Recensioni per
Quanta aria pulita c'è in un sacchetto trasparente come le tue lacrime? Dimmelo quando riuscirai a fuggire da questa Illusione di nome vita, per favore.
di Hitsuki

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Ho appena ascoltato la canzone di Jinsei-P; mi ha colpita, facendomi rimuginare sulla condizione degli esseri umani. In effetti, ognuno di noi ribadisce - quando ne ha l'opportunità - di essere differente da chi gli sta intorno; quasi noi pretendiamo di andar contro corrente. Credo che essere uguali agli altri sia qualcosa di orribile: seguire le stesse mode, le stesse abitudini o gli stessi comportamenti, è qualcosa che distrugge l'individualità che ci rende speciali. Purtroppo, spesso inconsciamente ci addentriamo in quel gregge di gente mentre urliamo a squarciagola di essere diversi. Talvolta sono gli altri ad imporci di essere tutti uguali, proprio con le divise: ricordo che l'anno scorso era oggetto di discussione a scuola; una mia compagna asseriva proprio che le divise limitano la nostra personalità, ma ovviamente, non è questo il punto fondamentale del significato della canzone. La tua interpretazione mi piace molto, secondo me starebbe bene come un... allegato? alla canzone. Adoro il tuo stile. Ho apprezzato il rapporto che hai creato tra Iroha e quel "messia", li vedo quasi due compagni che cercano a vicenda di sopravvivere; sì, perché quel messia mi da l'impressione di essere qualcuno che ha cercato di mantenere l'individualità, ma col tempo, la società è riuscita a sottometterlo e a far spegnere tutte le sue speranze. Lui peròò, (peròò!) ha incontrato Iroha, che gli ha ricordato di quei tempi in cui lui combatteva, ed è stata lei stessa a far risvegliare quella luce di unicità. Dunque, subito dopo che il messia le ha strappato il sacco, sono diventati alleati! Mi sa di avere una nuova ship...

...Lascia perdere queste stupide teorie, ahah. Anyway, mentre leggevo ho percepito la treccia malfatta come un riflesso di Iroha, "senza più forma né massa", quasi un paragone tra questa e l'Iroha sconsolata, no? Probabilmente sono stupida io, quindi perdona questa mia ingenua ignoranza. Ah, a proposito dell'ignoranza! Mi hai fatto ricordare la parte di un libro di Licia Troisi, una parte in cui si diceva che "il sapere porta alla rovina" o qualcosa del genere. Anche Leopardi asseriva qualcosa di simile, ed è piuttosto vero che la coscienza e la conoscenza portano la gente a pensare, a riflettere, a scoprire. Talvolta l'ignoranza sembra essere la prevenzione migliore; non sapere nulla, non avere nulla su cui posare i propri dubbi, le proprie sofferenze...

Questa "recensione" è stata più un groviglio di pensieri personali, quindi scusami! Avevo bisogno di dare vita a questo minuscolo sfogo, e ho usufruito dell'opportunità che inconsapevolmente, mi hai offerto. La mia opinione sulla tua fiction è ovviamente positiva - e oso anche aggiungere: è più che positiva anche l'altra tua raccolta, la quale è stata inserita tra le preferite - con questo ti saluto, Hitsuki. 

(Recensione modificata il 02/12/2014 - 07:22 pm)