Brividi.
Sono seriamente impressionata da questa Dadan che grida come una profetessa greca la sua ultima maledizione contro Garp, augurandogli un incontro tremendo con il suo acerrimo nemico nelle profondità dell'Inferno. Gol D. Roger, do ragione a Dadan, che errore. Però non credo avesse molta scelta, in fatto di amici lì disponibili cui affidare un bambino.
Non c'è una riga che non sottoscriva in pieno, non c'è riga in cui tu non abbia espresso con crudezza tutto il dolore che prova questa donna, questa mamma, per la perdita dei suoi figli.
"Suoi" perché al momento ne ha persi due; per quello che ne sa, Rufy è distrutto e non si sa ancora se riuscirà a tirarsi su dopo una simile perdita (e oltre alla perdita aggiungerei anche lo stress fisico di una guerra e il devastante shock delle circostanze in cui è morto il fratello).
Non ci avevo mai pensato, eppure è vero: Garp ha giocato con le vite di tutti, laggiù nell'isola di Goa, prima Ace, poi Rufy (e vogliamo parlare dei suoi metodi educativi?!?), poi Dadan e persino Makino, che per quei bambini era una sorella maggiore e come una vera sorella maggiore li ha amati. Poi mi ricordo che Ace, da bambino, gli chiese perché fosse venuto al mondo, e Garp gli rispose che, parafrasando, l'avrebbe scoperto solo vivendo. E che risposta è?! Va bene, evidentemente in fatto di dare fiducia ad un bambino io e il vecchio Monkey la pensiamo in maniera un po' differente, eppure io ho un istinto materno che in confronto Medea è Madre Teresa di Calcutta, però la risposta da dare, porca miseria, non era qualcosa di simile a "perché tuo padre ti voleva bene e voleva che vivessi, perché ti voglio bene io" poi declinato in vari modi a seconda della personalità di chi parla naturalmente, ma non si possono dare risposte filosofiche ad un bambino come Ace!! Scusami, credo di essere andata un po' fuori dal seminato.
Comunque, una one-shot da brivido che mi dà l'ispirazione per un'altra cosetta.
Complimenti, Metal. Dritta al cuore come una freccia.
A presto,
Yellow Canadair |