Ciao, Christine23.
Prima di tutto, vorrei che tu mi scusassi per il tremendo ritardo con il quale recensisco questo primo capitolo de "La sindrome di Didone" (anche se in realtà il giorno è quello giusto); mi andava di augurarti un buon compleanno quanto prima, ma... questa sono io!
In realtà, mi sono letta un paio di capitoli prima di arrivare qui - e direi che per il momento questa è la storia che ho gradito di più -, ma non sono andata avanti con la lettura delle altre storie per due motivi:
1. Erano datate 2014 se non prima, e tu avevi espressamente chiesto di recensire storie abbastanza recenti. Questa storia non solo è ancora in corso, ma mi ha preso di più;
2. C'è una particolarità che caratterizza le tue storie che non ho gradito, ma poi ci arriveremo (visto che l'ho riscontrata anche qui, e spero non ti offenderai se ti espongo la mia opinione).
Ma torniamo a noi e a questa storia.
Innanzitutto, complimenti vivissimi alla creatrice del banner perché è qualcosa di meraviglioso: davvero molto, molto bello!
Hai detto che questa è la tua prima storia ambientata nel contesto scolastico... io ODIO le storie originali che trattano di adolescenti e cotte varie, soprattutto se pubblicate qui su Efp. Non me ne vogliano le altre autrici o gli altri autori, ma sembrano tutte copie e... non so, i personaggi mi sembrano sempre gli stessi. Inutile dire che finisco per odiarli in meno di mezza pagina.
La tua storia è diversa, la tua storia ha qualcosa .
Comincio col parlarti di Caterina: l'ho apprezzata e "odiata" una riga dopo l'altra, per poi rispecchiarmi nel suo personaggio.
Caterina non è un personaggio "forzato" e riesce a preservare una certa originalità: non è una tipa da "relazione amorosa" e non solo perché è una cinica per forza di cose o perché la trama vuole così. Tu hai fornito una giusta motivazione a tutte le sue sfaccettature - in cui più volte mi ci sono rivista.
Caterina ama i classici come una ragazza alla moda ama una camera sommersa di scarpe costosissime; personalmente non nutro grandi simpatie nei confronti di materie quali latino o greco - la grammatica latina non fa per me, mentre il greco non l'ho mai studiato -, ma la letteratura mi ha sempre rapita.
Anche io, come Caterina, adoro il personaggio di Didone e non comprendo il suo gesto, o meglio: lo comprendo ma non approvo. Sono una femminista incallita - o almeno così mi vedo e gli altri dicono di vedermi - e seppur credo che l'amore vero sia fantastico e totalizzante, non penso che una donna debba annullarsi per un uomo.
Anche io ho lo stesso problema di Cat: cerco l'uomo giusto, purtroppo, e non mi accontento di niente. Se non c'è una sorta di connessione escludo il ragazzo a priori. Anche io metto dei paletti tra me e gli altri, paletti che cerco di abbattere ma che puntualmente si innalzano in momenti particolari della mia vita... ma qui non si parla di me, ma della tua storia.
Dunque, l'unica pecca che ho ritrovato in Cat è ciò che pensa di alcune ragazze: il fatto che siano alla moda o antepongano una relazione - o la voglia di intraprendere una relazione - non le rende di certo sciatte e vuote. E poi, chi non invidia quelle Dee con i capelli sempre in ordine?
(Ho notato questa sorta di pensiero riproposto anche in altre storie, ma a differenza de "La sindrome di Didone" nelle altre non l'ho gradito per niente).
Credo di essermi innamorata di Leonardo.
Mi sembra una persona genuina, positiva. Il tipo di persona che vedrei bene al fianco di Caterina.
Lei pensa a se stessa, al suo futuro. Non si vede soffocare dall'impegno di una relazione... ma forse è solo perché non ha conosciuto la persona giusta. Mi ci rivedo in pieno, sappilo.
Sono così affiatati, così perfetti che Beatrice sembra quasi un intoppo momentaneo... ma chi di noi non ha mai vissuto una situazione simile?
Io sì - quindi comincio seriamente a preoccuparmi! -, e posso capire perfettamente Caterina; i suoi pianti soffocati; i suoi sorrisi forzati e la voglia di scappare, sentirsi di troppo... sentirsi esclusa da qualcosa che prima era perfetto.
Non lo auguro a nessuno, davvero. In un certo senso... ti devasta. Con chi confidarsi? Sulla spalla di chi piangere?
Insomma, le premesse di una buona storia ci sono tutte.
Apprezzo il fatto che tu abbia reso Beatrice un personaggio positivo nonostante il ruolo che svolge nella storia. A mio dire, lei sa qualcosa o ha intuito qualcosa.
Mi hai incuriosita.
Hai fatto davvero bene ad ambientare il tutto nel 2006; quello era un tempo magico e... quest'anno ho gli esami, direi che questa storia è capitata proprio a fagiolo!
Per quanto riguarda la grammatica, non ho trovato errori se non un "nessun'altro".
Per il resto, ho apprezzato la giusta suddivisione tra narrazione e dialoghi. Il testo è scorrevole e difficilmente annoia il lettore. Direi che sei brava e che come primo capitolo hai fatto un ottimo lavoro.
Credo mi ritroverai da queste parti - scuola permettendo.
Bandierina verde, of couse e... BUON COMPLEANNO!
Alla prossima! |