Recensioni per
Il Teatro del Sogno
di Leoithne

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/07/19, ore 17:22

Ed eccomi arrivata al capitolo finale che riprende in tutto e per tutto ciò che avevamo trovato nel prologo. Uno scenario che di nuovo va a riprendere Il settimo sigillo e che questa volta assume un senso differente rispetto all'inizio. Quando lessi il prologo mi domandai cosa c'entrasse con l'effettiva trama, ora capisco invece che i due stanno giocando una partita a scacchi. Una partita che rappresenta le vite di John e Sherlock. Due esistenze che non avrebbero dovuto incrociarsi, ma che invece si scoprono e si trovano, miracolosamente e oniricamente. Sì, qualcuno ha giocato con loro e magari non doveva davvero andare così e il loro destino è stato forzato, o forse ha ragione il sognatore ma questo non importa davvero. Conta soltanto il finale.

Ti devo fare i complimenti per tutta una serie di cose, le citazioni anzitutto. Che ho letto tutte, dalla prima all'ultima e che erano ogni volta inerenti a quanto raccontavi. Complimenti anche per le ricerche che hai fatto, precise e in ogni nota spiegavi sempre il necessario. Io mi considero una fan delle NDA, amo molto quando gli autori le fanno. Sono anche felice d'aver trovato il tuo profilo tra i tanti che ci sono qui su Efp e di aver letto le tue storie, che ho amato dalla prima all'ultima. Mi spiace che non siano state molto lette, personalmente mi impegnerò a spammarle un pochino. Spero anche che tornerai a farti viva da queste parti, magari scrivendo ancora perché ho notato anche che tutte le tue storie in questo fandom sono piuttosto datate. Insomma, la speranza è l'ultima a morire.

Koa

Recensore Master
02/07/19, ore 17:15

Una volta dato per certo che era impossibile che Sherlock potesse andare nell'epoca di John e non solo per mancanza di una magia adatta allo scopo, ma anche per una questione di integrazione in questo nuovo millennio (su questo ritengo sarebbe stato infatti ben più facile che John tornasse nel passato, ma farlo lo avrebbe privato di una vita confortevole), la cosa che tra me mi ero detta era che c'era soltanto una maniera per farli incontrare ovvero far nascere Sherlock in quest'epoca. In effetti lo Sherlock moderno c'era già anche all'inizio di questa storia, noi non lo sapevamo ma questo è un dettaglio. Lo veniamo a sapere in questo capitolo, che però comincia con toni davvero angst. La tristezza si sviluppa e si articola su concetti differenti, è come se si evolvesse trasformandosi in qualcosa d'altro. Sulle prime John è disperato, ha perduto una persona che amava e sa che non la potrà più incontrare e perciò piange e si dispera. Ma questo dolore pian piano svanisce e non perché il tempo cura ogni ferita morale e spirituale, ma perché lui se ne dimentica. Ora, tralasciando il fatto che ci sono sogni che si possono anche ricordare per tutta una vita, ma col tempo è vero che si perdono, alcuni scappano e altri li cancelliamo proprio. Il fatto che i loro sogni fossero reali e lucidi non li rende meno sogni di quel che erano. E quindi John dimentica tutto e quella che gli rimane è la solitudine. Quella nella quale era caduto prima di conoscere Sherlock e che lo risucchia nuovamente, ma questa volta è peggio. Perché sappiamo che ha perso qualcosa che non potrà più riavere, non in quella forma almeno. E qui arriva il cambiamento radicale, la svolta di trama che mi ha fatto saltare sulla sedia per l'emozione. Il cambiamento è che, e in effetti avrei dovuto realizzarlo prima, questa storia è ambientata prima di A study in Pink e quindi ecco che John un bel giorno incontra Mike al parco e da lì comincia tutto come lo conosciamo tutti, va al Barts nella speranza di poter trovare un coinquilino e trova Sherlock. E lì il punto di vista cambia e ci rendiamo conto che Sherlock qualcosa la ricordava, sebbene non tutto. Gli aveva detto di aspettarlo e John l'ha fatto, sebbene non abbia atteso per troppo tempo (solo qualche mese). Insomma, un finale davvero stupendo. Romantico e carico di promesse. Si sono amati a dispetto della realtà, del tempo e dello spazio e ora lo possono fare veramente e toccandosi con mano. Era il finale che speravo e ce lo hai dato, bellissimo.

Di nuovo complimenti.
Koa

Recensore Master
02/07/19, ore 17:05

Ciao, sono sempre più coinvolta da questa storia così tanto particolare che infatti avevo già letto questo capitolo e il successivo un paio di giorni fa perché non ce la facevo ad aspettare. Giungo ora a lasciarti qualche impressione, tra quelle che ricordo d'aver avuto durante la lettura.

La prima cosa che aveva trovato conferma era l'intesa tra Sherlock e John. Avevo già avuto la sensazione che fosse molto forte, che i due avessero pur in poco tempo e non conoscendosi affatto ma anzi provenendo da tempi differenti, riuscito a instaurare una forte intimità. Il sentore che si ha è che John si riesca già a fare molto di Sherlock, il che è notevole se si considera il contesto. John è immerso in un sogno che è un incubo sulla guerra che poi, per via della presenza di Sherlock che non riconosce quel luogo e cerca di adattarlo a ciò che invece lui conosce, diventano un drago e una foresta. Ci si aspetterebbe che dentro a un sogno simile uno come John Watson, con problemi di fiducia oltretutto, stenti a fidarsi di Sherlock e che non vada a instaurare subito un rapporto profondo con lui. E invece bastano due incontri a intendersi e a capirsi. Si trovano, si guardano, si sfiorano e poi finiscono col trascorrere settimane intere assieme. Sempre durante i sogni, durante i quali entrano anche in confidenza. Al punto che Sherlock gli racconta della propria vita col fratello, al villaggio, gli parla di Moran e Moriarty e di quello che amerebbe fare se potesse scegliere. L'investigatore, ovvero un mestiere che nemmeno esiste ma a cui John dà un nome. E qui ho amato il concetto che passa, di questo Sherlock Holmes che vive al di fuori del suo tempo, che ha lo sguardo avanti (magari delle volte persino inconsapevole). Un concetto che nell'Holmes di Doyle era molto forte, ma che nello Sherlock della BBC passa a stento e questo è un peccato. Nella tua storia c'è, abbiamo uno Sherlock è indubbiamente talentuoso in ciò che fa ma a cui manca qualcosa, come un pezzo per poter essere soddisfatto e completo. E parte di questa soddisfazione la trova negli incontri con John, che lenisce non solo la sua solitudine e il suo desiderio d'essere amato da qualcuno che lui a propria volta ama, ma che risponde anche a domande a cui un uomo della sua epoca non potrebbe rispondere. Insomma, un confronto che si apre su più livelli alcuni anche interessanti. Come i risvolti psicologici su John, che sembra guarire esattamente come nella serie. John non zoppica più, è felice, sente di avere uno scopo nella vita che era ciò che da quando era tornato dalla guerra, gli era del tutto mancato. Non ha quasi più bisogno della psicologa... e tutto è merito ovviamente dell'amore e di questo legame forte e indissolubile che si è creato a dispetto del tempo e dello spazio. Insomma, quasi mi ricorda Doctor Who per certi aspetti... Senz'altro è un amore struggente, quello che descrivi, che assume risvolti drammatici nell'attimo in cui ci si rende conto che non può durare. Perché tutto questo sta distruggendo Sherlock e uccidendo Mycroft (anche se non direttamente, ma indirettamente senza dubbio) e perché due persone che vivono in millenni differenti non hanno alcun futuro. L'addio si sentiva nell'aria ed era quasi inevitabile, mi piaciuto. Triste ma molto bello e soprattutto sentito.

Come sempre il capitolo è strutturato in modo particolare, suddiviso in due "atti". Una che si incentra su John e l'altra su Sherlock. I salti da un punto di vista all'altro non sono netti né faticosi da seguire, al contrario permettono di comprendere aspetti della vicenda che invece non sapremmo mai e in questa storia, con la magia di Sherlock che non viene spiegata nel dettaglio a John (se non per pochi accenni superficiali) è stato fondamentale.

Corro a recensire il prossimo capitolo, come anche per gli altri, hai fatto un ottimo lavoro.
Koa

Recensore Master
30/06/19, ore 16:32

Ciao, eccomi di nuovo su questa storia che più vado avanti a leggere e più trovo interessante, originale e soprattutto ben scritta e ben costruita. Non è un tema su cui ho letto molto, anzi le poche cose che so sui sogni e i "maghi" dei sogni le ho sentite grazie a serie tv fantasy che trattano l'argomento magia. Mi viene da pensare a Streghe, in cui c'è una figura simile che permette alle persone di sognare cose piacevoli e serene. Quindi in parte mi ha ricordato quello, ma naturalmente questa è una storia a sé. Mi erano noti alcuni riferimenti mitologici, ma la mia conoscenza è superficiale e anche per questo ho apprezzato le note molto accurate. Sono precise e si vede che hai fatto una ricerca molto approfondita sui vari argomenti. Brava già solo per questo.

Come avevo ipotizzato leggendo lo scorso capitolo, John si trova in un altro tempo rispetto a Sherlock. A suggerirlo era stato l'accenno all'Afghanistan e ai campi di battaglia, si trattava per forza di un John moderno che sta combattendo contro i propri incubi così come ha fatto anche nella serie. Ed è infatti questo di cui tratta la prima parte di questo capitolo. John che si sveglia dopo un sogno che potrebbe sembrare come tanti altri, ma in questo è capitato qualcosa di diverso dal solito e ha visto Sherlock materializzarsi davanti a lui in carne e ossa, e in un sogno che era già di per sé assurdo. Un John che va dalla psicologa, la quale gli offre risposte senz'altro logiche e probabilmente avrebbe anche ragione. Se non fosse che, ormai lo sappiamo, ciò che affligge John ha anche una radice magica. E questa è la parte che si discosta dalla serie e che sta facendo letteralmente impazzire John. Non sa più a cosa credere, specie dopo che incontra per la seconda volta Sherlock dentro al sogno. Il dialogo che segue fra di loro porta già alcuni chiarimenti, dà delle risposte concrete al tipo di universo dentro al quale ci troviamo. Chiarisce non solo dove si trova John e dove Sherlock, ma anche cosa faccia lui effettivamente. E soprattutto perché si trova in contrasto con Moriarty. E mi domando a questo punto se non ci sia lui dietro tutto questo o se è una ragione di destino come ha suggerito John e che quindi è meglio non indagare.

Ti rinnovo i miei complimenti per come scrivi. La storia è particolare, questo l'ho già detto e lo ribadisco, ma per questo anche tanto interessante. Sherlock è caratterizzato benissimo e mi è piaciuto il fatto che pur essendo simile a suo fratello (che è senz'altro potente) ha qualcosa in più che lo rende ancora più unico e speciale. E mi è piaciuto che John, ovvero un tizio che sta mille anni avanti a Sherlock e che di magia e sogni non sa nulla, abbia comunque sentito una scintilla prima di mettersi a dormire. Mi chiedo ora diverse cose, la prima è se Moriarty ne sa effettivamente qualcosa di tutto questo e poi mi domando cosa succederà ora che Sherlock può facilmente diventare corporeo. Immagino che tra loro possa accadere qualcosa, e andrò avanti senz'altro con la lettura quindi mi rivedrai prestissimo.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
29/06/19, ore 20:13

Ciao, ed eccomi qui di nuovo per recensire questa storia. L'impressione che avevo avuto leggendo il primo capitolo introduttivo, o prologo (sebbene atipico nella forma, con questa scena dialogata quasi da sceneggiatura e che oltretutto richiamava uno dei più grandi capolavori del cinema ovvero il Settimo Sigillo), era quella di trovarmi di fronte a un qualcosa di unico nel suo genere. Senza ombra di dubbio di originale anche semplicemente per la forma con cui hai scelto di aprire questa storia. Andando avanti mi sono invece resa conto che questa particolarità, questa originalità è contenuta anche nella trama, anzi è ciò che più di tutto salta all'occhio. Ci troviamo davanti qualcosa di unico in questo fandom. Sebbene il contesto non mi si ancora del tutto chiaro, ma per delinearlo c'è tempo.

Nell'introduzione parli di storie antiche, leggende quasi. Che cambiano forma nel corso dei secoli, ma che si mantengono spesso inalterate per contenuti e senso o ancora per morale. Mi domandavo in quale senso tu lo intendessi e in questo primo capitolo si comincia ad avere qualche risposta. Già si comincia a capire qualcosa. Il sognatore che nel primo capitolo prende la scena e gioca a scacchi col miracolo, ho scioccamente pensato che fosse l'uomo che sogna, colui che si addormenta e che cade in un sonno profondo. Ma ora capisco che la stratificazione narrativa che hai ideato è molto più sottile di quanto non pensassi. Qui si intuisce che il "sognatore" è una figura vera e propria, leggendaria direi. Che appartiene a miti antichi, un essere che fa sognare, che conduce le persone nel mondo onirico e che le guida. Sì, forse il modo in cui ciò avviene non mi è ancora perfettamente chiaro, ma è anche vero che per ora sto conoscendo il contesto. E qui c'è una presentazione di coloro che alla fine sono i protagonisti della tua storia, ovvero John e Sherlock. Il secondo trasportato in un vero e proprio AU, un universo di cui ancora non sappiamo molto, ma a che a un primo impatto non mi è sembrato affatto contemporaneo. E poi c'è John che invece indossa strani abiti, nel sogno, e che fa sogni altrettanto contorti, di cose che sono assurde, o almeno per Sherlock. Il che mi porta a credere che John si trovi invece in un universo contemporaneo e che sia in qualche modo connesso con Sherlock. Questo ancora non lo sappiamo, tutto ciò a cui si assiste è al suo incubo che prende tutta la prima parte di questo capitolo. Hai richiamato in maniera egregia un qualcosa della storia canonica su cui, almeno per gusti miei, non si sono soffermati adeguatamente. Non ci hanno mai fatto capire quanto Sherlock si preoccupasse per gli incubi di John. Qui ci entra addirittura dentro, ma siamo in un altro universo e quindi va da sé. Il sogno in cui ci porti è ben chiaro, John fugge da qualcosa di mostruoso, un drago per la precisione, che lo vuole uccidere e dal quale si deve nascondere. Si intuisce che il suo sogno è cambiato nel corso del tempo, che prima era altrove a sognare altre cose. Ma soprattutto ci fai capire che John è conscio di star sognando, un sogno lucido per la precisione. E questo è ancora più inquietante, perché mette John in una posizione che trovo un po' strana. Mi domando come possa essere davvero cosciente, sì, i sogni lucidi esistono e io ne ho fatti un paio ogni tanto, ma a questo livello... John ne sembra davvero, ma davvero conscio. E ovviamente sarà legato a un qualche fatto con cui c'entra anche Sherlock e già nella seconda parte qualcosa la si intuisce. Sherlock, Moriarty, Mycroft... i tre personaggi si muovono già da prima che la storia cominciasse, specialmente Moriarty che già fa le sue malefatte, già agisce in modo oscuro e già Mycroft se ne preoccupa, e ovviamente anche Sherlock. Non avanzo nessuna ipotesi per il momento, ma ci sono molte cose che mi sto domandando al momento. Per intanto posso dire d'aver apprezzato il cambio di prospettiva riguardo al sogno di John. La consapevolezza di star sognando qualcuno che lo aiuta e che lo salva, ma il non aver idea di chi sia fino a un certo momento. In cui lo vede. John vede Sherlock nel sogno e Sherlock non dovrebbe essere lì, non in quel modo e questa è già la prima cosa strana. Direi atipica che incontriamo. E alla quale presumo che la storia dia una risposta. Per intanto ti faccio i complimenti per l'idea che hai avuto, non da poco. E soprattutto per come hai strutturato questa storia, la scrittura è sempre perfetta, non una sbavatura. Sei stata davvero brava. E prestissimo recensirò anche il prossimo.
Koa

Recensore Master
29/06/19, ore 16:18

Ciao, dopo aver recuperato anche altre tue storie (ma si parla di mesi fa) ho iniziato anche questa. Avrei dovuto farlo prima, lo so, ma tra una cosa e l'altra questa storia è rimasta lì non letta per tantissimo (troppo) tempo. L'ho iniziata stamattina in un moto di curiosità e sono rimasta prima di tutto impressionata da questo primo capitolo. Mi ha ricordato immediatamente il Settimo Sigillo e infatti nelle note lo citi. Questa partita a scacchi tra il sognatore e il miracolo apre uno scenario del quale, per ora, non sappiamo nulla ma che non vedo l'ora di scoprire. Di sicuro si tratta di un'apertura o di un prologo, non so come considerarlo, estremamente originale. Non credo d'aver mai letto una presentazione scritta in questa maniera e sono ancora più curiosa di capire cos'hai sviluppato.

Quello che posso dire è di ringraziarti per non aver cancellato la storia. Ho visto che non ha ricevuto molte recensioni, e so che molta gente si deprime quando riceve pochi consensi od opinioni. Io ti ringrazio per non averlo fatto perché altrimenti non avrei mai potuto iniziarla.

Mi rivedrai prestissimo col prossimo capitolo.
Koa

Recensore Junior
28/02/15, ore 15:27

È fantastica. Semplicemente magnifica! Voglio dire, fra ieri e oggi mi sono letta tutte, e dico tutte, le tue fanfiction, catturata dalla prima che avevo letto. Sei meravigliosa, questa storia è meravigliosa! Notare la cura che hai messo in ogni singolo dettaglio, dalle citazioni agli ingredienti utilizzati da Sherlock entrare nel "mondo dei sogni", tutto! L'idea è geniale, favolosa! Una storia così intricata, studiata in ogni minimo particolare, anche quelli che il lettore è disposto a non notare...! E poi il cerchio che si chiude con la partita a scacchi fra il Miracolo e il Sognatore, i capitoli divisi in due parti, ognuna delle quali segue un particolare personaggio, il modo in cui ogni particolare della storia si incastri perfettamente con gli altri!
È probabilmente fra le fan fiction meglio scritte ed elaborate che abbia mai letto, considerato anche come spesso venga considerato questo sito (cioè come uan raccolta delle peggiori idee che i/le peggiori scrittori/scrittrici abbiano mai potuto avere) ti eleva ai miei occhi (è una cosa inquietante...)!
Ho visto anche che scrivi storie in inglese - che hai poi tradotto - e... brava! Ti fa onore anche il motivo per cui l'hai fatto (per quella Ida)!
Bene, ora la smetto.
Un bacione!
Puzzotopo

Nuovo recensore
20/02/15, ore 09:10

Credo sia la mia prima recensione, perchè io sono una tipa molto critica (per usare un eufemismo) sia per quanto riguarda le cose che leggo che le cose che scrivo, ed ho sempre il terrore di marcare gli errori degli altri e farne altrettanti...ma veramente non riuscivo a non recensire questa storia.
Sei veramente brava, l'idea è geniale, davvero, ed è stata sfruttata benissimo. Sei stata attenta ai dettagli e hai usato citazioni magnifiche (sono anch'io un'appassionata di Shakespere e credevo di essere l'unica al mondo ad aver visto Il settimo sigillo, ma, ehi, siamo in due!) e, in generale, la ff si legge fluentemente (ho smesso di leggere solo quando il mio cellulare si è scaricato completamente e mi sono accorta che erano le quattro del mattino, quindi definiremo il tuo stile di scrittura fluente per non dire che mi ha fatto dimenticare che, da bravo essere umano, necessito di dormire). Tu devi scrivere, nella vita intendo, abbandona tutto e vai su un monte a scrivere perchè sei geniale.
Ora vado a divorare tutte le altre ff che hai scritto, alla prossima ;)

Nuovo recensore
08/01/15, ore 21:29

Ecco, questa ce l'avevo in mente da una vita, ma io sono la regina del procrastinare, e ti chiedo enormemente scusa, ma ora sono qui e DEVO lasciare il segno sotto questa meraviglia.
First thing first: GRAZIE a caratteri cubitali e in tutte le lingue del mondo. Credimi se ti dico che mi sono enormemente commossa nel leggere la tua dedica dopo questa storia, che davvero è stata meravigliosa! C'è dentro tutto quello che amo di più, ma realmente tutto! Il drago, le foreste, la magia, i sogni, quel meraviglioso intreccio temporale, quella sensazione di oblio tra la realtà e l'immaginazione, e poi la Johnlock, che non amerò mai abbastanza solo per il fatto che ci ha avvicinato così inaspettatamente!
E' stato di gran lunga il regalo migliore mai avuto, nessuno poteva mai avere un'idea così originale e meravigliosa, nessuno se non TU. Sono orgogliosissima di poter dire al mondo di avere un'amica speciale come te, perché, credimi, sei davvero UNICA e sono immensamente grata all'universo intero e a qualunque forza cosmica di avermi permesso di conoscerti.
Detto questo, poi, lo sai, scrivi da dio e amo il tuo stile. Mi perdo sempre nelle tue descrizioni e i dettagli, da quelli linguistici passando per quelli botanici e musicali, mi lasciano sempre incantata.
Come riesci tu a creare questi intrecci perfetti, non può davvero nessuno. <3
Porterò questa storia nel mio cuore (e nel mio Kindle ahahah) per sempre, perché sempre sarà il ricordo tangibile di -come tu stessa hai suggerito- un'amicizia inaspettata, ma già così intensa!
Ti adoro sul serio ed ascoltarti e scriverti è sempre un piacere immenso! Grazie di tutto, davvero <3
Ida <3

Recensore Veterano
21/12/14, ore 13:13

Devo dire che ho dovuto leggerla 3 volte , la 1° non ci ho capito una beata mazza , ma testardamente ho fatto un 2°tentativo , leggendo il finale che mi ha stuzzicato perche ho finalmente compreso che si trattavano di sogni . Infine alla 3° lettura ho potuto apprezzarla in tutta la sua sofisticita' mi sono piaciuti i richiamo al druidismo e la ricerca dei vocaboli in inglese arcaico per non dire dell' amore che trascende i secoli bello bello bello una lettura da ripetere ancora e ancora complimenti e bacioni , e un sereno natale.