Recensioni per
Suicide
di kamy

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
12/01/15, ore 18:35
Cap. 1:

Diciassettesima classificata al contest 'I'd die to be where you are'
Grammatica e sintassi: 18,5/20 
Stile e lessico: 13/15 
Attinenza al tema/utilizzo della citazione: 10/10 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 7/10 
Approfondimento dei personaggi/IC: 7,5/10 
Totale 56/65 
Grammatica e sintassi 
Sia la grammatica sia la sintassi sono perfette, curate dall’inizio alla fine in ogni dettaglio. Non c’è alcuna sbavatura, di alcun genere. 
Per quanto riguarda la punteggiatura, invece, non mi convince del tutto la scelta di utilizzare così tanti punti fermi. Certo, la storia è estremamente drammatica e per questo un ritmo rapido e “deciso”, tragico, è perfettamente appropriato. Ma utilizzarlo per tutta la storia lo rende un po’ monotono, un po’ piatto, e fa sì che la storia rimanga piuttosto frammentata, facendo procedere la lettura un po’ a salti. Solitamente, l’ideale è alternare periodi lunghi e un po’ più “poetici” a frasi secche e drammatiche, giocando con la lunghezza per creare il giusto compromesso fra velocità a fluidità nel ritmo. 
C’è, inoltre, una frase dove credo manchi un pezzettino: in “tenendosi ritto facendo leva con le braccia”, dovrebbe esserci un “e” fra “ritto” e “facendo”, se non ho frainteso. 
Stile e lessico 
Lo stile è chiaro e piuttosto scorrevole, anche se risulta un po’ spezzato per quanto ti dicevo prima riguardo alla punteggiatura. È piacevole da leggere e di immediata comprensione, il che è eccellente. 
Risulta però ancora un po’ “acerbo”, nel senso che la sperimentazione stilistica è quasi assente. Lo stile rimane infatti lineare dall’inizio alla fine, con pochissime variazioni, e questo fa sì che la storia risulti un pochino piatta, togliendo drammaticità al momento che di per sé è incredibilmente tragico. 
Per quanto riguarda il lessico, ci sono alcune espressioni che non mi convincono del tutto, e te le segnalerò tutte per spiegarmi meglio: 
Vedeva in lontananza le macchine nella strada sotto di lui Quel “nella”, pur non essendo grammaticalmente sbagliato, stona un po’ con la frase. Suonerebbe meglio “sulla strada”- 
Si strinse con le mani al davanzale e si sporse un po’ di più. Quel “si strinse con le mani” risulta un po’ macchinoso, un po’ difficile da immaginare a causa del modo in cui la frase è formulata. Personalmente, credo suoni leggermente meglio un’espressione come “strinse le mani al davanzale”, o “strinse il davanzale fra le mani”. Mi sembra che scorra meglio e sia meno difficile da immaginare al primo impatto. 
Attinenza al tema/utilizzo della citazione 
La frase è utilizzata egregiamente: c’è tutto il suo significato, metaforico e letterale, ed è reso davvero bene. È utilizzata in modo coerente e sensato, e gioca un ruolo fondamentale nella storia. Mi piace il modo in cui la narrazione pare svilupparsi a partire dalla citazione, inglobandola in sé in modo assolutamente naturale e fluido. Il legame fra storia e frase risulta solidissimo, indissolubile, e questo è esattamente ciò che avevo in mente indicendo il contest. Il vostro compito era di dare importanza alla frase, e tu hai saputo farlo con grande abilità. Per tutta la storia si percepisce il significato della frase, come un’idea che rimbomba nella mente e non può essere messa a tacere, esattamente come l’impulso che muove Steve. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale 
Mi piace molto la struttura della storia: l’idea dei diversi modi in cui Steve ha saputo dell’accaduto è eccellente, la adoro. Dà uno spessore incredibile alla storia, ed è molto originale. Mi piace davvero tanto il fatto che l’evento sia raccontato indirettamente anche attraverso gli occhi degli altri e mediato dall’intervento di Steve, che è quello che più rimane colpito, quello che più ne è distrutto. 
Non mi convince però tanto l’idea di raccontare solo il suicidio, senza dare un background. Mi spiego: secondo me, chiunque può arrivare al limite, a non farcela più, persino un eroe. Nessuno è psicologicamente indistruttibile, e per questo non obietto sul fatto che persino Capitan America possa crollare. Tutti possono crollare, quindi è plausibile. Quello che invece rende la storia un po’ meno realistica sono le sue motivazioni, che risultano del tutto assenti. Non spieghi perché Steve sia portato a un gesto così estremo dalla morte di Stark. Non essendoci alcun richiamo al rapporto fra Steve e Tony, il lettore può solo immaginare che qualche sentimento particolare li legasse, ma dato che nel canon questo non è molto approfondito, la storia avrebbe dovuto fare almeno qualche cenno al loro passato, per fare in modo che il lettore avesse un’idea del perché Steve sia così disperato. Così, invece, il lettore è un attimo spiazzato, perché non capisce le motivazioni di Rogers. 
Approfondimento dei personaggi/IC 
Come ti accennavo sopra, manca quasi del tutto l’approfondimento sul sentimento che legava Tony e Steve. Per questo, purtroppo, anche la caratterizzazione ne è penalizzata, perché un Capitan America che si toglie la vita senza spiegare perché (o meglio, spiega che è a causa della morte di Stark, ma non spiega perché questa morte lo sconvolga a tal punto) non risulta del tutto realistico. Inoltre (ovviamente, è un parere del tutto soggettivo), Capitan America che si butta rischiando di ferire persone che stiano sciaguratamente passando sotto di lui in quel momento è un pochino OOC. Probabilmente si è assicurato che sotto non ci fosse nessuno, ma nella storia questo non viene detto, lasciando un po’ di “buco”. 
Gli altri personaggi, invece, sono perfettamente IC: tutte le altre “voci” si esprimono esattamente come si esprimerebbero i loro proprietari, con il linguaggio, lo stile e il tono che questi avrebbero. Dal primo all’ultimo, ognuno “parla” con la propria voce, in modo molto accurato.