Recensioni per
La verità che non si può camuffare
di Nede

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/12/14, ore 10:23

Sesto classificato – _Nede
La verità che non si può camuffare
 
Sintassi, ortografia, punteggiatura
La tua storia è scritta complessivamente bene: non ci sono gravi errori di sintassi, di ortografia o di punteggiatura, anche se, qua e là, ho riscontrato qualche piccolo passo falso. Alcuni errori sono evidentemente dei refusi, altri probabilmente risentono di un po’ di leggerezza da parte tua nei confronti della grammatica.
Cominciando dalla sintassi, ti segnalo qualche caso in cui sarebbe stato preferibile l’uso del congiuntivo:
 
Trunks era terrorizzato, non riusciva a capire cosa stava succedendo […]
 
[…] non riusciva a credere che sulla Terra era tornata di nuovo la pace.
 
Entrambe le proposizioni principali dei periodi che ti ho citato contengono verbi che indicano rispettivamente incertezza e incredulità. I verbi che esprimono incertezza e incredulità – così come il dubbio – reggono subordinate con il verbo al congiuntivo. Questa regola è valida nell’italiano standard e, dunque, è quella che occorre seguire quando ci si cimenta in un testo scritto che verrà pubblicato. Nel parlato comune, è frequente e accettato l’uso dell’indicativo imperfetto in luogo del congiuntivo imperfetto; tuttavia, quando si scrive, è ancora consigliabile – probabilmente, necessario – seguire la norma dello standard. Fanno eccezione i casi di simulazione del parlato, come i discorsi diretti, nei quali l’autore, per rendere appunto più credibile il discorso pronunciato da un certo personaggio, può lasciarsi andare a una sintassi più blanda. Nel tuo caso, però, queste frasi sono inserite all’interno della narrazione, dunque è opportuno correggere quei stava e era con stesse e fosse.
Ti segnalo, inoltre, una forma verbale sbagliata:
 
Bulma gli sorrise e scomparì dentro casa.
 
Il passato remoto del verbo scomparire è scomparvi – dunque, scomparve alla terza persona. Tutt’al più, esiste la forma rara scomparsi. Quella che hai usato tu è inesistente – teoricamente, avrebbe dovuto segnartela come scorretta anche il correttore di Word.
 
Per quanto riguarda l’ortografia, ti cito solamente due errori:
 
Invidia per ciò che lui aveva avuto e ciò che ha Trunks avevano sottratto.
 
E per non far si che rivelasse qualcosa […]
 
Nel primo caso, essendo a una preposizione semplice e non la terza persona singolare del verbo avere, è chiaro che non vada inserita alcuna h. Attenzione: come errore è piuttosto grave, anche se, dato che non ne ho trovati altri del genere, suppongo sia solamente un refuso. Ti conviene correggerlo, però, perché è uno di quegli errori maggiormente bacchettati dai recensori pignoli – e, tutto sommato, è anche giusto.
Nel secondo caso, non hai messo l’accento su . La grafia si senza accento si usa soltanto per il pronome riflessivo (es.: si lava, si addormenta, etc), mentre, in caso di con valore affermativo è obbligatorio l’uso dell’accento.
 
Concludo la sezione relativa alla grammatica con l’uso della punteggiatura.
In realtà, non ho molto da segnalarti. Più o meno, le incertezze sul corretto utilizzo dei segni di interpunzione che ho riscontrato in questa storia coincidono con quelle che ti ho già segnalato in altre occasioni, ovvero: 1) mancanza di virgole in presenza di complementi di vocazione; 2) uso errato dei puntini di sospensione.
Ti ricordo, a tal proposito, che lo spazio bianco si lascia dopo i tre puntini di sospensione e non prima e che, oltretutto è sempre obbligatorio – al massimo, si può tollerare che la parola successiva ai puntini sia scritta attaccata a questi ultimi solo se posti all’inizio di una frase a simboleggiare una precedente interruzione (es.: «Credo di sì, però…» […] «…però, dicevo, non ne sono certo», immaginando che all’interno delle parentesi quadre ci sia l’inserimento di un altro parlante o un qualunque evento che abbia interrotto il discorso.)  
­­7,5/10
 
Appropriatezza lessicale e stile
Non ho annotazioni negative da fare circa il lessico che hai utilizzato. Le parole sono semplici ma ben posizionate. Anche se il lessico che hai inserito non è particolarmente ricercato, è perfettamente adatto alla tipologia di racconto, alla trama e ai personaggi che hai utilizzato.
Lo stile, come sempre, è da apprezzare. Hai saputo raccontare una storia complessa e articolata senza troppi giri di parole, mantenendoti concisa e comunque esaustiva. Certo, devo riconoscere che, rispetto ad altre tue storie, questa presenta una complessità maggiore proprio a livello di intreccio e, dunque, anche lo stile risulta parzialmente adattato a tale complessità. Si nota una leggera inesperienza nel maneggiare trame troppo articolate in un solo capitolo – hai ammesso tu stessa nelle note di non aver mai scritto tanto in una OS – ma, comunque, non è nulla di compromettente ai fini della comprensione della trama.
Magari, per una questione di chiarezza, in alcuni punti in cui lo hai omesso, sarebbe stato meglio inserire il soggetto, come qui di seguito:
 
Aveva urlato a gran voce il nome di Re Kaio ed appena aveva ricevuto una risposta gli aveva parlato, spiegandogli la situazione, convincendolo a chiamare per lui Kaioshin il Superiore e Kibith.
 
In realtà, rileggendo il passo con maggiore attenzione, si riesce a capire chi abbia compiuto l’azione; però, appunto, ci vuole una rilettura. Questo è in assoluto il punto più contorto della tua storia proprio perché è quello in cui si intrecciano più personaggi e viene svelato un retroscena fondamentale ma abbastanza complesso a livello di trama. Per questo, penso che vada rivisto e, se occorre, è necessario inserire qualche dettaglio in più – come, appunto, il soggetto – poiché, essendo presenti sulla scena diversi fatti e diversi personaggi, non risulta immediatamente chiaro il senso di ciò che stai narrando.
Ti segnalo, infine, una ripetizione di parole che, a livello stilistico, non è molto piacevole da leggere:
 
Ricordava perfettamente le parole taglienti di Vegeta all'inizio dell'allenamento, ma non avrebbe dimenticato le parole che gli rivolse alla fine […]
 
La ripetizione di parole all’interno della stessa frase non è un errore grammaticale in sé, però è generalmente sconsigliata in testi di tipo narrativo, come lo sono le fanfiction. Suppongo che ti sia sfuggita per distrazione perché, in realtà, non ho trovato altre ripetizioni; comunque, se possibile, è meglio modificare la frase.    
8.5/10
 
Trama: originalità e sviluppo
Questa storia è meravigliosa, e te lo dico da grande appassionata di Dragon Ball, di Mirai!Trunks e di Vegeta. Come sai, non mi cimento molto spesso nell’universo Mirai perché, vista la drammaticità che lo caratterizza, lo trovo poco confacente ai miei gusti personali; però, ultimamente ho provato a “riscoprirlo”, col risultato che sto leggendo molto più volentieri di prima le storie ambientate in questo universo parallelo.
Tu, come sempre, ci metti del tuo in maniera impeccabile. Sei una delle autrici più originali del fandom, ti perdi molto raramente nei soliti cliché e non hai paura di andare controcorrente. Questa storia, come la maggior parte di quelle che scrivi, vanta tantissima originalità. Sei partita da un aneddoto molto gettonato nel fandom, ovvero il famoso viaggio nel tempo di Mirai!Trunks e ne hai tirato fuori una what if? molto avventurosa, ma anche piena di spunti di riflessione: e se a viaggiare nel tempo fosse Trunks? E se fosse quest’ultimo a raggiungere, a un certo punto della sua vita, la dimensione di Mirai!Trunks e non viceversa?
Un viaggio nel tempo al contrario, insomma; una viaggio nel tempo che vede protagonista il bambino fortunato che va a scoprire come se la sarebbe passata se il suo coraggioso alter ego non avesse compiuto, prima di lui, l’ormai noto salto temporale.
Devo ammettere che ogni scena, pur nella relativa brevità del racconto, è curata nel dettaglio: il piccolo Trunks che scappa dalla furia della mamma e si nasconde per errore nella navicella, l’arrivo nel futuro, l’invidia di Mirai!Trunks nei confronti del bambino, la resurrezione dei guerrieri Z. Bellissima oltre ogni dire la scena finale in cui il piccolo Trunks saluta il sé stesso adulto e se ne va con suo padre, non prima, però, di aver restituito il padre anche a Mirai!Trunks.
Penso che il vero lampo di genio della storia sia stato far sì che il piccolo Trunks avesse già otto anni e dunque conoscesse, grazie al rovinoso avvento di Majin Bu, Kaioshin e Kibith. Chiaramente, sono stati loro, teletrasportando sulla Terra Dende, a restituire la vita ai guerrieri che l’avevano perduta contro i cyborg.
Insomma, hai scritto una piccola perla dalla trama parzialmente intricata ma decisamente accattivante e fuori dai soliti schemi delle fanfiction su Dragon Ball.
Te ne do atto e ti do il punteggio pieno.
10/10
 
Caratterizzazione dei personaggi
Anche su questo aspetto, mi devo complimentare.
I tuoi personaggi hanno generalmente un’ottima caratterizzazione, partendo da quelli principali, fino ad arrivare ai secondari. Ho apprezzato la Bulma del passato che, pur nella sua breve apparizione, riesce a mostrare perfettamente il suo carattere di donna decisa e irascibile. Allo stesso modo, mi è piaciuto Vegeta il quale, pur affermando di averlo fatto per non subire i piagnistei della moglie, va nel futuro a riprendersi il figlio.
I personaggi principali sono trattati con la stessa cognizione di causa.
Mirai!Bulma appare combattuta tra la sua irriducibile e indubbia forza e la fragilità che l’epoca in cui ha vissuto le ha purtroppo lasciato in dono. Anche lei si vede poco, ma quel poco è sufficiente per far capire al lettore come la donna abbia vissuto dopo la comparsa dei cyborg e, soprattutto, dopo la scomparsa del padre di suo figlio.
Alla scoperta che nel passato Vegeta ha poi sposato Bulma, la scienziata rimane praticamente sconvolta, in parte, suppongo, perché è convinta che il suo Vegeta non l’avrebbe mai fatto; in parte perché prova invidia nei confronti di colei che ha avuto tutto ciò che desiderava.
L’invidia è il filo conduttore di tutta la storia, ovviamente, e Mirai!Trunks non è estraneo a questo sentimento. Pur essendo stato lui a portare la pace nel passato e a cambiarne le sorti, egli non riesce comunque a vedere di buon occhio il suo piccolo alter ego viziato che ha potuto godere delle gioie di una vera famiglia. Questo tipo di atteggiamento, pur non essendo conforme al Mirai!Trunks di Toriyama – ma, comunque, l’OOC era pienamente accettato da regolamento –, è perfettamente plausibile in una qualsiasi persona normale. Oltretutto, lo hai giustificato anche molto bene, specificando i motivi di rancore che portano il ragazzo a trattare in malo modo il bambino.
L’unico a convincermi poco è proprio il piccolo Trunks.
Trovo ci sia una contraddizione di fondo nel modo in cui hai caratterizzato il bambino nella parte iniziale del racconto rispetto alla parte finale.
Inizialmente parli di un ragazzino un po’ scapestrato, vagamente viziato, che si lamenta di un letto a suo dire scomodo; poi, però, improvvisamente il bambino sembra cambiare completamente modo di essere, risultando perspicace oltre ogni aspettativa – capisce non solo che il suo alter ego è invidioso, ma anche il perché – e perfettamente cosciente delle disgrazie avvenute nell’universo Mirai. Quest’ultimo fatto è in contraddizione anche con le lamentele del piccolo circa la scomodità del materasso. Insomma, mi pare che ci sia una maturazione un po’ troppo eccessiva del personaggio che rimane, però, ingiustificata.
Ciò non toglie, comunque, che i personaggi siano ben caratterizzati e che, nel complesso, contribuiscano a rendere accattivante la trama.
8,5/10
 
Uso della citazione
La citazione è usata benissimo e nel contesto adatto. Hai interpretato perfettamente il suo senso e hai costruito intorno a esso una storia perfetta e su misura, in grado di racchiudere nella complessità della trama il significato più profondo della citazione.
L’unica pecca che mi sento di segnalarti è che il piccolo Trunks è davvero troppo giovane per pronunciare una frase del genere e per carpirne il senso in una tale maniera. Ma della caratterizzazione di questo personaggio ti ho già parlato abbastanza anche sopra, per cui evito di ripetermi.
A parte questo, comunque, la citazione funziona perfettamente e il silenzio di Mirai!Trunks ne è la realizzazione più concreta.
9,5/10
 
Attinenza al genere obbligatorio
Avendo tu scelto una citazione del gruppo invidia, avevi come genere obbligatorio quello introspettivo.
Ebbene, l’introspezione c’è, dunque l’obbligo è stato rispettato.
Tuttavia, trovo che questo non sia il genere preponderante. Certo, le riflessioni dei vari personaggi sono ben presenti e hai scavato nel subconscio dei protagonisti in maniera esaustiva; però, è pur vero che nella trama mi pare di cogliere molte più caratteristiche inerenti ad altri tipi di genere, come il sentimentale o, addirittura, l’avventura. In fondo, quella del piccolo Trunks è davvero un’avventura – non eclatante, certo, ma su un episodio del genere si potrebbe costruire una piccola saga.
Insomma, io avrei inserito qualche scena introspettiva in più, magari anche subito dopo che il bambino pronuncia la frase-citazione. Sarebbe stata utile anche per capire il repentino cambio di atteggiamento del piccolo protagonista rispetto alla parte iniziale del racconto.
8/10
 
Gradimento personale
Questa storia mi è piaciuta tantissimo, devi credermi.
A parte le piccole imprecisioni che ti ho segnalato – e che, comunque, non intaccano minimamente il mio giudizio – la lettura nel complesso è risultata estremamente piacevole, proprio perché la trama è originale e dinamica ma, al tempo stesso, induce alla riflessione.
Hai trattato un tema fondamentale: quello dei figli costretti a crescere senza padre che pongono loro stessi a confronto di chi ha avuto una famiglia in piena regola. Il fatto che a lamentare questa differenza sia in realtà la stessa persona, vissuta però in due dimensioni temporali differenti, è ancora più significativo e drammatico: hai di fatto posto un ragazzo di fronte al cosa ne sarebbe stato di me se mio padre non fosse morto.
Non è un lavoro da poco, certamente. Trovo che ci voglia molta sensibilità d’animo per trattare con realisticità questo tipo di argomento.
Come sai, non sono una grande appassionata dell’universo Mirai, ma tu lo hai rielaborato immaginandolo già in pace, senza cyborg o altre creature malvagie, dominato solo dal rimpianto e dalla solitudine che regna sui superstiti. È come se avessi creato un terzo universo, insomma, e questo l’ho apprezzato tantissimo, poiché risulta molto personale e, comunque, ben costruito.
Hai fatto un ottimo lavoro che puoi senz’altro migliorare ancora.
Se ne hai voglia, prova a seguire i consigli che ti ho lasciato: sono sicura che la storia migliorerebbe molto e sarebbe ancora più apprezzata di quanto già non sia.
 
Tot: 52/60

Recensore Junior
01/11/14, ore 17:20

Adoro.
Hai uno stile meraviglioso, una qualità del lavoro sublime meriti assolutamente tantissimo.
Eccezionale.
Alla prossima, un abbraccio.

Recensore Veterano
31/10/14, ore 15:22

Eccomi qui a recensire :)
Allora, parto da una piccola cosa che non è una vera e propria critica, visto che va a gusto personale: sinceramente, avrei preferito che avessi scritto "Mirai Trunks/Vegeta" ogni santa volta, perché non amo molto l'utilizzo di grassetto e colori all'interno di una fanfiction. Ma, come ho già sottolineato, si tratta di gusto personale.
Andiamo avanti.
Nonostante la bandierina sia verde per ragioni che ti spiegherò dopo (no, il fatto che ti adori non c'entra xD), hai commesso parecchi errori, sebbene per la maggior parte non gravi (probabilmente la quantità è legata anche alla lunghezza della storia, è naturale che in una one shot piuttosto lunga le sviste aumentino):
"La donna aveva, ormai, compreso che a suo figlio piaceva farla arrabbiare."
Sono abbastanza sicura che "ormai" non necessiti di essere rinchiuso tra due virgole, mentre per quanto riguarda il verbo tutto si basa sul mio orecchio: l'imperfetto indicativo non mi suona, ci avrei messo un "piacesse". Non sono certa che sia effettivamente un errore, a me suona meglio così ^^
"Con suo padre non osava provare; visto che Vegeta non gliel'avrebbe fatta passare liscia."
Okay, tu sei originale xD Di solito si tende a usare la virgola al posto del punto e virgola, tu hai fatto il contrario xD
"[...] ogni mobile, che ostacolava la sua corsa, [...]"
La virgola prima di "che" sarebbe da togliere, perché non si tratta di un'aggiunta, stai definendo i mobili che Trunks salta.
"Quest'ultimo aveva [...]"
Fossi in te cambierei quel "quest'ultimo, perché di solito si utilizza quando la persona a cui ci si riferisce si trova verso la fine della frase, mentre Trunks era in cima al periodo precedente. Non che non si capisca che ti riferisci a lui, ma interrompe un po' la lettura doversi fermare anche solo un istante per collegare logicamente il tutto. (puoi usare qualcosa tipo "Il bambino", non so)
"[...] ben nascosta a prima vista, così corse verso di essa e vi entrò dentro nascondendosi."
Quel "nascondendosi" è una precisazione piuttosto inutile, è chiaro quale sia l'intento di Trunks, e comunque avevi già usato "nascosta" all'interno della stessa frase, quindi risulta proprio rindondante. Ti consiglierei di toglierlo :)
"[...] la zazzera lilla della peste di suo figlio [...]"
Qui ho riso xD Immagino volessi dire "di quella peste di suo figlio" xD Così sembra che Trunks abbia la peste e questa "peste" sia dotata di una zazzera lilla xD
"[...] che sgranò gli occhi e che corse [...]"
Il secondo "che" non è un errore, ma non è necessario.
"Aveva appena ventisette anni il suo Trunks, [...]"
Manca una virgola prima di "il".
"Va bene, grazie mamma"
Manca una virgola prima del vocativo "mamma".
"[...] i capelli ormai lunghi alle spalle."
Credo che volessi dire "lunghi fino alle spalle".
"[...] che sulla Terra era tornata di nuovo la pace."
Penso che ci vada il congiuntivo "fosse tornata".
"[...] e ciò che ha Trunks avevano sottratto."
Acc, erroraccio di quelli che facevano strillare maestre e professori xD Ovviamente scherzo, può capitare che sfugga un'acca di troppo xD
"[...] posando il suo sguardo al cielo."
Penso che il verbo "posare" suoni male qui, sarebbe meglio "rivolgendo". Poi hai commesso un errore che è tipico mio, ma fortuntamente una ragazza me lo ha fatto notare e ora ci sto più attenta. Comunque, l'errore consiste nell'utilizzo dell'aggettivo possessivo anche quando non necessario (di solito con una parte del corpo o simili). In questo caso, è natura che Trunks rivolga il suo sguardo al cielo, visto che non può certo comandare quello di qualcun altro, quindi ti suggerisco di scrivere semplicemente "lo sguardo".
"[...] con un sorriso a delineare il suo viso."
Non penso che quel "delineare" sia corretto, nel senso, un sorriso si dilenea sul viso, non delinea il viso stesso. E, come sopra, il "suo" è di troppo.
"[...] e che gli desse delle risposte."
Dato che il soggetto è plurale, suppongo che quel "gli" sia riferito sia a Trunks che alla madre. In questo caso, la frase dovrebbe essere "e che desse loro delle risposte", perché "gli" è maschile singolare, dunque riferito solo a Trunks.
"Bulma non terminò la frase, perché il termine [...]"
Anche se terminò e termine sono qui usati con significato diverso, ti suggerirei di evitare la ripetizione, sostituendo "termine" con "appellativo" (o un altro sinonimo) oppure "terminò" con un verbo tipo "concluse".
"Quando i suoi azzurri misero a fuoco [...]"
Manca un "occhi" prima di "azzurri", immagino.
"[...] di stare nella stessa stanza."
Manca qualcosa, penso un "sua" prima di "stessa".
"Suo padre doveva essersi adattato alla sua vita e di aver accettato [...]"
Quel "di" è di troppo.
"La conosceva bene, troppo bene, per capire [...]"
Immagino volessi dire "per non capire".
"[...] invece di far finta che non ci sia?"
In italiano il soggetto sottointeso è concesso perché i verbi sono coniugati e la persona è comunque distinguibile, però in casi come questo, in cui "sia" può essere sia prima che seconda che terza persona singolare, sarebbe meglio specificare "che io non ci sia".
"Dovette ammettere, invece, che il moccioso era davvero forte."
Non ho capito quell' "invece". Ci sarebbe stato bene se Mirai Vegeta avesse parlato male di Mirai Trunks, ma poiché ne parla bene, devo supporre che tu volessi scrivere qualcosa tipo "Dovette ammettere, però, che anche il moccioso era davvero forte."
"E fu allora che il principe dei saiyan lo aveva preso [...]"
I due verbi andrebbero concordati, entrambi al trapassato prossimo.
"Una voce a lui ben nota si era rivolta a lui ritenendolo impossibile."
Ho capito cosa volessi dire, ma la frase, con quel "ritenendolo impossibile" non sta in piedi.
"[...] fiondandosi a stringerlo tra le sue braccia."
Quel "sue" è di troppo.
"[...] sbuffando a quelle [...]"
Penso che volessi dire "di fronte a quelle".

Okay, fine errori.
Già che ci sono ti muovo una piccola critica, poi passo agli aspetti positivi (ben più numerosi) di questa one shot.
A un certo punto, hai descritto i pensieri di Trunks come se effettivamente non conoscesse il vero svolgimento degli eventi nel futuro. E questo non ha molto senso. Capisco l'effetto sorpresa, che è ben riuscito, ma non ha senso descrivere i pensieri di Trunks in quella maniera se poi in realtà è a conoscenza di tutto. In quel passaggio, dove per esempio di dici "Era curioso di vedere il suo papà invecchiato di qualche anno", avresti potuto semplicemente cambiare i tempi verbali di modo che rileggendo con la consapevolezza che Trunks sappia, tutto abbia comunque senso.
Se tu per esempio avessi scritto "Sarebbe stato curioso di vedere il suo papà invecchiato di qualche anno", leggendo in un primo momento sarebbe parso che Trunks fosse semplicemente dispiaciuto perché al momento Vegeta non è presente, ma rileggendo dopo, la cosa assumerebbe il significato di "peccato che sia morto".
Non so se mi sono spiegata... In ogni caso soprattutto la parte precedente a questa particolare frase, quella a partire da "Avevano la stessa casa, la stessa mamma e lo stesso papà." andrebbe rivista in quest'ottica.

Passiamo ai motivi che mi hanno spinta a scegliere la bandierina verde piuttosto che una neutra.
Innanzitutto, l'originalità dell'idea: ho letto qualche storia che fa interagire Trunks e Mirai Trunks, ma mai una come la tua. Ho letto spesso di Mirai Trunks che torna nel passato, facendo ingelosire il piccolo Trunks che riesce a vedere il rispetto che suo padre prova nei confronti del ragazzo. Ho letto forse anche qualcosa su Mirai Trunks geloso della sua controparte del presente, ma nulla che io abbia mai letto si è svolto a questa maniera.
Lo stratagemma per fare in modo che il bambino arrivasse nel futuro non mi è parso in alcun modo forzato, inserito in una molto plausibile quotidianità familiare. Trunks è, infatti, una piccola peste, e mi riesce facile immaginare ceh Bulma debba inseguirlo per tutta la casa.
IC, dunque. IC è anche Vegeta, che in questa iniziale scena di quotidianità non compare, chiuso nella Gravity Room ad allenarsi, ma la cui presenza nei dialoghi di Bulma e nei pensieri di Trunks indica che non sia un padre assente.
Inizialmente mi faceva strano vedere Mirai Trunks così maldisposto nei confronti del bambino, ma non perché non fosse IC, più che altro perché Dragon Ball tende a mostrarci i personaggi "buoni" sempre e comunque ottimisti e felici (vedi Gohan che pare accettare fin troppo di buon grado la decisione di Goku di rimanere nell'aldilà, quando certamente la cosa non deve renderlo troppo felice), quindi mi risultava strano, all'inizio.
Tuttavia la storia è narrata in maniera talmente realistica che presto tutto acquista naturalezza, grazie anche all'IC del piccolo Trunks (che trova "antipatico" il se stesso del futuro).
E' stato interessante vedere un confronto tra due personaggi che hanno la stessa "base", diciamo, ma che sono cresciuti in due vite completamente differenti, tanto da avere due caratterizzazioni per certi versi diversissime.
Hai evidenziato quando Mirai Trunks ricordi Vegeta, perché in effetti loro due sono molto simili, ma anche Trunks ha molto del padre, solo è più una questione di "arroganza", diciamo, che di ombrosità e tormento.
Molto interessante il modo in cui Trunks riporta tutti in vita, anche se forse leggermente irrealistico perché è stato tutto troppo facile e non si capisce bene come mai tutti accontentino un bambino sbucato dal nulla.
Veniamo a Mirai Vegeta.
IC, senza ombra di dubbio.
Questo Vegeta continua a sostenere in tutta sincerità di non provare nulla per Bulma, ripudia gli ordini ed è più che naturale che si scontri con Trunks. Il bambino, mantenendo la propria perfetta caratterizzazione, non solo risponde, ma tira fuori la propria ammirazione per un Vegeta che è non solo più forte di quello che ha di fronte, ma, come dici tu, "migliore".
Anche il Vegeta del presente è perfettamente IC in ogni aspetto, ho trovato perfetta anche la "delicatezza" con cui cerca di levarsi subito dalla vista di Mirai Trunks e non domanda ciò di cui conosce già la risposta.
E' bellissimo vedere come Vegeta conosca il figlio del futuro, come quel sentimento che ha manifestato al Cell Game non sia stato un "colpo di fulmine" dovuto alla morte del ragazzo, bensì la manifestazione di un affetto maturato nel corso di un anno di vicinanza e conoscenza. Perché non penso che se qualcuno avesse ammazzato Mirai Trunks prima che i due passassero un anno insieme a Vegeta sarebbe importato granché, diciamocelo.
Mi è piaciuta l'entrata in scena di Mirai Vegeta e anche che tu non abbia descritto la reazione di Mirai Trunks: quel "padre", quel sussurro che riesco quasi a sentire, è stata la chiusura più degna per la descrizione degli eventi nel futuro. Dice poco, ma al tempo stesso evoca tanto.
Non so gli altri lettori, ma io avevo davanti il volto sconvolto di Mirai Trunks, non ho fatto alcuna fatica nell'immaginarlo.
Magistrale anche la conclusione degli eventi che coinvolgono Trunks: Bulma che si scioglie di fronte alla vista del figlio, al diavolo le sgridate, e l'avviasi di tutti in salotto. Tutti, compreso Vegeta.
Perché sono una famiglia, e anche se non lo hai ripetuto apertamente è come se lo avessi fatto.
E l'ultima frase è stata la conclusione perfetta: Trunks è davvero un piccolo demonietto.

Come conclusione generale a questa recensione, la one shot (nonostante gli errori, che devo sottolineare fossero non pochi, cerca davvero di starci più attenta) è risultata una lettura piacevolessima, una storia apparentemente leggera ma che mi ha dato molto materiale per riflettere e attuare confronti tra i personaggi.
Non esito nel dire che meriti un posto tra le ricordate, mi è davvero piaciuta.
Complimenti, zia, fai bene a esserne orgogliosa :)
A presto!


Recensore Veterano
28/10/14, ore 10:24

Ciao! Ieri ho letto questa one shot che ho trovato molto bella e ben scritta, dunque ci tenevo a complimentarmi con te con una recensione. Devo solo dire, spezzando una lancia all’altra ragazza che ha recensito, che anche io ci ho messo un po’ a capire chi avesse riportato in vita il Vegeta del passato, ma poi leggendo lo si comprende meglio alla fine. Diciamo che con un soggetto in più sarebbe stato più “lampante”, ma questo non toglie nulla alla trama, poiché appunto si comprende tutto alla perfezione nel finale! L’ho messa nelle ricordate perché ho trovato davvero dolce questa storia, e sebbene il Trunks del futuro sia stato un po’ OOC, presumo che un po’ di invidia sia umana per tutti (quindi è giustificatissimo!).
Complimenti ancora!
Meki.

Recensore Veterano
25/10/14, ore 01:15

Wow, una one-shot interessante la tua XD
Devo dire che Mirai Trunks mi è piaciuto; dal momento che è un personaggi molto sofferto rispetto al Trunks della linea temporale "originale", non ci si può aspettare che sia tutto sorrisi e serenità. Ho trovato appropriato che sia "cupo, scontroso e severo" come il padre (che abbia questo lato più sviluppato diciamo) e che sia geloso del piccolo Trunks.
Quando ho iniziato a leggere la storia, questa gelosia di Mirai non la vedevo "appropriata" al personaggio che avevo conosciuto nell'anime, ma mi sono dovuta ricredere perchè si, potrebbe esserlo invece.
Il piccolo Trunks inoltre, è ovviamente l'inverso di Mirai e diciamolo, anche più furbetto. Secondo me il piccolino ha avuto modo di "sviluppare" il suo lato sfacciato (ereditato dalla madre) tanto quanto Mirai Trunks ha avuto modo di sviluppare, nel suo tempo in piena guerra coi cyborg, il suo lato sayan/oscuro (ereditato dal padre). 
La differenza di personalità risalta moltissimo (basti notare il modo in cui chiamano Vegeta: "papà" e "padre") XD

La parte in cui il piccolo Trunks riporta tutti in vita ti dirò, non lo avevo capito bene. Avevo seguito i tuoi salti temporali ma quel pezzo non lo avevo capito del tutto; solamente leggendo la scena dopo, dove c'era il Mirai Vegeta a guardarli dal tetto della Capsule Corporation, ho voluto riprendere a rileggere il pezzo precedente (perchè mi ero persa) e lì sono riuscita a incastrare il tutto.
Sono divisa tra l'apprezzamento di questa scena e il non apprezzarla; una parte di me la trova inverosimile e troppo scontata però dall'altra parte la trovo giusta (altrimenti la storia non avrebbe un senso specifico no?). Che il piccolo abbia fatto tutto in brevissimo tempo, mi pare inverosimile (anche che Dende sia diventato Supremo così senza problemi; una richiesta di un bambino comparso all'improvviso anche se ha raccontato tutto); però lo hai saputo gestire. Diciamo che più che altro hai raccontato troppo brevemente questa parte e quindi mi sembra troppo inverosimile/scontata; forse è per questo che sono divisa tra l'apprezzarla e il non...
La scazzottata che si son dati il piccolo Trunks e Mirai Vegeta mi è piaciuta *-*
Il finale beh, sono rimasta con la bava alla bocca perchè volevo un leggero seguito o almeno avrei voluto la scena ancor più completa; vedere la reazione di Mirai Trunks e qualcosina in più. Si è concluso tutto troppo presto... Cose che però succedono quando una storia ti prende no? ='D Purtroppo è inevitabile e non si può far nulla XD

Ho gradito anche la diversità dei due Vegeta; possiamo dire che uno è più equilibrato (Vegeta) mentre l'altro è rimasto una mina vagante (Mirai Vegeta) e da quel poco che ci hai fatto leggere su quest'ultimo, sei riuscita a farci percepire questa "differenza".

Beh che altro ti posso dire? Penso di averti detto tra le righe che la tua one-shot mi è piaciuta no? XD
Complimenti, è stata una lettura gradevole anche se breve (non è una penalizzazione/frecciatina però eh XD)

Ps: neanch'io so che significa "Mirai" ma credo, come te, che significhi o che abbia a che fare (tipo sinonimo) col futuro.
Aggiunta tra le "ricordate" u_u

Recensore Junior
24/10/14, ore 18:29

Ciao! Io non ho capito bene... hai riportato in vita il Vegeta di Mirai Trunks? E chi avrebbe espresso il dediderio? Scusa ma c'è un pò di confusione...

Recensore Veterano
24/10/14, ore 16:16

Ciao cugina♥
rieccomi a recensire una tua (sempre bellissima storia<3
Ti faccio una domanda, perché sei così dannatamente geniale e bravissima?
Sei la migliore!
Ti voglio bene perché mi hai sempre aiutato♥
Beh passiamo alla storia.
La storia inizialmente non ci avevo capito molto perché continuavi a passare negli sbalzi temporali ma solo perché io sono scemo u.u
Per il resto è tutto ok...
errori non ne ho notati, ti faccio i miei più sentiti complimenti perché fai sempre storie fantastiche e lo sei anche te♥
Brava brava e ancora brava♥
Un abbraccio
A prestissimo
iltuounicocuginettoSam♥