Eccomi!
Oh mio Dio, grazie per avermelo dedicato! Cioè, so che me l'avevi già scritto nella mail, ma grazie di nuovo, grazie, grazie, grazie e ancora mille volte grazie!
Ovviamente il fatto che tu l'abbia scritto pensando a me mi ha fatto un piacere immenso e mi ha anche emozionata un casino (quando l'ho letto nella mail ridevo e al contempo ero commossa), così oggi sono venuta qui a recensire e... allora, da dove comincio?
io adoro questo capitolo! E' così dolce, tenero, simpatico, comico in alcuni momenti e in altri mi ha fatto letteralmente sciogliere il cuore *-*.
Dunque, andiamo con ordine. S, come avevo scritto in una recensione precedente, Gabriel avrebbe anche potuto prendere in braccio il bambino, e difatti, il terzo giorno, l'arcangelo si rende conto che qualcosa non va. Abramo continua a strillare (e Gabriel, già stanco, non sa più dove sbattere la testa). Che tenero! Mi ricordo che in uno dei capitoli precedenti si domandava come facevano le umane a prendersi cura dei loro bambini; ebbene, qui sembra proprio una mammina (Gabriel, senza offesa ovviamente, mi stai ultra-simpatico. Era un complimento okay?)
"«Capisco tutte le lingue del mondo ma il bambinese proprio no…» Sospirando lo prese sotto le ascelle. «Vorrei proprio sapere che cos’hai…» disse sollevandolo.
In quel momento il piccolo smise di piangere e strizzò gli occhi come per guardarlo meglio.
«Era dunque questo che volevi? Certo che voi umani siete proprio strani… sgolarsi per una cosa che non c’entra con la sopravvivenza… D’accordo, se ci tieni così tanto.»"
Il bambinese hahaha XD. Bella questa, Desi! Chissà, forse quando ha detto:
"Vorrei tanto sapere ce cos'hai"
forse Gabe stava pensando cose tipo:
Starò facendo qualcosa di sbagliato? Potrei prendermene cura in modo migliore?
Magari si sentiva un po' frustrato perché non capiva se era lui a sbalgliare o se proprio tra lui e Abramo non si capivano. Ma ecco che il piccolo, appena viene preso in braccio e sente quindi che non + più nel cestino e che c'è qualcuno, finalmente, a sostenerlo, a coccolarlo, a cantargli una qualcosa, si sente improvvisamente meglio. Gabriel, sei veramente bravo sai? Stai imparando!
Ma che lingua è l'enochiano? (Oddio, ho paura di fare una figuraccia ponendoti questa domanda, ma siccome non lo so e non voglio restare ignorante sotto questo punto di vista, rischio).
Chissà quanto è bella la voce di Gabriel! Per forza Abramo si calma. Dev'essere davvero fantastico ascoltare un arcangelo cantare, avrà sicuramente una voce incantevole. Me la sto immaginando, o almeno ci provo, ma penso che quello che mi figuro non sia nemmeno lontanamente paragonabile alla bellezza di quella voce.
"Il piccolo allungò una manina e gli toccò il naso.
«Ehi piccolo, ti piaccio?» gli domandò, sentendosi intenerire."
Aw! Io leggendo queste due righe mi sono praticamente liquefatta. Abramo, tu sei un bambino dolcissimo. Un po' rompi scatole come tutti i bambini quando strillano, però vabbè, è normale, se non lo fate a quest'età! Ma sei anche tenerissimo, davvero. Ti adoro! Vorrei prenderti in braccio, ma sei già in buonissime mani con Gabriel, che se la sta cavando alla grandissima! Comunque sappi che ti voglio bene.
Che posso dire su queste due righe? Che sono state bellissime e mi hanno emozionata facendomi spuntare un sorrisone enorme. Davvero, sei stata bravissima Desi.
"...mentre quel piccolino non solo non aveva paura di lui, un potentissimo arcangelo, ma sembrava gradire molto la sua compagnia.
«Sai piccolo? Credo proprio che ci divertiremo insieme!»"
Eh sì, penso anch'io che vi divertirete. Ma oltre a questo, sono felicissima perché in questo capitolo Abramo e Gabriel si stanno affezionando molto l'uno all'altro. Certo Abramo è ancora un neonato, quindi in Gabe cerca, e trova, amore, cura, sicurezza, cose delle quali in realtà non si rende ancora conto visto che non è abbastanza grande da dare un nome a quei sentimenti; ma Gabriel, beh, lui è andato al di là del:
"Vado da lui solo quando ha bisogno, lo cambio e gli do da mangiare."
Gli parla, lo prende in braccio, lo tranquillizza, gli fa sentire che lui è lì, che c'è, che non lo lascia solo, che non lo abbandona, e soprattutto, sta imparando a volergli bene, e questo, Abramo lo capisce benissimo.
Un capitolo dolcissimo, perfetto, tenero e pieno di emozioni, che mi ha fatta sorridere e commossa tantissimo, toccando le corde più sensibili del mio animo.
Ti direi che sei stata bravissima, ma questo non esprimerebbe nemmeno minimamente quanto lo sei stata, quindi direi che sei stata eccezionale, e non scherzo. Hai davvero superato te stessa.
Grazie per averlo scritto. Da ogni parola di questo breve capitolo si vede che ci hai messo il cuore, e grazie di nuovo per la dedica.
Giulia |