Recensioni per
Lasciandoti andare
di pinky_neko

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/01/15, ore 18:26

Quattordicesima classificata al contest 'I'd die to be where you are'
Grammatica e sintassi: 20/20 
Stile e lessico: 12/15 
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 8,7/10 
Approfondimento dei personaggi/IC: 9,5/10 
Totale 60,2/65 
Grammatica e sintassi 
La grammatica e la sintassi sono impeccabili: non ci sono errori di nessun genere, il che è ottimo. Essendo una storia molto, molto corta, un errore avrebbe incrinato la lettura, ma sei stata bravissima a evitarli: non c’è nulla che sia fuori posto, né nell’ortografia, né nella grammatica né nella costruzione delle frasi. 
Anche la punteggiatura è molto buona: è curata, ben scelta, ben posizionata. Le frasi scorrono e non sono mai né troppo lunghe né troppo corte. Sono dirette, incisive. Sono ad effetto. 
Stile e lessico 
Lo stile è chiaro, diretto, indubbiamente di comprensione immediata. Rende immediatamente l’idea di ciò che vuoi dire, senza giri di parole né confusione. E’ immediato, e questo è eccellente, perché il lettore rimane “fulminato” dall’onestà e dalla chiarezza dei pensieri. 
Essendo così diretto, però, non lascia molto spazio a sperimentazione o audacia, e questo “appiattisce” leggermente la storia. Mi spiego: essendo una storia breve, brevissima, per colpire il lettore è necessario un messaggio forte, che c’è assolutamente nella tua storia, e uno stile che sia incisivo, cosa che il tuo è, ma che abbia anche un pizzico di audacia. Così, la storia risulta molto lineare. Commovente e devastante, certo, e assolutamente riuscita, ma manca un po’ quella sperimentazione stilistica che la renda assolutamente indimenticabile. Con sperimentazione stilistica intendo cambi di registro (sempre ragionati, certo, altrimenti la storia rischia di essere rovinata), qualche espressione poetica alternata a considerazioni secche, qualche immagine evocativa. La base è eccellente: scrivi in modo assolutamente diretto e fluido; per questo, mi sento di consigliarti di “osare” un po’ di più, se possibile, perché a giudicare da come scrivi sono assolutamente certa che tu possa gestire uno stile un po’ più ardito con risultati eccezionali. 
Mi sento di ripetere lo stesso discorso per il lessico: è chiaro, diretto, preciso e curato. È piuttosto vario e sicuramente azzeccato, ma manca un pochino di “vivacità”, di variazione che rende la storia più dinamica. Essendo una riflessione molto commovente già così, potrebbe diventare assolutamente straziante. Potrebbe con assoluta facilità essere una di quelle storie che ti rimangono impresse e a cui si pensa di continuo, nei momenti più vari. 
Attinenza al tema/utilizzo della citazione 
Trovo che l’idea di abbinare questa citazione a questi personaggi sia eccellente: si adatta perfettamente a Evey, Evey che è stata accanto a V in tutto, nonostante ciò che lui le ha fatto, nonostante i rischi che ha corso, nonostante lui non ci sia più. È rimasta con lui fino alla fine e oltre, e ha sacrificato tutta se stessa per poterlo fare. Sarebbe morta per lui, e questo rende la frase perfetta per lei. 
Ho apprezzato moltissimo l’inserimento della frase all’inizio della storia: sarà una mie deformazione (?), ma trovo che inserire le citazioni come incipit faccia un effetto straordinario, dia immediatamente un’atmosfera particolare alla storia. Magari te l’aveva anche già detto nell’altro contest ahah Sono ripetitiva e un po’ fissata, ma rimango convinta che le citazioni all’inizio, se usate bene, siano eccellenti. E la tua storia mi dà ragione, perché la frase all’inizio fa una figura ottima e aiuta a inquadrare immediatamente la storia, ancora prima di leggerla. Mi è piaciuto moltissimo anche il fatto che tu abbia ripreso la citazione all’interno della storia, perché dà l’idea di un ciclo che si chiude, dà un’idea di completezza e funge da base per le riflessioni di Evey. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale 
L’idea è semplice ma molto, molto efficace: Evey ha sacrificato tutto ciò che aveva per V, e ora si ritrova sola, senza di lui. Lui sta scivolando via, e lei non lo credeva possibile: era riuscito a convincere anche lei di non essere un uomo ma un’idea, e dunque immortale. Era riuscito a convincere anche lei si essere invincibile, ma così non è. Non lui come uomo, almeno. Ma la sua idea lo è, e per questo sopravvive in Evey. Lui, tuttavia, non rimane accanto a lei. Rimane dentro di lei, nella sua mente, nella sua memoria, nella sua vita, ma non al suo fianco. Ed Evey deve fare i conti con questo: ha messo tutto ciò che aveva al servizio di V e della sua causa, e ora è sola. Senza di lui, solo con se stessa e la sua forza. L’immagine di Evey che sente la sinfonia è molto, molto efficace: lui non c’è più, ma la sua causa sopravvive, la sua idea vive. Vive in lei, ma vive anche in coloro che cominciano a ridestarsi, a insorgere, ad abbracciare la causa della libertà. V vive, anche se è scivolato via dalla vita di Evey. 
Trovo che il momento scelto sia perfetto, e che tu sia riuscita a svilupparlo con grande abilità e precisione. L’unica cosa che non mi convince del tutto è la scelta della lunghezza: trovo che il genere della drabble stia un po’ stretto a questa storia, che avrebbe avuto di più da dire. Personalmente (è un giudizio soggettivo, naturalmente), io l’avrei strutturata come double drabble, per avere un po’ più di libertà e spazio per trasmettere il messaggio, forte e devastante nella sua chiarezza, che qui passa. Forse inserendo un brevissimo flashback o qualcosa di simile la storia sarebbe risultata ancora più completa, ancora più incisiva. 
Approfondimento dei personaggi/IC 
L’introspezione di Evey è eccellente: in pochissime righe, sei riuscita a riassumere la sua forza, la sua intelligenza, la sua determinazione, la sua dedizione, il suo rapporto particolarissimo con V. Evey qui compare in tutta se stessa, in tutti i suoi pensieri. C’è l’Evey devota alla causa, c’è l’Evey che ama V, che l’Evey che combatte. C’è Evey in tutte le sue sfaccettature, riassunte in modo magistrale in pochissimo spazio. Evey prende vita, nella concretezza dei suoi sentimenti e della sua lotta e delle sue riflessioni. 

Recensore Master
03/12/14, ore 21:00

Eccomi qua per la seconda recensione premio! :D
Devo dire che questa drabble l'ho compresa solo a metà. Credo di aver capito che la protagonista e V si siano lasciati da poco, e che, nonostante sia stato lui a lasciarla, lei continui a pensarlo e a vivere dei suoi ricordi. Se ho interpretato bene, credo che la sua vendetta sia questa: rimanere nel cuore di questa ragazza e continuare a farla soffrire, mentre lui, ormai, è già lontano.
L'unica cosa che non ho capito è la frase: "Portando a termine la tua idea". Non capisco se ci sia un riferimento autobiografico che quindi sfugge ai più, ma in ogni caso non ho capito di quale idea parli ç___ç Un vero peccato, perché la drabble è ricca di sentimenti e si fa leggere con molto piacere.
Comunque, direi che è venuta molto bene. Credo che le drabble debbano concentrarsi su attimi, su brevi istanti, perché solo così possiamo dire tanto in poche parole. Tu sei riuscita a farlo perfettamente, perché si riesce a percepire molto bene il fatto che la protagonista si senta persa senza V, quasi abbandonata e impaurita dall'idea di una vita che andrà avanti senza di lui.
Ti faccio quindi i miei complimenti, e sarò ancora più felice se potrai spiegarmi quella frase *___*
A presto! :)