Recensioni per
Aretè
di Blueorchid31

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Nuovo recensore
26/07/20, ore 14:58
Cap. 1:

Come sempre la tua scrittura è una vera gioia per gli occhi
:)

Recensore Master
07/12/14, ore 22:48
Cap. 1:

Quinto classificato – Sasuk8
Aretè
 
Sintassi, ortografia, punteggiatura
La storia è scritta sostanzialmente bene. Non ho riscontrato alcun errore di sintassi che, anzi, pur nella sua relativa complessità, risulta chiara e scorrevole, rendendo la storia piacevolmente leggibile.
Anche l’ortografia e l’uso della punteggiatura sono generalmente buoni, anche se, rispetto al primo parametro di valutazione, ho riscontrato qualche piccola pecca in più.
 
Partendo dall’ortografia, ti segnalo un paio di casi in cui è visibile un uso errato dell’apostrofo davanti all’articolo un:
 
Che persone come Naruto, non avrebbero avuto senso di esistere senza un'antagonista.
 
E lei, come un'automa, aveva ubbidito.
 
Entrambe le parole evidenziate sono maschili.
Nel primo caso, antagonista può essere anche femminile, ma il riferimento è a Sasuke e, essendo maschile il referente, anche il sostantivo assume lo stesso genere.
Nel secondo caso, il riferente, cioè Sakura, è una donna. Tuttavia, la parola automa è data dal vocabolario come esclusivamente maschile. Io ho fatto riferimento al vocabolario Treccani. Di solito uso lo Zanichelli, ma, ahimé, in questi giorni non ce l’ho sotto mano. Sono quasi certa, comunque, che l’indicazione che ho trovato sul Treccani sia corretta.
 
Per ciò che concerne l’uso della punteggiatura, ti segnalo, innanzitutto, un uso un po’ troppo spregiudicato dei puntini di sospensione.
Attenzione: questo particolare segno di interpunzione tende, molto spesso, a essere utilizzato con troppa frequenza e con poca cognizione di causa. Anche se, a livello enfatico, creano maggiore suspance, è bene non utilizzare i puntini di sospensione quando possono essere sostituiti da un segno più appropriato. Questo perché, in realtà, un uso sconsiderato dei famigerati puntini crea un certo disordine a livello grafico e può essere sintomo di poca dimestichezza con l’uso della punteggiatura.
Cito dal testo quale esempio di puntini di sospensione fuori luogo:
 
 Avrebbe pensato lui a tutto... Sarebbe stato giudice ed esecutore delle pene, si sarebbe sporcato le mani del sangue di coloro che avessero attentato alla pace.
 
Era stato riaccolto a Konoha, non senza riserve, ma nessuno sembrava portargli rancore... nemmeno lei.
 
Nel primo caso, i tre puntini di sospensione potrebbero essere sostituiti senza problemi da un punto fermo o, meglio ancora, dai due punti. Quest’ultimo segno di interpunzione, infatti, si usa quando ciò che segue è la spiegazione/chiarimento di quanto detto in precedenza. Prova a inserire, al posto dei puntini di sospensione, un ovvero, e ti renderai conto che il periodo scorre perfettamente. Ebbene, i due punti hanno proprio la funzione di sostituire quell’ovvero, ma anche infatti o cioè. Hanno, insomma, il compito di esplicare, chiarire e spiegare.
Nel secondo caso, una virgola sarebbe stata più che sufficiente. Infatti, rileggendo la frase, ti accorgerai che non esiste alcuna effettiva sospensione. Chiaramente, non c’è una regola specifica che illustri l’uso dei puntini di sospensione in casi del genere, ma è sempre preferibile evitarli quando non ci sono i presupposti contenutistici per parlare, appunto, di discorso in sospeso.
Se li avessi inseriti solo in questa frase, sarebbero andati bene; ma, in realtà, ne hai messi un po’ dappertutto e, purtroppo, rendono fastidiosa la lettura.
 
Ti segnalo, infine, qualche esempio di uso scorretto dei trattini e delle virgole:
 
per salvare un suo compagno di squadra - un ultimo strascico di quel senso di partecipazione e di solidarietà reciproca della vita in Team.
 
Oh sì, lo avrebbe fatto.
 
“Buongiorno Sasuke-kun”  
 
Ma ognuno di loro, ogni personaggio di quella triste storia che era stata la sua vita, aveva trovato sempre in quel sentimento, il perdono.
 
Nel caso in cui tu voglia utilizzare i trattini per gli incisi – esattamente come nel primo esempio che ti ho riportato – è bene che usi il segno grafico corretto. Quello che hai inserito, ovvero il trattino breve (-) non è adatto a questa funzione, ma si usa soltanto per costruire parole composte o per andare a capo. Il segno corretto è il trattino medio spaziato (–). Purtroppo, esso non è presente sulla tastiera, ma compare nei documenti Word in sostituzione del trattino breve nel caso in cui sia inserito il correttore automatico, oppure occorre cercarlo tra i simboli o gli altri simboli.
Per quel che concerne le virgole, sebbene anche nel caso di questo segno di interpunzione non esistano regole ben codificate, ci sono comunque delle norme generalizzate che gli scrittori amatoriali dovrebbero seguire. Facendo riferimento alle frasi che ho citato, occorre ricordare che: 1) dopo un’interiezione – ovvero parole come oh, ah, ahi – occorre inserire una virgola; 2) in presenza di un complemento di vocazione, occorre che quest’ultimo sia preceduto da una virgola se si trova in posizione finale – come nell’esempio citato –, che sia seguito da una virgola se si trova in posizione iniziale, che sia preceduto e seguito da una virgola se si trova all’interno della frase. Il complemento di vocazione non è mai il soggetto della frase, ma soltanto la persona a cui il parlante si sta rivolgendo; 3) ai comuni scrittori come noi è generalmente proibito inserire una virgola tra verbo e predicato, così come tra soggetto e verbo. Lo so, la grande letteratura italiana è piena di casi in cui tale regola viene infranta ma, ahimé, a meno di chiamarsi Alessandro Manzoni, è bene cercare di seguire le norme standard. Nel tuo caso il perdono è il complemento oggetto di aveva trovato. Tutt’al più, puoi inserire una virgola prima di in quel sentimento così da rendere tale espressione un inciso a tutti gli effetti e dunque maggiormente corretta, a livello di interpunzione, la frase che ti ho segnalato. 
9/10
 
Appropriatezza lessicale e stile
Nulla da ridire circa l’utilizzo del lessico.
Non hai usato parole troppo complesse, anche se, di tanto in tanto, ti sei concessa qualche termine un po’ più ricercato che, però, non ha stonato affatto con la trama e il genere del tuo racconto. Interessante l’accostamento dell’aggettivo lisergico al sostantivo nebbia, così come anche la ripresa del concetto di acido successivamente: i calmanti gli avevano donato un insperato riposo fatto di sogni acidi, confusi. Lessico mirato, dunque; nessun termine è lasciato al caso e la scelta di alcune parole come quella che ti ho citato è indice di cura e ricercatezza.
Ottimo anche lo stile.
Hai saputo coniugare perfettamente una sintassi abbastanza elaborata alla giusta dose di introspezione, rendendo il racconto piacevole da leggere e adeguato al contesto richiesto.  Alcune espressioni, in particolare, mi sono piaciute parecchio:
 
L'odio era sempre stato più forte dell'amore, o quantomeno rendeva di più.
 
Erano tutti laureati nella stessa università del bene.
 
La superbia aveva lasciato il posto all'umiltà di colui che si rende improvvisamente conto di non essere in grado di fare niente da solo, di aver bisogno degli altri, come tutto il resto dell'umanità.
 
Hai espresso con grande chiarezza concetti alle volte molto profondi, riuscendo a non essere né banale, né eccessivamente contorta nel modo di esprimerti. Il tuo stile è decisamente piacevole e hai saputo accompagnarlo con eleganza a un contenuto non troppo semplice da valorizzare.
Se devo trovare una pecca, essa riguarda l’uso, a mio avviso un po’ troppo eccessivo, dei puntini di sospensione. Come ti ho accennato sopra, l’utilizzo smodato dei puntini non è deprecabile solo a livello grammaticale ma anche stilistico. Certo, come ben sai la valutazione circa lo stile è sempre molto soggettiva ma, solitamente, anche un corretto uso della punteggiatura incide non poco sul giudizio, proprio perché condiziona il modo di leggere.
Nonostante questo, ovviamente, meriti un voto alto.
9,5/10
 
Trama: originalità e sviluppo
Come ogni storia di genere introspettivo che si rispetti, anche la tua ha il potere di catturare il lettore e di trascinarlo nel vortice di pensieri del protagonista. Mi piacciono molto sia il contesto da te scelto per collocare le riflessioni di Sasuke, sia il modo in cui svisceri la sua mente. La redenzione, in fondo, non è uno dei momenti più facili da descrivere: alle volte, si rischia di essere troppo precipitosi e di non contestualizzarla bene; altre ancora, si può invece non arrivare mai a un punto fermo, ovvero alla redenzione completa.
Tu sei stata molto equilibrata nel gestire i pensieri di Sasuke e anche nel dividerli tra i vari personaggi che gravitano intorno a lui. Prima c’è Sakura, con il suo amore un po’ troppo palese e i suoi ben poco apprezzati sentimenti per lui; poi ci sono Kakashi e Naruto, il suo maestro e il suo vecchio compagno di squadra, coloro che, nel bene e nel male, hanno forgiato il cuore e il carattere del protagonista; infine, si torna a Sakura, colei che lo ha perdonato e che ancora prova nei suoi confronti quel forte sentimento che è l’amore.
Una chiusura ad anello decisamente ben riuscita, con Sakura che passa dal solo essere un ricordo nella mente di Sasuke al concretizzarsi davanti ai suoi occhi.
L’introspezione del protagonista è eccellente: la sua presa di coscienza è ammirevole e forte a tal punto da fargli apprezzare, finalmente, le cose belle che ha intorno e da fargli capire di non aver dimostrato un bel niente se non di fare pena.
Come hai ammesso tu stessa, l’ispirazione per questa storia è nata dal post fine di Naruto. Sappiamo bene come è andata a finire e la famosa canonizzazione della coppia Sasuke/Sakura è chiaramente percepibile non solo fra le righe ma in ogni singola parola della tua OS. Forse, proprio per questo perde un po’ in originalità, ma la trama rimane comunque molto bella e apprezzabile sotto tutti i punti di vista.
9,5/10
 
Caratterizzazione dei personaggi
Inutile dire che il tuo Sasuke mi è piaciuto molto.
Ammetto di aver perso un po’ il filo del manga, nel senso che non lo seguo più da molto tempo e non sono in grado di dire se il tuo protagonista sia effettivamente conforme – e in quale misura – al personaggio originale; di sicuro, però, hai creato un personaggio completo in tutte le sue sfaccettature, un essere umano dotato di pregi e di difetti, in grado di incarnare tanto il male quanto il bene.
Questo perché, a mio modesto parere, i personaggi polimorfi sono i migliori. La natura umana non è univoca: una persona sempre onesta e generalmente corretta può ritrovarsi, a causa di mille vicissitudini, a cambiare atteggiamento nei confronti del prossimo. Succede, e anche molto spesso. Sasuke, dunque, ha vissuto con estrema prepotenza ogni possibile cambiamento del suo cuore, immergendosi totalmente nella malvagità, per poi risalire pian piano la china. E i personaggi che gravitano intorno a lui non sono stati da meno. L’umanità di cui ti parlavo prima non è certamente presente solo nel protagonista: il fatto stesso che tu dica che la vita di Naruto e di Sakura sia andata avanti anche senza di lui è una chiara dimostrazione di ciò. Eppure, nonostante tutto, non si sono posti alcun problema quando si è trattato di aprirgli di nuovo la porta e di concedergli un’altra possibilità.
Infine, la scena del bacio.
Non è semplice caratterizzare Sakura e Sasuke e ancor meno lo è immaginarli in questo frangente. Questo perché il comportamento di Sasuke ha forse spezzato quel sottile filo che legava la bella Sakura a lui. Ricucire un simile strappo non è facile, visti soprattutto i precedenti ai quali hai accennato, ma ciò non significa che la ragazza abbia accantonato i suoi vecchi sentimenti.
In fondo, l’amore scusa tutto ciò che fa e, nel caso della tua storia, ciò è particolarmente evidente. 
10/10
 
Uso della citazione
È impossibile avere da ridire qualcosa sul modo in cui hai usato la citazione. Non solo l’hai inserita al momento giusto, ma hai fatto echeggiare la sua presenza in tutta la tua OS, anticipando con grande maestria la sua concreta apparizione. L’amore scusa tutto ciò che fa non è una semplice constatazione o un dato di fatto: è quasi un assioma, un qualcosa che è certo e appurato ma difficile da dimostrare.
E Sasuke ne aveva di cose da farsi perdonare!
Sakura è palesemente e follemente innamorata di lui, a prescindere dal passato del ragazzo e da ciò che ha fatto anche a lei. Probabilmente, è proprio lei a commettere un errore cedendo al bacio di Sasuke. Perché avrebbe dovuto di nuovo precipitare in un amore che in passato le aveva portato soltanto guai e delusioni? Eppure, la ragazza lo fa.
È proprio questo che l’amore deve perdonare a sé stesso: il fatto di anteporre sempre e comunque l’altro a prescindere dal proprio bene. La tua storia è un esempio ammirevole di questo atteggiamento, non sempre giusto, delle persone, e la citazione è solo il coronamento ultimo di un messaggio espresso chiaramente all’interno della trama.
10/10
 
Attinenza al genere obbligatorio
Qui, purtroppo, c’è l’unico grande difetto della tua storia: non hai rispettato il genere obbligatorio, ovvero quello drammatico. È vero, c’è una sorta di drammaticità in tutta la parte introspettiva: il passato di Sasuke, in sé, è doloroso a tal punto da non lasciare sicuramente il lettore col sorriso sulle labbra. Drammatico è anche il modo che ha il protagonista di affacciarsi ai vecchi ricordi.
Tuttavia, il finale è indubbiamente in lieto fine. Si intravede la redenzione del ragazzo, l’affetto delle persone che ha intorno, la vittoria dell’amore sulla sete di malvagità. La storia, dunque, non è propriamente drammatica.
Peccato davvero! Il tuo racconto rimane, comunque, assolutamente gradevole e ben strutturato.
5/10
 
Gradimento personale
Questa storia mi è piaciuta tantissimo, soprattutto per l’elevato livello stilistico dell’introspezione. Evidentemente, non solo sei una grande appassionata di Naruto in generale e di Sasuke in particolare, ma hai anche il dono di saper dare voce con grande maestria alle menti dei tuoi personaggi preferiti. Ecco perché, nonostante io non sia una grande appassionata di Naruto, ho apprezzato molto questa storia. A prescindere dal fandom, infatti, è impossibile non notare la cura che hai impiegato per stilare il racconto.
Mi dispiace davvero per la piccola dimenticanza riguardo al genere obbligatorio. Sono certa, infatti, che si sia trattato semplicemente di una svista. Senza l’obbligo di inserire il genere drammatico, la tua storia sarebbe arrivata sicuramente più in alto.
 
Tot: 53/60

Recensore Master
16/11/14, ore 14:56
Cap. 1:

Mi è piaciuta molto questa ff sulle riflessioni passate, presenti e future di Sasuke usando i sette vizi capitali. Li hai associati nel migliore dei modi.
La scrittura è impeccabile e sei riuscita pienamente a trasmettere i tuoi pensieri ed emozioni in ogni parola, trasmettendoli ai lettori.
È sempre un piacere per me leggere le tue storie.
Ti auguro un imbocca al lupo per il contest. Questa ff merita veramente tanto.
Un bacione

Recensore Master
16/11/14, ore 11:38
Cap. 1:

Bellissima, brava. Finalmente Sasuke ha capito i suoi Sbagli e sta cercando di Migliorare iniziando con la sua Sakura, eh eh. Spero di leggere altre tue storie in futuro. Ciao alla prossima. :-)
Zonami84

Recensore Master
15/11/14, ore 20:49
Cap. 1:

Hai scritto benissimo queste riflessioni che Sasuke fa sul suo essere, su quello che ha fatto e su quello che deciderà in conclusione!
Mi è piaciuta questa spiegazione delle azioni di Sasuke utilizzando i setti vizi per poi sfociare nella virtù.
é come completare il pov che Sasuke stesso ha fatto nell'epilogo del manga, solo che ha incluso anche il passato, presente e futuro.
Complimenti!
ciao^^

Recensore Master
15/11/14, ore 10:54
Cap. 1:

Ciao!
Un` altra shippuden,eh?
Con Mr Brightside e questa one shot sei ritornata al tuo primo amore, lo shippuden.
Me mentre nel primo hai ritrovato la tua vena ironica, in questa one hai voluto scavare nella mente piu` complessa e intricata, oltre che intrigante, che Kishimoto abbia mai creato.
Sasuke, steso nella sua branda nell` accampamento medico, ridotto a uno storpio dalla sua stessa stupidita`, riflette sul suo cammino. Riflette sui peccati capitali che ha commesso, che ha assaporato per bene, che ha toccato con mano, che ha vissuto fino in fondo.
Ha assaporato l` ira, l` avarizia, l` invidia e la superbia durante il momento piu` oscuro della sua vita, in cui ha sguazzato volontariamente nelle tenebre, trovandovi un nido confortevole.
Ora sta assaporando l` accidia, non avendo piu` uno scopo da raggiungere dopo che i suoi piani sono andati a monte a causa di Naruto e dei sentimenti che ha risvegliato in lui.
Gli altri due peccati, la gola e la lussuria invece sono strettamente legati alla stessa persona, Sakura, che funge da eterno memorandum delle sue colpe.
Non vorrebbe cedere anche a questi ultimi due peccati, ma sonodecisamente piu` dolci dei precedenti e chiesto silenziosamente il permesso a Sakura, finalmente assapora le sue labbra con le proprie.
La citazione di Moliere si adatta perfettamente alla storia e mi e` piaciuto l` uso dei cinque sensi all` inizio e alla fine della shot.
Ci sentiamo presto.
Un bacione.
Meryl