Recensioni per
Blu come la neve
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 40 recensioni.
Positive : 40
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/10/18, ore 05:24

Ed eccomi giunta alla fine. Che dirti, è jna storia bellissima. È coinvolgente, romantica, intensa. Entrambi i protagonisti non sanno bene cosa sta succedendo intorno a loro e tra di loro (Sherlock chiede a John cosa gli abbia fatto, mi è piaciuta tanto quell'ammissione di confusione) ma questo diventa secondario, perché sono troppo impegnati a vivere il loro momento, a viversi la bellezza che è stata concessa loro. Sono lì, entrambi, sinceri e pronti a donarsi anima e corpo all'altro. Hai perfettamente ragione sull'aura irreale, c'è un'atmosfera quasi impalpabile, da sogno. Sono però veramente curiosa di sapere quali erano le sei idee per il finale (anche se probabilmente non le ricorderai più dopo tutto questo tempo). Di questa storia mi piace tutto (tranne Irene, ma è un "odio" fine alla trama, la si odia perché noi in quel momento siamo quasi John Watson e soffriamo con lui, non perché sia stata usata a sproposito), le atmosfere, la trama, la dolcezza e tenerezza. Io però questa proposta voglio leggerla, ho visto che c'è un seguito, dura incrociate!! Mi ha colpito molto anche l'ultima pagina di Blu come la neve, il libro di John, l'hai scritta tu? Ok dovrei proprio chiudere, solo che mi spiace lasciare andare questa storia, mettere la parola fine (mi consolo con il seguito almeno). Mi ha lasciato un sacco di sensazioni positive, cosa che sempre cerco di una storia. Quindi ti faccio tutti i miei complimenti, la storia è magnifica. A presto.

Recensore Veterano
26/10/18, ore 03:36
Cap. 4:

Ci avviciniamo alla fine e non sai quanto mi dispiaccia, questa storia mi ha preso tantissimo. Iniziamo dicendo che adoro Billy, è veramente simpatica l'idea di John che se lo porta appresso. L'ambientazione è ora Parigi, città molto bella a mio parere, ma che non amo particolarmente, probabilmente a causa dei francesi, infatti ho trovato simpatico il riferimento ai "saccenti francesi". Mi è piaciuto il focus su John e il sbloccarsi finalmente, ci voleva Sherlock Holmes per distruggere tutti i muri che aveva creato intorno a sè. Bello il fatto che riprenda la serie e lo stato in cui entrambi versavano prima di conoscersi. Ma arriviamo al concerto, la parte che più mi ha colpito dell'intera storia, è sempre bello leggerti mentre scrivi di musica. È stato coinvolgente ed interessante. Sherlock sta suonando per John e non ha mai fatto un'interpretazione del genere prima d'ora. Mi sono interrogata sull'uomo con cui parla John, se fosse qualcuno di nostra conoscenza, ma immagino di no, che sia un semplice spettatore ed estimatore della musica di Sherlock. Giungiamo quindi alla fine, che mi ha spezzato il cuore, il mio povero John, ho sofferto con te ed ho sentito il tuo stesso dolore. Odio Irene, come si permette di baciare Sherlock? E Sherlock come può permetterle di baciarlo? Sherlock dopo John nulla più!! Ahahah, scusami questa parte leggermente goliardica, ormai sono totalmente presa dalla storia e dai tuoi personaggi, non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, ho bisogno di gioie. A presto, ti rinnovo come sempre i miei complimenti per la storia!

Recensore Veterano
24/10/18, ore 02:18

Finalmente ho potuto leggere un altro capitolo di questa meravigliosa storia. Purtroppo degli impegni mi hanno tenuto occupata, ma ora eccomi qui. Mi piace tantissimo come stai sviluppando il rapporto tra i due, la confidenza e la fiducia reciproca. John è riuscito ad aprirsi completamente con Sherlock, solo con lui, ed è una cosa bellissima. Ma anche i piccoli scorci che ci dai sul pensiero di Sherlock mi piacciono un sacco, perché lo rendono meno impenetrabile, più umano. L'atmosfera di tutto il capitolo è coinvolgente, la notte fa percepire tutto in maniera diversa, rende le confessioni più facile, fa dare un peso diverso alle cose. Mi spiace che sia l'ultimo capitolo ambientato nel treno, na d'altronde sono curiosissima di vedere come la storia continuerà. Ancora complimenti, la storia è bellissima.

Recensore Veterano
22/10/18, ore 01:55

Secondo capitolo che si mantiene su toni alti, siamo passati immediatamente all'azione e questo ha movimentato il tutto. Mi è piaciuta molto l'atmosfera nel vagone ristorante, è tutto descritto molto bene, crea un ambiente parecchio coinvolgente. Che felicità vedere già un bacio tra i due, sebbene Sherlock non abbia risposto. Mi piace molto il modo in cui stai rappresentando John, la sua determinazione ed onestà, principalmente verso se stesso. Molto interessante è anche Sherlock, in questo capitolo scopriamo di più su di lui. È forse leggermente più egoista rispetto a quello che siamo abituati e questo ben si sposa con la scelta della sua professione: è una star, è abituato al fatto che tutto giri intorno a lui e a dettar legge. Mi affascina lo scorcio che hai dato sui suoi pensieri, l'aver potuto guardare per un po' nella sua mente. È una storia che di certo crea dipendenza, non vedo l'ora di leggere come andrà avanti. A presto!

Recensore Veterano
22/10/18, ore 00:33

Allora, eccomi qui, siamo solo al primo capitolo e io sono già estasiata. Questa storia promette benissimo e io sono super eccitata di continuare a leggere come proseguirà. Ma prima dovevo fermarmi a dirti due parole sul capitolo. Innanzitutto la scelta di Siviglia. Non so se sai che ho vissuto in Spagna, ma ho vissuto proprio in questa meravigliosa città in cui di fatto ho lasciato il cuore. Quindi rileggere la favolosa descrizione che ne fai quando ancora mi manca tutto e non riesco a rassegnarmi ad averla lasciata mi ha emozionato tantissimo (e mi ha fatto anche un po' male). Perché la tua descrizione è perfetta, rivedevo come davanti a me tutti i luoghi che hai citato, la distribuzione degli spazi è accurata e poi la gente! È esattamente come l'hai descritta tu. Siviglia è unica, una città incredibile, con un calore tutto suo. Sevilla tiene un color especial, dicono, e tu le hai reso perfettamente giustizia. Davvero Koa, non riesco a descriverti a parole che emozione mi ha dato ritrovarla improvvisamente in ciò che hai scritto. Ti ringrazio per questo.
Passiamo ora alla seconda parte, l'incontro in treno. Non sarà un giallo a quanto ho capito, ma questa atmosfera alla "assassino sull'orient express" mi è piaciuta tantissimo. È una ambientazione che non ho mai visto usare in una ff e ora mi chiedo come mai. È perfetta, dà tutta una sensazione speciale, di calore e interesse. È la cosa che mi ha colpito di più insieme a ciò di cui ti parlavo prima. Per quanto riguarda i personaggi la scelta di rendere John uno scrittore famoso è ciò che più mi ha colpito, voglio proprio leggere di più su di lui e Sherlock. Credo sia uno degli incipit più belli che io abbia mai letto, spero la storia si mantenga su questi livelli. Al prossimo capitolo!
(Recensione modificata il 22/10/2018 - 12:38 am)

Recensore Master
23/07/17, ore 13:23

buon pomeriggio, dolcezza. Già ormai è il tuo nome, ma dopo questa conclusione lo è di più... romantico è ancora dir poco!
C'è un senso avvolgente di fiducia e accettazione, in questa storia, specie qui sul finale.
John non dubita affatto della risposa di Sherlock su Irene, vorrebbe chiedergli rassicurazione solo per baciarlo di nuovo; e Sherlock è sì impacciato, ma si fida a mettersi nelle mani di John senza troppa paura.
C'è magia, tra di loro. Che aumenta sul sottofondo di una città che si capisce che ti piace tanto davvero - e come ti capisco, col paragone con Roma. Le città latine sono stancanti, anche se hanno il fascino antico della storia, vivere a Londra è terribilmente diverso.
Tutto è iniziato velocemente, eppure nessuno dei due è stato assente o distaccato neppure all'inizo, hai creato una soulmate, in pratica, ma senza elemento vagamente paranormale, solo l'Universo magnificamente in moto.
Sherlock che porta John sul tetto (e non in una camera, come sembrava nel primo istante che tu stessi suggerendo)è così se stesso.
Non è prima fisico, ma prima affettivo, come se dovesse capire che gli sta succedendo in questo fluire da amicizia "speciale" ad amore vero e proprio.
Il concerto era per il suo amato, e anche i successivi, credo... immagino l'interrogatorio "bonario" di Mycroft, sempre simpatico ^-^ e la scena della richiesta di matrimonio, che nelle storie het mi annoia un po', qui l'avrei proprio letta volentieri! ùù
Ma anche il lettore deve metterci del suo, ho capito il tuo intento, penso
Se devono essere parole uniche nella vita ognuno ha potuto sperare che siano quelle che vorrebbe ascoltare
Tutti i piccoli gesti di Sherlock sono così magnifici che dovrei riportarli uno a uno: le dita che stringono il braccio di John, insieme timidamente e con forza. L'ammissione di cose difficili, arrossendo come un ragazzino. Il tamburellare sulle ginocchia, perchè è un nervoso, un inquieto, e la cosa non cambierà. I loro caratteri fanno un po' di scintille, ma è bello proprio così.
Perdere la testa è il modo di seguire il cuore, l'unico per me. Mai mi sono tanto identificata in questa coppia, che mi piace immensamente ma non mi vede esattamente "sentirmi" in uno dei due. Cioè, in John fino alla terza serie, magari sì... la pianto, che questa minilong è del 2014! ^^
ogni volta che ti leggo, c'è gioia e c'è malinconia in me, tanta
Continua...
tua, Setsy

Recensore Master
18/07/17, ore 14:54
Cap. 4:

buon pomeriggio, dolcezza
tu vedi... mi farai venire un attacco di cuore, con questo caldo e la visione, descritta in modo superbo, di questo Sherlock violinista!
è incantevole, e l'eccitazione di John e del pubblico pienamente condivisa.
E' vero, guardarlo durante un concerto ufficiale deve dare questa impressione.
Passione, brividi, perfezione. Il povero direttore d'orchestra è li che scalda la sedia, per dire! per non parlare degli altri che sbagliano un decimo di tono (che anche se non so davvero che vuol dire è abbastanza immaginabile)
Il pubblico ha un orgasmo collettivo? si vede quanto lo conosci e lo ami, è stato scritto in modo viscerale, vivo. Bellissimo.
Così John che vince due paure/blocchi. Ricomincia a scrivere e questo è quello davvero importante, e poi parla con i giornalisti con piacere, e credo che anche questo serva tantissimo per la sua immagine pubblica. é sicuro e simpatico, e questo piace a chi parla con lui.
La scena sul treno è divertente, con John che ormai ha confidenza col teschio, e i francesi (antipaticissimi! ahahhahaha!) che lo osservano così, scandalizzati, avrei voluto esserci anche io
p.s con te si possono fare queste battute: alla domanda di John "perché mi avrà lasciato il teschio suo amico?" posso sentire uno Sherlock/Violetta rispondere: "per riportarlo! "però il teschio non appassisce..;)
John si analizza a fondo, in questo capitolo. pensa ai suoi sogni come quello di fare il medico e anche a quanto ha avuto di buono, al contrario di quando era partito da Siviglia
è sotto lo stesso cielo, ma lo vede senza tutte le nuvole che si erano addensate sulla sua testa...
certi incontri si chiamato solo Fato - o Universo vivace, se vuoi - e possono cambiare tutto. Lo scrittore sa già di essere bisessuale, ma credo che una tale scossa un uomo non gliela abbia mai data.
e lo credo... ormai è sul piede di guerra, quando...
dolcezza! stavo pranzando (male, è la dieta) e mi è sceso storto.
C'è Irene che bacia Sherlock. E lo so, è la tua storia e devo starci ma è una visione torcibudella, per me!
ora spero che sia l'assistente gay o anche la sorella, via, hanno colori simili! ^^
comunque che sparisca dall'anima veloce-veloce...
povero Johnnino, e lui che ci aveva ricamato su. ma non invano, vero?
la ff è romantica...ora Sherlock deve raggiungerlo, deve. ne va anche della mia salute, ok?
baci affranti,
tua Setsy
p.s circa 8 ore dopo mi sono ricordata una cosa: ecco cosa intendevo con un po' autobiografico, in realtà. non la trama, ma l'unione dello scrittore e del musicista *.*
(Recensione modificata il 18/07/2017 - 10:12 pm)

Recensore Master
17/07/17, ore 12:24

buongiorno, dolcezza!
intato ho visto che hai pubblicato su Victor, ma prima leggerò questa! sono a casa un po' malmessa...
dunque. La cosa che più mi è saltata all'occhio è il finale che mai mi aspettavo. Probabilmente il concerto è vero, però Sherlock ha chiaramente scelto la via di fuga nel momento in cui non ci avrei pensato.
L'altra opzione era accorgersi sempre di più di quanto John lo abbia preso, convinto, sia entrato con facilità nella sua vita, come anche lui ha fatto, da parte sua.
Due diversi tipi di solitudine che hanno trovato il modo di sintonizzarsi già così bene.
Il bacio non ti ha fatto schifo, caro Sherlock, sei pure tutto rosso... che cucciolo **
le spiegazioni di John d'altra parte sono state validissime, ci mancherebbe. Peccato che la verità sia così brillante e bella da mangiarsele tutte.
Da far succede che John per arrivare a Parigi in tempo non potrà che prendere l'aereo, di sicuro. Con qualche risultato comico o solo felice di farlo lo scoprirò tra poco...
Mi piace tantissimo che Sherlock lo abbia ascoltato, capendo quanto era giusto quello che gli chiedeva, è come diventato migliore di colpo.
Infatti provoca una bella reazione in John, che si fida, e racconta cose difficili di cui soprattutto del blocco dello scrittore, di quanto sia ipocrita da parte sua fingere con tutti di amare ogni suo "bambino".
E' stato guadagno, o la possibilità di fare questo bellissimo lavoro a portarlo avanti, ma la vera passione non c'è più. Per ora...
Quando John ha pensato che dalla custodia di violino saltasse fuori un povero animaletto trasportato così mi sono offesa, ma a volte è stupido, lo sa anche lui. Comprendiamolo.
Invece di un iguana però salta fuori un teschio, che se in fondo è più adatto al contenitore non è rassicurante sulla salute mentale di chi lo porta a spasso come amico. mancava il giunzaglietto, però ;)))
La parte su Mary mi ha impressionata moltissimo.
Questo perchè non mi piace, eppure qui, anche avendo un carattere IC, sei riuscita a farmi dispiacere veramente per lei.
certo, qui non ha sparato a Sherlock, quindi sembra facile: invece il punto è che parteggiare per lei, anche brevemente, vuol dire remare contro il Johnlock.
Ma non ho potuto raccontare bugie a me stessa: mi hai messa nella condizione della solidarietà femminile, e questo è da me, ma non per le storie di finzione, dove voglio solo vedere le mie coppie preferite andare bene... sappi che questo lo considero - dal mio strettamente personale punto di vista - uno dei tuoi più esaltanti trionfi!
baci, carissima, a presto
tua, setsy

Recensore Master
16/07/17, ore 12:52

ma buongiorno!*-*
che bellezza questa storia! Sono già innamorata di questo John che si lascia travolgere dalla passione e quasi quasi ringrazia il ladro di essere tale; l'occasione è giusta, e fa l'uomo ladro in diversi sensi ;)
Quel bacio prepotente, che Sherlock sembra trovare terribile (ma sono certa che fosse solo sconvolto) mi ha ricordato Notorius. Certo, questo è dato in modo diversissimo, ma era sempre per nascondere diverse intenzioni... delizioso.
Così come è divertente l'involontaria comicità che scaturisce dalle affermazioni di Sherlock: e perché dovrei consegnare un criminale alla polizia? io mi sono già divertito!
Mi sa che una parte di lui non ha rinunciato a fare il pirata, ha un'interpretazione di giustizia un po' sua, ecco
Così come trovo IC la correttezza del nostro dottore che invece decide di imporre - e direi giustamente - quella condizione.
Il bastone è rimasto nella 221b... vedi, hai preso un luogo limitato come un treno e hai sposato al suo interno tutta Londra,e solamente tu puoi esserne capace
C'è tutto: inseguimenti, "casa", luoghi pubblici, scene del crimine, chi mangia e chi vive di tè... la vita di John e Sherlock non sarà più la stessa alla stazione d'arrivo, sicuro, confido nel genere romantico, e mi faccio venire gli occhi a cuore preventivamente!
baci, dolcezza
tua Setsy

Recensore Master
15/07/17, ore 15:42

buongiorno, dolcezza **
ovviamente ogni volta mi lasci a bocca aperta, perchè potresti decidere di trasformare John e Sherlock in due marziani, in un mollusco e un polipo non so, e funzionerebbero sempre.
pensa in una storia che inizia in modo così iper romantico, quasi da romanzo ottocentesco: lo scrittore e il musicista, un'accoppiata che va oltre un tempo o un luogo. (e che mi da l'idea che questa possa essere LA tua ff autobiografica, magari?)
Questa versione di John è particolarmente affascinante. Voglio dire, che, al cap 1 Sherlock è più canonico, perchè effettivamente è un violinista anche se non esercita per mestiere.
Mentre John, con tutta la sua laurea, è un ragazzo semplice in fondo.
Magari modesto, per questo non sfoggia mai la sua cultura generale, ma immaginarlo un intellettuale vero era difficile.
finchè non l'hai fatto tu, ovvio!
non ho avuto esitazioni a tuffarmi in questo AU che riesce ad aderire in mille punti alla trama originale, con Sherlock che deduce tutto in 10 secondi, anche se le circostanze variano.
Non c'è una sorella ma una ex moglie, etc, ma John è comunque il risultato di relzioni finite male
Blu come la neve per altro è un bellissimo titolo, pensa che anche a me sembrava di un romanzo esistente, mi ricordava qualcosa...
sarei curiosa di sapere bene cosa c'è in questo libro che a Sherlock non è piaciuto, spero di scoprirlo nel capitolo 2
questo viaggio in treno sarà un viaggio nei sentimenti delle due meraviglie? sono contenta che John abbia paura dell'aereo!
tua hostess mancata,
Setsy ;)

Recensore Veterano
25/02/15, ore 19:27

Io sono sempre la solita ritardataria.
Avevo l'impressione che mi ricordasse l'unico film di Allen che sono riuscita a vedere (perché c'era Tom), ma dal momento in cui l'hai citato mi sono calata meglio in quelle atmosfere tra il sogno e l'inreale. Per un attimo ho pensato al peggio, povero John me lo fai soffrire in quel modo.
Adoro il modo in cui ti ispiri alla musica e la rendi senza annoiare, per non parlare della scelta delle parole che stanno bene con quei due, non sono per nulla antiquate, anzì danno un certo romanticismo classico al tutto.
La storia è stata splendida e se non sbaglio c'è un seguito che non tarderò a leggere.
A presto, Francesca.

Recensore Veterano
21/02/15, ore 21:55

Splendido inizio, non ne leggevo uno così da tempo.
Ho adorato l'idea della cabina e la descrizione dell'aspetto di Sherlock con il termine "allampanato", mi ricorda quella di Doyle. Il contrasto tra la risposta alla ragazza e quella a Sherlock è stato un tocco d'autore straordinario.
Prevedo che ne succederanno di tutti i colori e chi sa...
Un abbraccio, Francesca.

Nuovo recensore
31/01/15, ore 13:28

Non so esattamente cosa dire dato che il mio cervello mi ripropone solo dei "Wow". È stato strano leggere questa Fanfic ma non in senso cattivo, anzi sono rimasta davvero ipnotizzata da questa storia. Oltre all'idea fantastica e ben sviluppata sei riuscita a rendere un atmosfera leggera e da sogno che allo stesso tempo è stata drammatica e totalmente coinvolgente. Ti giuro non ho parole. Probabilmente la rigirerò a tutte le mie amiche fan della johnlock perché merita davvero di essere letta e apprezzata da quante più persone possibili.
~A.

Recensore Master
03/01/15, ore 01:11

Trovo che questa storia sia bellissima. Semplicemente.
Sono rimasta sveglia finora per leggerla tutta, e non me ne sono pentita.
Scrivi molto bene. Hai uno stile interessante, che invoglia a proseguire, che ti spinge a chiederti come proseguirà la storia, e ti spinge a continuare a leggere finché non è finita. Non è semplice dosare narrazione, introspezione e sezioni descrittive in modo così organico e convincente.
La storia funziona bene sin dalle sue premesse. John, uno scrittore, reduce di guerra, con un passato e un matrimonio concluso e un blocco dello scrittore che gli grava sulle spalle insieme a tutto il resto e Sherlock, un musicista affascinante, problematico, che parla con un teschio e porta avanti indaghi per il suo semplice piacere personale.
Destinati ad incontrarsi. A comprendersi. E ad amarsi.
Non potevo non lasciare una recensione, la tua storia mi ha davvero convinta.
Saluti,
lady dreamer

Recensore Veterano
30/11/14, ore 23:41

Ho finito di leggerla all'una e mezza di ieri notte perché non riuscivo letteralmente a staccarmene. Mi ha tenuta col fiato sospeso insieme a John. Mentre lui correva, correvo anch'io, scriveva, sognava, immaginava. Questo John così differente dal solito, con un carattere simile ma diverso a quello che conosciamo nella serie. Che scrive ma per lavoro e non per passione. Che arriva ad un punto in cui la sua vita sembra essre giunta davanti ad un muro che blocca la via e qui arriva il personaggio più assurdo che abbia mai incontrato, l'uomo folle che gli cambierà la vita. Un violinista per lavoro e non per passione che fa il detective per passione e non per lavoro mentre in relatà sognava (sogna?) d'essere un pirata. E questo ciclone di vitalità che in una sola notte riesce a farlo rinascere dal vecchio John è eccezionale. Il caso del treno è un "passatempo" per il nostro Sherlock che però gli da modo di mettere in luce le sue qualità agli occhi di John e di iniziare a cambiare insieme allo scrittore. Un particolare di questa storia che mi piace molto è il fatto che entrambi si aiutino a migliorare a muovere un passo in avanti verso la scoperta di altri se stessi fino ad allora sopiti. Poi c'è il bacio, via di fuga per non essere scoperti, scintilla dell'amore per John. Una notte cambia le loro vite. Il giorno dopo ciò che rimane è un teschio e un messaggio e allora il caro scrittore insegue il suo barlume di gioia, fino a Parigi. Al concerto. Baching Bach. Mio dio, forse esagero ma attraverso le tue parole ho sentito la musica suonata da Sherlock, forte, potente, mi ha coinvolta fino a farmi sentire come una spettatrice della platea stessa che ammaliata segue i movimenti di uno Sherlock innamorato che suona per il suo amato tra gli spettatori anche se ancora non lo sa (per inciso la storia che hai citato nel capitolo "Other side of me" la sto seguendo anch'io, e devo dire che ad ogni passo la sua interpretazione di Shakespeare mi lascia sempre senza parole). Poi finalmente l'incontro tra i due, intervallato dal piccolo intervento di Irene nella storia di cui non ho capito appieno il ruolo, una manager intraprendente o una fidanzata per rimanere al riparo dalla stampa? Un John che crede di essersi illuso, che scappa da quello che teme, seguito però da un prontissimo Sherlock che non può lasciarsi sfuggire quest'occasione. Il pezzo all'aperto, fuori dal teatro, mentre si rivelano l'uno all'altro senza svelarsi è perfetto, e perfetto è anche il futuro che noi leggiamo mentre loro sono sul tetto, inconsapevoli di ciò che capiterà loro ma di cui noi siamo a conoscenza, ovvero la vita al 221 B di Baker Street. In questa storia musica, scrittura, la magia dei luoghi e dei momenti crea un'atmosfera magica e surreale che fa vivere il tutto come un film scritto nero su bianco. La personalità dei personaggi, le vicende che vivono sono eccezionali come loro, ma al contempo normali perché loro sono John e Sherlock e le situazioni comuni non sono pane per i loro denti. E poi c'è Blu come la neve, l'unico libro, figlio di John, della guerra e delle emozioni passate in quei momenti. Trovo affasciante e toccante il fatto che John abbia concentrato in un volume l'Afghanistan, e la sua vita di soldato. Inoltre mi piace molto la citazione dal libro di John alla fine di questa storia, perché chiude una storia con un brano che delle storia è parte integrante. Devo dire che forse non ho colto appieno il significato del brano che legge John, ma per quello che ho inteso è la rinascita dopo il dolore, un vivere il presente senza scordare il passato, utilizzandolo come fondamenta del nuovo che quindi chiude alla perfezione una storia che parla proprio di questo. Lo so, sono stata prolissa forse senza senso in certe parti, ma volevo farti spere cosa mi aveva trasmesso questa storia nel modo più preciso possibile. Ecco, ora ho terminato, non aggiungo altro se non ancora complimenti.

Ciao, Eri :)

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