Nii-chan!
Eheh, pensavi che almeno qui ti lasciassi in pace, eh? E invece no, perché ho tutta l’intenzione di perseguitare te e il tuo stramaledettissimo talento. Come tu faccia a sottovalutarti proprio non lo so, insomma, sei così brava! Non sei la mia senpai mica per caso, eh. u.u
Oddio, ancora mi tremano le mani! Davvero, avrò fatto la cosa giusta? Oppure mi sono rovinata con le mie stesse mani? Ormai sono certa di soffrire di qualche complesso psicologico cronico non ancora identificato, se subisco un blocco del genere per un contest! Ma dico, quando si distribuivano la calma e la pazienza, io dov’ero? Sicuramente a mangiare nutella e a osservare qualche nuovo universo nascere assieme a Madoka prima di essere creata, aye.
Okay, riprendiamo il filo del discorso. Ma è mai iniziato?
Va bene, va bene, parliamo di cose serie ora. Di punti di vista della Morte ne ho letti ben pochi - scritti da te, senpai, e dal disgraziato caro signor Zusak - ed in entrambi i casi non sono rimaste delusa. Quello che hai scritto, seppur in prosa, appare ai miei occhi come pura poesia: la musicalità è cruda, sarcastica a volte, rispettosa. Hai sottolineato un aspetto importante, a mio parere: la Morte non è meno importante - o meno crudele, come dir si voglia - della stessa nascita o di un raggio di sole che filtra sereno dalla finestra. È grazie a lei che si chiude il cerchio; per quanto brutale possa essere, credo fermamente che porti ad una strana sensazione di calma.
Sarò sincera: mi spaventa. Ho paura di pensare cosa proverò quando la carezza della vita sarà scivolata definitivamente via da me: sentirò ancora l’aria fredda sferzarmi in viso la mattina, o il caldo soffocante dei pomeriggi di luglio? Sentirò ancora il profumo dei fiori, di mia madre, della vita? Sono domande che tormentano tutti, credo, ma temo non esista una risposta tangibile.
Ad ogni modo, l’abbinamento tra Morte e purificazione è singolare e decisamente ad effetto; come ti ho detto prima, raramente tendiamo a confrontare questo esito con qualcosa di positivo. Tu, però, l’hai fatto e, naturalmente, lo hai fatto alla grande; come sempre, direi.
Senpai, colgo ancora l’occasione per dirti che sei davvero brava, bravissima, e per chiederti come cavolo tu faccia a non notarlo. ;-;
Ci sentiamo su whats, ♥
Valecchan |
