Quarta classificata al contest “Academy Emotions”: A spoonful of sugar, Setsy
Grammatica e sintassi: 9,75/10.
“Il colore dei capelli, del trucco e infine della carnagione, cambiò fino...”
Si tratta più che altro di un elenco di cose, per cui questa virgola non è necessaria. È comunque piuttosto ambigua e, se credi che vada lasciata, fai pure: la differenza non è sicuramente abissale. (-0,05)
“Abbiamo deciso da tanto tempo di non essere banali, io e te.”
La virgola in questione è tra soggetto e predicato. L’ho detto a tutti quelli a cui l’ho segnalata: stilisticamente parlando, è molto usata, ma a livello di grammatica la trovo comunque scorretta e preferisco farlo notare. (-0,05)
“...seppur graziosa in sé, sfigurava in mezzo alle sue sorelle più preziose...”
Non c’è una vera e propria ripetizione, però “graziosa” e “preziose” si assomigliano molto come parole e creano una cacofonia che potrebbe essere evitata. (-0,15)
Stile e lessico: 9/10.
Come avrai notato anche tu, gli appunti riguardanti la grammatica sono pochissimi per i miei standard, e questo può solo farmi immensamente piacere, perché significa che hai seguito i miei appunti e hai anche curato molto di più il testo. In particolare, questo si nota durante la lettura perché è come se ogni frase fosse calibrata e limata e riletta mille volte: si sente che il testo è molto ben delineato, come se avessi in mente di dare alle parole una forma precisa. E devo dire che ci sei riuscita, hai dato degli ottimi contorni a tutto quanto e hai dato l’impressione di una lettura più facile proprio perché rivista. Ho visto anche che hai accorciato i periodi, che ti avevo detto più volte essere troppo lunghi e confusionari. Sono molto soddisfatta di questa tua crescita stilistica, sebbene la perfezione non sia ancora stata raggiunta (e non penso verrà mai raggiunta da nessuno in nessun campo, ma questo è un altro discorso). Tutto ciò per dirti che, sebbene vi siano evidenti miglioramenti nel complesso, ci sono ancora alcuni periodi che hanno molte virgole tra i complementi e rendono il testo poco enfatico. Ti porto alcuni esempi qui sotto:
“La modella sospirò con rassegnazione, poi si passò davanti al viso una mano, precedentemente invisibile, dalla quale sprizzò una sottile scia lucente, che si depositò su di lei.”
“Maria allungò il braccio destro, non senza fatica, fino a raggiungere il cassetto più in basso sotto il lavandino, recuperando dietro un mucchio di trousse aperte ma quasi intonse, un vecchio portapenne che usava alle elementari.”
Ribadisco il fatto che sono decisamente meno evidenti e diffuse di una volta, per cui ti basterà rileggere una volta prestando attenzione solo a quello e vedrai che riuscirai a sistemare. Non ti consiglio di sostituire le virgole coi punti e virgola perché lo hai già fatto più volte nel testo (e hai fatto bene), quindi non è il caso di esagerare o gli sforzi verrebbero vanificati.
Avevi dei dubbi sul lessico, per via dell’inserimento di alcune parole un po’ gergali, ma le ho trovate perfettamente adatte al contesto e nemmeno incomprensibili. Penso che si possano evitare le note a piè di pagina, per cui stai tranquilla perché è tutto molto ben amalgamato. Al massimo, potresti inserirle in corsivo per far notare lo stacco, a meno che non l’abbia già fatto (perdonami, non ricordo).
Originalità: 3,5/5.
La storia in sé non è molto originale, perché le dipendenze vengono trattate molto spesso e il modo più semplice di indorare la pillola (perdonami il triste modo di dire) è spesso giustificare il tutto, o almeno creare un precedente, usando le insicurezze di chi assume la sostanza. Non dico che sia sbagliato o brutto, perché in realtà è così molto spesso anche nella realtà (per non dire sempre), però non è questo che fa spessore nella storia, anzi se non vi fosse altro non avresti preso questo quattro.
Ti ho dato un punteggio alto per via della tua bravura nel costruire il parallelismo con Mary Poppins. Probabilmente è tutto partito dal pacchetto “Cucchiaio” ed è assolutamente un’ottima cosa, perché è sorprendente come tutto quanto sia collegato in modo logico, a partire dalla fatina verde (collego anch’essa al cucchiaio dell’assenzio, quindi di nuovo il cucchiaio, eccetera) per poi sfociare nel Paese delle Meraviglie senza comunque perdere la connessione con Mary Poppins e con la squallida realtà. Hai creato un ottimo intreccio, sfruttando molti dettagli e girando la situazione a tuo favore.
Il finale, tra le altre cose molto positive, mi ha garbato perché non è un vero finale, ma lascia il lettore nel limbo come fa anche la sostanza d’abuso dopo una dose: andrà bene o non andrà bene? Quel momento combatte la pace dei sensi che l’iniezione porta, ma c’è sempre una vena di “chissà”. Il fatto che la storia si chiuda con Maria che è ancora nel mezzo dell’abuso, piuttosto che con la risoluzione in positivo o in negativo che sia della vicenda, mi sembra richiamare di nuovo l’abuso stesso. È tutto collegato, non so se direttamente o meno, e l’ho trovato originale perché un epilogo conclusivo, piuttosto che così incerto, sarebbe stato quasi scontato.
Forse avrei preferito qualche accenno in più sulla sostanza in questione, visto che è impossibile che nessuno si accorga dello sfiorire del corpo e dello sguardo (nonché della mente) di Maria. Quindi da questo punto di vista sei stata un po’ carente e alcune informazioni sono state poco contestualizzate, ma capisco anche che ti sia focalizzata su altro e quindi posso contestare solo relativamente. Però, se hai tempo, pensa a come giustificare almeno con qualche accenno i passaggi più nebulosi.
Utilizzo dei pacchetti: 3,5 + 4/8.
1) Cucchiaio: “euforico”.
L’euforia è tipica dei primi momenti delle sostanze d’abuso, sia appena dopo l’assunzione (nel caso del parenterale, o appena inizia a fare effetto negli altri casi) che quando la persona inizia a – in gergo – “prendersi bene” con le conseguenze iniziali. Maria rispecchia tutto ciò da subito, perché la smania del tossico si presenta proprio come il desiderio di aggiustare i propri difetti assumendo cose, senza pensare alle conseguenze. È solo più avanti che si rende conto di come Green Fairy sia già un lato negativo di ciò che sta facendo, ma le importa solo relativamente. Un altro esempio dell’euforia è la questione della clessidra, del fatto che si sia sempre sentita molto soddisfatta della sua abilità di nascondere le prove. In conclusione, trovo che l’emozione sia presente e perfettamente bilanciata con l’altro pacchetto. Forse non hai calcato molto la mano, ma trovo comunque che ne abbia fatto un uso equilibrato.
Il cucchiaio è un po’ alla base di tutto, devo dire, a partire dal titolo per poi proseguire lungo tutto il parallelismo con Mary Poppins e la droga stessa. Come ti ho detto da qualche altra parte, si ricollega anche al cucchiaino a volte usato per l’assenzio, a sua volta collegato alla fatina verde. Oserei dire che è tutto un intreccio molto fitto e ben studiato, per cui ti faccio i complimenti.
2) Clessidra: “insoddisfatto”.
L’insoddisfazione è alla base di molte dipendenze. Il desiderio di essere di più, di fare di più, di sfuggire ai propri demoni e alle proprie debolezze spinge le persone più deboli a rifugiarsi nell’abbraccio della chimica, che prima di distruggere sa essere la migliore amica che una persona in queste condizioni possa avere. Le insoddisfazioni di Maria sono forse molto classiche, o semplicemente non c’è stato lo spazio necessario ad approfondirle, ma sono comunque funzionali a ciò che volevi raccontare, oltre che al contenuto del pacchetto. Quindi non c’è niente da dire, se non che va bene.
Anche la clessidra è inserita in modo molto particolare. Ha la funzione di simboleggiare l’euforia (quindi l’altro pacchetto) di Maria, così come lo sporco sulla sua coscienza. A lungo andare l’euforia si trasforma in insoddisfazione, rappresentando perfettamente anche il contenuto del pacchetto stesso. È forse molto sottile – e forse l’ho inventato – però è un altro dettaglio dell’intreccio e mi ha senza dubbio affascinata molto.
Pacchetto bonus: 0,75/2.
Zircone: “trasecolato”.
Qui ho invece dei dubbi. L’unico momento in cui vedo Maria – o chiunque altro, chiaramente – trasecolata è quando realizza che la fatina è in realtà parte della sua immaginazione, o dipendenza. Certo, è un momento molto forte, ma la protagonista è in realtà già sotto l’effetto degli stupefacenti, per cui l’emozione sfuma via insieme al sangue che scorre nelle vene e muove la sostanza. Anche il momento in cui realizza di aver giocato i suoi genitori, se vogliamo, può assumere questa connotazione, ma mi sto un po’ arrampicando sugli specchi e quindi non voglio continuare troppo, perché rischierei di dire cose poco sensate. Hai probabilmente tentato di inserire l’elemento senza riuscirci a trecentosessanta gradi come hai fatto con gli altri due pacchetti, anche se comunque apprezzo che non sia rimasto nulla di intentato.
Lo zircone, invece, è molto importante anche ai fini della trama e mi è piaciuto l’uso che ne hai fatto. È bello, ma non è reale, che alla fine è un po’ la stessa storia di Green Fairy e del vortice in cui Maria sta cadendo a tutta velocità. Ci sono molti doppi sensi e significati nascosti in questa storia e non posso che apprezzarli tutti, perché è quasi sublime il modo in cui li hai incastrati tutti. Ti meriti senza dubbio i miei più sinceri complimenti per il lavoro accurato.
Gradimento personale: 4,5/5.
Credo che questa storia sia il più grande esempio di partecipante che conosce il giudice (uno dei due, perlomeno). Sai che amo molto la quasi perfezione grammaticale, per cui hai probabilmente riletto fino alla nausea e mi hai fatto apprezzare la cura per il testo; sai che amo le tematiche delicate, per cui hai modellato i tuoi pacchetti su un argomento a me molto caro e che non mi stufa mai; sai che amo i riferimenti, per cui hai impalcato tutto su Mary Poppins e lo hai fatto davvero egregiamente. Questa è senza dubbio una delle storie che, a livello di gradimento personale, è andata di più a toccare le mie corde – cosa che nei contest non accade praticamente mai perché quasi nessuno riesce a dire quello che vorrei leggere senza strafare o prendere gli argomenti nel verso sbagliato. Tu sei stata molto brava in questo, perché c’è questa crudezza a tratti che davvero è ben distribuita e mi ha colpita in positivo. Non pensavo che potesse uscire qualcosa del genere da te, che sei così delicata in quel che scrivi, e quindi mi hai conquistata.
Mi sono permessa di toglierti mezzo punto perché la protagonista è a tratti simile alla protagonista di Blue Maiden, o almeno l’impostazione della personalità così poco forte mi ha ricordato lei. Non potevo chiaramente toglierti dei punti per l’originalità per questo motivo, e generalmente non lo faccio a prescindere neanche in questo parametro, ma siccome è un tipo di donna che vorrei vedere il meno possibile (nella realtà, più che altro) mi ha vagamente indispettita... anche se non è la parola adatta. Probabilmente hai capito cosa intendo.
Ad ogni modo, ti faccio ancora i complimenti perché hai consegnato una storia molto valida!
Totale: 35/40. |