Recensioni per
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di ipeorsky
Una sola parola: stupenda. E'intensa e abbastanza "gelida". Il freddo che trasmetti è davvero intenso e colpisce. Descrivi perfettamente le sensazioni di una notte insonne tormentata da pensieri troppo opprimenti e quella voglia matta di dormire serenamente e di poter sognare. Bellissima, complementi. I toni sono forti e a vole contrastanti ma è proprio questo che rende così struggente questa poesia. |
Quando le tue idee cominciano a stagliarsi nitidamente contro il pensiero comune, riesci a percepire quanto di personale e innovativo la tua mente può concepire. Ma è soltanto quando queste idee iniziano a sentirsi misere che riconosci realmente te stesso e sei costretto a reinventarti. |
È l'ondeggiare incerto di quel ramo, sospinto dalle onde del mare, che rivela la fragilità del tuo stato d'animo. E mi pare di poter vedere quel legno, seduto sul lungomare a Trieste. È segno di un fare incostante, ma anche di un indolenza recondita, che si lascia trasportare dagli avvenimenti senza troppo reagire. E quel ramo è ovviamente "scheggiato", per dare adito non solo alla tua parte più sfaccettata e pungente, ma anche a quella incompleta e disadorna. |
E con questo pezzo torni a piacermi. |
Incontrarsi nuovamente in un sogno per ravvivare la speme perduta. È un'immagine meravigliosa che serberò con riguardo. Ma è questa rabbia che ti induce (o ti ha indotto) a scrivere che non rende giustizia alla tua poesia, la quale sa essere talmente incantevole e delicata da far abbandonare ogni affanno. |
Noto con piacere che sei riuscito a soffermarti sul flusso continuo dei tuoi pensieri per poi apportare qualche accorgimento al testo. |
Non pensare che questa sia una recensione di cortesia. Se non mi avesse colpito ciò che ho letto, non sarei qui. |
Già dal titolo "Past" si desume che l'intera composizione è riverberata dal medesimo titolo, nonché dal Passato. Il tuo scritto è pregno di allegorie e metafore che fanno di ogni verso qualcosa di sublime e a dir poco eclettico. Lui per te è solamente "il fantasma di un tuono" (...) inoltre "le giostre ti stancano l'anima" - Giostre è senza alcun dubbio una metafore che secondo il mio parere sta per "tortuosità della vita" che si susseguono proprio come i giri alle giostre che fatti e rifatti, triti e ritriti, alla fine ti stancano e ti logorano al tal punto di farti abbandonare "alla mezzanotte immobile di sogni e diamanti" ovvero "all'utopica visione di una realtà dissimile da quella in cui siamo intrappolati" sicché possiamo credere che la vita non è giro su una giostra ma bensì una vita di "diamanti", altra metafore per indicare gli "appagamenti ed i compiacimenti", i quali ovviamente sono stati congetturati dalla mente che dà vita ad un meccanismo molto complesso che tu stessa hai identificato come "mezzanotte" ovvero qualcosa di oscuro, arcano, sibillino a dir poco. |
Credo che è un componimento molto poetico, con una rima e dei versi che ricordano i grandi poeti del passato: Leopardi, Foscolo, D'Annunzio, per citarne alcuni anche di epoche diverse ma distanti dalla nostra realtà attuale. Ti faccio quindi i miei più sinceri complimenti hai saputo incidere versi molto significativi e importanti, mi è venuta la curiosità di leggere tutta la tua raccolta e dare un'occhiata alla tua pagina per andare alla ricerca di altre poesie, dalle quali potrei imparare qualcosa di stupefacente. |
Bella Poesia.. Sono A Corto Di parola...=) |
È forse finita quella parentesi d'affetto e di soffici piume che ho recensito così volentieri? Se è così, me ne dispiaccio. Era un'atmosfera tanto sognante e piacevole. Spero di poterla leggere nuovamente. Ma mi soffermo ora su questo scritto. Seppur voglia sembrare violento, come fosti spesso in passato, è pervaso di tenue malinconia, che lo lacera prepotentemente verso la fine. E ti chiedi spiegazioni a cui non avrai mai risposta. E ti crucci. E ti costringi a sopravvivere. |
"Quando di noi non rimarrà che arte" |
Ti ritrovo piacevolmente disilluso in questo scritto, Oscar. |
*_* Non ho parole, davvero. |
Continuo a non capire perché chiudi sempre le tue poesie con questi finali dissonanti e bruschi, tagli le gambe a quello che hai creato, ed è un peccato perché questa poesia è molto dolce e mi piace parecchio( quanto mi fai incazzare! :-)). Termini col verso-parola per l'effetto "stunning", d'accordo, però l'unico che chiude così le poesie oltre a te è Flavio Oreglio e l'effetto che, secondo me, ottieni è solo quello di spezzare l'armonia che crei, sia pure alle volte aspra e nervosa, come in Baudelaire; oltre a depistare il lettore dal senso della poesia, dal momento che spesso quell'ultimo verso risulta troppo criptico e dissociato dalla poesia stessa. Usi uno strumento non adatto, credo, al tipo di poesia che proponi ma più adatto ad un ambito comico-satirico( tornando ad Oreglio). Non vedo la necessità di terminare così le poesie, a volte l'ultimo verso( verbo ) che usi potrebbe essere tranquillamente tolto dal componimento senza che se ne senta la mancanza od addirittura a beneficio dello stessa. Mi dispace dover scrivere così, però è davvero un gran peccato che tu rovini così, con una sola parola, una poesia che, nel suo insieme, mi piace e mi piace parecchio, come ti ho già detto a casa mia. |