Viene per tutti quel periodo della vita in cui si hanno le responsabilità di un adulto e la forza di volontà di un bambino, quando le femmine iniziano ad assumere una bellezza che prima non avevano e con loro non sai mai come comportarti, e quando il mondo degli adulti ti sembra così invadente dei tuoi sentimenti. Viene anche per un giovane stoico e per una fanciulla degli Iulii, allora come oggi. Carissima, hai descritto molto bene tutta l'innocenza e i turbamenti che l'amore porta a quell'età, sono proprio contento!

Ma come sono carini! :D E' davvero particolare leggere della loro adolescenza. Nella scorsa recensione non te l'ho detto, ma hai avuto un'idea molto originale. E' divertente vedere come sono entrambi così impacciati, ovviamente soprattutto Ottavia, ma in un certo senso Bruto non è da meno. Insomma, gli ha proprio fatto perdere la testa! 
Le descrizioni come al solito sono molto esplicative, la cura dei dettagli è una cosa che apprezzo molto.
Attendo nuovi sviluppi, anche per quanto riguarda l'altra storia su di loro!
A presto! 

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Bellissimo! Mi piace molto questo stile più fresco, che ben si addice agli eventi che ti appresti a narrare. La confusione di Bruto è stata resa in modo molto efficace, divertente quanto basta e anche seria. Come al solito l'ambiente che sia creare con le tue descrizioni è molto ricco di fascino.
Sono molto curiosa di leggere il punto di vista di Ottavia adesso!
Un abbraccio e alla prossima!

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Carissima,
ti rinnovo l’apprezzamento per questa nuova FF che hai avuto la grande gentilezza di mostrarmi in anteprima e che, al contrario della versione “adulta” della storia, presenta una sua leggerezza. Sarà l’età dei protagonisti, ma anche –penso agli sviluppi successivi – il diverso contesto storico-politico della vicenda.
Come al solito sei una grande creatrice di ambienti ed atmosfere, nonché di stati d’animo. Mi piace molto come descrivi lo stato d’animo del giovanissimo Bruto, insofferente di tutto (e di tutte) nonostante l’educazione stoica: qua c’è più l’abstine che il substine! Quella battuta sulle cicale, ad esempio, è fantastica (“E le cicale? Le cicale! Che strazio interminabile! Quei trilli, aspri e ossessivi, gli stavano rimbombando sin anche nelle caviglie!”)…
Mi sono rivista molto nel ragazzo acciuffato dalle arpie in visita alla madre che valutano e apprezzano la sua crescita: mi ricorda quando avevo 10-12 anni!
L’apparizione di Ottavia è un colpo… “Stabilito questo, poteva benissimo riprendere ciò che era intento a fare, ossia uscire di casa. Del resto, l'aveva scandagliata dalla cima della testa a ciò che si vedeva dei piedi, a quelle caviglie che sbucavano da quella gonna sottile...
Era già trascorsa una mezz'ora e lui non si era ancora schiodato da lì.”
Ovvio che non si schioda, il giovinastro: l’avvenenza della giovanetta in fiore risveglia tutti i suoi appetiti e gli fa dimenticare la presenza della sesta megera, Azia (quanto la detesto, quella malafemmina in salsa hollywoodiana, non mi stancherò di dirlo!).
Uno sguardo a quegli occhi pesti, poi, fa il resto. E che dire di lei che si sbrodola con la frutta, divenendo inconsapevolmente un oggetto di libido? Mi viene in mente a questo proposito una famosa scena di erotismo a tavola, quella della locanda in “Tom Jones”.
Dopo “Cato maior de senectute”, ecco “Brutus minor de adulescentia”…
Ti confesso che, data la premessa, la curiosità per il seguito è molto forte!
Un abbraccio,
K.

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Carissima Feles...che bello leggere una tua nuova versione di Rome...qui come già preannuncia dal titolo, parlerà della adolescenza, quel periodo difficile di ogni ragazzo o ragazza che vive quel momento della vita...come sempre un bellissimo capitolo...mi hai regalato delle forti emozioni per il momento...al prossimo capitolo
un bacio ed un abbraccio
un caro saluto
p.s. aggiorna quando puoi anche le altre storie

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