Oh, caro ragazzo, finalmente mi strappo cinque minuti (carpe diem, carpe diem!) e passo da te.
Già le tue recensioni meravigliose e profonde mi hanno mostrato quanto tu sia sensibile, ma finalmente posso notarlo anche grazie a una tua fiction (che non sarà la prima e ultima che leggerò, ovviamente!).
Il SasuSaku, benché io lo legga e, di tanto in tanto, lo tratti anche in veste di autrice, non è il mio pairing preferito, perché quella di Sakura mi è sempre un po' parsa come un'infatuazione. Certo, con il tempo i suoi sentimenti si sono modificati, magari evolvendosi (proprio come ha detto Kakashi, qualche capitolo fa - non vorrei fare spoiler, però, accidenti a me!), ma devo ancora convincermi pienamente dell'amore che lei prova per Sasuke.
Ecco, dopo questa premessa noiosa, volevo dirti che la tua fiction l'ho proprio gustata volentieri! E' molto musicale, gioca sull'anafora (figura retorica che riesco ad apprezzare solo quando usata come si deve, per incidere un concetto reale in uno scritto, e non per pura pigrizia; ecco, il tuo è decisamente il primo caso), ed è Angst. Non so se si è notato, ma io amo questo genere: lo trovo molto vicino alla condizione umana. Con questo non voglio apparire come una persona pessimista - in realtà tendo a vedere il bicchiere mezzo pieno e a sorridere -, ma si sa che la vita non è sempre rosea.
Così, eccomi qui, a fine pagina, a rammaricarmi per questa Sakura che si è illusa - consapevolmente illusa, specificherei - che Sasuke abbia, anche solo una volta, detto di amarla. O meglio, è Sasuke stesso a sperare in questa illusione. Hai messo in piedi un trucco meraviglioso per far coincidere i pensieri dei due personaggi, nonostante l'Haruno non compaia nemmeno in scena, effettivamente!
Seppur sia un futuro ipotetico, uno scenario post-manga, questo, io lo trovo pienamente plausibile. I personaggi stessi, poi, sono perfettamente IC. E sai qual è la cosa che più mi ha affascinata? Che tu, pur riferendoti a Sasuke, pur dialogando con lui, abbia scritto essenzialmente di Sakura, delle sue speranze andate in fumo, nonostante l'apparente felicità (il bacio, la passione, il matrimonio). Nel giro di un secondo, con quell'addio, la bella kunoichi dai capelli rosa è crollata. Esattamente come lei faceva sbriciolare i muri, con le sue mani, Sasuke, con le proprie parole, ha ridotto in pezzi il suo cuore. Tuttavia, non l'ha fatto per cattiveria, ma per puro affetto: non avrebbe mai sopportato di ingannarla, di passare un'esistenza intera al suo fianco, senza davvero amarla e ricambiarla. Ecco lo "one-sided love" che richiami nel titolo!
L'illusione è qualcosa di confortante e crudele, insieme: lo espliciti perfettamente con quel "perché a volte, per catturare un misero briciolo di felicità dalla realtà, bisogna negarla". Quel passaggio mi è piaciuto molto, davvero: siamo a Konoha, ma è come se fossimo a Roma, a Parigi, a Timbuctù... è una constatazione dolorosa e universale.
Da ragazza, ho veramente apprezzato tutta la sensibilità e il tatto che hai impiegato per calarti nel narratore che parla a Sasuke e ne mette in mostra l'affetto profondo (e tacito) nei confronti di Sakura. E dico "da ragazza" perché è raro vedere quest'attenzione verso personaggi femminili, soprattutto su EFP. Mi è piaciuto tanto.
Caro scienziato, scordati la bandierina rossa! Se ci fosse quella arcobaleno, sarebbe tutta tua, qui!
Complimenti!
A presto,
Ophelia (Recensione modificata il 30/10/2014 - 01:23 am) |