Recensioni per
Papaver rhoeas
di Francine

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
20/07/15, ore 20:52

il modo in cui tu scrivi è al limite della poesia.... molto retorico e molto ricco. grammaticalmente sei perfetta. il tuo testo è toccante, emozionante. Hai analizzato con cura il dolore di due guerriere tostissime. non è facile. ma sei restata IC. BRAVA. ho apprezzato molto la secondo persona. ottima scelta... è come se la coscienza di marin parlasse a se stessa.
l'unico appunto, dovuto più a gusti personali e non alla tua scrittura, io credo che tra seiya e saori vi sia solo un amor cortese... se seiya dovesse scegliere una donna, sono convinta che senza pensarci due volte la sua scelta cadrebbe sulla passionale serpentella.
Inoltre non credo che una persona di cuore come marin, che lotta per le persone che ama, possa mettere l'amato aiolia in secondo piano.
questi tuttavia sono pensieri personali..
da fangirl.
detto questo il tuo testo mi piace. brava! hai talento.

Recensore Junior
21/10/14, ore 14:49

Io AMO queste donne.
Amo Shaina e la sua forza, la determinazione stoica alla vita che possiede (no. Non ho sbagliato preposizione. L'ho voluta così, in barba al rigore della grammatica); amo Marin con la sua fermezza fragile e il suo dolore composto.
E amo i papaver. Rossi rossi come il sangue.
Rossi rossi come il sapore di un rituale antico, mediterraneo.
Mi sembravano due dee, queste guerriere. Due dee stanche e svuotate, al termine di una cerimonia che ha lasciato loro l'amaro in bocca. Mi hanno ricordato Cibele e i suoi rituali violenti di fertilità e sangue; mi hanno ricordato manipoli portati con mani brunite su altari di marmo annerito da troppi sacrifici. Mi hanno ricordato il dolore di una guerra, anche nel nome di Atena.
Sono stupende. Davvero.
Marin, nel suo continuare ad essere se stessa pur nella consapevolezza che tutto è cambiato e che tuttavia nulla realmente muterà. Hai presente il Principe di Salina, nel Gattopardo? Ecco: quel "perchè nulla cambi, tutto deve cambiare". E' Marin.
Che ha la ferocia dell'aquila dalle ali spezzate e che non rinuncia comunque a volare, che si arrampica, roccia dopo roccia, fino al costone da cui, se non volare, almeno potrà planare di nuovo verso il cielo. Anche da sola.
Ed è straziante quella consequenzialità di rimpianti che sono il peso di un passato, di decisioni prese e scelte fatte da cui non si può disattendere.
Marin è un soldato; e lo è stato per sopravvivenza. E quest'immagine è di una potenza evocativa che annichilisce e traccia, profondo, un solco incolmabile fra lei e Shaina.
Shaina. La donna. L'archetipo.
Il serpente che tenta e non rinuncia a combattere. La donna che nel seno del Santuario è nata, si è plasmata. La donna come Erittonio che riposa all'ombra dello scudo di Atena, paziente e fedele, ma assieme pericoloso e letale. Il serpente che sa mordere, e non cede. Non vuole cedere nemmeno per fedeltà.
C'è la femminilità forte e combattiva in Shaina, nel suo essere guerriera e nel suo essere amante mancata, gelosa, invidiosa di una dea che non gli concede il capezzale di un uomo, di un compagno, dell'amato, dell'ossessione (forse).
E mi piace vedere che, di nuovo, io e te ci incontriamo.
Come te, anch'io ha immaginato il destino di Marin lontanto dal Tempio. In modo diverso; per motivi diversi. Ma lontano.
Ma finchè non l'hai scritto tu, quella possibilità non era altro che un riferimento qua e là per me, e un'idea che forse non si sarebbe mai sviluppata. Con te, è diventata corpo tangibile.
E in quel gesto, in quella maschera tolta davanti ad un cenotafio, in quel visto disvelato di fronte all'antica nemica, all'altra faccia di se stessa, c'è la gravita opprimente e liberatorio di un gesto mai prima concesso, nemmeno nelle ombre di un amplesso. Perchè è di Marin quella sublime ritrosia, quel voler essere donna senza però la forza di rinunciare ad essere cavaliere, fra le braccia di Aioria.
Ed è invece di Shaina la forza di ironizzare su se stessa, sulla maschera che porta e sulla sua irrisoria fragilità (simbolica più che reale. Perchè, altrimenti, permettimi, quella di Shaina è vera sfiga, visto che altre maschere sembrano invece fuse nella carne di chi le indossa e la sua è in frantumi ogni tre per due), sul salutarsi mascolando l'inganno alla consapevolezza.
Ed è tua la leggerezza di quel ventre buttato lì fra le righe, lasciando sottintendere forse una nuova vita, forse una profondità viscerale di assenza.
Mi ripeterò, ma sei e resti sempre sublime!

P.S.
Arcere in arrivo. Questa volta sì, ci sono quasi^^

Recensore Master
18/10/14, ore 19:14

Ciao, Francine!
Dalla seconda parola - ma diciamo anche dalla citazione di Schopenhauer -, non sono più riuscita a staccare gli occhi dalla pagina e ho continuato a leggere, divorando ogni frase, ogni sentimento, ogni disperato tentativo di dare un senso a ciò che è successo e a ciò che sta accadendo a Marin. La lettura scorrevole, ogni termine diretto e mai banale, essenziale e a volte "spartano", mi hanno trasmesso sofferenza e forza; mentre l'utilizzo della seconda persona, mi ha impedito d'immedesimarmi e di struggermi completamente. Ed è perfetto così! Perchè Marin è una guerriera, è una sopravvissuta. Perchè Marin è l'Aquila... e, di certo, questo animale dallo sguardo freddo e truce, non ispira piagnucolamenti di alcun tipo (senza contare, poi, che l'aquila è anche l'animale consacrato a Zeus...).
La sensazione dolceamara che lascia questa storia mi toglie la parole. I "se" e i "ma" di Marin sono comprensibili e mi chiedo se mai riuscirà davvero a liberarsi del rimpianto di non aver confessato il suo amore ad Aiolia...
Leo è morto fisicamente, ma leggendo mi sono chiesta: è morto anche nel cuore e nella mente di Marin? L'Aquila vorrebbe dire a Shaina di dimenticare Seiya, di arrendersi, di dimenticare, ma per un attimo ho avuto come la sensazione che avrebbe voluto dirlo anche e soprattutto a sè stessa... Marin dimenticherà? Lei è forte, è una sopravvissuta nel sgnificato più stretto della parola e continuerà ad esserlo ovunque andrà, tuttavia non è di certo invincibile. Se ne va con la speranza, se ne va con la tristezza e la disperazione... se ne va, perchè è la cosa giusta da fare.
Perdona lo sproloquio, ma sono fatta così: quando una storia - ma anche una semplice frase - mi colpisce e mi "prende", inizio a pensare e metto nero su bianco tutto ciò che mi fa venire in mente...
Ti faccio i miei complimenti per lo stile e la forma del testo e, in particolare, per le citazioni che vi hai inserito... soprattutto per il per aspera ad astra finale, che da un bel po' di tempo è diventato il mio motto.
Alla prossima!

Ele

Recensore Veterano
15/10/14, ore 18:58

Vabbè, ma allora dillo.
Dillo, che mi vuoi spezzare il cuore.

E' difficile dire quale delle due soffra di più...Marin ha perso Aiolia (perdita di dimensioni TRAGGICHE, secondo i canoni della sottoscritta), ma sembra essere distaccata, come se ormai avesse già preso il volo. Shaina ha ancora Seiya, ma è più di là che di qua e Saori lo stalkera pesantemente con la scusa di fare l'infermiera!

Marin che se ne va dal Santuario è come il prof leggendario che va in pensione. Un dolore.

Scusa, ma continuo a pensare ad Aiolia che ci prova dicendo che i papaveri sono generosi e arrossisce, e preferisco concentrarmi su quello, perché io l'angst non lo reggo, ecco. #perdonami

Un cappuccino superzuccherato ci vuole, adesso!
JudithlovesJane

Recensore Master
15/10/14, ore 15:33

*muore. risorde. muore di nuovo*

Ahfadhdlkfdjja. 

*decede schiumando*

Bellissima. 
Questo duetto tra Shaina e Marin ha raccontato tanto - l'essere guerriere, la perdita, la sofferenza, i sacrifici e l'amore - e l'ha fatto nel tuo solito modo, piano piano, in punta di piedi, un'idea e un concetto che si insinuano nel cuore del lettore senza che questo se ne accorga. 
Solo alla fine - nelle battute finali - si accorge di avere le lacrime agli occhi e che l'immagine ha preso forza riga dopo riga. 
Vola tra le preferite, davvero un bellissimo lavoro. ♥♥♥♥♥♥♥

*lancia pasticcini pieni di crema e Nutella*

 

Recensore Master
15/10/14, ore 13:49

Mi è sempre piaciuta la relazione (accennata e forse più immaginata dai fan che da Kuru) fra Marin e Aiolia. Specialmente agli inizi della serie classica, in cui il loro rapporto era tutto fatto di fugaci momenti pieni di sottintesi lasciati alla libera interpretazione dei lettori/spettatori. Invece nell'evoluzione della serie questo sapore si è perso, è stato abbandonato per strada dall'autore per negligenza o menefreghismo, chissà. Peccato. Perché in effetti di spunti ce ne avrebbe dati tanti, come li ha dati a te. Non so cos'è il tenkai-hen (si mangia?) e mi sono sempre rifiutata di anche solo avvicinarmi a omega per i commenti che ho letto qui e là. Preferisco vivere nel mio mondo AU, e coltivare i semplici momenti che mi hanno fatto tanto apprezzare questa serie. Cose come un papavero di campo, che si fa notare con il suo bel rosso nel mare di grano biondo e lascia un segno.
Ciao e a presto!
S.
PS: odio ancora di più Saori dopo aver letto nel breve accenno a quanto laidamente tortura la povera Shaina. Non c'è un briciolo di Atena in un comportamento così meschino. Buuuuuuuuuuuuu, pollice verso.

Recensore Veterano
15/10/14, ore 02:07

Tu.. Tu non puoi scrivere certe cose... Non puoi.... ç____ç *Ioria passa fazzoletto* Grazie.. ç_ç E' troppo triste, fato maledetto che non le ha concesso neanche un corpo sulla quale piangere... Ma solo una fredda croce di legno... E poi decide di andarsene, forse come se volesse dimenticare un passato troppo doloroso, ma che difficilmente la abbandonerà... Eppure io me la voglio immaginare che sia andata si via, a vivere la sua vita e a crescere i figli avuti da Ioria.. (la voglio pensare così visto che l'omega non ci dice che fine abbia fatto anche se è palese che al Santuario lei non ci sia più). Comunque complimenti, hai decritto veramente bene e in modo profondo i sentimenti di Castalia.. Ho seriamente rischiato di piangere.... ç_ç (perché ora che stai facendo?? nd ioria - smettila di sottolineare l'evidenza!!! ç_____ç *si soffia il naso*)