Eccomi di nuovo qui a leggerti e recensirti, finalmente, dopo un po' che non lo faccio!
L'ho fatto con la tua poesia e lo rifaccio ora, perché questo piccolo scritto è davvero spettacolare: merita assolutamente tutte le parole che sto per dedicargli!
Innanzi tutto, vorrei porre l'attenzione su un concetto che tu hai ampiamente utilizzato in questa storia: lo straniamento. È la forma di scrittura che io più apprezzo, perché riesce a descrivere cose che accadono davanti agli occhi quotidianamente come se fossero cose mai viste: questa tecnica fa in modo che, a chiunque legga, non sia semplicemente indicato l'oggetto descritto, ma ne sia data una visione.
Ed ecco che, ora, io ho una visione della morte completamente diversa da quella che avrei potuto avere se avessi letto una storia in cui si dice, semplicemente, che il personaggio muore. La morte che descrivi tu, io la sento e la vedo davanti agli occhi: sento quella musica ultraterrena che si spande nell'aria dall'interiorità della protagonista, sento la pioggia di petali che ricopre il suo corpo come se stesse lentamente ricoprendo il mio. Sento il freddo e il caldo, il respiro mancante, la Bellezza che si esprime attraverso quest'attimo di passaggio finale, quando l'ultimo respiro viene esalato e tutto si conclude, quando il telos della nostra vita viene raggiunto.
E, leggendo, mi è sovvenuto alla mente il modo di narrare di Tolstoj, che usa lo stesso procedimento dello straniamento nei suoi libri: quando descrivere le battaglie in "Guerra e Pace", riusciamo a vedere con sguardo nuovo quello che avrebbe potuto essere qualcosa di comune e già visto: così hai fatto tu, lasciando che la Morte prendesse piede in chi legge, che questo scritto rapisse l'anima e lasciasse impressa dentro di noi che l'ammiriamo quell'immagine di grazia e dolcezza unica. Come se si vedesse davvero la pelle alabastrina della donna che giace nella tomba che descrivi.
E poi, vogliamo parlare della descrizione della tomba? All'inizio nemmeno sembra che lo sia! Se ne ha un vago sentore e poi, all'improvviso, ti rendi conto di essere chiuso in quello spazio angusto con lei, la protagonista morta della storia. Quelle pareti strette che torreggiano su di te, quel coperchio che chiude ogni visuale del mondo esterno e che ti lascia avvolto nel buio e nel silenzio, mettono anhce un po' d'ansia, leggendo. Magnifico, sublime!
E poi, vogliamo parlare della fatiscenza dei petali che hai descritto? Mi hanno tanto ricordato la poesia di Charles Baudelaire, che io adoro infinitamente. È stato come tornare a leggere quelle pagine dei Fleures du Mal con quelle immagini grottesche, sublimi e macabre che ti danzano nella mente, seguendo il ritmo delle parole quasi sussurrate per renderle più vere e corporee.
E poi tutte le assonanze nel testo (come "fulgido fugge", all'inizio, e "sento...solcano...pesanti...scie...illusorie", successivamente, oppure anche "carezze... fresco...calore" alla fine) rendono il tutto davvero piacevole, in uno stile poeticizzante come pochi ne ho incontrati su questo sito! È stupendo poter vedere una bella storia ben scritta, ogni tanto, poter leggere e immedesimarsi tanto bene da non riuscire più a scorgere la differena tra te e la voce narrante! Sono estasiata da questo scritto, trabocca di sentimenti opprimenti e non espressi, di tristezza e incubo, quasi. È veramente meraviglioso, io stessa non sarei mai riuscita a scrivere qualcosa di così bello e profondo!
E sì, la Bellezza salva, anche dalla morte! È proprio vero, è proprio vero.
E, chiudendo questa recensione senza capo né coda, posso solo rivolgere il mio ultimo pensiero del momento a Henry Wotton de "Il ritratto di Dorian Grey", il cui pensiero affine serpeggia tra le parole che hai scritto e le impregna di un odore e un sapore diversi. È filosofia ed è estetica: fenomenale.
Sono felice di aver potuto leggere questa storia ieri sera, appena l'hai pubblicata! È stata una dolce buona notte, qualcosa di veramente unico, soprattutto perché, di sera, le parole trovano più spazio nel mio animo. La sera è il mio momento, così come è il momento di tutte queste storie votate alla malinconia e alla grazia.
Grazie per aver scritto questa meraviglia e averla condivisa su EFP!
Spero di leggere presto qualcos'altro di altrettanto bello. A presto!
Tua
Sid |