Recensioni per
Dove il cielo incontra il mare.
di Alaska__

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
13/03/16, ore 22:59

~~Eccomi! Dovevo recensire Aaron e Franziska ma... ehm... o una memoria orribile e non ricordo quale capitolo avessi già commentato nelle recensoni-post. Poi ho visto questa storia qui e ho detto "massì, facciamoci del male e leggiamo qualcosa sul Sirenetto e Annie che sarà sicuramente Angst".
 Beh, devo dirlo. Fa male. Fa davvero molto male, come mi aspettavo sei riuscita a rendere alla perfezione l'intensità del rapporto tra i due vincitori, le fragilità di Finno e il dolore di Annie.
 Nella prima parte mi ha molto colpita l'introspezione riservata al nostro bel Sirenetto: lui solitamente appare allegro e ottimista, chi non lo conosce bene non può immaginare quali orrori si celino nella sua mente. L'Arena non lo lascerà mai, il dolore e le esperienze traumatiche si ripresenteranno alla prima occasione, trascinandolo nella tristezza e negli incubi.
 Quando è apparso Bora ho per un attimo pensato che Finnick fosse già morto, ma il proiettie ha rivelato tutto ed è stato ancora più doloroso.
 Un'altra cosa che non ci si aspetterebbe è il ruolo di Annie nella vita del Sirenetto: solitamente è lui che sostiene lei, è lui che se ne prende cura. In certe ff mi pare che Annie quasi non parli. Invece qui è lei l'ancora di salvezza e la cosa mi sembra assolutamente plausibile: il loro rapporto non è a senso unico, entrambi hanno bisogno l'uno dell'altra, hanno stretto le dita come nodi di una rete da pesca (aww che bella immagine) e c'è bisogno della presenza di entramb perchè i nodi non si sciolgano.
 E' meravigliosa la frase che paragona Annie all'abbraccio avvolgente del mare. Non c'è dubbio, le frasi poetiche sul Distretto Quattro non le batte nessuno u.u
 La bellezza del loro rapporto descritto nella prima parte non fa che aumentare l'Angst e il dolore per i passaggi successivi: il saluto che si danno prima della missione fa urlare internamente "Finnick non andare!". Fa capire quanto sia maledettamente ingiusto separare due persone fatte per stare insieme.
 E poi, il culmine dell'Angst: Annie senza Finnick. Anche se ormai si conosce la storia, fa lo stesso strano pensarlo. Qui il dolore della ragazza è tangibile, si percepisce la sua confusione, il suo tormento. Però il vuoto può essere colmato dalla nuova vita che cresce dentro di lei, dall'ultimo regalo di Finnick che non poteva sul serio lasciarla sola.
 E quindi arriviamo alla parte finale. Qui ho provato un senso di sollievo nella tristezza: Annie non è sola, c'è suo figlio che sarà sempre pronto a sostenerla e sarà sicuramente in grado di accogliere la missione lasciatagli dal padre, ossia quella di non lasciarla affogare.
 Sia tu sia Kary avete delle idee geniali riguardo le credenze dei personaggi sulla vita utraterrena: lo spazio dove si incontrano cielo e mare è il Paradiso perfetto per le tradizioni del Distretto Quatto e nell'ultima parte mi sono immaginata lo sguardo di Finnick fisso sulle persone che ama, proprio al centro di quella linea.
 Anche stavolta ti faccio i complimenti per aver saputo trasmettere con incrdibile dolcezza l'intera essenza dei personaggi protagonisti e la profondità del rapporto che li legava e li legherà per sempre, come nodi di una rete.
 Alla prossima! ^_^
 Tinkerbell92

Nuovo recensore
20/12/15, ore 10:47

Okay, EFP mi ha bullato cancellando TOTALMENTE la recensione che stavo scrivendo, ma io sono piena di feels per questa storia e nulla mi fermerà dal riscriverla. Allora, io sono una fan di Hunger Games, ma non al punto da essere ispirata a scriverci su. E mi dispiace perché in realtà ci sarebbero un sacco di personaggi in quella saga che meriterebbero un approfondimento - vedo che la questione del Pov di Katniss non sono l'unica a pensarla XD - perciò sono contenta di aver letto questa fanfiction perchè è stata decisamente d'ispirazione per me. Sono sconvolta che abbia solo due mi piace e due recensioni, mi oppongo decisamente al fatto che, per i temi affrontati, la coerenza narrativa, la trama, il modo in cui hai trattato ogni cosa, sia passata praticamente inosservata! Mi impegnerò a diffonderla più che posso e ti dico che è già tra le mie preferite! Sono davvero entusiasta di aver partecipato al Babbo Natale segreto quest'anno, perché mi ha fatto conoscere un sacco di fanwriters e i loro meravigliosi lavori, tra cui annovero anche il tuo.
Ora giuro che farò qualcosa che somiglia molto ad una recensione, cercando di andare con ordine:
- sei stata assolutamente IC, per quanto mi riguarda. Niente da dire, quello era decisamente Finnick, quella era decisamente Annie, e quello era decisamente il loro tormentato amore perfetto. Non è vero che non c'erano livelli preoccupanti di angst, perché ti assicuro che l'ho sentito tutto ç_ç;
- grammatica eccellente, sintassi impeccabile, nulla da dire anche su questo fronte. Hai usato immagini forti e metafore molto significative. Questo piccolo estratto è uno dei tanti passaggi che mi ha colpito: "Erano nodi che nessuno avrebbe potuto strappare, nemmeno le rocce laddove l’acqua era troppo bassa, e che il sale non avrebbe mai rovinato. Il tempo non avrebbe mai consumato le loro corde, lasciando solo degli spaghi inutilizzabili che sarebbero stati ben presto gettati via." Cioè... ciao. Se rimango senza parole di solito è mooolto positivo, perchè sono un tipo di persona che ha SEMPRE qualcosa da dire XD.
- ricollegandomi al punto precedente, l'immagine delle loro mani intrecciate che formano nodi indissolubili è geniale. Dico davvero, è qualcosa che rende in pieno la loro storia e in generale storie forti di vero amore. Io sono convinta che in realtà, anche dopo la morte di Finnick, quei nodi siano rimasti stretti, lì fermi, forse anche più forti di prima.
- l'intreccio che hai seguito è convincente, i momenti descritti mi sono sembrati proprio dei punti fissi, di svolta, in cui la loro storia faceva sempre un passo avanti - verso il baratro, ahimé! Io qui ho adorato un sacco Annie, e questo rende ancora più credibile il POV di Finnick, quindi DAVVERO brava, sono rimasta piacevolmente colpita!

Giuro che tesserei le tue lodi ancora per un paio d'ore, ma capisco di essere risultata ridondante e prolissa, quindi ti saluto e ti faccio ancora tanti complimenti, tornerò sicuramente a spulciare il tuo profilo alla ricerca di storie, magari anche più lunghe!
Un abbraccio,
- Amanda 

[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo Facebook "HPeace&Love"]
 

Recensore Veterano
13/04/15, ore 23:24

Ciao, cara, sono il tuo coniglietto pasquale :)
Chiedo scusa per non essere riuscita a passare prima per la recensione, ma purtroppo sono stata sommersa da millemila impegni >.<
Comunque ora sono qui, quindi bando alle ciance e passiamo alla recensione.
Cominciamo dal principio: innanzitutto il titolo *-*
È semplicemente meraviglioso e decisamente azzeccato, perché rimanda in pieno all’angst e all’introspezione che dominano la OS. Veniamo poi al bannerino che hai creato … cioè solo per il fatto che hai scelto Astrid come Annie ti ho adorata (per me é lei la vera Annie, non riesco a immaginarmela in nessun altro modo … senza contare che lei e Sam insieme sono davvero pucciosissimi).
Devo dire che questa tua storia mi é piaciuta molto. Ho apprezzato il modo in cui hai curato l’introspezione dei personaggi, ma al tempo stesso non hai lasciato in secondo piano l’ambientazione e il contesto in cui si muovono (e purtroppo spesso gli autori tendono a evidenziare l’uno per mettere in ombra l’altro). Tutto é reso con grande cura e attenzione ai dettagli e ciò permette al lettore di immedesimarsi al meglio nella storia che racconti.
E poi i personaggi: Annie e Finnick sono completamente e terribilmente IC; sul serio, sembra che la Collins abbia deciso di regalarci un momento solo loro.
La parte che ho preferito é quella, che poi ha dato il titolo alla OS, in cui si vede la dolcezza di Annie, la sua fragilità se così la vogliamo definire, nel guardare la linea dell’orizzonte e nell’identificarla come un luogo in cui tutti i loro cari hanno preso posto e dal quale li guardano. E la richiesta che si fanno a vicenda, sul non andarci a loro volta, sapendo poi come andranno a finire le cose strazia il cuore.
Queste due parti, sul finire della shot, mi ha fatto venire le lacrime agli occhi:


“Me lo avevi promesso, Finnick. Mi dicesti che non saresti andato dove il mare e il cielo si incontrano, eppure mentivi.”




“«E papà cosa ti dice?»
Annie fece un sorriso stanco. «Nulla, a dire il vero. Non parlano nel vero senso del termine. La schiuma testimonia che loro ci sono. Quando loro vengono qua, vogliono solo farci sapere che, malgrado il loro corpo abbia cessato di vivere, la loro anima c’è ancora». Allungò un braccio verso la fronte di Finnick, scostandogli i capelli. «Un giorno o l’altro, anche io e te andremo là. E tu, finalmente, potrai conoscere papà. Potrete nuotare insieme. Giocare. Ridere. Sono sicura che sareste andati d’accordo».”



In conclusione é stata un mix di dolcezza e tristezza insieme, una di quelle poche storie che davvero una volta lette ti smuovono qualcosa dentro e lasciano il segno. Perciò ti anticipo da subito che la inserirò nelle preferite, perché merita davvero e sono contenta di aver partecipato all’iniziativa e aver avuto modo di scoprire questa perla.
Tanti, tanti, complimenti.

Recensore Master
21/03/15, ore 10:25

Buondì!
Dunque, so di aver già letto questa storia per l’iniziativa di lettura, ma quello zero recensioni qui su efp mi sconcertava troppo, così ho pensato di approfondire un po’ il mio commento e di recensire anche qui.
Incomincio dicendo che adoro le citazioni a cui ti sei ispirata! “Ciò che inferno non è” è nella mia lista di libri da leggere, perché avevo letto un altro libro di D’Avenia che mi aveva ispirato tantissimo, “Cose che nessuno sa”. E quindi spero di riuscire a leggerlo prima o poi. Ho amato molto il modo in cui hai scelto di contestualizzare l’ultima frase, quella sulla linea fra cielo e mare. Ho amato la struttura circolare del racconto, una cosa che piace molto utilizzare anche a me; è stato bello vedere le mani unite di Finnick e Annie al principio e ritrovarle alla fine, con Annie e suo figlio. La prima scena trasmette davvero molto bene l’essenza del rapporto fra Finn e Annie. La malinconia del primo, i modi un po’ infantili e sognanti della seconda. Sembrano davvero complementari al mare, come se fossero anche loro due aspetti diversi delle onde.  Ho trovato molto bello il modo in cui hai scelto di aprire il racconto: le immagini iniziali trasmettono parecchio a livello “percettivo”. Viene facile visualizzare il mare, il gabbiano che lo sorvola, il suo verso che interrompe momentaneamente il silenzio lenito solo dal rumore delle onde. In particolare, ho amato questo passaggio:

Eppure, nemmeno la tristezza di un evento tanto nefasto avrebbe mai cancellato la sublime bellezza di quel luogo al calar delle tenebre: il sole, che tramontava oltre l’orizzonte, tingeva l’acqua di vermiglio, creando dei giochi di luce che rendevano la spiaggia un luogo incantato.

Lo trovo molto “visivo” ed è impossibile non desiderare di avere di fronte un simile paesaggio.
Mi è piaciuto molto il richiamo ad altre tue storie; per esempio ho apprezzato gli accenni alla spuma di mare. E poi mi sembra di aver notato anche dei richiami a “Salvation”, specialmente quando Finnick accenna alla delicata fragilità di Annie, e ho apprezzato molto anche questi.
La seconda parte mi ha stesa. Io ancora non riesco ad accettare la morte di Bora .-. Sono affezionatissima a quel ragazzino già solo per via del suo disturbo, perché sai quanto sia purtroppo affascinata e fissata con lo spettro autistico. E se penso che cosa han dovuto far patire a quel povero bambino e a suo fratello mi sento male. E sto peggio se penso che anche quella meraviglia dei signori Odair sono stati uccisi ç___ç Sei sadica, lo sai?
In questa parte è stato interessante vedere questo lato più fragile di Finnick emergere di nuovo, ma in maniera diversa, attraverso il subconscio. Mi è piaciuto il fatto che lui cerchi subito Annie e ammetto che la comparsa di Bora mi ha un po’ inquietato, proprio perché temevo che sarebbe successo anche nel sogno quel che poi ho è successo. Ho apprezzato tanto il fatto che Bora parlasse, perché credo che capiti spesso che i parenti di persone autistiche che parlano poco li sognino mentre comunicano con loro fluentemente. Mi viene in mente, per esempio, la biografia di un padre che s’intitola appunto “Una notte ho sognato che parlavi” dove c’è un passaggio che parla proprio di questa cosa. Quindi mi è piaciuto, l’ho trovato realistico.
Tornando alla storia, è stato bellissimo vedere per una volta Annie che si prende cura di Finnick e non viceversa. È stato bello vedere come lei e solo lei è in grado di alleviare momentaneamente il dolore e tranquillizzarlo. Anche qui mi è piaciuta la ripresa dei filoni principali del racconto: le mani intrecciate e l’accenno alle persone morte che vivono nel punto in cui il cielo si fonde con il mare.
La scena dei saluti fra Annie e Finnick mi ha stretto tantissimo il cuore al pensiero di ciò che accadrà. Ho ammirato tantissimo la dolcezza con cui si rivolgono l’uno all’altra. Il loro rapporto ha un qualcosa di “fiabesco”, in un certo senso, forse è per questo che fa ancora più male saperli separati. Sono effettivamente due anime gemelle, molto più di quanto non possano dare l’impressione di esserlo gli sventurati innamorati del dodici, in effetti xD è bello leggere della contrapposizione fra il modo in cui Finnick si comporta con la sua Annie – con delicatezza, quasi con timidezza – e il modo ammiccante con cui interagisce con le altre donne. Più sfrontato e presuntuoso, ma anche meno “vero”.
La parte successiva su Annie è straziante; si sa fin dall’inizio che si arriverà a questo punto, ma leggere del suo dolore è sempre un colpo al cuore. Anche qui, nella parte finale in cui Annie sente il bimbo scalciare, ho avvertito in un certo senso un rimando a “Finnick è tornato” e mi piace tantissimo vedere questi legami fra i vari racconti! Così come ho apprezzato un’altra volta il rimando alla favola della Sirenetta e alla tua drabble sulla spuma di mare. Sai che ho un debole per le leggende e le usanze tradizionali dei vari Distretti, quindi amo tantissimo leggere di questi accenni sulle persone che non ci sono più che si trasformano in spuma di mare.
Infine, l’ultima scena con un Finn Jr. ormai adolescente è molto dolce e un bel finale a concludere questa storia. Bella la struttura a specchio delle prime righe con Annie al posto di Finnick che guarda il mare. Mi piace un sacco la cosa che Annie ami il vento perché le fa sentire Finn più vicino. Mi ha fatto pensare a Sebi che adora il mare agitato e il vento freddo che gli fa venire la pelle d’oca <3
Qui nell’ultima parte hai sviluppato benissimo il parallelismo con la citazione inserita alla fine. Finn Jr. mi piace molto; lui riesco a figurarmelo proprio bene visto il prestavolto e lo trovo veramente perfetto fisicamente nei panni di un giovane Odair.
Insomma, ti ribadisco che questa storia mi è piaciuta moltissimo. Si sente che ci sei “dentro” in maniera particolare, quando scrivi della tua OTP, proprio come quando scrivi dei tuoi OC.
Ancora complimenti!

Un abbraccio e a presto!

Laura