Recensioni per
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di ipeorsky

Questa storia ha ottenuto 81 recensioni.
Positive : 81
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
26/12/12, ore 21:02
Cap. 2:

Una sola parola: stupenda. E'intensa e abbastanza "gelida". Il freddo che trasmetti è davvero intenso e colpisce. Descrivi perfettamente le sensazioni di una notte insonne tormentata da pensieri troppo opprimenti e quella voglia matta di dormire serenamente e di poter sognare. Bellissima, complementi. I toni sono forti e a vole contrastanti ma è proprio questo che rende così struggente questa poesia.
Grazie per l'emozione che mi hai regalato, anche solo per un attimo.
AL

Recensore Junior
22/02/12, ore 14:59
Cap. 47:

Quando le tue idee cominciano a stagliarsi nitidamente contro il pensiero comune, riesci a percepire quanto di personale e innovativo la tua mente può concepire. Ma è soltanto quando queste idee iniziano a sentirsi misere che riconosci realmente te stesso e sei costretto a reinventarti.
È chiaro e netto il distacco tra l'incandescenza del tuo essere ed il gelo del mondo esterno. È altresì eloquente la figura del vento che imperversa e che affligge i fumi del poeta; la tua novità sta nell'utilizzare la metafora del vento non come fluido liberatorio al quale abbandonarsi, bensì come un'oppressione che bersaglia continuamente e che limita invece la libertà.
L'unica rivendicazione possibile del proprio pensiero resta la consolazione di riconoscere quanto deboli possano essere le convinzioni altrui; quelle stesse convinzioni che, messe assieme, riescono però a far evaporare le gocce dell'anima di chi scrive.

Recensore Junior
30/12/11, ore 10:09
Cap. 44:

È l'ondeggiare incerto di quel ramo, sospinto dalle onde del mare, che rivela la fragilità del tuo stato d'animo. E mi pare di poter vedere quel legno, seduto sul lungomare a Trieste. È segno di un fare incostante, ma anche di un indolenza recondita, che si lascia trasportare dagli avvenimenti senza troppo reagire. E quel ramo è ovviamente "scheggiato", per dare adito non solo alla tua parte più sfaccettata e pungente, ma anche a quella incompleta e disadorna.
Stilisticamente parlando, non capisco perché tu abbia dovuto staccare l'ultimo verso dall'ultima strofa. Ha senso per mantenere lo schema delle quartine, ma abbandonare un singolo verso e isolarlo alla fine lo impoverisce, invece che farlo risaltare (a meno che tu non l'abbia fatto di proposito per suscitare un senso di sconforto ed abbandono).
La pluralità di soggetti che si appropriano di ogni quartina è davvero interessante: il discorso rimane comunque fluido e coerente. E come sempre apprezzo molto di più i tuoi scritti che si rifanno alla condivisione di una tua esperienza con una presenza a te altra (anche se questo sembra più introspettivo dei precedenti).

Recensore Junior
08/12/11, ore 20:45
Cap. 44:

E con questo pezzo torni a piacermi.
è pacato, sembra innocuo, ma allo stesso tempo è strano e criptico, ricco di immagini inconsuete che si danno senza svelarsi, che si lasciano interpretare dalla mia immaginazione. Come al solito, non chiedermi il motivo, la parte che preferisco è la fine: sarà che componendo via via t'immergi un po' di più, ti lasci andare gradualmente. Non so, ma ti faccio i miei complimenti :)
M_E_M

Recensore Junior
21/11/11, ore 01:08
Cap. 43:

Incontrarsi nuovamente in un sogno per ravvivare la speme perduta. È un'immagine meravigliosa che serberò con riguardo. Ma è questa rabbia che ti induce (o ti ha indotto) a scrivere che non rende giustizia alla tua poesia, la quale sa essere talmente incantevole e delicata da far abbandonare ogni affanno.

Recensore Junior
06/09/11, ore 19:43
Cap. 40:

Noto con piacere che sei riuscito a soffermarti sul flusso continuo dei tuoi pensieri per poi apportare qualche accorgimento al testo.
Questa poesia si colora di tonalità soffuse, come se fossero pastelli o forse acquerelli. È proprio questa sofficità che apprezzo particolarmente nei tuoi scritti, Oscar, perché permette al lettore di adagiarsi su versi accoglienti. Puntualmente però senti il bisogno di renderli a tratti spigolosi; questo contrasto non è ben definito, ma è molto chiara la sua presenza.
È poi indubbia la tua abilità nel creare enjambement che - anche questi - creano fluidità nel discorso, ma al contempo spezzano e dettano il ritmo e obbligano il lettore a soffermarsi sulle parole che evidenziano.
Questo scritto in particolare mi ha trasmesso una fragilità sorprendente e sconvolgente.

Recensore Junior
01/09/11, ore 18:31
Cap. 41:

Non pensare che questa sia una recensione di cortesia. Se non mi avesse colpito ciò che ho letto, non sarei qui.
In realtà l'inizio del pezzo non mi ha preso, non suonava un messaggio reale, ma piuttosto qualcosa di già sentito, di poco importante; sono stati quei maledetti suoni sdruccioli, che adoro, a trascinarmi fin giù alla fine, ed è stato un bene. Perché l'allusione a più cuori mi ha incuriosita non poco. Perché devo dire che l'ultima strofa riscatta tutto il resto dei versi.
L'ultima strofa è viva, l'ultima strofa incide, frana impietosa e nuda, non è una descrizione astratta seppur palpabile, è qualcosa di più da quando non ti avevo più letto.
Buono.

Recensore Junior
01/09/11, ore 11:09
Cap. 19:

Già dal titolo "Past" si desume che l'intera composizione è riverberata dal medesimo titolo, nonché dal Passato. Il tuo scritto è pregno di allegorie e metafore che fanno di ogni verso qualcosa di sublime e a dir poco eclettico. Lui per te è solamente "il fantasma di un tuono" (...) inoltre "le giostre ti stancano l'anima" - Giostre è senza alcun dubbio una metafore che secondo il mio parere sta per "tortuosità della vita" che si susseguono proprio come i giri alle giostre che fatti e rifatti, triti e ritriti, alla fine ti stancano e ti logorano al tal punto di farti abbandonare "alla mezzanotte immobile di sogni e diamanti" ovvero "all'utopica visione di una realtà dissimile da quella in cui siamo intrappolati" sicché possiamo credere che la vita non è giro su una giostra ma bensì una vita di "diamanti", altra metafore per indicare gli "appagamenti ed i compiacimenti", i quali ovviamente sono stati congetturati dalla mente che dà vita ad un meccanismo molto complesso che tu stessa hai identificato come "mezzanotte" ovvero qualcosa di oscuro, arcano, sibillino a dir poco.
Scusami per lo sproloquio, ma è stato più forte di me.

Complimenti Sentitissimi ed un Cordiale Saluto.

AH

Recensore Master
28/08/11, ore 16:00
Cap. 40:

Credo che è un componimento molto poetico, con una rima e dei versi che ricordano i grandi poeti del passato: Leopardi, Foscolo, D'Annunzio, per citarne alcuni anche di epoche diverse ma distanti dalla nostra realtà attuale. Ti faccio quindi i miei più sinceri complimenti hai saputo incidere versi molto significativi e importanti, mi è venuta la curiosità di leggere tutta la tua raccolta e dare un'occhiata alla tua pagina per andare alla ricerca di altre poesie, dalle quali potrei imparare qualcosa di stupefacente.
Continua così i tuoi lavori sono ottimi e molto ben articolati,
un saluto esclusivamente cordiale
ulisse999

Nuovo recensore
30/06/10, ore 00:47
Cap. 39:

Bella Poesia.. Sono A Corto Di parola...=)

Recensore Junior
31/05/10, ore 09:34

È forse finita quella parentesi d'affetto e di soffici piume che ho recensito così volentieri? Se è così, me ne dispiaccio. Era un'atmosfera tanto sognante e piacevole. Spero di poterla leggere nuovamente. Ma mi soffermo ora su questo scritto. Seppur voglia sembrare violento, come fosti spesso in passato, è pervaso di tenue malinconia, che lo lacera prepotentemente verso la fine. E ti chiedi spiegazioni a cui non avrai mai risposta. E ti crucci. E ti costringi a sopravvivere.

Recensore Junior
11/05/10, ore 14:25
Cap. 35:

"Quando di noi non rimarrà che arte"
È questa la speranza più salda. È questa l'unica speranza possibile, che permetterà di realizzare quel "per sempre" tanto agognato.
Mi piacciono sempre più le tue poesie, Oscar. Queste poesie che definirei plurali. Sì, perché da quando scrivi in prima persona plurale, noi, ti sei aperto ad un colorato mondo di soffuse meraviglie.

Recensore Junior
19/04/10, ore 14:42
Cap. 34:

Ti ritrovo piacevolmente disilluso in questo scritto, Oscar.
Presta bene attenzione, però, a non perdere la speranza per evadere da questo mondo.

Nuovo recensore
19/01/10, ore 12:35
Cap. 31:

*_* Non ho parole, davvero.
E' così profonda, così sentita, così ... vissuta.
Complimenti davvero.

Recensore Junior
01/12/09, ore 19:05
Cap. 29:

Continuo a non capire perché chiudi sempre le tue poesie con questi finali dissonanti e bruschi, tagli le gambe a quello che hai creato, ed è un peccato perché questa poesia è molto dolce e mi piace parecchio( quanto mi fai incazzare! :-)). Termini col verso-parola per l'effetto "stunning", d'accordo, però l'unico che chiude così le poesie oltre a te è Flavio Oreglio e l'effetto che, secondo me, ottieni è solo quello di spezzare l'armonia che crei, sia pure alle volte aspra e nervosa, come in Baudelaire; oltre a depistare il lettore dal senso della poesia, dal momento che spesso quell'ultimo verso risulta troppo criptico e dissociato dalla poesia stessa. Usi uno strumento non adatto, credo, al tipo di poesia che proponi ma più adatto ad un ambito comico-satirico( tornando ad Oreglio). Non vedo la necessità di terminare così le poesie, a volte l'ultimo verso( verbo ) che usi potrebbe essere tranquillamente tolto dal componimento senza che se ne senta la mancanza od addirittura a beneficio dello stessa. Mi dispace dover scrivere così, però è davvero un gran peccato che tu rovini così, con una sola parola, una poesia che, nel suo insieme, mi piace e mi piace parecchio, come ti ho già detto a casa mia.

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