Recensioni per
Le Zagare e i Cedri
di Sen

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/10/14, ore 11:26

È una storia che profuma di caffè e zagare. Una storia che, pur se dolorosa, ha un retrogusto dolce. O dolceamaro. Come il succo delle arance estive.

Chi l'ha detto che i cattivi - ok, ok. Rettifico. Chi l'ha detto che i badass non si innamorino? Va bene che si dice Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, ma mi piace sperare che una goccia di gentilezza, come la intendeva Dante, possa esistere nel cuore di tutti, ma proprio tutti. Sennò buttiamo a mare qualsiasi ipotesi di salvezza, n'est-ce pas?

E querst'uomo che non cede, con se stesso più che con lei, è così umano da fare quasi male. Perché nell'amore non contano le parole. E a volte, una parola è quella che rompe l'incantesimo. Come nelle fiabe.

È davvero un peccato che nella serie classica Mask e Aphrodite siano rispediti al mittente senza nemmeno poter salire un solo, singolo gradino. Sono sicura che anche loro avrebbero potuto dire e fare qualcosa, come gli altri. Peccato davvero che Kurumada li abbia appena abbozzati per fare numero. Per fortuna c'è questa storia a rendere giustizia almeno al più bastardo dei due. Grazie. Per averla scritta e per averla condivisa con noi.

E adesso un caffettino ci sta tutto. Corretto con un filo appena di sambuca, che dici?

Recensore Veterano
22/10/14, ore 20:24

Che meraviglia.

Fidati, ci ho messo qualche ora per poter scrivere qualcosa di più coerente di "asoijfdgnfrusedjaodfsa".

Hai un talento incredibile. C'è qualcosa di così evocativo, impalpabile, e allo stesso tempo intenso in questa one-shot che mi ha fisicamente impedito di staccare gli occhi dallo schermo, mentre la leggevo. Perché sembrava di vederla, l'attendente di Aldebaran (inciso: lode a Francine per aver pensato a queste figure, che nessuno ci ha fatto caso, ma hanno più senso di molte cose scritte dallo stesso Kurumada.); pareva di sentirlo, il caffè che veniva su con quel gorgoglio così meravigliosamente familiare, di percepirne l'aroma. Si poteva quasi toccarli nell'aria, i suoi pensieri. I suoi ricordi.

E poi Death Mask innamorato, anche se non lo ammetterà MAI, è sublime. Di un romantico per nulla scontato, perché lui non è tipo da serenate e dichiarazioni. Ma va anche bene così. Non sarebbe il Cancro che conosciamo, altrimenti.

E l'ultima scena, poi... Potrei anche mettermi a piangere. L'ho trovata di una tenerezza inenarrabile.

Vola tra i preferiti. E grazie, grazie per averla scritta.
Zucchero o latte nel caffè?
JudithlovesJane

Recensore Master
22/10/14, ore 13:49

Bentornata Sen, e grazie grazie grazie per questa one-shot intensa, struggente e meravigliosa dedicata a uno dei miei personaggi preferiti in assoluto. Straordinario missing moment degli istanti terribili che precedono la guerra santa. Che dire, mi hai lasciata senza parole. Hai aperto uno squarcio sulla quotidianità recondita dei goldies, che è fatta di feste e vino e incontri intensi e fugaci che lasciano il segno. Perché loro non sono solo santi di Atena, ma sono anche e soprattutto uomini. E con A. Death Mask quasi getta la maschera che sta nel suo nome e celebra la vita e la passione, intensa come il canto delle cicale e l'aroma intenso del caffè che si sparge per il santuario.
Grazie per questa perla, grazie di essere tornata a scrivere qualcosa in grado di lasciare una sensazione persistente nella sua suggestiva rappresentazione.
Un abbraccio
S.