Capitolo un po' scialbo, anche se è il primo. Va bene essere brevi nelle introduzioni, ma qui c'è una scarsezza generale. Il tutto si conclude di botto lasciando la storia in sospeso, ma non è una sospensione che invoglia ad andare avanti nella lettura; è una sospensione che sembra data dalla carenza di idee.
La storia non è scritta male, e per questo la mia recensione non è negativa. Ho notato però una tendenza ad usare i "…" che, non mi stancherò mai di ripeterlo, non vanno utilizzati a sproposito. E qui, effettivamente, sono utilizzati un po' a casaccio e un po' troppo spesso.
Le frasi in rosso sottolineate non servono a dare risalto a una frase in particolare. O meglio, quello era l'intento, ma la resa non è un granché. Avresti potuto dare la stessa idea scrivendo diversamente le frasi o strutturando meglio la storia.
La punteggiatura non è sempre al posto giusto, anzi, è spesso utilizzata a sproposito.
Le date all'inizio dei paragrafi mi lasciano stranita. Dal 1998 al 2007 intercorrono 9 anni. Tu parti a raccontare, nel secondo paragrafo, di quando la bambina aveva 5 anni.
E i 9 anni? Sì, accenni a quell'età in mezzo al paragrafo, ma non mi sembra un motivo sufficientemente valido per apporre quella data all'inizio del paragrafo. Avresti dovuto dare una spiegazione migliore.
Insomma, prova a ricontrollare quelle date che mi sembrano messe un po' a casaccio.
Strano è il comportamento dei maestri che temono la bambina credendola malata. Va bene tutto, ma il loro lavoro non è isolare i bambini perché hanno gli occhi rossi o viola o celestino rosa pallido.
Come già detto, troppi errori, grammaticali e di concetto (e non ho contato la matematica e quei 9 anni).
La recensione è neutra perché ho fiducia in un miglioramento nel prossimo capitolo. Attento/a, che il miglioramento lo voglio vedere!
Attendendo il prossimo capitolo e sperando che sia migliore (molto migliore) di questo,
Iama |
