Recensioni per
Things left unsaid
di aturiel

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/05/17, ore 08:53

Ciao, son qui per lasciarti l'ultima recensione premio (almeno mi pare che sia l'ultima >__>) per il contest "Secondario a chi?" (ci ho messo tipo un anno xD ma alla fine ci son riuscita, per Diana!).
Penso che le storie epistolari siano sempre meravigliose, qualsiasi cosa trattino, perché una persona nel scrivere una lettera finisce sempre col metterci il cuore. Si scrive a qualcuno perché si ha bisogno di dire qualcosa a quella persona, per forza di cose poi ne esce il mondo ed è sempre emozionante. Quindi il fatto che tu abbia deciso di raccontarci questa storia tramite una lettera è già di per sè qualcosa che la rende bellissima. Un'altra cosa che mi è piaciuta molto è il fatto che tu ci abbia fatto capire piano piano cosa sia accaduto, perché la protagonista sta scrivendo. All'inizio uno pensa alle più svariate motivazioni, tra cui la più classica: una dichiarazione. E sotto sotto si può dire che lo sia, visto quanto amore esprime nei confronti di Emeric, a partire dalla sua pronuncia alla francese fino al suo modo di litigare in cui si limitava a stringere i pugni e allontanarsi. Ma il succo di tutto non è questo... Dopo un po' ho iniziato a sospettare (da quando dici che lui non doveva trovarsi in quella casa, ma al parco insieme a lei) e hai continuato a darmi piccoli segnali fino in fondo, quando hai dato la risposta definitiva. Questo dare "pezzettini di storia da assaggiare passo passo" ha fatto in modo che restassi incollata al testo per tutto il tempo, morendo dalla curiosità di sapere se avevo ragione e cosa fosse successo in maniera più precisa. Insomma, è un bel modo di scrivere, accattivante, interessante e soprattutto emozionante (il tutto amplificato dallo stile epistolare che riempie di sentimento ogni scena e ogni frase detta). L'unica cosa che mi ha un po' infastidita è il fatto che arrivata in fondo non abbia chiarito alcuni miei dubbi (anche se, a seconda dei punti di vista, può essere anche una cosa positiva perché c'è chi lo fa di proposito a lasciare dei punti interrogativi). Si è ammazzato o è successo qualcosa? (Dici che è morto, ma non son riuscita a capire in che circostanze, anche se sospetto il suicidio). E nel caso si sia ucciso, perché? Non sembrava tanto disperato, da quello che racconti, per arrivare a tanto. Cosa lo ha spinto a fare quella scelta? Non può essere stata la semplice litigata, dici che litigavano spesso, cosa c'era di diverso quella volta?
Insomma... voglio un seguito dove spieghi cosa gli sia passato per la mente u.u ecco! Ahahahahah
No, vabbè, la tua storia è perfetta così senza bisogno di aggiungere altro. Sono io che non riesco a tollerare i finali semi-aperti (o il fatto che mi restino dei dubbi xD).
Ti faccio i miei complimenti!
A presto!

Ray

Recensore Master
13/12/16, ore 14:55

3° Posto
Things left unsaid
di Aturiel









Grammatica: 9.6/10
“io voglio avere le tue lebbra sottili” -> -0.1 (“labbra”.)
Ti faccio i miei complimenti! La cura che hai messo in questo testo è ammirevole. Non ho riscontrato alcun errore, se non fosse per alcune sviste di distrazione, come l’esempio qui sopra riportato.

Stile: 8/10
“Sì, quell’amico che ogni volta che lo nomino non ha mai il suo vero nome, ma mille altri;” -> -0.2 (stai elencando, quindi meglio i due punti.)
C’è un fondo di ironia in tutto il testo. L’ironia amara di chi sa che sta impazzendo, sanguina e non vuole curarsi le ferite. Tutto il testo è una profonda lettera in cui le cose non dette sono più di quelle con cui hai riempito il testo. Questa contrapposizione si ripercuote sull’intero stile narrativo: ricco di ricordi, sensazioni, emozioni contrastanti.
Quello su cui ho da ridire è la punteggiatura: avrei utilizzato in maniera diversa sia i due punti che il punto-virgola, mettendo un po’ da parte i puntini di sospensione. Sopra, uno degli esempi.
E ancora, rivedrei un po’ le ripetizioni degli ultimi righi: anche se mostrano appieno la rabbia di chi scrive, forse ne toglierei uno o due per evitare l’effetto ridondante prolungato.

Originalità e trama: 9.5/10
È un tema strasviscerato, quello della perdita. Ma qui, tu lo hai saputo unire anche a quello del maltrattamento, o comunque a un sopruso, che ha deviato il corso della trama, verso significati più complessi e travagliati. Hai personalizzato il tema e creato una sequenza di emozioni che mi hanno colpito, colpo su colpo, andando sempre a segno: complimenti!
Per quanto riguarda la trama in sé, non ho voluto darti punteggio pieno perché avrei voluto che approfondissi anche, in maniera sempre indiretta, la figura del padre di lui, visto che è colui che ha effettivamente separato per sempre i due amici. Dopotutto lei frequentava anche la sua casa, deve aver avuto contatti anche con il padre. Per il resto, hai saputo ripercorrere, attraverso squarci della sua mente e ricordi e parole ed emozioni su carta, tutta la loro storia, semplificandola e allo stesso tempo mostrandola nella sua interezza, tenera articolata ma anche ricca di significati nascosti.

Titolo e impaginazione: 5/5
Per questo contest ho preferito non esaminare tutti gli aspetti dell’impaginazione a cui io tengo. Ho limitato la critica sul testo giustificato, il minimo per una pagina ordinata ed esteticamente pulita. Nel tuo caso, era perfetto.
Il titolo ha saputo cogliere l’essenza della storia, raccogliendo in sé la complessità e la profondità di parole dal significato semplici, che nascondono un intero mondo.

Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Due amici e un dolore lungo la sofferenza di un istante di “follia” a dividerli.
Emeric appare indirettamente, ma la sua essenza non poteva essere più tangibile e potente nella sua presa di scena. Mentre lei – devo aver preso un colpo in testa perché o il nome non è scritto o io ho il cervello in panne – scaraventa sulla pagina le sue colpe, i suoi dolori, i suoi rimpianti e le sue frustrazioni; butta sul foglio ricordi densi di sensazioni contrastanti, a volte non del tutto sinceri finché non vengono impressi su questa struggente lettera, rabbia e rancori che, nonostante e soprattutto per l’amore che li legava, ella non può fare a meno di provare. Non sono altro che sfumature, facce di un’unica immagine: la perdita di un affetto caro.
Hai un talento enorme! Hai reso vivo il dolore e lo hai strettamente vincolato a questa malinconica storia dove la consapevolezza dei perfidi effetti del tempo rende ancora più struggente e triste la fine.

Gradimento personale: 5/5
Il mio cuore è stato preso e stritolato in un pugno di belle parole, crudeli emozioni e un talento che si nota in ogni singola parte di questa storia. Bravissima, sei riuscita a farti odiare!

Punteggio: 47.1/50

Recensore Master
03/01/16, ore 15:58

[Contest "Holy ship!" - recensione premio]

So che mi avevi chiesto di prediligere storie meno "popolari" sul tuo profilo, ma per questa seconda (?) rece premio ho voluto assolutamente dedicarmi a questa one-shot, che mi ha davvero colpita. Alcune piccole cosette non mi convincono a livello grammaticale (p. es. l'inserimento di quell'inciso verso l'inizio...), ma trattandosi di un racconto "epistolare", incastrato in una lettera informale, ci stà qualche piccola sbavatura, anzi, rende il testo più vero. La scelta della forma della lettera è molto coraggiosa e, per quanto non più originalissima, mi piace molto.
A livello di trama non posso che apprezzare il modo in cui tu abbia deciso di mettere al centro un rapporto senza darne una vera definizione. Non è amore, non è amicizia, ma allo stesso tempo è entrambe ed anche qualcosa in più. Mi piace il tuo non esporre i fatti in modo ordinato, molto realistico considerano il contesto, ed anche il genere che si muove sul "tempo interiore" della protagonista, rimasto fermo alla scomparsa di Emeric -per cui ieri può essere un mese, un anno, una vita fa, un qualsiasi giorno con il suo migliore amico ancora accanto- e che porta a scavare nel profondo del dolore.
Anche il fatto di cercare di distrarsi, con il disegno, funziona. Un tentativo mancato di andare avanti, molto più credibile di una semplice stasi luttuosa.
Davvero complimenti per questo lavoro, non potevo non recensirlo. Semplicemente stupendo.
Saluti
IMma

Recensore Master
18/10/15, ore 14:44

Aturiel ---- Things left unsaid Prima classificata
Grammatica: 4.70/5
Va davvero molto bene, ma vorrei solo farti notare due cosette:
-“Sì, quell'amico che ogni volta che lo nomino non ha mai il suo vero nome, ma mille altri; soprannomi, nomignoli, nomi generici per indicare una persona di carne e sangue, di due occhi e una bocca, di due mani e di due gambe; e di un cuore così lontano dal mio che probabilmente dovrei considerare un vero miracolo il fatto che riusciamo a rivolgerci la parola senza litigare.” Qui secondo me i due punti e virgola sono troppo… magari avrei sostituito i due punti nel primo caso: mi sembra più corretto e la virgola nel secondo. Il secondo punto e virgola mi sembra sbagliato in quanto tronca la frase che è in realtà viene introdotta da “e” e quindi collegata a quella precedente. -0.10x2
-“avere le tue lebbra” labbra. -0.05
-“soppravvivere un secondo come bestia ammaestrata.” Sopravvivere. -0.05
Stile: 4/5
Lo stile anche va benissimo e ho solo due cosette da consigliarti, Ovviamente essendo una lettera la protagonista scrive le cose diciamo di getto, senza pensare a una vera e propria struttura, per questo le lettere mi sembrano sempre un po’ schematiche, una sfilza di argomenti diversi che si susseguono. Ho avuto un po’ questa impressione anche perché suddividi la lettere in paragrafi e questo contribuisce “all’effetto schema”, ma è anche normale in questo tipo di storie che sia cosi.
Ti consiglio inoltre di riguardarti queste due espressioni: “marrone topo” (non è usato in modo dispregiativo, ovviamente, ma il paragone col topo crea in un certo modo un’associazione non proprio bellissima, che si usa più che altri con confronti negativi); “Ti giuro che mi pareva” ( la lettera è uno sfogo personale e come tale le parole del parlato si possono concedere, ma questo verbo non mi piace proprio, è come se abbassasse il livello dell’intera storia, “sembrava” è comunque semplice è più musicale da usare).
Caratterizzazione Personaggi: 10/10
Qui ci siamo in pieno, mi sono piaciuti entrambi. Lui attraverso gli occhi di lei traspare benissimo, mi sono piaciute anche tutte le caratteristiche che lo definiscono, carattere a parte, e quindi i capelli, l’origine, gli occhi e l’accento francese, Mi hai fatto innamorare di un personaggio inventato da te, anche perché mi ci sono riscontata molto col carattere. Hai aggiunto tante piccole cose che mi hanno fatto capire appieno tutto il personaggio. Lei anche molto ben caratterizzata. Si capisce la gelosia, che non è amore, ma neanche amicizia, è quel sentimento strano che si istaura tra due persona che si voglio davvero bene…e questo traspare tantissimo. Si può dire che siano innamorati, ma anche che siano solo amici (io credo che si appartengano e che siano anime gemelle, ma questo tipo di coppie sono quelle che sono fatte per stare insieme, ma non se ne accorgono mai… che tristezza). Mi è piaciuto moltissimo ce lasci un alone di mistero sul nome di lei, davvero lo ha fatto apparire reale. Lui sa di chi lei sia e questo è l’importante, perché nessuno è come lei. Il loro rapporto è stato costruito molto bene, non hai lasciato nulla al caso: ho trovato tutto davvero completo e ben svolto sotto questo punto di vista.
Originalità e coerenza trama con il contest: 9/10
Anche qui un bellissimo lavoro. Ti ho tolto un punto per l’originalità, che va comunque molto bene, ma è un po’ calante. Una lettera a un amico morto… ma va comunque detto che ho apprezzato il fatto che non sia proprio amore e non si saprà mai, probabilmente. Fino alla fine lei rimane su questo punto e non si sbilancia mai se sia amore oppure no, e questo è coerente con la trama e personaggi…
Per quanto riguarda il contest, confermo quanto detto all’iscrizione: va ad interpretazione e io ho interpretato che fossero una coppia amorosa, ma che non lo sapessero davvero (come poi ti ho spiegato anche nel parametro precedente) e quindi è in linea con quello che immaginavo per questo concorso ^^.
Gradimento personale: 9.5/10
Ormai il mio giudizio è un susseguirsi di complimenti! La storia nel complesso mi è davvero piaciuta e nel particolare ci sono davvero pochissime cose che non vanno (le piccole sviste in grammatica e nello stile). La trama non è originalissima, ma nel complesso ci sono tante cose che la arricchiscono e la rendono unica, quindi devo davvero dire che hai fatto un ottimo lavoro, bello anche il titolo.
“Ti odio, Emeric, eppure mi manchi, mi manchi talmente tanto da sentirmi cadere.”
Bellissima questa citazione, mi hai fatto commuovere.

Totale: 37.2/40

Recensore Veterano
22/08/15, ore 15:41

Recensione premio
Hai fatto solo due errori: hai scritto lebbra alla posto di labbra ed un altro errorino che non riesco più a trovare.
Lo stile che hai usato è stupendo, davvero, mi ha catturata dall'inizio alla fine.
Ho immaginato che fosse morto eppure, verso la fine, mi avevi quasi convinta fosse solo partito, così quando hai svelato l'arcano ci sono rimasta malissimo.
Bellissima, davvero, parla di un amore taciuto e malissimo celato dietro ad un'amicizia e tu l'hai svelato e raccontato magnificamente
Sam

Recensore Veterano
13/07/15, ore 23:08

Recensione per il contest "Cento giorni di introspezione, fantasia e romanticismo"
 
Correttezza grammaticale e sintattica: - 0,25 punti
Il testo è abbastanza corretto, non ci sono molti errori, però vorrei comunque farti notare delle cose:
Sì, quell'amico che ogni volta che lo nomino non ha mai il suo vero nome, ma mille altri;  soprannomi, nomignoli, nomi generici per indicare una persona di carne e sangue, di due occhi e una bocca, di due mani e di due gambe;  e di un cuore così lontano dal mio che probabilmente dovrei considerare un vero miracolo il fatto che riusciamo a rivolgerci la parola senza litigare. → la punteggiatura di questo periodo non mi convince. Al posto del primo punto e virgola sarebbero stati meglio i due punti, visto che quella che segue è una spiegazione e non un'altra frase; per quanto riguarda il secondo punto e virgola, personalmente avrei tolto la "e" e messo i puntini di sospensione: sono una soluzione che detesto, in genere, per il loro essere indeterminati e per il fatto che quando li usi traspaia l'idea che tu non sappia davvero cosa dire, ma in questo caso li avrei trovati adeguati sia per il ritmo, sia per il fatto che essendo una lettera non è poi una tragedia se la protagonista ha qualche incertezza;
io voglio avere le tue lebbra  sottili → labbra;
che non riusciresti a soppravvivere  un secondo come bestia ammaestrata → sopravvivere;
Insomma, assolutamente nulla di tragico, come vedi: si vede che hai curato e riletto la storia; qualche svista può capitare anche così, ma si riesce sempre a capire la differenza tra un testo curato e uno poco curato.
 
 
Stile e lessico: 13/15
Sia lo stile che il lessico mi sono piaciuti abbastanza: rispetti il contesto e non usi quasi mai espressioni fuori luogo o che si discostino dalle scelte che hai fatto, quindi in questo senso va molto bene.
La storia è abbastanza scorrevole, anche se, visto il genere, ci sono dei punti in cui la narrazione rallenta per permettere al lettore di afferrare meglio le sensazioni della protagonista e i suoi sentimenti per Emeric.
Inoltre, nonostante l'espediente della lettera che avrebbe giustificato  una scelta simile, almeno in parte, non hai preso la "strada facile", non hai scelto di essere vaga e astratta.
Avresti potuto, trattandosi di una lettera inviata a un amico: gli amici sanno comprendersi con poco e perfino parole vaghe e vuote riescono ad avere un significato profondo in certi contesti.
Tu, nonostante questo, hai scelto di mostrare molto dettagliatamente il rapporto tra i due, aggiungendo anche molte immagini e dettagli sensoriali, che secondo me sono il punto forte della storia e le hanno dato tantissimo, rendendola diversa dalle miriadi di storie in cui si usi lo stesso espediente per descrivere situazioni simili. Forse a volte ti perdi troppo in questi dettagli e finisci per trasmettere una sensazione strana al lettore, quasi come se alcune precisazioni e immagini fossero di troppo, ma personalmente preferisco questo all'eccesso contrario, perché significa che hai "osato" troppo (dal mio punto di vista, ovviamente), mentre il contrario significherebbe che non hai nemmeno provato. Per avere un esempio e capire meglio a cosa mi riferisca, puoi rileggere la prima frase che ti ho segnalato nella grammatica.
Oltre a questo, ci sono altre piccole cose di cui vorrei parlare.
Ti ricordi, Emeric, quando abbiamo preso tutti i libri dai tuoi scaffali e ci siamo messi a copiarne di ognuno l'inizio? → questa frase mi sembra un po' troppo pomposa e artificiosa, quando in realtà non credo che ce ne sia bisogno. Questa sensazione è data dall'ordine insolito dei costituenti nella seconda parte della frase: ogni volta che si usa una costruzione particolare o insolita per la lingua in cui si scrive, l'attenzione del lettore viene temporaneamente distolta dal testo e sorge una domanda: perché l'autore ha usato questo ordine invece di un altro? In genere questo dipende dalla volontà di sottolineare un passaggio o un concetto e di spingere il lettore a soffermarcisi, ma in questo caso non mi sembrava necessario e avrei usato l'ordine normale, personalmente.
Non so se tu, laggiù, riesci ancora a ricordarti del mio volto, ma voglio che tu sappia che io, del tuo, mi ricordo molto bene. Mi ricordo perfettamente la tua postura dritta come un fuso, i tuoi fianchi stretti, le gambe eccessivamente lunghe, le dita sottili e freddissime anche d'estate → qui il ritmo è un po' a singhiozzo per via delle virgole forse troppo frequenti; inoltre, c'è una piccola incongruenza: all'inizio la protagonista chiede se Emeric ricordi il suo volto, poi afferma di ricordare quello di Emeric e immediatamente dopo, senza soffermarcisi, passa ad altro. Non so, sarà una piccolezza, ma un po' mi ha stonato.
Per quanto parlassimo, litigassimo, scherzassimo, tu non hai mai ceduto, manco  per un attimo → mi rendo conto che il tono della lettera fosse colloquiale, ma quel "manco", rispetto ad altre scelte che hai fatto ‒ molto più sobrie ‒ secondo me un po' stona.
 
 
 
Trama e originalità: 13/15
L'idea della lettera a un amico perduto e visto per l'ultima volta durante un litigio, con tutti i rimorsi del caso, non è molto originale, chiaramente, ma il punteggio è più che dignitoso perché comunque sei riuscita ad aggiungere degli elementi interessanti e a mantenere la suspence, per quanto possibile in una trama che comunque era facile prevedere.
Innanzitutto, mi è piaciuta l'idea di evocare così tante immagini e di non utilizzare soltanto una descrizione delle emozioni di lei: del resto, anche le immagini sono importantissime per comunicare stati d'animo e sensazioni e mi è piaciuto molto che tu abbia prestato attenzione a questo.
Ho apprezzato anche che tu abbia detto esplicitamente soltanto alla fine cosa fosse successo ad Emeric: come dirò anche nel giudizio personale, la cosa era prevedibile, ma hai fatto comunque bene a non "bruciartela" subito, secondo me.
Insomma, credo che tu sia riuscita a rendere una trama abbastanza abusata personale e di certo questo va a tuo favore.
Mi sarebbe piaciuto avere qualche dettaglio in più sia sul rapporto dei due ragazzi, sia sulla morte di Emeric, che invece è soltanto accennata e non viene spiegato cosa sia realmente successo, per quanto in effetti si possa trattare di un particolare secondario. Insomma, stava a de decidere se parlarne o meno, ma personalmente penso che la trama ci avrebbe guadagnato.
 
Caratterizzazione: 14/15
Credo che la caratterizzazione di Emeric sia ottima: è un personaggio singolarissimo, scontroso, che dall'esterno sembra quasi inerte nei confronti delle persone che lo circondano, anche se leggendo si capisce che in realtà ha una psicologia molto complessa e forse anche una sensibilità fuori dal comune… sarà per questo che la protagonista si sente tanto legata a lui da essere gelosa della sua cotta per una ragazza "normale" e così stereotipata, quando lui è invece unico nel suo genere.
Ho apprezzato anche il fatto che tu abbia inserito quel piccolo dettaglio riguardo al suo aspetto: la ricrescita di qualche centimetro sotto i capelli blu e il fatto che la protagonista comprenda di non aver visto veramente lui, perché lui non le avrebbe sorriso e non l'avrebbe salutata. Potranno sembrare piccole cose, ma mi hanno aiutata molto a farmi un'idea, anche se oltre a questo aggiungi molte altre informazioni, come quella riguardo agli occhi. Ciò che ho preferito di Emeric è stato la sua passione per i libri e il fatto di sentire di potersi esprimere bene soltanto così, essendo meno bravo con le parole.
Il punteggio non è pieno per via della protagonista: lei probabilmente era soltanto un filtro per mostrare questo personaggio così singolare, tuttavia non sono riuscita a immedesimarmi o a provare un vero coinvolgimento emotivo, nonostante ci fossero tutti i presupposti. Non so, lei non mi ha ispirata molto, nonostante capisca che fosse opportuna una certa "trasparenza" nell'utilizzare il suo punto di vista al meglio.
 
 
Giudizio personale: 17/20
Devo dire che è stato piacevole leggere la storia di un'amicizia così particolare e sentita, con una fine tanto tragica, che viene svelata soltanto nelle ultime righe (anche se il dubbio viene da prima, perché in generale si tratta di una situazione molto sfruttata).
Ho apprezzato molto il tuo lavoro, il tuo utilizzare un lessico adatto alla persona che parla e non forzatamente aulico o elegante e, soprattutto, la tua attenzione ai dettagli.
È la cosa che mi colpisce di più, in uno scritto, perché spesso i dettagli sono l'unica cosa che resta nella mente di un lettore, mentre il resto svanisce. I dettagli fanno la differenza tra una storia che potrebbe essere raccontata da tante persone e una storia unica, anche se vengono sottovalutati da molti autori alle prime armi e non solo.
Ovviamente questo non significa che si debba infarcire la storia di particolari inutili, ma del resto questo non è il tuo caso, perché sei riuscita a conciliare benissimo l'attenzione per questi dettagli e il ritmo della storia, che risulta comunque abbastanza veloce e piacevole.
Ci sono essenzialmente due ragioni per questo punteggio, però: la prima è che, nonostante la qualità della storia, non sono riuscita a sentirmi molto coinvolta e la seconda è che secondo me il potenziale di questa storia sarebbe stato più evidente dando un'impostazione diversa da quella della lettera, che spesso trovo controproducente. Non te l'ho accennato in altre voci perché credo che si tratti di qualcosa di molto soggettivo e quindi non sarebbe stato il caso di parlare di questo altrove, ma avrei preferito leggere di questa vicenda mano mano che si sviluppava: leggere degli incontri più importanti uno ad uno, essendo ancora ignara della fine. In fondo, però, sta bene così: la storia è tua e giustamente l'hai impostata come preferivi, ottenendo in ogni caso un buon risultato.
 
 
Totale: 56,75/65

Recensore Master
27/02/15, ore 20:55

VALUTAZIONE CONTEST "QUANTI PUNTI VUOI?"
Grammatica e stile:

Non sono molte le storie per cui posso dire di non aver trovato nemmeno un errore, ma sono felice di poterlo dire anche in questo caso. La tua storia è scritta bene e non solo da un punto di vista grammaticale, ma anche dal punto di vista stilistico. Hai uno stile molto lontano da quello che solitamente preferisco, ma è innegabilmente accattivante e adatto a una lettera. Non saprei che altro scrivere, perché - per quanto riguarda questa voce - credo la tua storia sia oggettivamente un buon lavoro. 

Sviluppo della trama e dei personaggi: 
Il tuo scritto ha molti aspetti positivi, ma anche qualche sbavatura. 
Prima fra tutte la morte dell’amico. So bene che l’obbiettivo fosse di scrivere di una morte “normale”, niente di impossibile, forzato o eccessivamente drammatico, ma costruisci sapientemente la tensione lungo il racconto e poi si rimane un po’ spiazzati. Forse, ma questo è un suggerimento a carattere personale e soggettivo, sarebbe stato meglio non specificare affatto. Parlare solo di una morte, senza un come, lasciando il lettore insoddisfatto ma in senso “positivo”. Anche perché lei sta scrivendo una lettera a Emeric che – morto o meno – conosce di certo i fatti. 
Per il resto ho trovato due personaggi ben caratterizzati, tridimensionali. Anzi, pieni di sfumature apprezzabili che traspaiono tramite i ricordi.
La trama, dettaglio finale a parte, è lineare e semplice, maggiormente incentrata sull’introspezione, sulle conseguenze delle parole e delle azioni, sulla perdita. 
Insomma, un buon lavoro!

Gradimento personale:
Nonostante io non sia al cento per cento convinta dello stile e di alcune sfumature dei fatti che hai scelto di narrare, la tua storia mi è assolutamente e senza ombra di dubbio piaciuta. I punti che più mi hanno catturato sono il livello di introspezione, la forma del testo (le lettere smuovono qualcosa nel mio cuoricino raggrinzito), le sfumature che sei riuscita a dare ai personaggi. Ecco, credo questi siano gli aspetti che ho più apprezzato. 

Recensore Veterano
28/01/15, ore 19:00

Recensione-premio vinta al contest “La sfida dei Dieci”

Ho iniziato questa storia con tutta la tranquillità abituale (quella di una persona che è abituata a non lasciarsi sconvolgere dalle storie drammatiche) e ho finito di leggere che ero scossa, nel profondo.
Questa one-shot mi ha toccata tantissimo, quanto non mi sarei mai aspettata! è… bellissima, veramente. Innanzitutto sembra davvero una lettera, scritta da una ragazza giovane e in piena crisi interiore, devastata da una perdita. C’è il ricordo, il sorriso per gli attimi belli, il dolore nel sapere che non si ripeteranno, i se - e io adoro i se! Se non fossi stato a casa, se non avessimo litigato…
Il futuro potenziale,i rimpianti, gli attimi perduti sono le uniche cose che riescono a toccarmi e forse per questo la tu one-shot mi ha turbata tanto!
Mi sono rivista in Emeric, nella sua finta calma, nella sua solitudine. Mi sono rivista nella ragazza che scrive la lettera, nelle frasi che anche io avrei potuto pronunciare. Mi sono rivista nella loro amicizia, che è così facile confrontare con le mie.
E mi sono sentita coinvolta – tanto - nelle vite di questi due ragazzi, fino ad arrivare a sperare, contro ogni buon senso e cercando un appiglio nelle parole dell’amica, che Emeric non fosse morto, che fosse semplicemente partito, salito su uno di quei treni verso una destinazione ignota e più bella, per non tornare più. E forse è così, in un modo poetico di vedere la sua fine.
Ogni tua storia che leggo è una sorpresa piacevole: ti riconfermi un’autrice piena di talento, capace di rapirmi il cuore con pochissime parole e di tratteggiare con una perfezione che ha del meraviglioso tutti i tratti della tua storia, senza enfatizzarli o sovraccaricarli – come fa l’amica senza nome con le rose, appena abbozzate ma da subito bellissime. Descrivi Emeric senza farlo realmente, parlando di lui in maniera discorsiva e non marcata o forzata; descrivi l’amica attraverso le sue stesse parole, tanto a fondo che non importa sapere il suo nome, il colore dei suoi capelli o quanti anni abbia.
Non posso far altro che complimentarmi, ancora una volta :3
Credimi, ti ammiro e invidio tantissimo >_<

Recensore Junior
23/01/15, ore 15:44

OH. MIO. DIO.
È bellissima, bellissima, bellissima. Dall'inizio alla fine. Il modo in cui descrivi la loro amicizia, citando i dettagli, le cose marginali, che fanno emergere la loro personalità profonda, la loro amicizia fatta di sguardi e di intese, che li rendono due persone così vicine eppure perennemente irraggiungibili; il modo in cui hai curato il testo, in cui ti sei soffermato sulle piccole descrizioni, le similitudini che hai fatto, che mi hanno fatto sentire e vedere il sapore di quella erre alla francese, le rose rosso sangue e quei capelli blu con la ricrescita; la perfezione di due persone imperfette, i loro modi di fare; il modo in cui si intuisce e viene rivelato, piano piano, ma inesorabilmente, il destino di Emeric; quella mancanza, fatta di rabbia, di un dolore forte, quasi fisico, e della fatica di ignorarlo, di non darlo a vedere. Tutto in questo testo è perfetto. Richiama le sensazioni più umane del lettore, descrivendo i particolari più minimi di un quadro grandioso che è la loro relazione.
L'unica cosa… è che trovo la rivelazione della causa della sua morte un po' troppo improvvisa. È stata come una nota stonata. Per tutta la lettera hai scritto della sua scomparsa come una cosa che si intuisce per i particolari, per i vari indizi che l'autrice dissemina nel testo, e poi all'improvviso hai rivelato la sua morte troppo direttamente, a mio parere. Improvvisamente l'autrice scriveva al lettore, non al suo amico, avrebbe dato per scontata la causa della sua morte, e non avrebbe avuto bisogno di scriverlo, così credo che risulti poco credibile. E poi mi sarei aspettata un'assassinio un po' più esplicito, qualcosa come un padre impazzito, o una rapina finita male, da quello che avevi raccontato prima, credevo che si parlasse di una persona in carne e ossa.
Ma è ovvio che questo è solo un particolare. Per il resto la storia e la forma è davvero fantastica, non ho proprio nient'altro di cui lamentarmi.
Complimenti ancora.
A presto.
(Recensione modificata il 19/08/2015 - 04:52 pm)