Saranno quasi solo cose che ti ho detto in privato perché ho già seri problemi a recensire una volta, due sarebbe chiedere troppo a quella bestiaccia che è il mio cervello ma, mi sembrava giusto riscrivertele qui -specie considerando che non recensisco quasi mai ma amoh sempre-.
So, come sai io nell'angst non sguazzo, ne rinosco l'effetto e il peso che ha ma sono, sostanzialmente, un animale da fluff, però il tuo angst l'ho sempre letto con enorme piacere; a mio parere, riesci a dosarlo in modo perfetto, colpisci i sentimenti del lettore -tanto- senza diventare eccessiva, sei d'effetto al punto giusto, insomma. Oltretutto John e Sherlock riesci a prenderli in modo commuovente e qui hai preso in modo bellissimo il cambiamento che fa Sherlock dopo la caduta, si vede benissimo la maschera del sociopatico che cede a favore dell'uomo, il dolore per la perdita, seppur temporanea di John, e ho apprezzato tantissimo il tuo voler dare a Sherlock il suo spazio in una post-Reichenbach, invece che concentrarti su John, il cui denial ho visto in tutte le salse.
Mi piace anche come sei finita a riaddatare la frase finale di Sherlock, che è molto bella anche così, sebbene, e ti ho già detto quanto la adorassi, la prima versione fosse più d'effetto.
Ma, giuro, con Sherlock che parla in francese non mi lamento a prescindere.
A conclusione, chapeau, questa shot è veramente bella e sono felicissima che tu, alla fine, abbia deciso di postarla.
Un bacio
Amaerise.
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