1 classificata Letter to Alexandra di Melian 34.50/35 +1 bonus =35.50/60
contest ''concedimi di essere schietto''
Grammatica Stile e Lessico x10
- Grammatica: Non ho rilevato errori grammaticali, sintattici.
- Lessico. Alto, altissimo, quasi baroccheggiante senza esserlo sul serio. Direi più tosto evocativo e d'atmosfera. Mi sono piaciuti anche gli epiteti come ''Novella Bella Addormentata'', immagini come:
''fissò le pesanti cortine di velluto damascato che ornavano il letto a baldacchino su cui era sdraiata, l'intaglio della testiera fatta da morbide e ricciute volute simili a viticci.'' oppure ''mura merlate'', ''un gigante di pietra che si sgranchisce'' fantastico!
Sono davvero piccoli tocchi poetici che rendono un testo diverso e accattivante, eppure non risulta affatto noioso.
Tutto è curato nei minimi particolari e usato magistralmente non solo per descrivere e narrare, ma proprio per mostrare. Le descrizioni sia fisiche (mi riferisco ad esempio ad Alexandra) che dello ''spazio'' sono mirate a mostrare al lettore ciò che tu vuoi che veda. La cosa che ho apprezzato di più in tuttala storia è la particolareggiata attività descrittiva, in particolare nel prologo (che cattura l'attenzione, lasciando nel lettore la voglia e il desiderio di continuare) e nell'epilogo. Ma anche l'attenzione nei capitoli centrali, non è stata trascurata, anzi. Se volessi elencare tutte le scelte lessicali, ne verrebbe fuori un lunghissimo (e forse noioso) elenco.
Voglio lo stesso sottolineare l'uso di Sete, con la lettera maiuscola ha riscontrato il mio gusto e apprezzamento, l'enfasi di questo tratto distintivo e caratteristico mostra quanto tu sia stata accorta in ogni piccola scelta lessicale.
-Stile. Bellissimo, davvero. Lento, senza essere noioso, accattivante; si mantiene constante in tutta la storia e non è poco dato che è una mini-long. L'uso che hai fatto della punteggiatura (magistrale, tra l'altro, giusto su un paio di virgole non concordo, ma quello è il tempo che ''tu'' hai deciso di dare al testo, quindi, bene), accompagnano il lettore nel lungo racconto
Molto levigato, curato nei minimi particolari e usato magistralmente non solo per descrivere e narrare, ma proprio per mostrare. Le descrizioni sia fisiche (mi riferisco ad esempio ad Alexandra) che dello ''spazio'' sono mirate a mostrare al lettore ciò che tu vuoi che veda. La cosa che ho apprezzato di più in tuttala storia è la particolareggiata attività descrittiva, in particolare nel prologo (che cattura l'attenzione, lasciando nel lettore la voglia e il desiderio di continuare)
Bonus: mi sento di attribuirti senza ombra di dubbio il bonus di 0,50 per entrambe le frasi che hai inserito nella storia. Se ho ben capito le hai inserite dopo, a storia già editata, ma trovo che si sposino benissimo con i capitoli (e non credo sia facile inserire una citazione in un secondo momento, che non stoni con il contesto). Può sembrare un attribuzione superficiale eppure, no! Ho letto attentamente entrambe le frasi ed entrambi i capitoli, ammetto che la prima:
«Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s'era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s'era potuta riconoscere così.»
Italo Calvino
Si sposa molto meglio dell'altra, quasi come se tu fossi partita da qui per elaborare tutto il capitolo 3 da qui (tra l'altro il loro incontro è stato bellissimo -Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti, Alexandra. Tu eri la donna che mi era destinata.
Sei divenuta quel ponte verso l'umanità che a me mancava: sfavillavi di vita, splendevi come il più bel gioiello e non immaginavi che dietro al mio sorriso affabile ci fosse una Bestia--> il mio cuoricino ha fatto bum!)
N,B. non ho predisposto un parametro per il titolo, anche perché la giudicia originaria non aveva accennato a nulla del genere, ma ho fatto una piccola considerazione a tutte, così, pur parlè, che esula dalla valutazione. Il titolo è appropriato alla storia, ma confesso che non mi ha catturata, mi sarei persa una bella storia bastandomi solo da questo elemento. per fortuna che la sintassi in 200 parole incuriosisce :)
Originalità e Trattazione della tematica del contest 10/10
Ti dirò, appena ho letto vampiri ho pensato: ''Oddio, sepriamo che non sia una brutta copia di Tw-lì-come-si-chiama. Che le fan mi perdonino, non mi scende prorpio giù la MAyer (pur avendo letto libri/visto film per criticare con cognizione di causa e che non ho amato per imput, sbiluppo, e trama. Ho trovalo la tua fic molto più simile ai romanzi della Rice ''la madre di tutti i vampiri''. Conosco bene il suo stile e ho letto tutti i suoi libri, in particolare i capitoli centrali rievocano un po' ''Intervista col vammpiro''. Non so se ti sei ispirata al Film/Romanzi, immagino di sì, eppure, nonostante ciò, non mi è sembrato neanche per un secondo un mero tentativo di imitazione. Hai uno stile ''tuo'' che traspare a prescindere dalle influenze letterarie a cui puoi o meno aver attinto.
La storia mi è sembrata originale, forse per il modo in cui è stata presentata che per la storia in sé che richiama un'aria melodrammatica, decadente, un po' vittoriana e allo stesso tempo lugubre e un po' darck. Questi sono i veri vampiri.
Per quanto riguarda la trattazione del contest non so quali fossero le intenzioni della giudicia, ma penso che tu hai fatto comlpo, centro. Alexandra ci viene presentata, almeno nell'aspett fisico, come una di quelle dolci creature da proteggere. La sua bellezza eterea, il modo in cui si muove ecc, la fanno sembrare quasi una di quelle dame cortesi un po' rammolitucce eppure il ''suo'' vampiro le racconta la sua vita in modo schietto e sincero, quasi crudo, senza temere di spaventarla.
Trattazione dei personaggi 9.50/10
Ammetto che Alexandra resta un po' in ombra rispetto Alphonse (il nome, tra l'altro è bellissimo), ma questo perchè la maggior parte della storia di si concentra su questa figura che è davvero affascinante, tratteggiata con minuzia e dovizia di particolare.
Mio padre, Henry Eugèn di Benavia, desiderava che prendessi la signoria del casato e portassi avanti gli affari di famiglia, che mi sposassi con una ragazza adatta al mio rango e gli dessi dei nipoti. Voleva, insomma, vedermi finalmente essere l'uomo che aveva sempre voluto.
Tuttavia, pagava i debiti che seminavo nelle bische clandestine o nelle botteghe dove compravo oggetti tanto costosi quanto inutili. Perdonava la mia intraprendenza con le giovani serve e faceva in modo di nascondere i figli illegittimi che mi lasciavo alle spalle nei villaggi, quando circuivo le giovani e illibate figlie dei fattori. Metteva a tacere le voci che additavano quegli infanti dagli occhi azzurri come i miei con cospicui lasciti monetari e insabbiava le relazioni clandestine con le figlie dei nobili.
Fantastico, in poche frasi hai delineato un giovane dissoluto, scocciato e viziato che poi, piano piano evolve, cresce. Un personaggio che ha una vera evoluzione e devo dire che l'ho adorato. Altrettanto accattivante è la figura di Violante (se scrivi una specie di spin-off) battimi un colpo. Il mezzo punto in meno è per Alexandra, so che avevi un limite di parole, ma se devo trovarti un difettino-ino-ino è proprio lei. avrei voluto sapere di più.
Gusto Personale 5/ 5
L'ho adorata, punto e non ho nulla da aggiungere. Complimenti. (Recensione modificata il 28/03/2015 - 07:23 pm) |