M.
E potrebbe stare perfettamente per il tuo nome, o per "merda".
Lascio a te la scelta.
Come prima cosa ho letto il testo con la ballata in sottofondo.
Poi però, finita la lettura, mi son messa ad ascoltare le parole.
Faccio un po' fatica a trovar le parole giuste. La "storia"... mi è sempre stata dura da raccontare e commentare. E ammettiamolo: questo tuo scritto di certo non mi aiuta a trovar le parole.
Tuttavia, e ti giuro, non so da cosa sia dato (dalla realtà del fatto, dal tuo stile, dalle tue parole, dal personaggio, dalla ballata o da tutto questo e anche di più), è una Shot intensa. Ma non quell'intensità che hai di solito, quella forza e colore e energia di quando racconti, quell'abbraccio di emozioni che lascia senza fiato... Questa volta l'intensità di cui parlo è più simile al marmo, o meglio, ad una caduta su una lastra di marmo...
è un'intensità fredda, ma per nulla distaccata, decisa, ma non per questo aggressiva.
E io sono veramente, ma ti giuro, veramente ammirata da quello che sei, meraviglioso uomo e scrittore.
"[...] la stilografica che porta nella tasca della giacca, quella che sta sul cuore.
E con una rabbia cieca, impossibile da sopprimere, ferisce il foglio con l’inchiostro scuro.
La parola "suicidio" è indistinguibile adesso.
Al suo posto, si può leggere chiaramente: Omicidio.
Il giorno dopo, il suo nome non sarebbe apparso, tra le pagine dell’Unità."
Lo so che son parole tue ma... capisci cosa intendo con la parola "intensità"?
"E con una rabbia cieca, impossibile da sopprimere, ferisce il foglio con l’inchiostro scuro."
con affetto,
un abbraccio
(a te e al tuo orso :P)
W. |