Recensioni per
Troppo Tardi...
di kamony

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/10/22, ore 09:37

Ciao carissima^^
girando per il tuo profilo ho scovato questa storia e l'ho trovata decisamente interessante.
La malattia mentale, di per sè un problema terribile, è resa ulteriormente grave e pesante da una legislatura miope, ideologizzata e francamente idiota. Partiamo da un presuposto che non ha il minimo senso, ovvero l'adagio "si può riabilitare chiunque". Da lì, a cascata, tutte le rovinose conseguenze, il mancato trattamento dei pazienti, il porli in situazioni che la loro patologia non li rende in grado di gestire, il demandare in toto la loro gestione a famiglie esauste, disperate, martoriate dai continui comportamenti patologici di questi soggetti. Potrei raccontarti di madri ottuagenarie che vivono nel terrore di figli schizofrenici cinquantenni, potrei raccontarti di famiglie disperate, costrette a vendersi ogni bene per pagare i danni fatti dal paziente che devono gestire, potrei raccontarti di schizofrenici disperati, sbattuti in case popolari che diventano abissi di sporcizia e disagio, o diventano il rifugio di chi è abbastanza disgustoso da approfittarsi di un ammalato.
Questa è la realtà, al di là di ogni idiozia letteraria che vuole i "matti" genialoidi e fascinosi, questa è la vergogna dell'attuale gestione dei pazienti psichiatrici: mollati sul gobbo delle famiglie da una disciplina che ormai di medico non ha più niente e si trascina a suon di proclami ideologici e di assistenzialismo da mammine trepide.
Hai descritto molto bene la tragedia di una famiglia assediata (sì, questo è il termine giusto) da un paziente pschiatrico. I "matti" non sono bambinoni un po' scemi ma fondmentalmente buoni, spesso sono furbastri che si approfittano bellamente di chiunque, specialmente di chi sta loro più vicino, e tu hai mostrato perfettamente questa situazione.
Complimenti e scusa il papiro^^
(Recensione modificata il 09/10/2022 - 10:18 am)

Recensore Master
08/10/18, ore 14:59

Wow!
Mi hai totalmente spiazzata, sai?
Nel primo paragrafo fai intuire qualcosa, qualcosa che poi si rivela totalmente inesatto.
C'è stato un momento in cui mi sono immedesimata nel primo paragrafo, sembrava di leggere un qualcosa di molto vicino a me, di molto simile a qualcosa che ho scritto che riguarda un mio fatto personale.
Poi la storia cambia registro, si capovolge totalmente e sono rimasta senza parole.
Ho riletto due o tre volte la seconda parte.
Un fratricidio, la malattia mentale, la doppia faccia della schizofrenia che ti porta ad essere dottor Jeckill e Mr Hide... la cattiveria, l'amore, l'odio, l'adorazione... tutto in un'unico paragrafo da brividi.
Davvero molto toccante, complimenti cara.

Recensore Veterano
05/06/15, ore 07:39

Okay.
E' stato forte.
Parecchio forte.
Questa tua storia mi è rimasta dentro, impressa, come se fosse stata marchiata.
Hai trattato un argomento davvero molto, molto delicato; un argomento crudo e duro che lascia tanta amarezza.
Mi è piaciuta davvero tanto, a tal punto - credimi - da mettermi in difficoltà nella scrittura della recensione... Lascia davvero senza parole. Una frase in particolare mi ha colpita:
"Mi sono liberato di te e d’ora in poi, loro, saranno tutti solo per me!"
Quindi - se ho capito bene - il fatto che suo fratello fosse "normale" e che quindi potesse avere una vita propria, con amici e quant'altro è sfociato in una gelosia morbosa rivolta ai genitori a qualcuno che doveva dare lui più attenzioni? Come se volesse dire: ''tu hai tutto, io no. Ma quel "tutto" io te lo porterò via perché spetta a me, è mio di diritto''?

Questa storia vola dritta tra le preferite: mi è piaciuta davvero tantissimo.
Un bacione <3

Recensore Veterano
18/01/15, ore 20:35

Sono colpita e molto.
Non ti nascondo che ho riletto la parte finale due volte per esser certa d'aver capito bene. Un fratricidio è un atto talmente aberrante che giustamente tu lo hai giustificato con la malattia mentale. Un fratricidio visto inizialmente dalla parte del fratello che poi muore ed infine da quello malato. Due punti di vista opposti, l'uno sano, limpido. L'altro malato, farneticante. Questa storia dipinge uno spaccato amaro ed a tratti grottesco, che hai reso egregiamente e con delicata sensibilità.
Troppo tardi per tornare indietro, troppo tardi per capire, troppo tardi per amarsi.
Brava come sempre. Lo
(Recensione modificata il 18/01/2015 - 08:37 pm)

Recensore Master
11/01/15, ore 17:45

In modo molto lucido, compiuto ed efficace hai trattato un argomento molto delicato: quello delle malattie psichiatriche.
Esse sono in grado di dilaniare le famiglie più unite: assistere un familiare affetto da simili patologie di lacera dentro.
Mi sono figurata la scena del fratello assassino, che uccide "per avere i familiari tutti per sè"...
Questo racconto è molto forte e crudo: ti dà un pugno nello stomaco. In senso buono, intendo, dato che se si parla di certi argomenti non si possono ispirare reazioni tiepide: se così fosse, non si centrerebbe il bersaglio.
Bravissima, come sempre.
Lou