Recensioni per
Don't die for sin
di iceofglass

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/02/15, ore 19:59

Conosco, forse fin troppo bene, questa canzone e mi ha immediatamente colpita il video!
Mi è piaciuto che qualcuno, un uomo soprattutto, si sia soffermato sull'omosessualità, condannata dalla Chiesa proprio come ne parla quel video. Ammetto che anche io mi sono messa a piangere dall'inizio fino alla fine.
Che poi non faccio testo, piango per qualsiasi cosa.
Mi è piaciuto come sei riuscito a descrivere le sensazioni e le emozioni provate da questo ragazzo che ha perso il suo amore, come si domanda continuamente se lui è lì accanto a lui, sapendo però quale sia la risposta.
Il finale è stato davvero fantastico, nonostante sia particolarmente confuso - probabilmente è una scelta stilistica sulla quale non dico niente perchè è perfetta così - e mi piace davvero molto.
Scrivere in prima persona è difficilissimo ed io raramente lo faccio, anzi, mi è capitato qualche volta di scrivere una storia in prima persona e diciamo che non era la stessa cosa dello scrivere alla terza (ma va?). C'è chi ci riesce meglio di me, e tu ne sei un esempio.
Quindi, non so fare altro se non complimentarmi per la scelta che hai avuto nel genere della storia, azzeccatissima se consideriamo i tempi che corrono quest'oggi e con quello che si sente.
Si deve anche onore ad un uomo che per la prima volta, da quando ci sono io, ha scritto un testo meraviglioso e ricco di introspezione come questa storia su un tema non solo delicato ma anche estremamente vero.
L'omosessualità è una condanna per la chiesa, così dicono, ma nessuno in realtà l'ha mai condannata. Si dice che Dio ama tutti ed indistintamente e ci vogliono credere fino alla fine perchè lui è il reale significato di pace ed amore.
Complimenti.

brighthope


 

Recensore Veterano
07/02/15, ore 20:33

Le cose che mi hanno colpito di questa os sono state fondamentalmente tre:
1) Stavo canticchiando Take me to Church mentre si caricava la pagina.
2) Il tuo stile. È difficile trasmettere il dolore. A volta capita che sei tu, scrittore, che riesci a immedesimarti così tanto nei personaggi da soffrire con loro, ma la bravura sta nel compiere quel piccolo passo fino ai lettori. Tu ci sei riuscito.
3) La tematica. Efp è pieno di slah. La maggior parte è scritto da donne, che ricadono in modo abbastanza frequente in tutta quella marea di stereotipi che io personalmente non sopporto. Sono tutte lì a volere un amico gay per andare insieme a fare shopping, poi troppo spesso storcono il naso davanti a una coppia di lesbiche. La loro superficialità mi fa arrabbiare quasi quanto tutti quelli che lo considerano "immorale" o "contro natura". Tu non sei ricaduto negli stereotipi. Sarà che sei un ragazzo, ma sei riuscito a caratterizzare bene il protagonista di questa os - del suo ragazzo non si sa molto.
Sono una che si scalda sempre un po' quando si tira in ballo l'omofobia, quindi scusa se divago :)
Sono anche schifosamente pignola, quindi ti consiglio di rivedere un po' la punteggiatura e la costruzione di qualche frase.
Detto ciò, ti faccio tanti ma tanti complimenti. Bellissima storia, canzone azzeccatissima (Hozier, poi, è davvero bravo) e bello stile. mi fa sempre piacere quando negli scambi mi assegnano storie scritte bene, capaci di lasciare qualcosa a chi legge. La tua è una di queste.
Spero di leggere ancora qualcosa di tuo!

-Gaia

Recensore Veterano
07/02/15, ore 19:20

Sentire, o comunque leggere, di un ragazzo che difende gli omosessuali è davvero bello. Purtroppo, devo dire che mi capita di rado. E non capisco perché sinceramente: gli uomini non dovrebbero sentirsi chiamati in causa, in un certo senso?
Detto questo, ti faccio i miei più sinceri più sinceri complimenti per la storia e per le parole che hai scritto nello spazio autore.
Lo stile che hai usato è davvero azzeccatissimo per descrivere i pensieri, ma soprattutto il dolore, di questo ragazzo.
Mi mancano le parole per dirti quello che ho pensato leggendo la tua storia. A volte non mi sembrava neanche un racconto, ma una poesia. Non so neanche spiegarti il perché, credo sia semplicemente per il lessico che hai usato, le parole così perfettamente adatta ad esprimere la ferita ancora aperte di questo ragazzo.
La canzone, "Take Me To Church" è tremendamente adatta a questa storia, anzi, sembra che il video sia nato proprio da questa One Shot.
Mi si stringeva il cuore mentre leggevo: questo ragazzo che non riesce a rassegnarsi alla morte del suo amato, quel continuo "dove sei?" che gli strazia l'anima, le poche parole che lui gli ha lasciato su un vecchio quaderno... E la scena finale che spezza il cuore.
Io davvero non so che altro dire, non credo esistano parole per commentare questa storia come si deve, per darle l'apprezzamento che merita. Vorrei dire di più, scriverti il commento giusto, il commento che meriti, ma non saprei come fare.
Posso solo dirti che mi ha piacevolmente sorpresa, che non pensavo esistessero ragazzi del genere (sono sempre stata un po' pessimista) e che questa è una piccola perla, bella come raramente ne ho trovate qui su Efp.

Recensore Master
06/02/15, ore 18:36

Ciao.
Parto col dirti che è raro vedere un ragazzo su Efp. xD Ma a parte questa sciocchezza ti dico che la tua storia mi è piaciuta molto. L'ho trovata nella pagina dedicata all'evento "More&More".
Mi piace leggere storie su questa tematica, mi sta molto a cuore, ma mi piace leggere storie che non siano scontate, banali.. E questa non lo è. Oltre ad essere scritta molto bene, è tutto fuorché scontata. E' molto intensa. Ci hai parlato del dolore di questo ragazzo e del suo amore per il compagno che non c'è più in modo assolutamente realistico. Insomma, in definitiva temo che non ci sia un modo per spiegare a parole ciò che hai trasmesso raccontandoci di questi due ragazzi. Che sono ragazzi qualunque, che non hanno avuto la possibilità di vivere a lungo il loro amore perché la gente li disprezzava e li additava. Gente ignorante, come hai detto tu stesso nelle note. Non è paura. E' ignoranza.
Apprezzo lo stile, perché è semplice, ma non superficiale. Tutt'altro. E' uno stile diretto, senza troppi fronzoli o giri di parole.
Take me to Church è una gran bella canzone e il video parla da solo. Le parole ovviamente accompagnano benissimo il testo che hai scritto.
(Recensione modificata il 06/02/2015 - 06:39 pm)

Recensore Veterano
05/02/15, ore 17:10

Non credo che, in una recensione, qualcuno possa esprimere quanto bella sia questa storia, quanto dannatamente triste e verosimile sia. 
E forse è sciocco, ma mi sono commossa e ho pianto come una bambina.
Il protagonista che sembra così reale, così tangibile è stato costruito talmente bene che le sue emozioni il suo cercare e domandare: "dove sei?" conoscendone la risposta, la sua sofferenza è tutto così stramaledettamente reale che io non ci riesco ok? 
Non sono una tipa forte e leggere storie del genere sugli omossessuali mi fa star male perché è vero, loro sono persone e non si meritano certi atti. Gli omofobi sono degli ignoranti come dici te (io per altro c'ho discusso con un'omofoba mia compagna di classe e sper d'averle aperto gli occhi) quindi sono particolarmente vicina e partecipe all'argomente. 
Il fatto che tu sia un maschio e che la pensi così è davvero per me motivo di gioia, spesso sono i maschi i primi a comportarsi in modo sbagliato (tutti i miei compagni di classe ad esempio, non è per fare discriminazione, ma negli anni ho notato che è un po' così)
Vado subito a vedermi il video della canzone perché se è bello come dici potrò piangere davvero molto. 
Un'ultima: non ho risontrato errori e per me questo è ottimo (sono la prima a farli in realtà). 
Il fatto che esistano storie del genere mi rende felicissima perché significa che altre persone la pensano come me, altre persone lottano per questi ideali.
Ora vado ad ascoltare la canzone.
Black

Recensore Master
05/02/15, ore 12:00

Aaaaah, quanto è bella!
Eccomi a recensire, scusa se uso un altro profilo ma questo ormai lo utilizzo solo per le recensioni, l'altro non è nemmeno mio. Spero non sia un problema :\
Detto questo, adoro questa storia! Mi ha ricordato un po' la storia di "V per Vendetta", quella della ragazza messa in prigione perché gay, ma è comunque splendida. Ultimamente ho molto a cuore il discorso omosessualità perché ho iniziato a lavorare in un giornale web gay e ti assicuro che ho rivisto tante delle paure dei miei colleghi nella tua storia: il fatto di pensare che sia un peccato, il fatto di venire trattati male... è terribile, la penso proprio come te!
Comunque brava, la storia scorre bene, mi piace un sacco!!! :D Continua a scrivere qualcosa, secondo me hai un metodo molto fluido e semplice.

Recensore Veterano
03/02/15, ore 19:32

Questa storia significa per me molto più di quanto io possa esprimere.
Quando l'ho letta, ho pensato "accidenti, sono fregata", perché mi sono bastate dieci righe o poco più per rendermi conto che nessun commento avrebbe potuto spiegare in modo soddisfacente cosa questa storia mi abbia trasmesso.
Lo ammetto, parte del mio coinvolgimento profondo e difficilment descrivibile riguarda il fatto che tratti una tematica che mi tocca da vicino, e il fatto che tu ti sia ispirato al video di "Take me to church" ha "peggiorato" le cose, in senso buono, perché anch'io sono rimasta profondamente colpita dal video, per lo stesso motivo per cui sono rimasta colpita dalla tua storia.
Questa storia è così reale nel modo in cui è presentata da essere dolorosa. Fa letteralmente male il modo in cui i pensieri sono veriosimili, e lo sono grazie allo stile e al lessico. Condivido in pieno ogni singola scelta lessicale e stilistica: a partire dalla costruzione dei periodi ai vocaboli, la storia è incredibilmente realistica. Non si ha l'impressione di leggere un racconto, ma di ascoltare dei pensieri. Nemmeno un discorso, dei veri e propri pensieri mentre si susseguono nella mente, con tutte le loro contraddizioni e ripetizioni e il loro ritmo.
In particolare, i pensieri che ricorrono, ossessivi, sono da togliere il fiato. La continua ricerca, quel continuo "dove sei?" sapendo la risposta, ma non arrendendosi. Perché lui è solo e non vuole essere solo, è stato costretto ad essere solo e non è giusto. Nessuno dovrebbe essere separato da una parte di sé, per nessun motivo, e ancora meno per amore.
Non finirò mai di ringraziarti - sì, ringraziarti, perché mi hai fatto letteralmente un favore personale - per come hai trattato la relazione. Il modo in cui il fatto che gli amanti fossero omosessuali emerga con la storia, e non sia il focus della loro relazione. E' il focus di chi li odia, di chi non capisce, di chi si permette di decidere chi possa amare chi. E amo questa distinzione, perché è importante. Perché è vera: l'amore è amore, senza distinzioni. E' l'odio che distingue, divide, distrugge.
Mi sono piaciute davvero moltissimo le immagini che hai creato. Dalle immagini iniziali, di due innamorati separati dal mondo che non capisce, alla conclusione finale. Conclucione che è lotta e tragedia e odio che torna e non si ferma mai, che continua a distruggere e distruggere.
Il dolore del protagonista (mi fa una strana impressione chiamarlo "protagonista", perché per me non è un personaggio, è una persona) è tangibile e devastante. E' così sbagliato che sia solo, così folle che debba soffrire così.
Fa davvero male, questa storia, perché mi è piaciuta da morire in ogni singolo aspetto, dallo stile alla struttura, e allo stesso tempo è stata incredibilmente dolorosa. E sono felice, felicissima di averla letta, nonostante mi abbia lasciato un nodo in gola e un po' più di voglia di lottare per ciò che è amore e non è odio.
E non inizio nemmeno a dire quanto sia importante che storie così esistano. Non cambieremo il mondo, forse, con queste idee, ma il fatto che qualcuno le abbracci e le diffonda è un passo enorme.

Recensore Master
03/02/15, ore 17:26

Ciao! Sono qui per lo scambio... Ma oddio.
Sei bravissimo!
Hai saputo descrivere con uno stile, un lessico... Talmente giusto, azzecato, intenso, preciso... Da far venire i brividi.
Adoro questa canzone e non avevo mai visto il video ( dopo andrò seriamente a guardarlo).
Hai scritto un sentimento puro, deciso, eterno e etereo.
Non importa che sia tra due uomini, tu hai saputo rendere il sentimento. Indipendentemente dal sesso, dai pregiudizi.
Molto bella la nota che hai inserito alla fine sull'omofobia.
Bravissimo.
Complimenti.
Un abbraccio,
Juliet

Recensore Junior
03/02/15, ore 16:55

A mio personalissimo parere tu sei tutt'altro che una persona storta nel trattare un tema delicato, forte e intenso come questo. E anzi, ti faccio i miei più sentiti complimenti per questo e per tutta la sua opera (lo so, convenzione vorrebbe che questi venissero fatti alla fine della recensione ma io non posso resistere, avendo letto quanto a cuore ti sta tutto questo, tanto da farti perfino commuovere)
Le tue parole erano veramente una canzone che roteava attorno al cuore infranto del protagonista. Uomo che tutto ha perduto insieme al suo amore. Omosessuale che come un etero, come qualsiasi altro essere vivente, si strugge per un incolmabile dolore, sino alla fine...
E' stato veramente incantevole leggere la tua opera, le tue parole che dettavano questo canto struggente che però urlava al mondo più di quando la sua bocca non facesse.
Poi è anche molto toccante il contrasto tra l'inizio e la fine, in cui si passa da un"siamo" a un più crudo "tu non ci sei più" e dunque "non siamo". Non so se fosse voluto, ma mi è saltato subito all'occhio questo ripetersi di passaggi in cui gradualmente, come un climax, il protagonista scompariva a poco a poco.
I miei più sentiti complimenti per questo bel lavoro che ha fatto commuovere anche me.
Emide

P.S. ti faccio notare solo un piccolo errore di battitura che ho notato: foto incorniciate con cura, pulire, luccicanti.... penso sia pulite!
A presto!

Recensore Veterano
03/02/15, ore 16:53

Premetto che non ho ancora ascoltato la canzone, perché non posso alzare l'audio del pc in questo momento e non ho con me gli auricolari... Però prometto che lo farò alla prima occasione!
Venendo alla storia, mi è piaciuto molto il modo in cui hai intersecato i versi della canzone e i momenti della narrazione.
Scrivere in prima persona non è sempre semplice e spesso si rischia di non riuscire a coinvolgere il lettore come si vorrebbe. Invece tu ci sei riuscito benissimo!
Mi è piaciuta particolarmente la parte più o meno centrale in cui il protagonista ricorda l'ultima volta in cui lui e il suo innamorato sono stati insieme. Adeguatissimo al tono della narrazione il gran numero di domande retoriche, che danno ritmo e rendono bene l'angoscia e la tristezza senza speranze che attanagliano il narratore.
Il finale mi ha lasciata un po' lì, con uno strano senso di vuoto alla bocca dello stomaco, ma credo che per una storia del genere, sia giusto così.
Non mi sembra di aver visto grossi errori - se ci sono mi sono scappati - e la lettura è stata molto scorrevole e piacevole.
Ottimo lavoro dunque! Avanti così =)