Recensioni per
Una vita
di l_s

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
31/12/08, ore 13:21
Cap. 1:

"Urlo mi arrampico e frano". Dopo averci ragionato più intensamente, sono giunta alla conclusione che questa Nonsense (con la N maiuscola) sia graffiante. Le parole 'portanti', per così dire - urlo, arrampico, frano - mi hanno dato una sensazione di strappo, graffio, taglio. Questa determinazione di risalire alla superficie, di ritornare alla vita, è indubbiamente macchiata di sforzi, di innumerevoli tagli che lasciano la cicatrice. O forse, è proprio la vita stessa quella da cui si scappa, una vita crudele e meschina, che ci fa arrampicare e poi franare, ci sprona a ritentare e sghignazza vedendoci fallire un'altra volta, un'altra e un'altra ancora. E, alla fine, quel finale lasciato a metà, assolutamente perfetto, mi fa intuire che c'è stato un cambiamento, forse dopo la scalata c'è stato qualcos'altro, la Vita o la Morte, chi lo sa. E' un enigma che lascia senza fiato, per l'intensità e per le ripetizioni, come a simboleggiare un animo che non si arrende di fronte alle difficoltà, che dopo essere caduto ritenta, vuole arrivare in cima. Davvero un bel lavoro, complimenti.

Recensore Junior
31/12/08, ore 01:11
Cap. 1:

Mi ha lasciata decisamente sconvolta, inizialmente. Ho fissato la schermata per qualche istante, senza riuscire a capire. Poi ho scorso la pagina e credo di aver sfoggiato un sorriso - forse un po' amaro. Geniale è il pensiero che è subito seguito nella mia mente. Perché, se ad una prima occhiata può sembrare un'idea banale, o meglio insensata, nell'osservare meglio la pagina si scopre che non è così. In realtà, ti dirò, non ho letto tutte e trentanove le volte "Urlo mi arrampico e frano", ma credo a malapena una; non perché non apprezzi, anzi. Ma perché la frase si era già insinuata nella mia mente, e lì è rimasta, a ripetermelo più e più volte, senza bisogno che la rileggessi; e ogni volta assumeva un aspetto diverso. Se prima erano solo cinque parole, pian piano sono diventate un'immagine, fino a divenire una sensazione a dir poco straziante e tangibile. Per non parlare dell'ultima frase, la quarantesima riga, spezzata brutalmente, non un punto di sospensione, così come nel resto della storia, dove non c'è un solo segno di punteggiatura, ma che non la sminuisce affatto, tutt'altro.
Mi ero quasi dimenticata il titolo della storia, troppo presa dal contenuto, a cercare di comprenderlo, non sapendo che avevo già trovato risposta. Perché la vita è così: ci si dispera, si tenta di raggiungere un obbiettivo, uno scopo della propria vita, qualsiasi cosa che la renda sensata, e, inevitabilmente, ci si ritrova a terra, feriti, con l'impressione di cadere sempre più in basso, invece di salire. Almeno dal mio punto di vista molto poco positivo. Ma se ci soffermiamo sull'ultima frase... Beh, chi lo sa che dopo quell' "e" ci sia un nuovo "frano" oppure un "mi fermo", o un "arrivo". Mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero, anche se il bello delle nonsense è sempre il farsi una propria idea, grazie a ciò che essa ci trasmette, vuoi per esperienze personali o tipo di mentalità, anche se magari non c'entra niente con il pensiero originale dell'autore!
Però avrei la curiosità di sapere perché proprio quaranta righe, e non cinque o cento... Io le ho contate per puro sfizio, in realtà la ripetizione credo sia nella quantità adatta per contribuire all'idea dell'infinito di queste azioni - urlare, arrampicarsi e franare - o per meglio dire fino alla fine della vita, troncata nell'ultima frase (sempre secondo il mio umile quanto deprimente punto di vista! XD)
Insomma, tutta quest'inutile quantità di parole per dire che sei stata geniale e per farti davvero tanti complimenti...
Non meno importante, mi permetto un'ultima postilla per ringraziarti enormemente del commento che hai lasciato alla mia storia in quanto, incredibilmente, sembri aver capito tutto, ancor prima che ci arrivassi io ;)
[ P.S.: Mi piacciono tantissimo i disegni di Victoria Francés! <3 ]

Recensore Master
23/12/08, ore 08:28
Cap. 1:

Diamine, l'impotenza che trasuda da ognuna di queste parole mi lascia veramente sconvolto; non so cosa dire di preciso, e se davvero valga la pena di dire qualcosa, ma io ti faccio i miei complimenti per questo lampo di genio incredibile.....

Recensore Veterano
17/12/08, ore 16:54
Cap. 1:

salgo, mi arrampico, scivolo a terra

E' un po' brutto da parte mia citare me in una recensione. Ma ci stava abbastanza. Guarda, quello che hai scritto certo non è una prosa manzoniana (:-p), ma va notata, segnalata e premiata soltanto per la bella idea. Lasciare in sospeso l'ultima riga è un'idea ancora migliore: fa un grande effetto anche graficamente. Ho provato a guardare queste righe facendo scorrere su e giù la barra di scorrimento, velocemente: mi è sembrato un unico urlo articolato, un'unica salita da scalare, un unico strapiombo da cui cadere.
Ripeto, una gran bella idea.

Recensore Junior
13/12/08, ore 09:03
Cap. 1:

Quell'ultima parola lascia semplicemente morti. Morti ANCORA, è proprio il caso di dirlo. Quella parola omessa, con una semplice distruzione. Forse non si riesce a pronunciarla per il troppo sangue in bocca, perchè le mani sono stanche di arrampicarsi, di ritrovarsi ogni volta sommerse da massi, e l'anima è stanca di urlare. Perchè SA che non ci si può aspettare una mano tesa da questi altri stupidi esseri umani che pensano solo alla propria scalata personale. e coloro che cercano di dare una mano agli altri, sono solo oggetti che verranno spremuti se si ha voglia e lanciati via quando non ci è particolarmente UTILE che siano lì. Si, decisamente intonata al mio stato d'animo di stamattina. Ho detto stamattina? No, intendevo sempre. Perchè la "facciata" è diversa dalla verità, spesso. Ma perchè te lo dico? Se hai scritto questo lo sai.

Recensore Master
28/11/08, ore 17:57
Cap. 1:

E' straziante.
E' sconcertante.
Mi ha tagliato il respiro, ha frenato ogni pensiero. Mi ha lasciata immobile a fissare incredula lo schermo del computer.
Ma come è possibile? Come fai ad essere così tagliente utilizzando solo cinque parole? Cinque parole insignificanti, se prese separatamente, ma così dure se lette insieme.
Vorrei dire di più. Vorrei riuscire ad esprimere quello che provo, il subbuglio interiore che hai scatenato. Ma non ci riesco. Non capisco quello che sento. Come se un muro avesse bloccato i miei pensieri. Come se il mondo si fosse fermato improvvisamente, per farmi scendere.
Sinceramente, non so come complimentarmi di fronte alla tua bravura.

Recensore Junior
25/11/08, ore 19:00
Cap. 1:

L'aspetto visivo della storia,accompagna il significato che sembrerebbe scontato delle 4 parole messe. Urlo,m'arrampico e frano. E l'ultima ripetizione che non viene completato,lasciando presupporre che al posto di frano,ci sarà un altro termine,quale ad esempio la risalita,riprendere il successo ed il potere di se stessi. Non importa quante volte ripeterai lo stesso errore,ma basta che nel tuo intento riesci. Anche dopo mesi di disperazione,di buio ed apatia. Ci vedo questo significato,rapportato anche al mio personale stato d'animo. Va nei preferiti. A presto:P