Recensioni per
Lo scultore di Akhetaton
di Melian

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/02/18, ore 16:35

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Recensione premio per il contest Cuore d'Ombra

Non saprei in che altro modo iniziare, davvero, se non dicendoti che mi sono completamente innamorata di questa storia.
Amo la storia, più quella greca e romana che egizia a dirla con sincerità, e provo un'attrazione sirenica per tutta l'antichità in generale; quindi non avrei mai potuto rimanere indifferente a tale bellezza.
Non starò qui a ripetere tutta la narrazione, perché tutto si commenta da sé, sia in chiarezza, che in ricerca e profondità: ti faccio invece i complimenti per aver dato la tua impressione su un evento particolare come quello della costruzione del busto di Nefertiti.
Che sia un falso o no, sei riuscita a intrappolare in un ampio, delicato e completo affresco un episodio affascinante e che avrebbe potuto essere reso in modo molto fallimentare, con una semplice descrizione e qualche accenno di introspezione; eppure tu hai preso il giro largo, come si dice comunemente, e ci hai costruito intorno, con pazienza e puntualità, il suo contesto e la sua trama, dipingendoci un'opera che ritengo veramente notevole.
Hai parlato di Akhenaton, sia della sua figura fuori dagli schemi, sia delle voci che lo circondano e che ancora oggi ce lo rendono famoso; hai descritto un intero popolo, con i suoi valori e la sua misteriosa e arcana bellezza, tramite particolari anche piccoli come i fiori di loto, ma che hanno permesso di respirare la Storia in maniera palpabile e immediata.
Per non parlare dei personaggi: mi sono trovata sbigottita davanti a una caratterizzazione così accurata e alle loro parole, consone ai personaggi o alla loro natura.
Credo che sia uno dei lavori più intensi che abbia letto, e merita molto di più di una semplice recensione, per quanto entusiasta sia.
Non saprei descrivere altrimenti la grandezza di questa storia.

Manto

Recensore Master
12/07/15, ore 09:44

Secondo classificato – Lo scultore di Akhetaton
Di .:Melian:.
 
Sintassi, ortografia, punteggiatura
Per aver scritto una storia tutt’altro che breve, devo dire che ho trovato la grammatica davvero ottima. Gli unici errori che ho riscontrato mi sembrano più che altro dei refusi, per cui nulla di assimilabile a delle carenze da parte tua. L’impostazione dialogica è eccellente, cosa che, davvero, mi capita di vedere assolutamente di rado.
A livello sintattico c’è solamente una frase che mi convince poco, anche se, fondamentalmente, la scorrettezza di quest’ultima è opinabile.
Te la segnalo per chiarezza:
 
Fece una pausa e i suoi occhi brillavano di emozione, il suo sorriso si era fatto più ampio e caloroso.
 
L’azione compiuta dagli occhi che brillano è contemporanea all’avvenimento della pausa e la riprova di ciò è l’utilizzo della congiunzione e. Tale congiunzione, oltretutto, denota anche che, dal punto di vista sintattico, i due verbi sono sullo stesso piano, per cui anche brillare dovrebbe essere coniugato al passato remoto. Sarebbe stato diverso se al posto della congiunzione e ci fosse stata la congiunzione mentre: in tal caso, essa avrebbe indicato il protrarsi nel tempo dell’azione descritta dal verbo brillare per tutta la durata della pausa. Il tempo imperfetto, uno dei pochi residui della lingua italiana che ancora reca in sé l’aspetto imperfettivo, sarebbe stato, perciò, consono all’enunciato: fece una pausa, mentre i suoi occhi brillavano di emozione […].
 
Per quanto riguarda l’uso della punteggiatura, mi convince poco l’uso che hai fatto dei trattini nella seguente frase:
 
Senza attendere replica da parte di Thutmosis, Akhenaton aveva sollevato i simboli del potere e aveva fatto un cenno ad uno scriba che – sedendosi su una stuoia nella tipica posa a gambe incrociate e preparando tutto l'occorrente per la scrittura – si accinse a registrare le parole che il sovrano pronunciò subito dopo.
 
L’inciso che hai inserito tra i due trattini, a mio avviso, andrebbe invece delimitato da semplici virgole. Trovo, infatti, che il legame tra la frase in questione e quella in cui è di fatto inserita sia troppo forte per poter utilizzare i trattini. Questi ultimi, infatti, hanno la medesima funzione delle parentesi tonde. Prova a sostituire le parentesi ai trattini e ti accorgerai che rimarrà in sospeso il pronome relativo che.
 
Tutto il resto che ho notato sono solo refusi, ma comunque te li segnalo nel caso in cui tu voglia correggerli:
 
[…] aveva scorto le sue statue realizzate da con grande perizia e amore.
 
Al Villaggio c'era stata un po' di chiacchiericcio […]
 
Eppure Akhenaton aveva scardinato le certezze dei sacerdoti di Amon e minato quel millenario sistema alla base, tranciato di colpo l'approvvigionamento di ricchezze e di beni, assicurando […]
 
[…] come se Seth volesse divertissi a […]
 
[…] un servò gli offrì una coppia di frizzante vino d'acacia […]
 
Tuttavia ogni pietra reca su di sé l'impronta di ciò era e che sarà […]
 
[…] un improvvisa emozione […]
 
Nella prima frase, c’è un da di troppo; nella seconda, il verbo essere va accordato a chiacchiericcio, per cui il participio passato va al maschile singolare; nella terza, volevi sicuramente scrivere divertirsi; nella quarta, hai erroneamente digitato la o con accento; nella quinta, hai dimenticato il che prima di era; nella sesta, non hai inserito l’apostrofo dopo un.
Per il resto, davvero, la storia è leggibilissima e priva di errori.
9/10
 
Appropriatezza lessicale e stile
Anche da questo punto di vista, il tuo racconto è praticamente eccellente: innanzitutto, cosa che apprezzo particolarmente, hai citato tantissimi nomi propri e toponimi relativi all’antico Egitto, mai inserendoli a caso e dando a ognuno di essi il giusto valore e la relativa spiegazione; poi hai saputo unire il tutto a qualche elemento tipico dell’epoca e della regione in cui si svolgono le vicende narrate, come per esempio il vino d’acacia. Il lessico è, insomma, curato nei minimi dettagli, elegante al punto giusto senza però risultare pesante, adatto a uno stile sobrio, seppur sostenuto in alcune sue parti.
Hai alternato in maniera ottimale dialoghi, narrazione e descrizioni, senza che nessuno di essi prevarichi mai sull’altro. Il risultato è una lettura nel complesso piacevole, costernata di giuste pause, apprezzabili anche dal punto di vista estetico – la buona presentazione di una storia ne rende molto più semplice la lettura.
Ti cito soltanto una ripetizione che ho riscontrato. Nulla di grave, ovviamente, ma vista l’estrema cura che hai impiegato per questo racconto, deduco possa esserti utile una piccola segnalazione:
 
Portava un gonnellino pieghettato rosso e dorato e una collana d'oro e placche di lapislazzuli; sul capo cingeva la Doppia Corona e la portava con la disinvoltura di un re convinto della sua essenza e della sua stessa divina regalità, malgrado le malelingue lo ritenessero un debole e un folle.
 
Per il resto, non ho assolutamente nulla da ridire.
9,5/10
 
Trama: originalità e sviluppo
Sebbene la trama in sé non rechi grandissima originalità a livello contenutistico – il dipendente/servo/sottomesso che si innamora della propria signora è un cliché che ci accompagna da tempi immemori e che ha fatto della letteratura cortese una sorta di mito – trovo che tu abbia comunque svolto un ottimo lavoro, strutturando il racconto in maniera tutt’altro che banale e inserendo una quantità tale di dettagli da rendere del tutto trascurabile la poca originalità degli eventi narrati.
Una storia, per essere di buon livello, deve avere una struttura solida. Questa cosa avviene quando l’autore ha già perfettamente chiaro in testa che cosa vuole scrivere e quando conosce molto bene il contesto nel quale intende ambientare le vicende.
Tu hai dimostrato di essere un’appassionata di storia egizia, di avere la capacità di plasmare il contesto con grande abilità, di saper scrivere una bella storia sentimentale.
L’ascesa dello scultore protagonista del tuo racconto viene raccontata in maniera molto dettagliata, ma la storia non diventa mai noiosa, proprio perché carica di particolari molto interessante e sapientemente inseriti. Thutmosis è un uomo che si è fatto da sé: non appartiene alla famiglia reale, né alla casta sacerdotale, ma gli dei hanno voluto deliziarlo di un dono davvero speciale che finisce col fargli guadagnare la stima del Faraone. La passione per la scultura e il grande talento che egli possiede nel modellare la pietra conducono un uomo altrimenti anonimo a varcare la dimora della famiglia più importante d’Egitto e a farsi artefice di una rivoluzione artistica voluta proprio dal sovrano. L’idea che una dote venga premiata è sicuramente apprezzabile, tanto più che il personaggio è realmente esistito e i vari ritrovamenti fatti sembrano proprio essere inerenti a un ruolo di prestigio di questo scultore nella corte di Akhenaton.
La tua storia, ovviamente, aggiunge un tocco di romanticismo e di sentimentalismo non indifferenti – e anche opportuni, altrimenti il racconto si sarebbe tramutato in un saggio storico – volendo indagare sui presunti sentimenti di Thutmosis nei confronti della sposa reale Nefertiti. Immaginare che lo scultore fosse innamorato della sovrana – sua conoscente già nel periodo dell’infanzia – è sicuramente lecito e apprezzabile: hai giocato sul sentimento di impotenza che attanaglia un uomo innamorato di una donna irraggiungibile, che pure vede ricambiata con sincerità la propria stima. I sentimenti di Thutmosis non sfuggono a Nefertiti, tanto che ella coglie nelle opere dello scultore di corte che la ritraggono tutta la tristezza tipica di una mano elegante ma limitata. Da questo punto di vista, la storia è abbastanza triste, poiché, di fatto, non bastano né l’amore, né il talento, per poter conquistare una donna di rango superiore; però la sovrana dimostra di apprezzare l’artista e, a modo suo, lo ricambia con un gesto di estrema dolcezza.
In fondo, ogni periodo storico è caratterizzato dai suoi eroi, e tutti si muovono all’interno della loro scenografia alternando genio, competenza e passione.
9,5/10
 
Caratterizzazione dei personaggi
Data la cura con cui ti sei occupata delle descrizioni, della narrazione e dei dialoghi, è ovvio che i tuoi personaggi risultino molto ben caratterizzati. Nel leggere la storia, sembra quasi di avere davvero davanti tutti i protagonisti della storia – e, aggiungerei, anche i personaggi secondari.
Per quanto riguarda Thutmosis, uomo dalle grandi virtù manifatturiere, ci fai conoscere praticamente tutti gli aspetti più importanti della sua vita: dall’infanzia trascorsa con Nefertiti al presente come scultore reale; dalla capacità di rivoluzionare l’arte al desiderio di non lasciare il suo villaggio; dalla dedizione ai suoi sovrani all’amore per la regina. La genialità che contraddistingue questo personaggio lo renderebbe quasi etereo se non fosse per l’immensa umanità dei pensieri che gli passano per la mente. Thutmosis è un uomo intelligente e dotato di un grande dono, ma, al contempo, è perfettamente cosciente del suo più grande limite: la bella e potente Nefertiti ha rubato il suo cuore ancora prima che diventasse la moglie del faraone e lo scultore, da fedele suddito qual è, cerca di nascondere il più possibile i suoi sentimenti.
Il fatto che la donna si accorga di ciò è molto romantico, così come lo è l’intero scambio di battute che scaturisce tra i due. Nefertiti, pur non essendo la protagonista del racconto, viene comunque presentata con grande dovizia di particolari – ho apprezzato particolarmente lo sbattere delle sue ciglia come farfalle – tanto che sembra quasi di averla davanti. Di lei metti in mostra la grandezza di spirito, la voglia di rivoluzionare, insieme al faraone, il regno d’Egitto, la capacità di non voltare le spalle a un vecchio amico pur essendo quest’ultimo divenuto ormai un semplice suddito. Alla fine del racconto, si potrebbe anche avere il dubbio che ella ricambi lo scultore: perché no? In fondo, hanno condiviso l’infanzia. Eppure, la mia impressione è che Nefertiti non sia innamorata di Thutmosis: lo apprezza, ne ammira le doti artistiche e lo considera un vecchio amico, ma il bacio finale che gli concede sembra essere tutto fuorché una dichiarazione di amore. Piuttosto, direi, ci sono tanto affetto e tanta stima.  
10/10
 
Sviluppo del contesto storico, attinenza, ambientazione
Se avessi previsto la lode nell’attribuzione dei punteggi, tu, in questo parametro, l’avresti certamente ottenuta.
Hai dato lustro, attraverso la tua storia, alla vecchia gloria d’Egitto, senza limitarti solamente a qualche citazione sporadica ma inserendo tantissimi dettagli non solo all’interno della storia stessa ma anche nelle note conclusive. Praticamente, non hai lasciato nulla al caso: i nomi dei villaggi, le citazioni dei personaggi realmente esistiti, gli spezzoni di vita quotidiana relativi all’Egitto. Persino il laboratorio dello scultore sembra essere realmente esistente: lo hai descritto con talmente tanta arguzia e senza pesantezza che mi pare davvero di averlo attraversato e di essere stata lì mentre Nefertiti posava per Thutmosis.
Insomma, è palese che conosci perfettamente il periodo storico all’interno del quale si muove il tuo protagonista. Come ho già avuto modo di dirti, se non avessi costruito una trama dal sapore tanto romanzato, la tua storia si sarebbe tramutata quasi certamente in un saggio storico, tanta è la precisione con la quale parli dei luoghi in cui si muovono i personaggi e dei protagonisti stessi.
I miei complimenti davvero!
10/10
 
Gradimento personale
Non credo di poter aggiungere molto a ciò che già ho avuto modo di dire: la tua storia è molto bella, poco originale forse dal punto di vista dell’intreccio, ma la cura con cui hai lavorato a questo racconto ne fa praticamente un piccolo capolavoro. D’altra parte, con questo contest cercavo proprio delle storie che, attraverso i loro dettagli, mi facessero immergere in altre epoche, facendomi in qualche modo incuriosire a tal punto da tornare ad approfondire quei periodi storici studiati ai tempi in cui andavo ancora a scuola e dei quali, in alcuni casi, non ricordo molte cose.
Il racconto con cui ti sei iscritta al mio concorso ha centrato in pieno l’obbiettivo: è leggibile, carico di storia, affascinante. Hai saputo unire con maestria il sentimento e le fonti a cui hai attinto, creando un’opera non troppo prolissa ma comunque completa sotto ogni punto di vista.
Credo che Lo scultore di Akhetaton sia davvero una delle storie migliori che abbia mai partecipato a un mio contest.
Tot.: 48/50

Recensore Master
01/07/15, ore 15:55

Valutazione per il "contest al contrario":
Partiamo con qualche refuso, qualche piccola sbavatura a cui riserverei una seconda occhiata:

- “aveva scorto le sue statue realizzate da con grande perizia e amore.”
In cui ovviamente c'è un “da” di troppo.
- “un servò gli offrì una coppia di frizzante vino d'acacia”
Immagino intendessi “coppa”.
- “Bek era un uomo dalla pelle brunita dal sole e il capo rasato, slanciato e dalla corporatura possente; aveva una mascella squadrata e un'espressione gioviale e occhi scuri e mobilissimi.”
In questa frase non ho appunti oggettivi da riportare, ma volevo comunque segnalarti una certa mancanza – a mio parere – di scorrevolezza a causa del ripetuto uso della congiunzione “e”. Non mi dispiace come scelta in generale, ma dipende molto dal singolo caso e qui la trovo un po' pesante. Ripeto, questione di puro e semplice gusto.
- “Certo, coloro che hanno appreso i moti segreti della pietra”
Ora, se lo scopo era scrivere “moti” puoi tranquillamente ignorare il mio appunto, se invece intendevi scrivere “motivi” si tratta di un refuso. “Moti” è di certo poetico… anche se non sono certa si possa applicare alla pietra.
- “così che possa incidere tutta la tua bellezza nella pietr.», ribatté lui, accorato.”
Hai dimenticato una “a” in “pietra”.
- Adesso come allora, tu riesci a spiazzarmi: cammini tra le strade come una qualunque, fai visita ad un umile scultore e rievochi vecchi ricordi.”
L’uso di “una qualunque” mi sembra davvero troppo colloquiale. Forse – ma si tratta di un consiglio personale - lo troverei meno stonato se tu inserissi “una donna qualunque” o se adottassi qualche soluzione simile.
- “ripagandoli con ignoranza e la paura del malocchio e degli spiriti maligni”
Inserirei l’articolo ad “ignoranza” per equilibrarla con “la paura” che segue, o toglierei l'articolo a “paura”, ecco.
- “Nefertiti non rispose, ma rimane ad osservarlo a lungo, assorta, con una ruga di sofferenza che le correva sulla fronte.”
Scambio di lettera o errore verbale? Propenderei per la prima: “rimase” e non “rimane”.
Ogni tanto, quando Akhetaton è riferito alla città, userei la parola “città”, giusto per scorrevolezza e per evitare la ripetizione eccessiva del termine.
Ora veniamo alla valutazione vera e propria.
La tua storia si apre con la consegna di una “misteriosa” cassa a Thutmosis, scultore del faraone e della sua consorte. Da questo punto si parte per un viaggio che tocca i momenti più importanti nella vita dell’artista: il momento decisivo in cui venne scelto per ricoprire un ruolo importantissimo, i primi contatti con Akhenaton, le speculazioni “filosofiche” sulla scultura e sull’arte. Dopo questo viaggio si torna alla cassa, all’umile bottega, e si assiste all’incontro dello scultore con Nefertiti, al loro dialogo privato e intenso, che guida fino alle poche frasi di chiusura.
Si tratta, dunque, di una trama semplice, ma scelta con cura perché si esalti il fulcro centrale: la creazione artistica, l’importanza del suo processo, il risultato che nasce da questo processo e che non è qualcosa di meramente materiale, ma anche di spirituale ed emotivo. 
Complice la grande cura per i dettagli – forse a volte con qualche descrizione/spiegazione di troppo – ci si cala perfettamente nell’atmosfera descritta. I personaggi sono davvero interessanti, riportati con tridimensionalità e – aspetto davvero degno di nota – umanità, con le loro idee e il loro muoversi nello spazio. Sono personaggi mentali e fisici allo stesso tempo, costituiti di corpo e idee. Thutmosis è un protagonista vincente, i cui timori iniziali vengono pian piano vinti attraverso la passione che lui ripone nella sua stessa arte e che il faraone nota ed esalta, scegliendo lui fra tanti perché concretizzi le idee che tanto cambieranno una cultura così rigida e radicata. Dunque c'è umanità ed è qualcosa che ho apprezzato sopratutto per le figure del faraone e della consorte. Pare quasi tu abbia voluto riprendere l'idea che il faraone stesso ebbe per l'arte: che riproduca il naturale, che setta di essere un insieme di rigidi codici. Così sono anche queste due figure storiche, mitiche, che tu sei riuscita a umanizzare.
Se c’è una nota che, di tanto in tanto, mi ha lasciato qualche dubbio, riguarda i dialoghi. Hai scelto un periodo storico difficile da rendere in questo suo aspetto e – soprattutto nella spiegazione di Nefertiti a Thutmosis sulle scelte del consorte – si viene a creare una strana sensazione di straniamento. Come se le sue parole siano troppo “moderne”. Allo stesso modo lo è la risposta di Thutmosis, con l’uso di quel “tagliare le gambe”.
A livello contenutistico il dialogo finale è però un punto forte, soprattutto per l’intensità che traspare in Thutmosis quando si rapporta a Nefertiti, nel momento in cui confessa la sua passione tutta interiore, platonica, eppure così viva e palpabile. Davvero un perfetto collegamento si viene a creare fra questo punto e la conclusione della storia, in cui il busto di Nefertiti viene guardato con occhio disperato dal suo autore, che decide di lasciarlo incompleto e di nasconderlo: segno tangibile di un amore troppo forte e personale perché il mondo possa vederlo o perché la sua completezza (una completezza che sarebbe fine) sia tollerabile per Thutmosis.
Personalmente l'ho apprezzata molto, l'ho trovata interessante da leggere e accattivante. Insomma coinvolgente, anche se strutturata in modo che non vi fosse una trama da scoprire, perché più concentrata sull'interiorità dell'artista, sui pensieri dell'uomo, sull'esaltare le infinite sfumature dell'animo umano.

Recensore Veterano
01/07/15, ore 00:34

Recensione premio per il contest "I'll look after you"

Tu mi farai impazzire, lo so! *^*
Credo di avertelo detto una miriade di volte, ma non mi stancherò mai di ripetertelo: ADORO l'Antico Egitto e ADORO il modo in cui tu lo racconti! *^*
In ogni storia mostri una conoscenza minuziosa del contesto storico-culturale in cui i tuoi personaggi si muovono, rendendo protagonisti e comparse vivi in ogni loro gesto: io vedevo Akhenaton sfiorare i fiori delle ninfee, sentivo il profumo della pelle di Nefertiti e godevo delle opere di Thutmosis. L'amore di questo artista, la sua passione per l'arte e per la moglie del Faraone sono palpabili, proprio come le ambientazioni: sentimenti e oggetti si fondono insieme in qualcosa di unico e magico, uno spettacolo per chi legge.
Detto in parole povere, tu sei stata in grado di infiammare il mio animo ancora una volta, facendomi provare quell'amore per un paese leggendario che da sempre nutro nel mio cuore. Esiste un solo termine per definire ciò che sto provando: catarsi, semplice e magnifica catarsi! *^*
Devo dirti grazie per aver riacceso dentro di me quella passione per quei tempi antichi, riapparsi ai miei occhi attraverso le tue parole e il tuo stile sublime! *^*
Come sempre ti faccio una valanga di complimenti e "sequestro" la tua ennesima storia, inserendola all'istante tra le preferite! ^^
A presto! :3
Bacioni,

Chloe <3

Nuovo recensore
24/04/15, ore 18:52

Brava !
Adoro l'Egitto, in particolare il periodo armaniano, e questa storia rispecchia molto le ambentazioni e il modo di pensare dell'epoca.
Mi è piaciuta molto anche la storia anche se un po' assomiglia al film "Nefertiti, the Queen of Nile" ,però ottima, scorrevole  nel suo complesso.
Ricorda anche, per quanto riguarda le ambientazioni,(anche se molto vagamente) "Sinuhe l'Egiziano" di Mika Waltari (il mio libro preferito sull'antico Egitto)
Complimenti
Giuggiola

Recensore Veterano
05/03/15, ore 20:23

Grammatica (5/5)

Tralasciando un sé che dovrebbe essere sé, non ho trovato errori di grammatica e mi scuso in anticipo se dovessero essermi sfuggiti.
Quindi ottimo lavoro, anche se ti consiglio di andare a correggere l'errore.


Stile e Lessico (8/12)

Consecutività del Linguaggio 1/5

Sebbene il linguaggio utilizzato fosse corretto e sempre in linea con il testo, hai dimostrato di avere una grandissima lacuna nel settore “ripetizioni”. I nomi dei personaggi principali, dei protagonisti della frase, sono continuamente ripetuti, senza una fine e specialmente senza una logica.
Ora, la ripetizione è un errore abbastanza grave, ma perché? Non è una semplice scelta stilistica, che in rarissimi casi può essere accettata, è una vera e propria lacuna nel settore lessicale. La ripetizione continua denota una non conoscenza del lessico o più volgarmente “delle parole”; non saper esprimere un concetto con più di una parola diversa equivale a non avere una conoscenza della lingua tale da permettere allo scrittore di creare un buon testo.
Ora, io sono che tu hai le effettive capacità per scrivere correttamente, quindi mi chiedo come mai hai ripetuto così in continuazione i sogetti delle frasi; lo avrei compreso se avessi scritto in inglese, ma in italiano, che è una lingua dalle grandissime sfaccettature linguistiche, il soggetto può anche essere semplicemente sottinteso. Non dico che dovevi creare diecimila modi diversi per far riconoscere il soggetto della frase, perché in diversi casi, essendo il soggetto sempre lo stesso, bastava evitare di citarlo.
Ammetto che questa tua enorme carenza nella conoscenza della lingua mi ha abbastanza spiazzata, perché ho invero notato che hai un buon lessico. La storia, non fosse per queste continue ripetizioni (davvero, qui non si tratta di farti vedere un pezzetto della storia, devo copiarla e incollarla quasi interamente interamente per farti “l'esempio”, dato è scritta solo ed esclusivamente così), sarebbe anche una storia piacevole, perché il linguaggio utilizzato, seppur aulico e “pesante” è perfettamente adattabile al contesto proposto.
Io non so se la tua sia a tutti gli effetti una lacuna o se sia stato un esperimento, ma il problema è che è un errore a tutti gli effetti, senza se e senza ma, perciò vorrei davvero capire il perché sia stato commesso.
Ho voluto lasciarti comunque un punto a favore della variabilità del restante lessico, ma sinceramente le ripetizioni sono così tante e così sgradevoli nella lettura, che hanno rovinato un testo che, altrimenti, sarebbe stato probabilmente il mio preferito.

Coerenza nell'utilizzo delle parole 5/5

Su questo parametro non ho nulla da recepire, le parole utilizzate sono state eleganti e sempre coerenti al loro significato.

Punteggiatura 2/2

La punteggiatura l'ho trovata adatta alla narrazione utilizzata, sebbene personalmente avrei fatto delle scelte diverse; ma non avendo tu commesso errori ed essendo queste delle mie scelte personali, non ho motivo di farti prediche o darti consigli, dato che la punteggiatura l'ho trovata idonea alle regole standard della buona grammatica.

Come per le altre storie, vorrei ora soffermarmi su un parametro che non fa parte della valutazione fine a se stessa, in quanto è un parametro talmente importante che preferisco ci riflettiate su, sapendo che non ha influenza sul contest, piuttosto che rimuginare sulla “giustizia” o meno del mio commento. Sono considerazioni personali e consigli, che spero terrai presenti e che, come appena specificato, servono a te personalmente, non a me per dare un giudizio.

Il tuo stile è essenzialmente piacevole, almeno in questa storia. L'ho trovato complesso e intenso, adatto ad un manuale storico, che poi è proprio ciò che è andato a trattare, la storia.
È uno stile che non consiglio mai, sempre che non sia giustificato dal genere e dal contesto, come nel tuo caso. Non lo consiglio, piccola parentesi, non perché sia brutto, ma perché è molto pesante e tende a disperdere l'attenzione, perciò è sempre meglio adattarlo al giusto tipo di letteratura, come hai fatto tu.
Sebbene a livello generale io abbia apprezzato la storia e giustificato i dialoghi in blocco, che non sono mai giustificabili tranne le rare eccezioni, come la tua, in cui se non è presente un dialogo del genere, il lettore rischia di perdere del tutto la concentrazione e che, se non bastasse, serve molto a calibrare e bilanciare la struttura della storia, ammetto che l'utilizzo continuo dei soggetti principali non mi ha solo destabilizzata, ma anche infastidita. Non perché tu mi abbia fatto un torto, ma perché facendo un errore così evidente e continuo, hai fatto un torto ad una storia che non meritava di essere trascurata su un parametro così importante.
Hai presentato una narrazione complessa, piena di ricercatezza, puntigliosa, molto elaborata e, almeno a mio personalissimo parere, molto bella. Ho apprezzato il lessico e la narrazione, anche le descrizioni e non mi sono annoiata un momento che fosse uno. Per questo la totale superficialità di quell'errore gravissimo mi ha rovinato del tutto la lettura.
Tra l'altro, se non fosse stato per il contest, probabilmente già al terzo-quarto paragrafo avrei interrotto la lettura e lasciato la tua storia a metà, e sai che errore sarebbe stato! Però è un parametro da considerare, una volta che un testo è pieno sempre del solito errore, il lettore si stufa di leggerlo.
M'impunto così tanto su questo parametro, perché ritengo che tu abbia davvero un talento particolare, che in questa storia mostri con molta grazia; ma un ottimo talento, se non è curato, sfiorisce. Insisto che tu comprenda di aver fatto un errore perché, se in un futuro tu volessi scrivere a livello professionale, questo errore potrebbe costarti caro. E lo dico rendendomi anche conto che nessuno, nessuno, te l'ha fatto notare, magari facendoti continuare a commetterlo. Èd è una cosa che mi fa impazzire, perché questo lavoro così bello davvero nn se lo merita.
Quindi, sebbene tu abbia uno stile sinceramente invidiabile, ti consiglio, anzi ti supplico, di correggere questo erroraccio, perché un testo così bello come il tuo merita una cura e un amore che non prevedono le superficialità.


Originalità (13/13)

Credo che questa sia l'unica storia ad avere un punteggio pieno, ma il perché è presto detto: è decisamente la più originale.
Hai trattato un periodo storico di cui non si parla molto se non con grande superficialità, hai creato una trama semplice, ma molto ben costruita.
Di per sé non è stato lo svolgimento della vicenda a farmi incuriosire, quanto più il modo in cui è stata narrata, il soffermarsi su delle sensazioni descrittive ce risultano intense, seppur “pesanti” nella narrazione. Cerco di spiegarmi meglio, lo stile da te utilizzato è spesso sconsigliabile, perché crea un testo “noioso”; tu ti sei buttata lo stesso, riuscendo a dare una giustificazione della scelta descrittiva, grazie proprio al periodo storico da te citato.
L'ho trovato quasi più simile ad un documentario che ad una ff, ma ciò non ha fatto altro che colpirmi positivamente.
Bravissima!

Trama (20/20)

Coerenza della Trama (15/15)

Sinceramente, la trama l'ho trovata lineare e ben strutturata. È stata coinvolgente e, ormai credo che sia inutile ripetermi, sono stati proprio i dettagli a renderla tale.
Ne ho apprezzato le sfumature, che aiutano a definire i personaggi e l'ambiente, ho apprezzato il modo calmo in cui si svolge, senza forzare le vicende, ma restando posata e sempre coerente.
Ritengo limpidamente e senza pudore, che un abbia consegnato la trama più completa del contest.

Coerenza della Trama col Contest (5/5)

Be' lo scopo era di scrivere di qualcosa che amavi e cavolo, l'hai fatto: hai creato la trama adattandola a qualcosa che ti piaceva e questo si nota in ogni singola riga.
Sei stata magnifica, bravissima!


Trattazione della tematica del contest (Tot. 15/15)

Osservazione della trama del pacchetto 5/5
Come già detto, in questo parametro non ho nulla da recepire: l'Eidos è presente in tutto, a partire dai personaggi a finire, essenzialmente, al periodo storico, così ben trattato e sviluppato con cura, che se invece di 5 avessi potuto darti 6, lo avrei fatto.

Osservazione dell'Obbligo 5/5
Hai osservato l'Obbligo alla perfezione e credo che il tuo, sinceramente, fosse l'obbligo più bello su cui scrivere.

Osservazione del Divieto 5/5
Il divieto è stato rispetto fino all'ultima nota, quindi anche in questo parametro, totalmente pieno, non ho altre considerazioni da fare, se non: brava!

Trattazione dei personaggi (Tot. 13/13)

Coerenza del Personaggio 10/10

Pr non essendo un'esperta d'arte, ritengo che il tuo personaggio sia stato caratterizzato in modo perfetto: è umano. Lo dimostra sopratutto la sua frase “se non fossi stata neferiti, non ti avrei amata”, perché in quanto scultore è all'idea di lei, della bellezza che lei rappresentava, che si era avvicinato, non alla semplice donna.
Hai fatto un lavoro su questo personaggio che trovo sinceramente molto curato e molto bello.

Coerenza del Personaggio con le indicazioni del Contest 3/3

Anche in questo parametro non posso dire altro se non “ben fatto”. Non solo l'ho trovato molto bello nel suo insieme, ma molto adatto anche al pacchetto, nonostante nel tuo personale caso non fosse necessario creare una caratterizzazione così ben costruita, dato che l'Eidos poteva essere anche solo il periodo storico.
Dato che è palese quanto questo personaggio ti sia stato a cuore, non posso comunque non darti un voto pieno e del tutto meritato.



Presentazione 1/2

L'unica pecca è la presentazione, proposta senza il giustificato, quando invece una storia curata, oltre che un segno di rispetto verso il lettore e il proprio lavoro, è sopratutto di aiuto alla comprensione del testo, poiché pi è ordinato, più è semplice evitare di perdere il rigo di lettura.
Anche la scrittura era un po' piccola e di difficile lettura.
Ti consiglio di cambiare questa presentazione, dato che bastano giusto giusto due click del mouse.

p.s. Mi è stato fatto notare che la mancanza del giustificato potrebbe anche essere colpa del formato. A me sembra una sciocchezza, ma per sicurezza ho controllato anche la pagina di EFP e, avendo notato anche lì la sua mancanza, l'ho presa come una mancanza totale e non singola.


Gusto Personale 9,5/10

Se non fosse stato per quell'errore continuo, che mi ha fatto perdere l'intensità del racconto, ti avrei dato un punteggio pieno, dato che la storia ha ripreso del tutto il mio gusto.
Hai proposto una storia bella, diversa e coinvolgente, piena di particolari e di perle certosine che non hanno fatto altro che farmela apprezzare di più.
Non ripeterò più cos'ho trovato di sbagliato, perché credo di essere stata fin troppo noiosa in questo, ma voglio specificare che la tua storia mi ha sinceramente emozionata, mi ha coinvolta in un modo abbastanza formidabile, considerando il periodo in cui si è svolta.
Questa storia, dal mio personalissimo punto di vista, merita di essere conosciuta, perché è davvero di un'eleganza impareggiabile. Ottimo lavoro!


Totale 84,50/90

Recensore Veterano
07/02/15, ore 18:43

Recensione premio.

Sai, ormai penso di poter dire di aver letto parecchie tue storie. Molto spesso, nei primi momenti dopo la lettura, mi trovo in difficoltà, perché sembra di non aver niente da dire. Questo non è un fatto negativo, tutt'altro: nelle tue storie c'è una tale cura, una tale attenzione per ogni dettaglio, che mi lascia senza parole. Una sola lettura non è sufficiente: le tue storie andrebbero sempre lette e rilette, per poter apprezzare appieno il lavoro che fai, sempre enorme e accurato, tutte le sue sfaccettature. Senza parlare, poi, dell'ampiezza del tuo lessico (te lo dico sempre e sono noiosa, ma tant'è) che è di rara bellezza. E la vicenda che hai scelto, in questo caso, ha toccato corde molto profonde della mia sensibilità, perché è un periodo storico che mi piace molto (anche se non lo conosco troppo) e perché l'ho trovata molto originale, inventando un personaggio affascinante e inserendolo perfettamente nella storia :)

Recensore Veterano
01/01/15, ore 13:02

Recensione premio contest "Thick as Thieves- Amici per la pelle

La precisione storico/artistica/contestuale è stupefacente, complimenti! Si vede che ti sei documentata tanto. Tra l'altro, parentesi, quello di Amenofi e Nefertiti è uno dei miei periodi preferiti (insieme al regno di Hatshepsut) e l'hai descritto praticamente in ogni aspetto conosciuto, dalla rivoluzione religiosa a quella politica. È una storia molto scorrevole e ben scritta, l'ho letta con piacere, pur non essendo amante della filosofia; le descrizioni, poi, lasciano senza fiato. Davvero complimenti!

Recensore Veterano
07/12/14, ore 12:21

Seconda Classificata Melian con Lo scultore di Akhethaton | 53,1/55


Grammatica: 8,4/10
Ci sono diversi errori, specie nella prima parte, che ora ti mostro:
[- 0,1] “L'abitazione aveva a facciata bianca”: aveva una facciata bianca[…].
[- 0,2 + 2x(0,1)] “[…] il pian terreno era adibito a studio, mentre quello superiore, invece, costituiva l'appartamento privato di Thutmosis.”: invece non serve, perché mentre già crea una specie di negazione. (Quindi -0,2 per la parola in più e 0,2 per le virgole.)
[- 0,2] “L'artigiano si scostò di lato […]”: hai già scritto l’artigiano poco prima, meglio sostituirlo con un “egli”.
[- 0,3] “disse il maggiore tra i due apprendisti, senza lesinò un'occhiata allo studio dello scultore con evidente interesse.”: tempo sbagliato, doveva essere all’infinito.
[- 0,2] “Lo studio era essenziale […]”: hai già scritto studio tre volte, ti consiglio di cercare un sinonimo per diluire l’uso della parola, in modo da non essere troppo ripetitiva.
[- 0,1] “Thutmosis sedette sul suo sgabello, e si chinò sulla cassa;”: la virgola non serve, non fai la pausa leggendo.
[- 0,1] “Con uno scalpello, diede un colpetto secco e forzò le assi, scoprendo il contenuto tanto prezioso con un sorriso soddisfatto.”: come sopra, la virgola non serve, leggendo non fai la pausa.
 
Stile: 9,8/10
 
Mi piace molto il tuo stile, è leggero, con periodi della giusta lunghezza e con un lessico adattissimo al periodo trattato.
Purtroppo c’era qualche ripetizione di troppo, ma niente che non si possa modificare con una rilettura.
 
Trama: 5/5
 
Probabilmente, nella sua semplicità, deluderebbe qualunque lettore meno fissato di me, in fondo non è altro che il racconto della vita di un qualsiasi scultore, mica il soggetto è la famiglia reale o simili.
Ma, io ho chiesto proprio questo: la storia, forse un minimo romanzata (ma quel poco che non sconvolge gli eventi) però proprio per questo ancora più belli e misteriosi di quanto probabilmente sono in realtà.
Bravissima, complimenti!
 
Originalità: 10/10
 
Penso che, se entrassi nel fandom e cercassi in tutte le originali di questo periodo, non ne troverei nemmeno una anche solo simile a questa.
E’ originale, totalmente, una perla tra le tante cozze di quel fandom, complimenti!
 
IC: 5/5
 
Punteggio pieno anche qui: certo, tu per prima hai ammesso di aver romanzato sul sentimento di Thutmosis, ma in fondo chi ci dice che lui non ammirasse davvero la regina Nefertiti?
Quindi sì, perfetta, perché era proprio ciò che cercavo nei personaggi di questo contest.
 
Uso del/Attinenza al Periodo Storico: 9,9/10
 
Punteggio praticamente pieno anche qui: sì vede che dietro la tua originale, oltre all’amore per il periodo storico, c’è lavoro di ricerca e passione.
Si vede, e va premiato.
Unica cosa, ti ho tolto uno 0,1 perché Nefertiti (non sappiamo da dove venisse precisamente), ma non penso proprio conoscesse e/o giocasse con Thutmosis da piccola.
Ma, a prescindere, complimenti! Sei stata bravissima!
 
Giudizio Personale: 5/5
 
L’ho amata. Letteralmente. Del tipo che se potessi darti di più lo farei.
Ho bevuto ogni riga come un assetato nel deserto, sognandone ancora.
Non me ne vogliano le altre partecipanti, ma è in assoluto quella che mi è piaciuta di più.
Grazie di aver partecipato, e ancora complimenti!
 
TOT: 53,1/55


Ancora complimenti, e grazie per aver partecipato!

Recensore Master
03/12/14, ore 21:15

[Recensione premio per la caccia al tesoro indetta dal gruppo FB "Io scrivo su EFP"]

Ciao!
Voglio farti i miei più vivi complimenti!
La ricostruzione storica è curata, attenta, si vede che hai dedicato tempo e impegno a essa. Probabilente è un periodo che ti piace a prescindere, ho colto delle sfumature piene di quella che chiamo "impronta d'amore di autrice per la sua opera". Insomma, una passione spiccata, ecco ! XD
Ho gradito molto anche come hai raccontato i fatti, snodando la trama tra pensieri e parole con maestria e delicatezza.
L'unico appunto che posso farti è: attenta alle D eufoniche :)
Detto questo, una parte, sopratutto, ho adorato...
Quando Nefertiti gli chiede cosa pensa della pietra la sua risposta è... spettacolare. Mi ha commosso.
Complimenti di cuore!
Splendida storia, delicata, elegante, curata!
Un salutone

Nemainn

Recensore Master
03/12/14, ore 17:20

molto bella come storia, hai uno stile che riesce a coinvolgere il lettore e l'epoca in cui l hai ambientata è una delle mia preferite!
ancora brava
alla prossima
Ally