Ebbene, eccomi qui.
Probabilmente la stesura di questo commento potrà risultare veramente frutto di un autentico delirio, ma ti chiedo di comprendermi e di ignorare questa mia essenza zuccherina che si manifesta quando si parla di questa coppia - ormai credo di poterla considerare una delle mie preferite, visto che non esito a lanciare ultrasuoni quando leggo che è stata appena pubblicata una storia su di loro. Ammetto di averti assillato veramente tanto col domandarti un'AkaFuri scritta da te, ma sappi di aver appena realizzato un piccolo sogno nel pubblicarla proprio qui: insomma, è davvero un piacere commentare qualcosa di tuo su questa coppia. Credo che tu sia, in assoluto, una delle scrittrici che preferisco: hai un stile particolarissimo che riesce ad intendere perfettamente il tuo amore per i personaggi e per la coppia, arriva direttamente al cuore del lettore e lo tiene incollato a sé finché non arriva alla fine della lettura.
... Tutto questo per dire che sono sinceramente felice che tu abbia scritto un'AkaFuri.
Ora, detto questo, posso dedicarmi al commento vero e proprio di questa splendida shot senza perdermi in inutili excursus, fra i quali il tuo splendido modo di inendere il rapporto fra i due - perché, sì, sono semplicemente adorabili ai miei occhi. Ma cominciamo dal principio, ovvero da Akashi. Partiamo da lui perché, in fondo, si parla di un Imperatore ed occorre citarlo per primo per questioni burocratiche che non è il caso di snocciolare proprio ora - comunque, sì, partiamo da lui.
Che cosa non è Akashi in questa storia? Ora, seriamente. Lo ha invitato a casa sua e invece di pensare a fare cosacce gli dice di andare a preparare un tè - un tè! - e quando ritorna prende a consolarlo, non solo tramite le parole ma perfino accogliendolo fra le sue braccia. Insomma, è la tenerezza. Akashi è tenerissimo in questa shot. Quando ho letto della sua risata sommessa ho pensato a quanto potesse sembrare adorabile durante un simile momento - insomma, mi sembra il tipo che non si lascia mai andare al riso, il fatto che lo abbia fatto in presenza di Furihata fa intuire di quanto lo consideri 'intimo' o comunque degno di fiducia.
Parlando di quest'ultimo, invece, non so proprio cosa dire. Insomma, è lui: è proprio Furihata Kouki. Il pavido, sincero e dolcissimo numero dodici del Seirin. Sappi che, da ora in poi, considererò questa paura dei tuoni come un qualcosa di canonico! Il fatto che si senta a disagio nella casa di Akashi, che si 'arrabbi' con quest'ultimo lo prende in giro, per poi lasciarsi baciare e confessare di quanto sia felice della presenza di Akashi vicino a sé ... insomma, non so che dire: è stupendo. Semplicemente dolcissimo - a tal punto da spingermi a gongolare felice alla frase "e quando Kouki si ritrova a dover far nuovamente affidamento alle sue spalle, quando col naso sfiora il suo petto e sente il suo odore buono inebriargli i sensi, capisce la felicità di Akashi.".
Insomma, come si fa a non voler bene a questi due?
Sono semplicemente dolcissimi e verrebbe voglia di riservare loro un angolo del mondo, in modo tale che possano rimanere felici e contenti, lontani da questo mondo troppo disordinato e rumoroso. Ma questi sono miei personalissimi vaneggiamenti.
Spero veramente di non averti spaventato con un commento così delirante e personale. Ti ringrazio dal profondo di aver scritto questa storia e spero vivamente che presto ne la ritrattenerai!
mughetto |