Wow! Mi piace questo Remus che si lascia andare al dolore. Scrivi molto bene! Continua così! Ire^_^

La recensione razionale e stilistica l'ho già fatta. Ora lascerò che sia l'animo a parlare.
Ho riletto questa oneshot, e mi ha commossa oltremodo. Eccolo, il Remus sempre attento e pignolo, ragionevole e un po' sotutto (nel periodo scolastico). Eccolo lì, distrutto dagli eventi, perchè la notte di Halloween di quell'anno tremendo egli iniziò a morire. La sua mente iniziò allora a lasciarsi andare. E' un Remus umano che quasi getta la spugna (nel suo voler perdere la lucidità ed abbandonarsi all'alcool scorgerei anche questo), che vuole dire "eccomi qui, malvagio Mondo. Mi hai distrutto ed ora fà di me quel che ti piace." Vorrebbe dirlo, ma non riesce, perchè il ricordo dei suoi cari ancora vive nella sua mente. E vive nella realtà, in Harry, in Ninfadora Tonks, nell'Ordine della Fenice (del quale citi sapientemente il forte Kingsley).
Jomarch, quello che tu mostri con delicatezza e precisione, con una vivezza inconfondibile, è un Remus reale e sfaccettato, perfettamente delineato nei suoi controsensi di Mago, di Licantropo, e, certo, di Uomo. Nei suoi dubbi, nei sensi di colpa, nel prendere la vita con serietà e con ironia insieme, nel suo volersi abbandonare all'oblio e non riuscirci, nella sua presa di coscienza (con una azzeccatissima autocritica), nel risolversi infine a perseguire quegli ideali per i quali giurò, un giorno lontano, insieme a quelli che erano tre amici. Tre fratelli. Tre figure sbiadite dalle lacrime, ma ancora vive nella memoria e nel Sole che sorge.
Splendida oneshot, Jomarch, assolutamente splendida. Mentre la leggevo (con tristezza all'inizio, con un sospiro alla fine), mi è venuto da esclamare, con trasporto, "Non mollare, Lunastorta!" ma ovviamente non mollerà. Per Dora, per Harry, per i Malandrini. Per se stesso.
Ti faccio i più vivi complimenti, con sincera ammirazione. Rileggerò spesso questa oneshot come spesso l'ho letta dalla prima scoperta del tuo lavoro.

Remus è il mio personaggio preferito, come potevo non leggere questa fanfiction? :)
Mi è piaciuto molto come l'hai descritto. Sei riuscita ad esporre benissimo i pensieri poco felici di Remus riguardo al suo passato ed al futuro di suo figlio. Un Remus fragile, diverso dal solito, che si rifugia dietro una bottiglia di wisky, che si identifica con Sirius, che chiude le porte al mondo e "si fa schifo", perchè è a suo parere responsabile della futura infelicità di suo figlio. Hai svelato la parte più debole e nascosta di Remus, e l'hai fatto in maniera ottima e verosimile. Il titolo, "Over my Head", è più che mai azzeccato con la sua situazione interiore.
Hai uno stile scorrevole, pulito e che porta il lettore a leggere, leggere e continuare a leggere fino alla fine. Sai intrecciare bene i pensieri, sai esporli in maniera mai noiosa, patetica o ripetitiva. Hai saputo scavare a fondo nell'animo di un personaggio complesso come Remus, hai colto ogni piccolo turbamento del suo animo e lo hai riportato alla luce. Il finale è senza dubbio il pezzo che più mi ha intenerita; "C'era il sole e quello era importante...", il sole dopo la tempesta, che simboleggia la luce che vince le tenebre, la speranza che trionfa sulla disperazione, che accompagna in maniera prodigiosa la "ripresa" di Remus, il suo coraggio e la sua decisione di sfidare la vita e tornare da Tonks e dal suo bambino, per restare accanto a loro per sempre. Davvero complimenti. Ho avvistato altre due o tre fanfiction che mi hanno incuriosito :D Vado a leggerle subito ^_-
Toru

Ho letto la tua ff per puro caso, ma devo ammettere che ne è veramente valsa la pena. Remus visto sotto questo punto di vista mi ha fatto stringere il cuore, lui che disperato si rifugia nel alcol e intavola una “discussione” con quegli amici che l'hanno accettato fregandosene del suo "piccolo problema peloso" e con cui ha condiviso l'adolescenza. Hai davvero fatto un ottimo lavoro, il tuo stile è scorrevole, piacevole da leggere, hai mostrato, davvero, un Remus più umano, più Malandrino. Mi hai fatto sciogliere come burro e allagare la tastiera, ma anche fatto ridere al pensiero del capodanno del ’77. Ciao, Joey

bellaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, come tutte le tue fic arriva al cuore. davvero. complimenti