Recensioni per
Perì l'inganno estremo, ch'eterno io mi credei
di Adeia Di Elferas
Non avrei mai creduto di trovare una storia sul nostro Leopardi nazionale, il che mi ha reso, una volta letta questa, piacevolmente sorpreso. Tra i miei poeti preferiti di sempre, dipinto come una perenne anima sconsolata a dispetto di un'immensità cognitiva a volte sottovalutata, hai dipinto la sua figura con sorprendeme sagacia e pungente malinconia, quella in cui si naufraga senza accorgersene. Conscio delle sue condizioni fisiche, egli, in questo tuo scritto, scrive a se stesso, scrive all'unico essere capace di comprendere appieno la sublimazione di tale genio umano, sconfortato da eventi personali che tanto spazio hanno trovato nelle sue parole. Ho provato sincera commozione negli ultimi istanti, quasi da placido spettatore degli eventi. Ottimo lavoro Stormwind |
Ciao, eccomi per lo scambio. |
Salve, eccomi qui a recensire! Molto bella, anche se ho capito subito che il "Giacomo" di cui si parla è proprio Leopardi: l'amico Ranieri, il soggiorno a Napoli, Teresa, la debilitazione fisica... insomma, proprio lui in persona, che poi si mette a scrivere "a me stesso". Sarebbe stato bello vederlo mentre fisicamente scrive quei versi immortali! Ad ogni modo, credo che tu sia stata veramente coraggiosa a immedesimarti in una persona reale, che in questo caso ha vissuto davvero a Napoli e ha amato Teresa: così come in tutte le fanfiction su personaggi reali, io non ne sarei capace :( quindi complimenti! In questa frase nel primo rigo "per lascir passare", qui c'è una svista... dovrebbe essere lasciar passare, hai dimenticato una a! |