Recensioni per
Sugarcubes
di allonsy_sk
Ho frugato nella mia scorta di FF da recensire e trovo questa, gustosa, domestica, tenera. Io sono sherlocked cronica ma anche Bakerstreetdipendente e, tra le tue parole, mi sento veramente lì, tra quelle mura, al 221b, dove "casa" è anche un barattolo con delle orecchie umane, dove John trova normale compilare dei cruciverba accanto a resti umani. "..Il cervello quasi duole alla fine di ogni criptica definizione..Questo è difficile..John liscia la pagina di giornale con aria difensiva...": piccolo, grande John, che raffiguri con la sua tenera ed indifesa inferiorità intellettuale nei confronti di Sh. Lo stile è tranquillo, piano, senza rincorse di parole e concetti ("... Allunga una mano e fa pat pat sul divano...") adeguato per ritrarre il quadro di una normalità rassicurante. E, in quest'atmosfera familiare, Watson ha un colpo d'ala e raggiunge il "suo" Sh, non con l'intelligenza, sarebbe impossibile, ma con la sua incrollabile devozione. Chiamiamolo pure amore, e lo colloco nell'ante Reichenbach. Poi arriva Mary e pure John ha la faccia da schiaffi. |
Arrivo così alla fine di questa breve raccolta di cui, e lo dico anche a costo di sembrare ripetitiva, mi è piaciuto tutto quanto. La drabble finale ha tutto quello che un racconto di cento parole dovrebbe avere, ovvero trasmettere un'immagine forte e farlo da un punto di vista sia emotivo che visivo. In parte richiama il finale della storia precedente e non so se sia voluto o meno, ma io ho apprezzato. C'è questo Sherlock che torna dopo tre anni e già questo basterebbe da sé a rendere la storia molto emozionale, ma ci regali perfettamente tante piccole immagini. L'acqua che finisce sul ripiano, la mano di John che trema forse per via delle troppe emozioni, e c'è il ricordo di come lo prendeva: nero, con due zollette. Questo in sé riassume tutto il rapporto tra John e Sherlock, tutto quello che sono stati e ciò che li ha legati. |
Penso che sia una delle flash più originali che abbia mai letto. Davvero. Ha un nonsoché di geniale nel concetto che esprime, che ho amato e addirittura mi sono chiesta perché non ci avessi pensato io. Sul serio, è ovvio che Sherlock deduca chi c'è in casa dagli ombrelli giù all'ingresso. Anzi, lo vediamo farlo col battente della porta in His last vow... Le piccole scenette che hai messo insieme raccontano non solo la quotidianità tra Sherlock e John, ma anche il loro rapporto. Il fatto che Sherlock se ne vada quando intuisce che John non è da solo. O il trascinarlo via quando capisce che c'è Mycroft (quel frangente l'ho amato). Ma più di tutto, ho amato l'idea che Sherlock non abbia un ombrello così la gente non può dedurre nulla su di lui, è esattamente da lui, decisamente molto IC. |
Questa invece mi ha fatto più l'effetto di una secchiata d'acqua gelida, lo confesso... All'inizio ero tutta incuriosita da questo Moriarty cinquantenne che torna da John chissà per quale motivo, e si mostra sempre sé stesso: perfettamente vestito nel suo solito abito firmato, pettinato e tutto tirato dal botulino. Ce li vedo tutti questi dettagli su di lui, li hai descritti bene e il fatto che John ne noti altri come il mignolo mozzato che urla "yakuza"... insomma, volevo vedere dove saresti andata a parare e invece poi mi rendo conto che Sherlock è nella testa di John perché è morto. |
Ciao, allora... potevo mancare anche a questa? Ovvio che no. A questo giro però preferisco lasciarti una recensione a capitolo, visto che è una raccolta e rischio di perdermi dei pezzi per strada. Guarda, l'ho letta prima dal cellulare mentre preparavo la cena e non vedevo l'ora di recensirtela... Questa, e lo dico da appassionata di enigmistica, mi ha divertita davvero tanto. Mi sono ritrovata molto in John, quasi immedesimata direi. In genere non ho problemi a risolvere le parole crociate, ma ammetto che negli schemi più difficili ci rimango sopra per più tempo e dev'essere frustrante avere a che fare con Sherlock. Tra l'altro è un headcanon che mi sono creata su di lui, quello di Sherlock che fa le parole crociate crittografate o gli anagrammi e le sciarade... insomma ce lo vedo molto e mi immagino benissimo anche lui che fa le parole crociate di John prima, annotando a fianco le sue impressioni (cosa verissima, ci scarabocchio pure io di fianco). |
Ciao! |
Ho letto tutte OneShot e devo farti davvero i miei più sentiti complimenti. Hai veramente un ottimo stile, mi piace molto il modo in cui scrivi. Sembra quasi di avere le immagini di quello che succede che scorrono davanti agli occhi. Le parole danno corpo ai sentimenti dei personaggi e te li fanno amare ancora di più. Spero di poter leggere presto qualcos'altro di tuo. |
Un modo come un altro di interpretare il ritorno di Sherlock, e in qualsiasi modo lui le prende!! Se non mi commuovessi per John per il suo dolore mi metterei a ridere come una pazza , complimenti per la tua raccolta mi e' piaciuta molto e ti faccio i miei complimenti scrivi veramente bene, mi dispiace di non aver recensito Serenade ma per quanto ami la musica classica non capisco un'acca quando si va sul tecnico e percio' non sono riuscita a seguirla bene , ti dico pero' che amo gli archi in particolar modo il violoncello e quando lo sento vado in visibilio ,e' vero che e' lo strumento che piu' si avvicina alla voce umana, un voce stupenda brava tu che lo studi vorrei ascoltarti anche solo provare. Bacioni e per ora non ti stalkero piu' Lacri. |
La deduzioni degli ombrelli bella trovata! E' vero comunque , riflettendo e tornando a ricordi lontani cioe' a quando ancora vivevo in famiglia ognuno aveva il suo ombrello e se pioveva si sapeva subito chi era tornato a casa dal portaombrelli , e' questo che mi piace di te mi fai tornare alla mente ricordi sopiti anche senza importanza magari , ma se lo fossero li cancelleremmo no? Alla prossima baci. |
Ce lo vedo Moriarty vanitoso come lo interpreta Scott a fare il butolino e mi ha fatto ridere il pensiero di John che lo ha paragonato ad uno gnomo( parla il gigante!) Alt sorridevo fino a che non ho capito che John pensa a Sherlock morto ! Mi sono data una ridimensionata e ho continuato a leggere e patire per il dottore povero lui spero che la prossima sia ancora diversa baci. |
So che hai postato tutto insieme ma non mi va di lasciare un unica recensione finale rischiando di dimenticare qualche passaggio di qualche capitolo percio' ti becchi i commenti frazionati!!! Scherzi a parte mi andava di lasciarti un mio pensiero riguardo questa scenetta domestica veramente tenera anche se John fa lo scontroso mi fa venire in mente me quando trovo la settimana enigmistica con tutti i criciverba fatti tranne il Bartezzaghi e il Ghilardi ma "qualcuno" piuttosto che chiedere aiuto li lascia intonsi e mi viene da ridere, io li conservo anche mesi se non trovo la definizione perche' anche a distanza di tempo la memorizzo e poi la vado a ricercare per risolverla , scusa l'ammorbamento ma la tua storia mi ha fatto pensare a cose personali ti da fastidio? Spero di no ,spero che per tanti autori sia questo lo scopo ,cioe' l'attinenza alla vita e l'immedesimarsi nella storia sbaglio? A parte gli scleri sappi che secondo me la risoluzione delle definizioni e' una scusa del consulente per mettere le labbra addosso al dottore sul fatidico divano magari reclamandole come ricompensa che dici? Baci Lacri. |