"...Un amore può degenerare può rassicurare,
tende a ribaltare.
Un amore soffre le paure ti fa rinunciare
e nonostante tutto ti salva,
salva l'amore, ti salva..."
Ciao, Francine! :)
Innanzitutto, voglio augurarti buon anno. Spero che questo 2015 ti porti tante idee per le tue meravigliose storie! ^^
Ho voluto iniziare questa recensione riportando un pezzo del brano "L'amore comporta" di Biagio Antonacci - senza nulla togliere a Window in the skies e nella speranza che ti piaccia almeno un po' questo cantautore italiano (io ascolto gothic metal, ma due mesi fa mia sorella mi ha trascinata ad un suo concerto e ti confesso che questa canzone mi ha molto colpito...) - perchè trovo che le sue parole calzino proprio a pennello. L'amore comporta tante cose: gioia e dolore, dubbi e certezze, paure e coraggio...
Dopo questo preambolo, passo alla recensione vera e propria. E voglio aggiungerci un "finalmente", visto che son tre o quattro giorni che volevo scriverla!
Non sai quanto tu sia riuscita ad emozionarmi: ho sempre provato ad immaginare cosa pensassero i Gold delle loro vite "sacrificate" - passami il termine - e, in special modo, quali pensieri affollassero le loro menti a pochi giorni (o mesi? Poco importa) dal risveglio di Hades e dalla certezza che quella sarebbe stata la loro ultima battaglia.
Francine, mi hai fatto sognare! Niente "captatio benevolentiae", ma solo la pura e semplice verità: hai dato voce ai Gold Saints che, prima di essere dei formidabili guerrieri pronti a sacrificare la propria vita per Athena e per la giustizia, sono soprattutto dei ragazzi. E mi piace, perchè non dobbiamo dimenticare che dietro le armature d'oro battono dei cuori che amano e soffrono (non sono mica dei robot, diamine!).
Per quante Leggi il Santuario possa avere, per quanto esse possano essere severe, per quanto i Saints - e ogni riferimento a Mu e Shaka è puramente voluto - desiderino rispettarle alla lettera, come se volessero ingannarsi e convincersi che l'Uomo possa essere solo Ragione, prima o poi i Sentimenti chiederanno a gran voce la loro parte. E anche Athena lo sa: ella stessa lotta per Amore!
Vorrei spendere qualche parola per i vari Saints che hai gettato - e oso utilizzare un termine caro ad Heidegger e che, secondo me, ci cade a fagiolo - sul palcoscenico.
Aldebaran: anche se il mio Santo del Toro prediletto è Hasgard di Lost Canvas (tanto ammmmore), andrei volentieri a soggiornare alla Seconda Casa per scambiare quattro chiacchiere con lui. Ti sembra troppo azzardato se dico che, a modo suo, ha fatto da "voce della Ragione" un po' per tutti? Ed è proprio così che lo immagino: diretto, niente peli sulla lingua, capace di sconvolgerti con la stessa forza di una mandria di tori infuriati (e credo che sia proprio il caso di dirlo!).
Ho apprezzato davvero molto la maestria con cui hai inserito lo scorcio sulla vita passata di Taurus, spostando un po' l'attenzione su un ricordo che in questo contesto prende un sapore dolceamaro: c'è la tipica dolcezza che permea le reminiscenze dell'infanzia, ma è presente anche la consapevolezza - almeno di noi lettori - dell'amaro destino che attende Aldebaran e tutti gli altri.
Shaka: no, va beh. Secondo me gli sarà uscito un rash cutaneo solo per aver nominato Epicuro! :P
Battute a parte, credo che la tua frase “spiccio come l’Oracolo di Delfi, ma non altrettanto sibillino” dica già tutto. Mi piace come lo hai presentato: nulla lo tange e forse trova anche inutili le “pippe mentali” che Aiolia e gli altri si fanno (ma ne siamo proprio sicuri? Un Illuminato come lui, secondo me, se le è fatte e come domande di tal genere!), eppure non giudica affatto e, molto a modo suo, cerca anche di aiutarli, forse commettendo l’errore di pretendere che vuoti discorsi filosofici possano domare l’impeto dei sentimenti.
Hai scritto che il protagonista di questa one-shot doveva essere proprio Shaka: hai ragione nel dire che sarebbe stato un OOC molto audace, considerando il personaggio, ma ti confesso che mi piacerebbe leggere di uno “Shaka umano” ogni tanto. Personalmente, penso che tu saresti in grado di gestirlo! Sai, non so fino a che punto sarebbe da considerarsi come un OOC spropositato, perché se la memoria non m’inganna, nel Gaiden dedicato ad Asmita, Buddha dice al Santo di Virgo pressappoco questa frase: “sei l’uomo più vicino a Dio, ma non sei Dio!”. E Shaka non è da meno... qui i raccomandati non sono contemplati! :P
Aiolia: tanti cuoricini per la coppia AioliaxMarin! Io amo e, ripeto, amo il Santo del Leone. Mette tanta passione in tutto ciò che fa e, come l’elemento che rappresenta il suo Segno, “arde” e brucia tutto ciò che lo circonda.
Il discorso con Mu? L’ho adorato. Soprattutto la sua visione “pratica” della vita e questo suo desiderio di viverne ogni attimo, come giusto che sia. Niente altisonanti tesi filosofiche o ascetiche teorie religiose, ma solo una spiegazione semplice e naturale, quasi istintiva... in fondo, l’uomo non è alla continua ricerca della felicità?
Quando ho letto questa frase di Aiolia, riferita alla Legge citata precedentemente da Mu: “Ma se da ambo le parti c’è la volontà di accettare gioia e dolore…”, mi è venuta in mente una delle mie massime preferite: “La felicità è una scelta quotidiana. Non la trovi in assenza di problemi. La trovi nonostante i problemi.” (Littlewood).
E credo che aver detto tutto, per quanto riguarda Leo...
Milo: solo lui poteva spingere Mu a fumare una sigaretta! Adoro il suo personaggio, lo trovo semplice e complesso al tempo stesso. Mi piace anche come lo hai reso qui: all’apparenza sembra la persona più superficiale di questo mondo, menefreghista, materialista e cinico, ma in realtà la sua è solo una farsa e una facciata, perché anche lui soffre per un amore (o comunque un sentimento) impossibile e un amore non corrisposto... e pensare che nella mia fantasia lo immagino come uno “sciupafemmine” che fa strage di cuori!! :P
Mu: e siamo arrivati al personaggio centrale di questa one-shot. Prima di tutto voglio farti una domanda: ma sei proprio certa di odiarlo?
Devo essere sincera e dirti che certe frasi e certi ragionamenti, li avrei visti bene pronunciati o concepiti da Shaka (va beh, è anche vero che Aries e Virgo sono molto simili per certi versi...).
E questa è proprio una notte insonne per Mu che, addirittura, deve recarsi dalla dea Athena per ritrovare la pace. Tredici anni – o una vita intera – per edificare sicurezze e una sola notte per sgretolarle: l’ho trovato molto ironico. Ti confesso che come personaggio non mi ha mai fatto né caldo né freddo, non lo dio, ma nemmeno lo amo (quando ero piccola dicevo che mi sarebbe piaciuto averlo come fratello maggiore... xD ).
Ti faccio i miei complimenti, perché trattare approfonditamente e con cognizione di causa un personaggio che non si apprezza, non è da tutti: ogni pensiero e ogni parola è misurata e mi sembra di aver letto quasi un “racconto di formazione”, con Mu nei panni di un moderno Renzo che, se vogliamo essere pignoli, si trova quasi a fare un percorso al rovescio.
Saori/Athena: sei riuscita a farmi apprezzare il personaggio che odio e detesto più di tutti! Questo continuo scambio fra l’umana e la dea e queste due anime e nature che spesso si confondono, mi hanno colpita fin da subito: chi era a parlare? Saori, che ormai ha fatta sua la scintilla divina di Athena, oppure la dea, che ha fatto sua la scintilla umana di Saori?
Si sono susseguite frasi ingenue e profonde, decorate con una bellissima citazione di John Lennon e, dulcis in fundo, con la proverbiale domanda da dieci milioni: “che cos’è l’amore?”, fatta da una Saori/Athena momentaneamente posseduta dall’anima di Socrate! :P
“L’amore è come una finestra. Una finestra che si affaccia nel cielo”. E questa frase, non solo richiama il titolo della canzone dei grandissimi U2, ma mi ha fatto anche pensare ad una scena del film “l’attimo fuggente”, quando il professore - interpretato da un abilissimo Robin Williams - fa salire i suoi studenti sulla cattedra per “guardare il mondo da un’altra prospettiva”. E, in fondo, le finestre non permettono proprio di osservare l’esterno da un’angolazione diversa? :)
E la finisco qui. Credo di aver scritto fin troppo, ma spero comunque che tu abbia apprezzato il mio sproloquio. Voglio ringraziarti, perché mi hai permesso di riflettere su un argomento che mi riguarda da vicino e su cui mi faccio tante “pippe mentali”: l’amore.
Ti rinnovo i miei complimenti per il tuo stile delicato e per le bellissime similitudini finali (quella che più mi è piaciuta è, riferendosi alla vita umana, “Una pioggia di chicchi di riso sul sagrato di una chiesa”).
Questa one-shot mi ha catturata dalle prime parole e, concedimi di concludere con questa frase: “...il naufragar m’è dolce in questa fic” (Leopardi non me ne voglia!!). :P
Un bacione,
Ele |