Recensione primo turno contest " Escape From The House"
PREFAZIONE AI PARTECIPANTI:
Eccoci alla chiusura della prima parte del contest, il primo turno è concluso e non vedo l'ora di parlare un po’ con te di quello che ho trovato nella tua storia. Voglio innanzitutto ringraziarti per aver partecipato e per esserti messa in gioco, spero che la mia valutazione ti piaccia e possa soddisfare le tue aspettative.
Ti valuterò (come definito nel bando) secondo tre parametri: stile, originalità e Gradimento personale. Ci tengo comunque a dire che ho tenuto conto di altri parametri per la valutazione della tua storia:
• - Stile: caratterizzazione dei personaggi, dialoghi e descrizioni.
• - Originalità: comprensiva anche di commento sulla trama in generale.
• - Gradimento personale: che terrà conto sia dei due punti precedenti, sia dell'eventuale sentimento di paura o coinvolgimento che potresti aver innescato nell'animo della giudiciA più impressionabile del mondo, me medesima appunto.
Quindi, direi che possiamo anche cominciare.
STILE: 5/5
Per quanto concerne lo stile non ho nessun appunto da fare: la lettura è scorrevole, piacevole e le parole usate sono chiare e si trovano nel posto giusto e al momento giusto. Il tempo non è né troppo veloce né troppo lento, ma adeguato agli avvenimenti che presenti all'interno del tuo racconto. Ho apprezzato che tu ti sia soffermata sul locale solo il tempo necessario a far si che il lettore fosse catturato dalla curiosità nel sapere quale oscuro passato si celasse dietro la paura di Massimo rispetto agli aghi.
• Personaggi: (1.8 \1.8):
Tralasciando che Lucio è in assoluto il mio nome preferito tra tutti quelli esistenti sulla faccia della terra, vorrei parlare della caratterizzazione che hai dato ai tuoi personaggi: tramite la lettura veniamo quasi soffocati dalla miriade di informazioni che riceviamo ma se andiamo a contarle sono poche e non stanno, forse, nelle dita di una mano. Sappiamo che Massimo teme gli aghi, ma non sappiamo i motivi (cosa che ci spinge a voler conoscere sempre più informazioni su questa faccenda, ma di questo parlerò più avanti), sappiamo che è una persona schiva, che è silenzioso, taciturno, di poche parole ma essenziali, che è gelido anche se i ricordi che lo tormentano sono tanti.
Di Lucio sappiamo poco, ma non ci serve sapere molto di lui, quel che conta è che ci presenti Massimo e questo avviene ogni singola volta che i due amici incrociano lo sguardo. Lucio è lo specchio attraverso cui il lettore osserva Massimo e il nostro tramite per conoscere sia l'esteriorità che l'interiorità dell'amico. Ogni lettore è Lucio, in ogni istante della storia, o almeno io mi sono sentita così.
Mi è piaciuto come hai caratterizzato i personaggi in questa prima parte del racconto. E se questo è solo l'inizio credo che avrò piacevoli sorprese nel proseguire la lettura.
• Dialoghi: (1.6 / 1.6):
I dialoghi sono essenziali, brevi, concisi e non troppo ricchi di fronzoli; devo dire che li ho apprezzati perché non interrompevano il flusso narrativo ma lo esaltavano. Certo c'è da dire che l'apporto di Massimo a questa categoria è stato esiguo, benché sia stato chiarito che è un tipo taciturno.
• Descrizioni: (1.6 \1.6 )
Già dalle prime parole ho notato come mi risultasse semplice l'immaginarmi il paesaggio circostante e di come mi sembrasse di essere in macchina con Lucio e Massimo, le descrizioni dell'inizio della storia sono chiare senza troppi fronzoli, sintetiche ma essenziali.
C'è una frase che per prima ha catturato la mia attenzione: "ma erano in Italia, in fondo, non si poteva pretendere più di tanto." La descrizione crea un quadro perfetto che sottolinea una società odierna, più legata alle mode del momento, o allo sballo generale, piuttosto che al suo patrimonio storico-culturale. Ho apprezzato molto questo inserimento all'interno della narrazione. Mi piace inoltre che Massimo viva questa sorta di paura nel vedere i due festaioli che fanno uso di droghe e che questo sia il motivo principale per cui si allontana dalla festa; è qui che ci si comincia a chiedere da dove venga quella ansia e paura che pervade l'animo di Massimo quando vede l'ago infilarsi nel braccio dei due tossici. Ho apprezzato che tu abbia scritto questo pezzo perché coinvolge il lettore e fa si che questo voglia sapere più sul personaggio, assaporarne ogni centimetro e ogni sfaccettatura, osservarlo nel profondo, dal passato al presente. Brava.
La descrizione di Massimo è corretta, azzeccata, quasi perfetta. Ho avuto bisogno di guardare l'immagine solo una volta perché la tua descrizione dei piccoli dettagli e del vestiario era sufficiente a richiamare quell'immagine che avevo visto di sfuggita.
La presentazione della "casa maledetta" avviene quasi di sfuggita, presentata così velocemente da sembrare quasi impercettibile: Massimo la vede dal finestrino, la osserva da lontano ed io mi sono ritrovata ad osservarla con lui, a chiedermi chi la abitasse, chi fosse l'individuo che teneva la luce accesa. Ho avuto una sorta di voglia nel voler scoprire cosa stesse accadendo all'interno della casa. Un po’ come faccio quando io stessa cammino per le strade e mi capita di posare lo sguardo all'interno delle abitazioni (questo farà di me una stalker o solo la più grande tra le impiccione?! n.d.G.)
Durante la lettura ho ritrovato un falso boccone che mi risultava amaro da mandar giù: quello che mi turbava era la stonatura nel comportamento di Massimo, perché se nella prima parte della storia lo trovavo taciturno per la paura, nella seconda parte lo vedevo menefreghista nei confronti dell'incidente stradale che, seppur lieve, non sembrava aver smosso l'animo di Massimo. Certo è che non tutti sono mono-caratteriali. Inoltre aver scritto: "Dopo aver controllato che entrambi stessero bene" ci apre uno scenario diverso, di cui non leggiamo le parole ma immaginiamo che sotto quella freddezza ci sia comunque un animo interessato e forse anche colpito dall'avvenimento.
E infatti ecco che la descrizione cattura nuovamente l'attenzione aprendo un'altro scenario che non mi sarei aspettata, tramite i pensieri di Lucio vedo in Massimo, quell'anima contraddittoria e tormentata, se mi passi il termine. Grazie a Lucio abbiamo la quasi definitiva chiarezza sul comportamento di Massimo, e ci avviciniamo sempre di più alla soluzione "dell' enigma dell'ago" che però non viene svelato in questo capitolo ma lascia la voglia di leggere gli altri per conoscere la soluzione.
ORIGINALITA': ( 8.5\10)
La storia di per sé non è essenzialmente originalissima per la comune trama del genere Horror: troviamo l'incidente, il telefono scarico e la casa abbandonata (certo è che la casa non è rientrata nel conteggio dei punti dato che era un obbligo). Ho voluto togliere due punti per una motivazione ben precisa. Il primo punto è stato tolto per la trama: la storia non è brutta, anzi, come ti ho detto precedentemente è davvero ben fatta e coinvolgente, ma se devo essere cattiva e analizzare i risvolti della trama, bé, mi risulta difficile rimanere impressionata.
• Commento alla trama:
Qui ho solo un'appunto da fare: ho tolto mezzo punto perché non ho ben capito chi sia colui che porta Massimo nella casa. Certo c'è Lucio, ma non viene presentato il cattivo della situazione. Abbiamo delle catene che compaiono dal nulla, ma è forse la casa ad aver fatto questo, una persona fisica o uno spirito? Avrei preferito che questo aspetto fosse meglio descritto e che fosse in grado di dare un volto alla "cosa" che cattura Massimo.
Per il resto i punti sono stati ben delineati nella trama: c'è la paura, l'incidente, che costringe i due ad entrare e c'è la perdita dei sensi.
GRADIMENTO PERSONALE (19\20)
Ho apprezzato tantissimo la tua storia, unica pecca come ho detto è l'originalità ma per il resto non ho nulla da dire, bravissima, la presentazione dei personaggi è stata ben fatta e non vedo l'ora di leggere il resto della storia!
A presto!
TOTALE: 32.5/35
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