Recensioni per
Valzer per violino, solitudine e perdono
di allonsy_sk
Ciao, eccomi di nuovo. Lasciami dire innanzitutto che io amo in maniera particolare la seconda persona, per l'angst e per le storie introspettive poi è perfetta perché dà la possibilità di scavare a fondo e far emergere molti sentimenti nascosti dentro il personaggio. La amo perché è come se l'autore e il protagonista si incontrassero, come se la distanza tra il narratore e il narrato venisse azzerata. La prima persona è troppo limitante, la terza a lungo andare risulta noiosa, ma la seconda non mi stancherò mai di leggere storie scritte in questa maniera. Specie se sono angst. Devo dire che più che angst, questa mi è parsa malinconica. Questo Sherlock che ritorna e si rende conto che durante la sua assenza il tempo non si è fermato e che nemmeno il suo appartamento lo ha aspettato intatto, così come John, lascia in bocca un'amarezza che raramente ho trovato in una serie televisiva, o una ff in questo caso. Accenni più volte al matrimonio e giustamente. Io penso che Sherlock non ci volesse andare e che se non fosse così incline a fare tutto quello che John gli dice di fare, forse gli avrebbe anche potuto dire di no. Anzi, avrebbe davvero potuto gridargli contro e dirgli che non ci voleva venire e sarebbe passato per il solito sociopatico di sempre. Niente di nuovo sotto il sole. Eppure dice di sì, e qui ritrai alla perfezione tutto il suo dolore e il suo sentirsi da solo. |
Passando per le tue storie mi sono soffermata su quest'altra, attirata dall'angst e da Sherlock :3 |