Giudizio per il contest "Le notti bianche di San Pietroburgo", premio speciale Miglior San Pietroburgo Drammatica
Contro il mondo - Ghen
Aspetto formale
Partiamo dalla parte più “tecnica”. Ci sono alcuni errori, ma nulla di grave. Un paio di volte hai concordato male i verbi, non rispettando la consecutio temporum, per esempio in “La scientifica poté dimostrare come il ventunenne spostò (aveva spostato) il corpo e lo gettò (aveva gettato)” oppure, più sopra: “Se fuggire dalla sua vecchia casa non fosse (fosse stato) l’unico modo per vedere Irina, si sarebbe data per malata da (per) non dover più uscire dalla sua stanzetta”. C’è una frase poi: “Usciva e si guardava attorno come se da un momento all’altro qualcuno avesse potuto rapirla”, in cui correggerei “avesse potuto” con “potesse” perché il pov è interno e della protagonista, che non sa cosa le potrebbe accadere in quel dato momento presente. Comunque nel complesso non c’è niente che abbia inficiato la scorrevolezza del testo, né errori ripetuti. Un altro appunto sono le virgole che a volte mancano, soprattutto prima dell’avversativa “ma”. Le ho segnate nel file che mi hai mandato, se vuoi te lo mando così correggi – edit: a quanto ho capito hai già corretto.
Venendo allo stile, mi è piaciuto come hai scritto la storia, in maniera semplice, ma non semplicista, fluida e scorrevole, descrivendo la città con pochi, ma incisivi tocchi, così come le emozioni delle protagoniste. La scelta di inframmezzare la loro scena più intima (e quel che viene dopo) con il discorso che poi si saprà fatto da Marlena è azzeccata e coinvolgente. Non ho messo un voto altissimo perché non ho ravvisato un’impronta più personale, lo stile è ancora un po’ acerbo, forse, ma indubbiamente ti sai muovere e alcune frasi o passaggi sono particolarmente belli. Insomma, è stata una piacevole lettura.
Aspetto contenutistico
Per la voce “originalità” ovviamente non intendo originalità dell’idea, altrimenti nulla sarebbe originale, dato che ormai tutto è stato raccontato ^^ Intendo più che altro il modo in cui viene sviluppata una storia perché anche un cliquè trito e ritrito può essere interpretato in modo innovativo e personale. Tu racconti una storia più comune di quanto si pensi, lo hai fatto in modo sensibile e delicato, ti assicuro anche che non si sente il tuo disprezzo di voce narrante, perché hai lasciato parlare i tuoi personaggi, astenendoti da un giudizio che arriva semmai da loro, da quel che subiscono e provano loro. Non ho trovato le cose forzate e scontate pur muovendoti da vicende come dicevo, ahimè, comuni. Diciamo che in sé la storia non brilla per originalità, ma non è banale.
La narrazione è scorrevole, poi ogni indizio lasciato (l’ostilità del fratello di Marlena per esempio) ha il suo perché nello sviluppo finale. Forse il finale è un po’ “pilotato” per suscitare un certo tipo di emozioni, però non sei andata sopra le righe, anzi, sei stata parecchio amara e realistica nell’ultima parte in cui si vede Marlena che mente sul proprio orientamento. Riguardo i personaggi, li ho trovati ben fatti nei limiti, un tantinello troppo “buoni” (loro due contro il mondo, per l’appunto) nel senso esenti da sfumature più variegate, ma questo non ha troppo inficiato la loro resa ed era in funzione dello scopo della storia, alla fin fine.
Uso San Pietroburgo storia
La città è utilizzata bene: in un certo senso diventa anch’essa protagonista o meglio l’antagonista. Richiedevo per il bando proprio delle storie che non utilizzassero l’ambientazione come mero sfondo. Più attenzione all’aspetto descrittivo e avrei messo un punteggio più alto, ma comunque sono rimasta molto soddisfatta nel leggerla perché, per l’appunto, sei riuscita a darle un ruolo, una voce.
Aderenza alla sezione scelta
Non molto da dire neanche qui: sei aderente al genere che hai scelto, considerata la fine della storia. Una storia romantica che finisce in tragedia e che parla trasversalmente di tanti temi come la libertà, il diritto di essere se stessi, la ribellione ecc
Gradimento personale
Come dicevo è stata una piacevole lettura, una storia scritta bene e scorrevole. Soggettivamente, lo ammetto, la vicenda personale delle due amanti mi ha preso fino ad un certo punto, sono stata più che altro interessata a tutto il contorno. Ho apprezzato particolarmente il realismo: la fine è una doccia fredda, ma optare per una scelta più lieta a mio parere avrebbe vanificato il senso della storia, che è sostanzialmente di denuncia, e credo che tu non abbia voluto fare sconti proprio per questo motivo. Il momento più triste è stato quando Marlena dice alla madre che Irina era un’amica. In quel punto ho sentito tutto, tutta l’oppressione, tutta la costrizione e la paura della protagonista; in un certo senso è stato ancora più triste del momento della morte – un po’ come Pietro quando rinnega Gesù, scusami il paragone biblico, ma mi è venuto in mente. Triste, vero, fa riflettere senza calcare sul sentimentalismo. Hai fatto un bel lavoro, ti faccio i complimenti. |