privo di realizzazione)...
E' davvero un racconto bellissimo!
Complimenti, davvero! Te li meriti tutti!
Ciaoooo!
Matteo |