Ciao :3
Avevo veramente voglia di leggere una Ganna, e devo dire che sono stata ampiamente ripagata!
Allora, parto col dire che mi piace questa tua idea di ganna che hai dato alla storia: velata, soffusa, che ognuno può immaginare come meglio crede, ma al contempo reale, concreta.
La caratterizzazione dei personaggi mi è sembrata davvero IC: Johanna, soprattutto, l'ho trovata davvero perfetta. Ho apprezzato questa alternanza tra riflessioni e ricordi, perchè hai mostrato così varie parti del suo carattere originario e come poi è diventato in seguito ai fatti accaduti: una Johanna combattiva, determinata, forte, coraggiosa, eppure lentamente piegata dalle torture, spaesata, a tratti paurosa, dubbiosa, fragile, ma sempre con una punta di carattere tosto al suo interno. Insomma, per me l'hai rappresentata al meglio!
Anche Gale mi sembra ben rappresentato, nel suo lato "altruistico": è lì per Johanna, per capire come sta e per confortarla e la loro interazione mi è piaciuta, l'ho trovata adatta alla situazione descritta.
Tutta la storia è ben scritta, fluida ma ricca di particolari e queste sono cose che io personalmente adoro quando leggo.
Mi permetto di segnalarti solo qualche scelta lessicale/ortografica (e qualche svista) che hai fatto e che ho trovato un po' "stonata" all'interno di questa bella storia:
Il silenzio più profondo immischiato al canticchio di qualche volatile la rilassava. ---> più che immischiato, forse avrei messo semplicemente mischiato;
Una decina di medici la scrutavano, come lo si fa con un esperimento da laboratorio, si guardò intorno, era circondata dal bianco più puro. ---> dopo laboratorio avrei messo un punto e virgola, dando respiro alla frase successiva (e magari un due punti dopo intorno, rendendo la frase esplicativa);
Si ritrovò sola, l'ultima parola che riuscì a sentire era "tredici", non capì. ---> anche qui controllerei meglio le virgole e forse suonerebbe meglio un fu invece che era;
Erano quelle di Ennie, ---> qui hai avuto una piccola svista, il nome è Annie;
Erano quelle di Johanna, non voleva dimostrare la sua debolezza, i primi giorni cercò di resistere, di sembrare più superiore a loro, ---> più davanti a superiore non ci vuole, perchè superiore esprime già un concetto superlativo;
Quell'attacco di panico si trasformò in veri e propri spasmi, l'aria veniva a meno e non aveva più possesso di sé stessa. ---> anche qui una svista, la a davanti meno;
L'uomo l'accarezzò il viso, allontanando i capelli da esso, poi porto a stretto contatto i loro corpi in un confortevole abbracciò. ---> su porto va l'accento del passato, mentre su abbracciò va tolto, poichè non indica il verbo ma il sostantivo.
Mi sono permessa di segnarti queste cose perchè ho davvero apprezzato la storia e mi dispiace vedere rovinato un lavoro solo per qualche piccolezza! Spero non ti dia fastidio >.<
Comunque, bravissima, sono stata contenta di leggere questa ganna :D
Alla prossima!
un bacio, Giraffetta |