Recensioni per
Nei suoi panni
di Aleena

Questa storia ha ottenuto 14 recensioni.
Positive : 14
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/01/17, ore 00:34

2° posto: Nei suoi panni – Reeleshan 39.8

Stile: 9.8/10

Stile veloce, dinamico un po’ alla Sex and The city.

Si mischiano termini di tendenza, con la quotidianità e molto ma molto umorismo velato di ansia e paura.

Anche se narrata in terza persona, noi guardiamo la storia dalla prospettiva di Alice e delle sue paranoie.

Hai utilizzato uno stile schietto, ricco di descrizioni tutte con un fine ben specificato ovvero cercare di far vedere al lettore l’ottica di Alice, di far capire le sue ragioni per essere d’accordo con lei.



Originalità e trama: 10/10

Tutto sembra darle contro, lei è una pazza paranoica che picchia poliziotti e li acceca senza sapere di avere ragione, ma che il Killer non la vuole uccidere visto che l’ha uccisa tante volte nella sua testa. Il Killer è l’uomo a fianco nel letto, quello che la tranquillizza.

Ecco sì, l’originalità c’è.

Ti dirò, avevo pensato che fosse stato lui ad incastrarla ed il finale mi ha spiazzata: uccidere le altre per non uccidere lei, perché in fondo la ama.



Personaggi e introspezione: 15/15

Avevo sospettato di Albert dalla sua presentazione, perché per sopportare un tipo come Alice ci vuole tanta pazienza ed il fatto che lui non reagisca mai è sintomo che si sfoghi in altri modi.

Siamo come pentole a pressione… se non c’è la valvola di sfogo sono guai.

Parlando dell’introspezione, mi è piaciuta la velata ironia da te usata, cercando di immedesimarci in una donna (per me) odiosa senza eguali.

Di lei sappiamo tutto, dalle paranoie, ai suoi pensieri.

Il pacchetto completo.

Albert lo consociamo veramente solo alla fine.



Gradimento personale: 5/5

Credo che mai abbia parteggiato per l’assassino come in questa storia; Alice è una gomitata sui denti, unn profumo negli occhi.

Ma il dolce Albert vuole essere perfetto per lei, questa cosa è grottesca, ma la trovo quasi tenera… sto così male?

Recensore Master
29/03/16, ore 15:40

*Recensione Premio per il Contest: "L'inizio e la fine di ogni cosa" per aver vinto il Premio Speciale: "Noi siamo amici d'infanzia"*

HOLA! ^_^

Eccomi qui con un po' meno ritardo del solito... ^^''
Dopo aver visto i tuoi commenti sul Forum ho riguardato l'elenco delle tue storie e ho scelto questa un po' per via del Titolo, un po' perché il brevissimo scorcio di trama che hai dato mi incuriosiva... e un po' perché partecipava a un Contest a cui non ho mai potuto partecipare... e quindi era la candidata ideale! XD
Ma bando alla ciance e vediamo di iniziare questa Recensione! ^^

La Grammatica è molto buona, anche se ti è sfuggito qualche errorino qui e là (nulla di grave, eh, qualche accento dove non doveva esserci, qualcuno omesso dove andava, o qualche piccola svista). Anche la punteggiatura va più che bene, anche se in qualche punto l'avrei un po' alleggerita altrimenti il lettore si ritrova con il fiato troppo corto (ma immagino che fosse voluto, conoscendoti... u_u), ma nulla di che alla fine. ^^
Anche lo Stile e il Lessico che hai usato per descrivere la vicenda mi sono piaciuti molto! ^^
Ho apprezzato questo Stile semplice e complesso alle volte: semplice perché descrive la cose così come stanno, come passerebbero nella testa delle persone in modo diretto e molto schietto, con tanto di stacchi e intervalli (proprio come veri pensieri), ma allo stesso tempo complesso per via dell'attenzione che hai dato alle descrizioni, alle emozioni della protagonista, oppure ai luoghi che visita, ai sogni che fa. Hai fatto davvero un bel lavoro (magari non bello come quello per la storia del Contest, ma molto, molto, molto, molto apprezzabile! :P), tanto che ho letto la storia quasi senza intoppi: ammetto che in un paio di punti durante l'aggressione a Samantha mi sono un po' incasina e certe volte ho perso un po' la cognizione degli avvenimenti, ma immagino che fosse voluto anche questo, perché anche Alice, la nostra protagonista, non doveva essere tanto in sé in quei momenti.
In ogni caso non ti sei smentita, hai fatto di nuovo un gran bel lavoro come sempre, brava! :P
Volendo poi passare ai personaggi devo dire che anche qui il lavoro è stato buono, anche se forse poteva essere un po' più accurato: non tanto per Alice di cui sappiamo praticamente tutto (dalle sue abitudini, ai suoi gusti, alle sue paure, alle sue paranoie e tutto il resto), ma più per il personaggio del marito che è sì una figura marginale all'interno della storia, ma si rivela estremamente importante alla fine e quindi forse meritava qualche spazio in più. Con questo non dico che sei andata male, al contrario, ma semplicemente gli avrei dedicato maggior spazio, soprattutto alla fine: perché in fondo sappiamo solo che è uno stimato professore di chimica (ed io lo sapevo che doveva covare qualcosa, perché i professori di chimica covano TUTTI qualcosa ... è___é), molto freddo e razionale, in grado di stare a sentire i problemi della moglie e trovare una parola gentile per confortarla; ma che si rivela comunque uno spietato assassino che, per quanto la ami, la odia allo stesso modo. E questo passaggio, ammetto, che non mi è del tutto chiaro... ^^'' ... anche per questo consiglierei di approfondirlo maggiormente.
Per il resto va più che bene e, anzi, il personaggio di Alice compensa ampiamente a queste piccole mancanze proprio per la sua grande introspezione. E lasciamelo dire senza mezzi termini... che ragazza paranoica... :P ... e buon dire, ovviamente, ma comunque piuttosto paranoica... ^^''
Sarà che io invece sono fin troppo rilassata su queste cose, ma certe ansie proprio non le concepisco... ^^''
Va beh, commenti personali a parte, ansie tolte, il personaggio di Alice mi è piaciuto: mostra come basti poco per spezzare la normale routine, come sia semplice spingere una persona sull'orlo della follia, a farla crollare, a spezzarla dentro per sempre.
E con questo possiamo ricollegarci alla Trama che è senza dubbio avvincente: sono rimasta col fiato in sospeso fino all'ultima riga, cercando prove dove non ce n'erano, rileggendo frasi intere per essere certa di non essermi persa qualcosa di importante che mi rivelasse chi era l'assassino e, se sulle prime ho davvero creduto che fosse Alice che, nel suo subconscio, uccideva donne che le somigliavano (questo perché raramente si parlava della sua vita notturna, incubi esclusi) sono rimasta sorpresa che, alla fine, fosse proprio il marito ligio alla sua donna e al suo lavoro... la mia faccia era questa ---> .________________.
Quando l'ho realizzato ero proprio confusa e sorpresa come volevi tu! Un buon lavoro per essere solo alle prime armi! :P
Hai creato una trama proprio degna di C.S.I, brava... Gil sarebbe fiero di te... u_u
Poi non spenderò altre parole per il Titolo perché ti ho detto che è stato lui a portarmi qui e quindi niente... ho già detto tutto... ^^''

In definitiva, spero che si sia capito che la storia, anche se conteneva qualche pecca qui e là, mi è piaciuta molto! ^^
Mi ha tenuto col fiato sospeso e non ha svelato il vero volto dell'assassino finché non si è giunti alle ultime righe; proprio come un buon libro giallo dovrebbe fare! ^^
Inoltre ho davvero apprezzato i piccoli riferimenti alla moda e alla vita di tutti i giorni.
Un ottimo lavoro, sono felice di essere finita a leggere questa bella storiella gialla! ^^
Alla prossima cara e ancora complimenti! ^^
ByeBye

ManuFury! ^_^

Recensore Master
19/01/16, ore 16:54

Partecipo all'evento "Regala una recensione a chi vuoi tu".
Sei riuscita a spiazzarmi. Decisamente. Ho cominciato a sospettare del marito di Alice soltanto alla fine, quando in carcere si comporta nel modo studiatamente amorevole di chi si sente in colpa, ma non può/vuole confessare.
Da accanita lettrice di thriller devo farti i miei complimenti, ne hai scritto uno veramente bello. Il ritmo in crescendo degli eventi, la scrittura impeccabile, i personaggi ben caratterizzati, eppure abbastanza vaghi e sfuggenti da non rivelare troppo, da lasciare il fiato sospeso fino al sorprendente finale (lui che ama e odia la perfezione di Alice, la donna che DOVREBBE - ho notato la scelta di questo verbo - amare, invece desidera vedere morta; solo che, sapendo di poterla uccidere una volta sola, reitera il rituale con altre donne che le somigliano)... meraviglioso!
Serpentina

 

Recensore Master
07/01/16, ore 17:16

Ciao :D Essendo la tua storia iscritta al mio evento "Regala una recensione... a chi vuoi tu" sono passata anche io a leggere e, devo ancora riprendermi da ciò che ho letto. Chara ha iscritto la storia dicendo che era arrivara prima a un suo contest e devo ammettere che capisco come questo sia stato possibile. Mi piace molto lo stile che hai usato e come grammatica non ho niente da dirti se non una cosa, ma mi rendo pefrettamente conto essere una pignoleria. All'inizio tu scrivi:
"... Se c’era una cosa irrinunciabile nella vita di Alice, questa era il caffè e giornale della mattina..." e leggere 'era' invece di 'erano' davanti a quei due soggetti - caffè e giornale - un pò mi ha spaesato. E ammetto di aver letto due volte la frase prima di partire poi con tutto il testo. So che lo hai scritto come un'unica azione e che dunque 'era va bene e che poi più sotto lo riscirivi uguale - diverso sarebbe stato se poi avessi cambiato - ma volevo lo stesso parlartene. In una recensioni mi piace dire tutto ciò che vedo/leggo ^.^
Quello che è piaciuto di più è che io cercavo di capire chi fosse il colpevole e la ultima cerchia si era chiusa con o lui o lei. Però alla fine mi ero quasi convinta che fosse Alice perchè non sarebbe stata certo la prima volta che avrei letto di sdoppiamento di personalità o altro in cui l'assassinonon era cosciente di uccidere... ma tu sei stata in grado ancora una volta di cambiare chi fosse l'assassuno.
Grande!

-Han

Recensore Junior
12/12/15, ore 21:47

Oh. Mio. Dio.
Sì, inizio così la recensione, perché è l'unica cosa che ho ripetuto appena ho finito la storia.
Cioè: davvero era il marito? Sono esaltata dalla scoperta e da come hai descritto tutta la storia. Hai fatto un ottimo lavoro, lo stile è fluido e tiene incollati allo schermo. I vari incisi con i commenti di Alice sono molto interessanti, perché aiutano a capire meglio il personaggio e a renderlo molto realistico, dato che danno voce ai suoi pensieri, ai suoi pregi e i suoi difetti. E tu l'hai descritta magnificamente, rendendola molto reale e per questo facendomene amare alcuni aspetta e altri meno. Quindi, direi proprio che tu abbia fatto un ottimo lavoro lei.
Passando alla storia, questo è tutt'altro capitolo. Tralasciando lo stile fantastico, l'intera vicenda è descritta molto bene e i pensieri e le paranoie della donna sono resi molto bene senza appesantire il testo. Sei riuscita a darle un'ottima introspezione, portando avanti anche tutta la storia e ti devo fare i miei più vividi complimenti per questo, visto che non è facile e non si trova ovunque, (a maggior ragione in un testo "breve" come il tuo).
Infine, il finale. Come ti ho già detto l'ho adorato ed è stato magnifico. Sia la reazione esagerata dettata dalla paura che ha portato Alice in carcere (e l'idea che fossero poliziotti è stata meravigliosa), sia scoprire chi sia in verità il killer sono stati gestiti molto bene e sono stati fantastici.
Scoprire che il killer era il marito e scoprirne il movente è stata la sorpresa più bella che tu potessi farmi. Adoro i finali con i colpi di scena di questa portata e di questo tipo: sono i miei preferiti, ma solo se c'entrano con la storia e hanno senso. E il tuo, di finale, è proprio uno di quelli ed è magnifico.
Quindi, vivissimi complimenti per questa meraviglia.
Ciao!

Recensore Master
01/12/15, ore 18:05

Sono qui per il: Regala una recensione.
Mao madre aveva capito l'assassino xD. C'era qualcosa, secondo lei, se lui stava sempre fuori fino a tardi. [L'ho riletta anche a lei, troppo bella].
Un po' mi dispiace che l'abbia fatta franca.
Meravigliosa la caratterizzazione di Alice.
Ottimo stile di scrittura.
Sono contentissima di aver letto questo thriller.
Correzioni:
Ma con le piccole cose, ovvio: [Ma e ovvio sono un po' ridondanti. Era l'effetto voluto?]
in un primo moneto [momento],
ogni giorno le spesse [stesse] persone,
I frusci [ruscii] dei mantelli

Nuovo recensore
12/11/15, ore 20:44

Inizio con il dirti, che tra le varie storie, ho cliccato questa perché adoro C.S.I. e quindi l’idea di leggere un giallo mi affascinava e non poco. Sono rimasta assolutamente entusiasta, soprattutto perché non mi aspettavo ciò che ho letto! Il tuo stile è maturo e completo, riesci a narrare in maniera egregia è a catturare l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima parola della storia.
Di seguito ti segnalo alcune sviste e qualche periodo non chiaro:
- E nonostante la rivista in cui era contenuto l’articolo fosse, a tutti gli effetti, una porcata – voce comune lo voleva, e come poteva sbagliare? =>” e” è una congiunzione coordinativa, “nonostante” in questo caso non è congiunzione ma locuzione dal valore ipotetico, tuttavia sarebbe preferibile non affiancare i termini al fine di una narrazione più scorrevole.
-Sette mattine, sette caffè e giornale, tre nuovi omicidi. => una frase senza predicato verbale non è corretta in lingua italiana. Comprendo, tuttavia, che scritta così la frase scandisce lo scorrere del tempo.
- È incredibile la facilità con la quale si incrocino ogni giorno le spesse persone… => “stesse” errore di battitura.
- Anche Alfred cercava di farla ragionare, dicendole che con il suo comportamento avrebbe…. => Chi è Alfred? Il marito si chiamava Albert.
- I frusci dei mantelli neri mentre l’assassino girava con la sua uva e quei vicoli scuri, in cui le ombre si allungavano quasi come artigli…= > Non ho capito il periodo. C’è un errore di battitura: fruscii. Manca poi un verbo nella prima parte e non so cosa centri l’uva.
- …poi si rese conto che era stupido, che lui avrebbe capito che lei aveva capito se continuava a girarsi. => ripetizione della parola “capito” che rende la lettura ridondante.
- Alice attraversò la strada e nel farlo girò quasi distrattamente la testa indietro, in un gesto che sperò sembrare naturale. => sembrasse.

Alcune frasi nella narrazione sono in grado di lasciare un sorriso in quanto colme di ironia che sai usare in modo sapiente:
-... troppo di bella presenza per affidarle anche solo una caramella, figurarsi uno studio scientifico!
- Alice non ci fece caso: da anni era abituata ai silenzi del marito, che erano forse la cosa più bella del loro matrimonio.
- «Nessuna è come te, cara. Tu sei unica e meravigliosa.» Le disse Albert, carezzandole i capelli. Una frase da far sciogliere il cuore, se non fosse stata detta col tono di un suo studente costretto ad assistere ad un noioso seminario di geologia.
La storia potrebbe essere un thriller visto dalla parte della vittima con un pathos crescente. Invece l’ironia e il modo bizzarro di mostrarsi di Alice spezzano l’atmosfera thriller rendendo la storia, in alcune parti, grottesca.
Alice ha disturbi d’ansia, è un personaggio complesso, dispotica e a tratti addirittura odiosa. Non so se alla fine della storia essere contenta o dispiaciuta per lei. Di una cosa però sono certa: il finale mi ha spiazzato.
Mentre leggevo sono solita appuntare delle note è una su Albert era la seguente:
Albert ha una pazienza infinita, mi inizio a chiedere se i seminari di aggiornamento siano reali oppure necessita semplicemente di avere tempo libero lontano dalla moglie.
Mi faceva pena questo poverino che in un certo senso era sottomesso alla moglie e doveva subirsi i suoi sfoghi. Dopo che la Alice uccide la donna, lui si comporta in modo premuroso e io rimango ancora più stupita, inizio a credere che l’amore può riuscire a fare qualunque cosa anche a farti stare accanto a una psicopatica e prenderti cura di lei. Infine le ultime parole, ha uccise donne simili a sua moglie per sopprimere la voglia di uccidere Alice. Sono senza parole.
Complimenti, quando ho cliccato non era la storia che mi aspettavo di leggere tuttavia mi ha colpita, mi ha scatenato un sorriso nella prima parte, ansia nella seconda e infine con il colpo di scena mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Non si conosce mai chi ci sta accanto: è questo che traspare dalla tua storia ed è una verità agghiacciante.
P.s. Il mio ragazzo da dieci anni si chiama Alberto :-/

Recensore Veterano
19/03/15, ore 14:14

Però però... Un giallo davvero avvincente!
Questa os mi é piaciuta tantissimo, volevi creare la suspance...beh ci sei riuscita!
Sin dall'inizio ero convinta che fosse proprio Alice l'assassina, non avevo sospettato del "povero" maritino nerd e silenzioso.
Potrebbe essere la degna drama di una puntata di Criminal minds, davvero.
Mi é piaciuta tanto la forza con cui hai descritto la paranoia della protagonista, dalle prime righe la consideravo una personalità debole e insicura, solo per poi cambiare idea tanto da crederla pazza e assassina, mentre in realtà lei era solo l'ultima vittima!
Sei stata davvero brava!
L'unica cosa che ti segnalo sono un paio di refusi, tipo momnto al posto di momento e Albert che in una frase é diventato Alfred.
Ancora ottimo lavoro!

Baci Baci
Jogio

Recensore Veterano
27/12/14, ore 22:25

Recensione premio.

Buona sera.
Ho scelto di recensire questa storia perché anch'io ho partecipato allo stesso contest. E ci sono rimasta un po' male, perché la tua storia mi è piaciuta tantissimo e, anche se sono diverse, la trovo così superiore rispetto alla mia che mi fa quasi rabbia xD 
Non sono una grande appassionata di gialli, quindi non credo di avere sufficienti termini di paragone, ma la tua storia mi sembra molto ben costruita. Solo verso la fine ho cominciato a pensare che l'assassino potesse essere Alice stessa o qualcuno a lei molto vicino. La conclusione mi ha molto soddisfatta, perché ha creato il plot twist finale necessario dopo tutta la tensione e l'ansia, ma devo dire che, anche se l'assassina fosse stata Alice, sarei stata ugualmente compiaciuta.
Mi piace molto la protagonista che hai creato, abitudinaria e pienamente convinta in ciò che crede e considera vero e giusto, mi è piaciuta la facilità con cui scivola e si perde nella paranoia e nell'isteria.
Anche se mi ha messo molta ansia, ho letto la storia tutta d'un fiato, grazie ad uno stile che è chiaro e fluido e che fa scorrere la lettura.
Sono gelosissima e aggiungo la storia fra le ricordate, così potrò rileggerla e sentirmi gelosa ancora! :D
Complimenti e a presto!

Recensore Master
23/12/14, ore 21:21

Quarta classificata al contest “Peppa in reverse”: Nei suoi panni, Releeshahn
 
Grammatica e sintassi: 8,35/10.
“... e il cuore perse un battito. Sbattendo le palpebre, Alice corse...”
Questa ripetizione è poco evidente perché c’è di mezzo un capoverso, ma comunque c’è, per cui ti consiglio di rivederla. (-0,15)
“Era chiaro perché, in un primo moneto, Alice s’era spaventata...”
“Si fosse” mi sembra più corretto. (-0,15)
“... annullare quella macabre somiglianza...”
C’è un errore di battitura: dovrebbe essere “macabra”. (-0,1)
“... e si sa che quella gente odiava le donne sole...”
Questo verbo sarebbe più corretto al presente. È una considerazione generale, non solo del passato. (-0,15)
“... ma quando [...] il marito ebbe finito di raccontarle [...] della sua giornata, Alice...”
Dopo il “ma” ci vorrebbe una virgola, perché hai chiuso l’inciso dopo “giornata”, ma non lo hai aperto. (-0,05)
 “... un triller, magari?”
Hai dimenticato una lettera. (-0,1)
“...se usava le basilari norme di sicurezza, non le sarebbe successo nulla.”
Se “avesse usato”. (-0,15)
“...lui avrebbe capito che lei aveva capito se continuava a girarsi.”
Se “avesse continuato” a girarsi. (-0,15)
“...questa si che sarebbe stata una cosa saggia.”
Manca l’accento a questo “sì”. (-0,1)
“...mani scheletriche pronte a gremire chiunque...”
Gremire significa riempire. Tu forse volevi dire “ghermire”. (-0,1)
“Poi dalle tenebre emerse un ombra scura...”
Hai dimenticato l’apostrofo. (0,1)
“... quando lo vide: un’ombra scura...”
Siccome si riferisce all’ombra, questo pronome dovrebbe essere “la”. (-0,1)
“...il volto pallido e emaciato...”
Non sono assatanata quando si tratta di d eufoniche, nel senso che io spesso ne metto troppe. Ma, quando sono troppo poche (cioè quando la congiunzione è uguale alla prima lettera della parola dopo), vanno segnalate. (-0,1)
Spesso scrivi “bhe” al posto di “beh” o “be’”. È scorretto e anche abbastanza bruttino. (-0,1)
Ti segnalo infine che, quando utilizzi gli incisi, usi a volte il trattino breve (-) e altre volte quello medio (–). La forma corretta è la seconda, senza contare che un utilizzo disomogeneo di questi segni grafici è anche abbastanza fastidioso da vedere. (-0,05)
 
Stile e lessico: 8,5/10.
“Se c’era una cosa irrinunciabile nella vita di Alice, questa era il caffè e giornale della mattina.”
Inizialmente pensavo fosse un errore, perché prima di “giornale” manca l’articolo, però poi ho realizzato che volevi dire proprio “caffè-e-giornale” come unica entità. Però mi sembra poco chiaro, per cui potresti modificare in qualche modo. Forse dire “caffè & giornale”, quasi come una società, è visivamente orribile, ma così sembra davvero che sia stato dimenticato l’articolo. Forse “caffè con giornale”? Ci rinuncio, sono tutte orribili e forse la soluzione più adatta è proprio quella che hai scritto tu, sebbene non mi convinca.
“...voce comune lo voleva, e come poteva sbagliare?”
Questa frase, tra incisi, mi è sembrata poco chiara. Potresti riformularla in altro modo, perché capisco il concetto ma non il modo in cui lo hai espresso.
“...tanto di moda al momento. Labbra dipinte di rosso...”
Ti riporto questa frase perché, siccome stai elencando le caratteristiche della vittima, mi sembra poco corretto spezzare la frase con un punto. Se proprio non vuoi usare la virgola, il punto e virgola va bene ugualmente. Ma il punto non mi sembra adatto.
“... più le notti solitarie che quelle in cui potevano stare insieme...”
Trovo che questo “che” sia poco elegante: “di” sarebbe meglio.
“Fra il vapore, come un miraggio apparve un uomo completamente nero - eccezion fatta per la bocca, spalancata su un chiostro di denti affilati come rasoi. La guardò senza occhi e cominciò a sorridere, e mentre lo faceva la bocca si tese e si allargò fino a dove avrebbero dovuto esserci le orecchie, mettendo in mostra altre file di denti bianchi come l’avorio. Il cacciatore si avvicinò e, mentre un’altra bocca famelica...”
Ti segnalo questo passo nello stile, anche se avrei potuto segnalarlo nella grammatica. C’è tre volte la parola “bocca” e altre due la parola “denti”. Sono forse abbastanza distanziate da non permettere di parlare di ripetizione, ma non da non considerare una momentanea carenza lessicale: potresti sostituire con dei sinonimi, perché queste frasi non esprimono il concetto in modo fluido.
Avrai a dirmi che ho ragione quando...”
Questo “avrai” mi convince poco. Non so se sia una forma dialettale o meno, ma trovo che “verrai” sia più corretto, sebbene anch’esso non propriamente elegante; ma nel parlato ci sta.
“Aveva il passo lento di chi non abbia fretta...”
Ti riporto questa frase perché credo che il congiuntivo qui sia troppo pesante. Non è propriamente sbagliato, quindi non te l’ho segnalato nella parte che riguarda la grammatica, però non è piacevole da leggere. Se non sbaglio, l’hai fatto qualche altra volta, ma questa è senza dubbio la più evidente.
Infine, ho notato che quando utilizzi i vocativi non metti mai la virgola (“oh tesoro”, “oh se lo ricordava bene”, eccetera). Non te l’ho segnalato nella grammatica, ma andrebbe messa sempre.
A parte queste piccolezze, lo stile è molto frizzante e coinvolgente, mi è piaciuto perché mi ha trasportata nella storia e ha saputo dare pepe a tutto quanto. La vicenda è già sufficientemente spinosa, ma hai inserito qualche frase qua e là che ha dato proprio l’impressione di essere nella mente della protagonista. In particolare, l’uso degli incisi è stato interessante: all’interno di essi hai inserito qualche commento o precisazione in grado di far spuntare il sorriso, per via del sarcasmo o dell’accenno di isteria che, alla fine della storia, è diventata così predominante grazie anche a questo stratagemma. Mi sono trovata con il cuore in gola senza nemmeno rendermene conto, e penso che sia grazie anche a questi piccoli commenti pungenti. Inoltre, essendo io una persona particolarmente sarcastica, mi sono sentita anche molto soddisfatta.
Ho però notato qualche piccola pecca: le virgole, in particolare nei periodi più articolati, sono spesso scarse – soprattutto se, appunto, c’è qualche inciso di mezzo. Ti consiglio di spezzare più spesso le frasi, magari con un punto e virgola in più qua e là, perché la storia è già carica di tensione e questi periodi infiniti possono esasperare. Chiaramente non lo hai fatto per tutta la durata della storia, o non ti avrei dato un voto così alto, però si nota abbastanza spesso e ti consiglio di rivederlo.
Un’altra piccolezza che ti faccio notare è la ripetizione del nome “Alice” davvero troppe volte. Poiché il punto di vista è il suo per gran parte della storia, potresti ometterlo qualche volta, perché, di nuovo, è a tratti esasperante.
Comunque, a parte gli appunti che ti ho fatto, trovo che la storia sia scritta molto bene. Considerando la lunghezza, sia la parte di grammatica che quella di stile sono molto ben fatte.
 
Originalità e comunicatività: 10/10.
A mio avviso, già solo il fatto di aver scritto un giallo ti ha dato mille punti. È rarissimo che un autore amatoriale si cimenti in qualcosa del genere se non è richiesto dal bando – almeno, nei miei vari contest non è mai successo di leggere una tale precisione e accuratezza nei dettagli e nella trama, e proprio per questo si tende a evitare di scrivere certi generi – e che gli riesca pure così bene.
Forse, come mi dicevi, il fatto di non riuscire a decidere subito chi fosse l’assassino ti ha dato una marcia in più per confondere il lettore, e che ti importa se non hai cambiato idea nel corso della stesura? Quando qualcuno legge, di certo non sta lì a chiedersi se il colpevole fosse già deciso all’inizio. I personaggi fanno sempre quel che vogliono, quindi non devi preoccuparti di questo.
Sto divagando, perdonami. Ti ho dato il massimo per questo motivo, in parte, ma anche perché l’ho trovata una vicenda molto interessante. Mi ha stupita dall’inizio, perché sei partita da un caffè e ti sei allargata a macchia d’olio (riprenderò questo concetto anche più avanti), inserendo elementi che, magari, presi da soli non sono per nulla originali, ma che combinati insieme danno una certa sensazione. Il movente è molto particolare e, sebbene abbia sospettato di lui più volte durante la storia (magari quando tu ancora non avevi deciso, ah!), non avrei mai immaginato che potesse essere così. Per l’ennesima volta, mi ha affascinata moltissimo.
Sei stata anche sorprendentemente comunicativa, perché l’isteria di Alice è scivolata anche sulla mia schiena. Ho letto il tuo racconto prima di andare a dormire e sono rimasta piuttosto inquieta, al punto da dovermi guardare qualche video idiota per scacciare l’ansia dalla mia mente. Non mi capita praticamente mai di farmi prendere così tanto da una storia, per questo ti meriti i miei complimenti più sinceri.
 
Rispetto del pacchetto: 8/10.
1)5,5/6.
Se sapessi quanto ho sudato per decidere che punteggio assegnarti qui! Ci ho pensato per tutta la storia, perché all’inizio pensavo sinceramente che la caratteristica fosse un’altra (diffidente, irrazionale soprattutto... ci sono così tanti pacchetti adatti a questa storia). Quindi non ero per nulla contenta. Solo che, con il passare delle pagine, la tua idea ha preso forma in modo sempre più distinto e mi sono trovata d’accordo con te – forse non completamente, ma di certo hai svolto un buon lavoro con la personalità di Alice. Crede effettivamente alle idee che si è fatta delle persone e degli avvenimenti, così come non è stata in grado di capire che non erano realistiche. Ci ho messo un po’ a focalizzare il tuo punto della questione e per questo non me la sento di darti il punteggio pieno, però sappi che sei stata brava.
2)1/2.
Il prompt c’è, effettivamente, ma non si può dire che abbia un ruolo preponderante. Il calore si nota nei momenti cruciali, quando Alice – nel sonno o nella realtà – si trova faccia a faccia con il suo incubo, ma per tutto il resto della storia non si fa alcun accenno al calore e tanto meno al calore dell’asfalto d’estate. Trovo che sia molto più importante, ad esempio, l’aspetto fisico delle altre donne. Non che fosse facile riprendere lo stesso concetto per 5000 parole, ma ci sono altri punti attorno a cui si allaccia la narrazione e li trovo più importanti di questo.
3)1,5/2.
Sono molto indecisa anche qui. Quando intendevo che non doveva esserci ammissione di colpa, pensavo che la donna avrebbe dovuto essere fermamente convinta dei suoi pensieri e delle sue opinioni. Effettivamente questo è vero e insindacabile, ma la storia non termina con Alice e quindi la cosa è un po’ più rarefatta. Lei è molto frastornata al momento e ammettere di essere stata prevenuta forse non le passa nemmeno per la testa (senza contare che non sbagliava nemmeno a credere che le vittime somigliassero a lei, sebbene sbagliasse a considerare il serial killer ogni persona che si trovava davanti). D’altro canto, c’è qualcuno che invece ammette di essere colpevole, ed è giusto così, perché la storia non si sarebbe conclusa se così non fosse stato, ma credo che in parte non rispetti il limite del pacchetto, perché esula dalla donna e dalla sua caratteristica preponderante, creando in un certo senso confusione su chi sia effettivamente il “portatore” del difetto.
 
Gradimento personale: 4,5/5.
Non ho mai apprezzato questo genere di storie, detto in modo spassionato e sincero: mi mettono ansia, come effettivamente hai fatto – e me la pagherai. Ma ho praticamente divorato questa storia, nonostante la lunghezza all’inizio mi spaventasse un po’, e contro ogni previsione mi è piaciuta moltissimo. Lo stile che hai usato (non so se sia il tuo stile solito oppure uno apposito che ti sembrava più adatto per questo racconto in particolare) è davvero coinvolgente e trascina il lettore dritto nella testa di Alice. Anche l’introduzione mi ha conquistata, con la storia del caffè e del giornale, perché sei partita da un dettaglio per ampliare tutto in modo graduale. Sono arrivata alla fine e non sapevo nemmeno come.
Non ti ho dato il punteggio massimo perché, a mio avviso, non ti sei giostrata benissimo il limite di parole: il finale è stato un po’ frettoloso. Certo, il precipitare degli eventi rende molto meglio l’idea se è più incalzante rispetto al ritmo del resto della storia, ma così mi è sembrato come se, appunto, non avessi più spazio. Credo che ti sia dilungata un po’ troppo all’inizio, perché ci hai messo qualche pagina per entrare effettivamente nel vivo della storia. L’ho apprezzato molto, non fraintendermi, perché da leggere è stato davvero bello, ma sapendo del limite di parole avresti potuto contenerti un po’ e non stringarti soltanto nel finale.
A parte questa piccola cosa, comunque, sono davvero soddisfatta di aver letto una storia del genere per un contest: come ti dicevo, non pensavo proprio che l’avrei apprezzata così!
 
Bonus Peppa: 0/5.
 
Totale: 39,35/50.
 
Storia vincitrice del premio Giuria

Recensore Junior
21/12/14, ore 19:47

Prima classificata nel contest C.S.I Efp

Correttezza 8/10
Stile 8/10
Mistero 8/10
No bonus
Totale 24

Sebbene abbia visto il plot twist finale arrivare da molto lontano -motivo per cui non ti ho dato il bonus-, la tua storia è quella che più si attiene allo spirito di questo contest, quella più a tema!
Mi è piaciuto il modo in cui hai costruito il personaggio di Alice e tutte le sue paure, che montano e si inspessiscono e aggravano fino a distruggerla e a rivelare, forse, la sua vera natura... (Nota, ho scritto forse! ;) ) Inoltre, Alice è un personaggio piuttosto ben cesellato, con tutte le sue fisse sciocche, quasi da persona grezza, e la sua routine e i suoi sbalzi d'umore. Mi sembra allo stesso tempo una povera infelice degna di compassione e una persona orribile e insopportabile.

Insomma, è davvero una storia piacevole, che fa ben montare l'aspettativa e tiene abbastanza bene la tensione fino alla fine.
In realtà avrei reso alcuni passaggi più snelli, tagliando alcuni momenti o scrivendoli in modo più rapido, senza soffermarmici troppo. Allo stesso modo, arricchirei di più altri punti, ma nel complesso va bene.

In realtà ho dei dubbi sull'intera vicenda, ma non posso rivelarli qui, perché potrei spoilerare il tutto e non sarebbe il caso!

A livello grammatica questo racconto va abbastanza bene, ma ho trovato errori nei tempi verbali, in qualche passaggio confuso a livello sintattico e alcuni termini usati in modo inappropriato.

La fine è la parte che mi è piaciuta di più, con le riflessioni finali di Albert. Il suo modo di vedere le cose è davvero "originale".

Nuovo recensore
17/11/14, ore 15:44

Coinvolgente e sensazionale. Questa storia ha la capacità di risucchiare il lettore in un vortice di morbosa curiosità. La trama è già ben delineata nella mente del lettore che si sente già convinto di chi possa essere l'assassino, ma tutte le congetture vengono smontate quando questo viene rivelato. Niente è ciò che sembra in questo racconto, partendo dalle folli idee di Alice fino alla scoperta dell'assassino. Albert è fenomenale, sicuramente il mio personaggio preferito, è accennato per quasi tutta la storia e prende la scena, solo quando il castello di psicosi mentale della moglie cade sotto il peso di una realtà che lui stesso ha costruito per la disprezzata consorte. "Nei suoi panni" è una storia che andrà dritta tra le fila delle mie preferite, sia per il modo in cui è scritta sia per la maestria con cui hai trasformato la vittima in carnefice e per come hai caratterizzato il vero colpevole, la cui coscienza e fedina penale rimarranno pulite. 
A presto!

Nuovo recensore
17/11/14, ore 12:53

Beh, che dire, complimenti!
Bella storia, ben scritta, ben strutturata... Insomma, proprio un ottimo lavoro!
Il personaggio di Alice mi piace molto, nelle sue ossessioni che in alcuni punti rasentano quasi la paranoia. Posso solo immaginare che folli idee possano averle distrutto i sogni, ma d'altronde hai descritto molto bene il suo inconscio da far provare anche a me le sue paure, per quanto all'inizio della storia apparissero senza fondamento.
E poi, Albert... Che dire, lo adoro!!! Insomma, quello è un Personaggio con la P maiuscola... Non c'è nulla di stonato nelle sue azioni, alla fine del racconto il suo modo di agire è così lineare che non puoi fare a meno di pensare: "Cavolo, è così naturale!"
Quindi, in definitiva, mi piace molto questa storia!!! Non smettere di scrivere gialli, ci sei evidentemente portata! :)
Baci
Dia

Recensore Junior
07/11/14, ore 14:36

Bella, bella, bella. Scritta bene e davvero di impatto. Ammetto di non aver capito subito chi era l'assassino.. ho capito che era Albert solo quando Alice era già chiusa in prigione. Il movente è davvero suggestivo e interessante. Ammetto che neanche io avrei creduto ad Alice: ho pensato per quasi tutta la lettura che le sue fossero paranoie prive di senso.. e invece aveva ragione. Lei era La vittima. Bene, non posso che farti ancora i complimenti. A presto