Recensioni per
Inutile
di _wilia

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/02/15, ore 15:35
Cap. 1:

Salve, sono la giudicia di I’d die to be where you are.
Innanzitutto, mi scuso di nuovo di cuore sia per aver fatto danni, sia per essere stata più lenta di quanto volessi per lasciare questa recensione. Ho voluto tentare di scrivere un commento il più completo possibile, come se fosse stato il giudizio di un contest, per tentare di rimediare. Spero che sia soddisfacente, e per qualunque cosa non esitare a scrivermi :3 A proposito, l’offerta di lasciarti una recensione a tua scelta in segno di scuse e per ringraziarti della tua gentilezza e del tuo impegno è sempre valida :)
Comincio dalla grammatica e dalla sintassi, che sono impeccabili: non ci sono errori di alcun genere, né grammaticali né per quanto riguarda la struttura delle frasi. La storia risulta perfettamente curata e precisa da entrambi i punti di vista, e questo giova moltissimo alla fluidità della narrazione.
Ti segnalo solo una cosuccia, anche se non si tratta di un vero e proprio errore: in un paio di punto ci sono degli “spazi” dove non dovrebbero esserci. Te li segnalo:
“Rendendoti , se possibile, ancora più vulnerabile” (dopo “rendendoti”) e “qualcosa ti muore dentro : il momento è vicino” (dopo “dentro”).
Detto questo, ti faccio i miei complimenti anche per la punteggiatura: i segni di interpunzione sono distribuiti con grande precisione e cura, rispettando tutte le regole e dando alla storia il giusto ritmo per una riflessione. Sembra quasi di “percepire” i pensieri di Walter che si succedono, senza mai essere frettolosi né ridondanti.
Lo stile è estremamente scorrevole e piacevole da leggere: è complesso al punto giusto, abbastanza da “suonare” professionale e accurato, ma mai pesante. Riesci a trovare un perfetto equilibrio fra ricercatezza e misura, senza mai eccedere nella lunghezza né nella brevità dei periodi e creando così uno stile armonioso che risulta al contempo leggermente frammentato, riuscendo a trasmettere il ritmo di pensieri che accelerano, rallentano, si sovrappongono.
Le scelte lessicali sono azzeccate e perfettamente condivisibili: hai un vocabolario ampio e vario, che ti permette di dare alla storia un buon tono. Ci sono soltanto un paio di passaggi in cui il lessico non mi convince del tutto, ma si tratta di un paio di sfumature che non intralciano la lettura. Un caso è la frase: “la gioia bambinesca è sparita (…)” dove “bambinesca” risulta un pochino pesante, un pochino ridondante; personalmente, lo sostituirei con “infantile”, che è meno tecnico e ha un suono più “gentile”. Nel secondo caso, in realtà, non si tratta tanto della scelta delle parole quanto della posizione: nella frase “il primo sorso dell’amaro liquido”, l’espressione “amaro liquido” non suona del tutto naturale, sembra un po’ “costruita”. Io invertirei sostantivo e aggettivo, per far scorrere meglio la frase.
Ma si tratta, ovviamente, di cose di poco conto, quasi completamente soggettive, che non rovinano assolutamente la storia.
Per quanto riguarda l’associazione della frase-prompt alla storia, hai fatto un lavoro davvero eccellente: la frase è perfettamente integrata nel testo, sia fisicamente sia per il significato; si percepiscono perfettamente tutti gli sforzi che Walter ha compiuto per poter rimanere accanto a Peter, per non perderlo, e l’amore incondizionato che lo spingerebbe a fare qualunque cosa per non lasciarlo andare. Ci ha provato, ci ha provato davvero, donando tutto sé stesso, ma ha fallito. Non ha potuto rimanere accanto a Peter, e allora si lascia andare, perché è l’unica alternativa all’essere distrutto da un dolore troppo forte da sopportare.
Trovo davvero eccellente sia la struttura della storia sia il suo sviluppo: la trama è ben concepita e ben articolata, in modo da risultare chiara e coerente. Mi piace la distinzione dei due momenti, da un momento di “dolore generico” di Walter che potrebbe appartenere a qualunque momento della malattia di Peter, al momento specifico in cui Walter capisce che la fine è vicina e tutto crollerà, con la consapevolezza che la colpa sia sua e di non aver potuto fare nulla per salvare la persona che per lui significava tutto.
Mi è piaciuto moltissimo il ricorrere del tema dell’impotenza, dell’inadeguatezza e del senso di colpa: Walter si tormenta, domandandosi dove abbia sbagliato. E quella risposta, quel “ma il tempo non perdona e tu hai sbagliato tutto” è devastante nella sua onestà e nella sua semplicità. Non è mai stato in grado di fare ciò che avrebbe dovuto, di essere il padre che avrebbe voluto donare a suo figlio, e ormai è troppo tardi. Non si può più rimediare, non si può più rimediare, perché perderà Peter e sarà per sempre. E ha sbagliato, lui che è un genio e uno scienziato e dovrebbe riuscire a salvarlo ma non può, non è in grado. Lui che non è stato a casa quanto avrebbe dovuto, che non si è preso cura di suo figlio quanto lui meritava.
L’introspezione di Walter è a un tempo realistica e straziante: riesci a trasmettere una scarica di emozioni travolgente, facendo sì che il lettore si trovi a provare le stesse sensazioni di Walter, a condividere il suo dolore e il suo senso di impotenza, la sua inutilità. È una storia a un tempo pragmatica e commovente, che unisce riflessioni profonde e perfettamente realistiche a sentimenti forti.

Recensore Master
13/11/14, ore 19:36
Cap. 1:

Bellissima!! Walter è il personaggio piú triste di sempre! Prima ha perso il figlio fallendo nella cosa che doveva conoscere meglio, poi x salvare una versione di suo figlio ha dovuto infliggere il suo dolore ad un'altra famiglia e pasa il resto della vita a rimediare a quell'errore....con questa ff riesci ad esprimere tutto il suo dolore!!