Recensioni per
Se è il caso di continuare a vivere.
di Chinaski

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
27/12/14, ore 21:54

Scritto estremamente introspettivo, descrive assai bene i pensieri che perseguitano la mente di un uomo o donna folgorato dall'idea improvvisa del suicidio.

Perché di folgorazione si tratta. Un secondo prima sei tranquillo, e l'attimo dopo ti trovi a riflettere sul perché valga o meno la pena di vivere.
E allora tutto sembra gridare. Tutto urla. Tutti urlano. La testa scoppia di urla. Urla fuori, urla dentro, il caos più totale e i pensieri incasinati.

Hai descritto in poche righe come potrebbe sentirsi un uomo che sta, come dici tu, per preparare il cappio.

Sperando di leggere altri tuoi scritti in futuro,
Iama

Nuovo recensore
23/12/14, ore 19:44

Caro Chinaski,
la tua disperazione è anche la mia, amplificata dal fatto che io faccio parte di quei passanti, degli automobilisti, dei negozianti, degli scrittori di lettere, dei piccoli imprenditori che sempre più spesso, alla mattina quando si alzano per andare a lavorare, si chiedono perchè continuano a farlo.
Ti tralascio tutte le varie traversie economico-finanziarie che sto vivendo ma, anche se non ci conosciamo, ti chiedo, con il cuore, ti prego: fallo per me ! Non abbandonarti a quel sonno tentatore, resta con me, resta a lottare con me e per me e tutti quelli come me, non lasciarmi sola perchè se tu ti arrendi, qualcun'altro si arrenderà e questa guerra non avrà mai fine.
Piangi, urla, lotta ma non spegnerti mai, non permettere a niente e nessuno di vincerti, parti da qui ed io sarò con te, al tuo fianco, a sostenerti e a tagliare quell'inutile cappio.
Un abbraccio.
Roberta

Recensore Junior
23/12/14, ore 19:00

Ciao!
Suggestivo: in poche righe hai saputo tratteggiare con efficacia i pensieri di una mente sconvolta. L'idea che qualcuno possa sentire dentro sé le urla di infelicità di quanti lo circondano è tremendamente inquietante... Allucinazione, o facoltà speciale? Non si sa, ma poco cambia. Non posso ignorarli. Non posso conviverci. Non posso aiutarli. Lo credo bene che non riesca a sopportarlo. E se poi in quella disperazione si rispecchia la propria... Meglio la rassicurazione del buio.

Insomma, mi pare molto ben scritta, e niente da dire sulla grammatica: complimenti, e buon proseguimento!