Ciao!
Da grandissimo amante di Stephen King ho trovato "La lunga marcia" un romanzo breve (o racconto lungo, se vogliamo) veramente affascinante. Adoro il primo King, ai tempi di Bachman. Era uno scrittore molto più crudo, diretto e, se mi passi il termine, "cattivo".
Perché sto dicendo tutto questo? Perché lo stile che hai usato in questa storia è coinvolgente e diretto proprio come quello dello Steve anni '70/'80. L'immedesimazione è spontanea ed è bellissimo mettersi per un attimo nei panni (gli inglesi, ironicamente, dicono "nelle scarpe", insanguinate) di McVries.
Chapeau. |