Recensioni per
Protect me from what I want
di allonsy_sk
Mamma mia! Sto leggendo tutta la storia e volevo arrivare alla fine per lasciarti un commento ma questo capitolo è scritto talmente bene (come tutti gli altri) e mi ha commosso tanto che non potevo non scriverti dei complimenti! Brava! |
Aaaaaaaah sei riuscita a completarla! Mamma mia che brava, meravigliosa, complimenti! 😍 |
La storia è Bella e ben scritta ma la bambina Di John Che fine ha fatto? |
Rassicurante, sereno, giusto….Questi sono i primi aggettivi che mi sono venuti in mente dopo aver letto quest’ultimo capitolo della tua bella storia. Rassicurante come John nei confronti di Sh e sereno come quest’ultimo, letteralmente travolto e illuminato da un sentimento che diventa sua ragione di vita. “…Sherlock rotea gli occhi prima ancora che… John è conciliante perché vuole che Sherlock ascolti… lo sguardo fisso fuori dal finestrino…”: questi e altri “indizi” rivelano come tu abbia saputo mantenere i miei due personaggi preferiti perfettamente IC anche in vicende e situazioni che si sono allontanate ovviamente dal vissuto delle varie puntate televisive. La conclusione non è dolciastra ma ragionevolmente tenera. Bella quella richiesta di Sh che desidera che John sia fiero del loro amore anche di fronte al mondo che non ha mai accettato la sua complicata personalità. Ora Holmes non è più solo, ora John può dimenticare per sempre le ombre della sua vita. |
Ciao, sperando che questa recensione possa farti piacere, ti confesso che anche questo capitolo non me lo aspettavo così presto. Ma mi ha fatto tanto piacere trovarlo e con questo vedere la fine di questa storia stupenda. L'ho amata tantissimo e mi sarebbe dispiaciuto vederla incompleta. Di sicuro in futuro la rileggerò, ora che è completa mi pare doveroso farlo e lo farò prima o poi, di sicuro. Ti ringrazio per averla scritta e pubblicata su efp, perché è stato davvero un piacere leggerla. |
Innanzitutto ti ritrovo con piacevole sorpresa...Bene! "..ciò che di fatto desidera al punto di mandarsi in confusione per la violenza del proprio desiderio...": la pazienza e la tenerezza di John stanno sgombrando il cuore ed il corpo di Sh dalle pesanti pretese di una sconfinata razionalità che limita l'espressione di un grande sentimento. E' un detective impacciato, quasi spaurito di fronte alle, per lui sconosciute, esigenze di completarsi con l'altra persona, per sentirsi appagato. Cerca appiglio nella sua capacità superiore di catalogare, di dedurre i dati della realtà (“…ha come la ragionevole impressione che questo particolare esperimento possa rivelarsi un pieno successo – ovviamente da verificare attraverso numerosi test..”) per il residuo timore di venire travolto da qualcosa di non controllabile. Tu descrivi efficacemente tutto il percorso attraverso cui i due si ritrovano uniti. E quello che mi è piaciuto di più è che l’hai fatto senza tradire le caratteristiche IC di entrambi e hai usato toni da cui si intuisce una certa delicatezza rispettosa nell’entrare in sfere molto private, anche se si tratta di due personaggi non reali. |
Recensisco solo ora perché da poco ho scoperto questa storia... Veramente molto bella davvero... Le storie in cui si riesce ad entrare letteralmente nel personaggio e nella sua mente sono davvero una cosa meravigliosa... E credo che questa sia una delle meglio riuscite... Complimentissimi! |
La mia sorpresa nel vedere questo aggiornamento è stata una cosa sul genere: sogno o lo vedo veramente? Non prendertela, ma avevo ormai perso le speranze, mettendo una pietra sopra questa storia e considerandola non conclusa. Considerato poi il fatto che mi sono tolta da fb, non potevo neanche chiedere notizie sugli aggiornamenti. |
Ho scoperto questa fan fiction da chi per te l'ha pubblicata su wattpad e posso assicurarti che l'ho letta tipo in due giorni. Mi piace moltissimo come scrivi e l'ambientazione, i personaggi e la loro caratterizzazione è molto buona! Venendo sul tuo profilo sono rimasta un attimo spiazzata dal fatto che facesse parte di una raccolta (E CHE RACCOLTA!!) e quindi mi sono persa un secondo sul fare ordine cronologicamente parlando! Vorrei veramente leggere le altre, ma di solito vado in ordine, quindi se non finisco di leggere questa, non posso procedere con le altre :(( mi dispiace per il brutto periodo e mi dispiace anche vedere che qui questo capitolo è stato pubblicato a Giugno... Spero vivamente che tu possa ritrovare l'ispirazione, perché veramente sei brav@! Quindi attenderò l'aggiornamento (: |
“…John è stato molto chiaro in proposito…”: siamo proprio in un’atmosfera familiare, con chi è aggrovigliato nei suoi assurdi complessi d’inferiorità e con chi deve assumere figure quasi materne per limitare i “capricci” sia pure di una persona con un’intelligenza fuori dal comune. Ed è proprio questa la chiave giusta nell’interpretare l’essere complementari di quei due e cioè il fatto che John trova in Sh una continua sferzata di energia per sentirsi sempre vivo giorno per giorno, mentre Holmes scopre, nel suo coinquilino, la rassicurante dimensione della familiarità e del vero affetto. Con la solita, minuziosa attenzione ci spieghi come mai il consulting non riesca ancora a suonare liberamente il proprio prezioso violino ma, per lui, ora, non è esattamente un dramma: sta vivendo qualcosa che non gli fa mancare troppo la sua musica. Lo ritrai teneramente impacciato nel nascondere i propri sentimenti ma, nello stesso tempo, vorrebbe trovassero finalmente la via per esprimersi. Gustoso il “duello” sul divano, tra Watson semplice e immediato nelle sue manifestazioni emotive e Sh che è terribilmente IC nel suo impaccio e nella sua incapacità di rendersi conto che la sua bellezza lo rende attraente agli appartenenti di entrambi i sessi e che la sua intelligenza non ha rivali… Ma a lui interessa solo il “suo” medico, e non riesce a capacitarsi del perché Watson sia attratto da lui (“…“Ho paura di non essere abbastanza…”). Paure a confronto, sicuramente, come ho osservato nella recensione al precedente capitolo, ma la via d’uscita c’è ed è l’affettuosa, semplice ma completa dedizione di John:”… Non voglio uscirne in nessun modo…”. Senza complicazioni, “finchè morte…..”. Lettura rassicurante e che mette il cuore in pace. |
No, per quel che mi riguarda io non sono rimasta delusa. Certo mi aspettavo una lemon, ma più che altro perché (epilogo escluso) ero sicura che questo fosse l'ultimo capitolo come avevi detto. Averne uno in più non può farmi altro che piacere, inoltre credo che quello che Sherlock ha affrontato qui meritasse un capitolo a sé, che necessitasse di uno spazio dove lo approfondissi. Personalmente ho trovato molto carina la scena in cui Sherlock racconta del caso e nel frattempo John lo ascolta, distraendolo a suo modo. Il caso è interessante e in un primo momento sembra quasi la parte reggente del capitolo, poi invece John distrae un po' tutti quanti e l'attenzione si sposta sui sentimenti di Sherlock e sul suo non riuscire a lasciarsi andare ancora completamente. Così come sul controllo che lentamente viene meno, fino a che - finalmente - Sherlock riesce a confessare le sue paure. Dopo l'incidente e la confessione d'amore di John, io credo che Sherlock sia rimasto spiazzato dalla capacità di John di adattarsi alla nuova situazione. Avrà anche lui le sue paure, ma di certo non sono profonde quanto quelle di Sherlock che ha già sofferto così tanto che ancora fa commuovere. In particolare ho trovato toccante la scena in cui confessa quello che teme di più ovvero di rovinare tutto, di non essere capace (e proprio per quello che è sempre stato) finendo col far fuggire John e farlo scappare. Io credo che Sherlock non sopporterebbe di essere lasciato un'altra volta, o di venir rifiutato come è già successo. |
"...forse non sarebbe stato in grado di superare le proprie paure...": eccola la chiave per comprendere tutte le complicazioni che si sono accumulate nel riavvicinamento dei due, cioè la paura, l'umana insicurezza di constatare, da parte di Watson, l'esistenza di un sentimento troppo coinvolgente per essere ignorato e per avere la certezza di non soffrire. Tu riabiliti John in qualche modo; giusto, l'abbiamo giudicato forse un po' vile di fronte allo svolgersi degli eventi del post-Reichenbach, attonito di fronte ad uno Sherlock "risorto" e di fronte all'enormità del vuoto che il "volo" del suo strambo coinquilino, dal tetto del Barts, gli aveva lasciato. "..tutte le legittime paure e le illogiche paranoie di Sherlock...": ma anche Sh ha paura, una sensazione nuova e terribile per lui, paura di dover tornare alla sua solitudine, ma, questa volta, resa drammatica dall'aver conosciuto una persona che gli ha aperto strade e terre nuove, quelle del suo cuore. Due paure a confronto, bella sfida il riuscire a descriverle senza scivolare nello scontato, nel "pattume" romantico. Tu, questa sfida l'hai superata con uno stile efficace, "condito" qui e là da un pizzico di saporita ironia e di condivisione umana e dalla caratterizzazione sicuramente IC dei personaggi. Il capitolo è una corsa travolgente nelle emozioni e nella scoperta di sempre nuovi confini di quella che può essere l'espressione di un sentimento unico. Sh e John ne sono travolti, confusi e fusi in un'unica entità palpitante. Non bello ciò che hai scritto, splendido. |
Ma che bello! |
Molto bellino Sherlock che cerca di salire le scale e vuole farcela da solo <3 e John dietro a sostenerlo. Ora vediamo cos'hai pensato per la lemon... sono curiosa. |
E va bene, non lo dice nessuno, lo dico io. |