Recensioni per
406
di Padme Undomiel

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
31/07/15, ore 11:14
Cap. 1:

Mi è piaciuto davvero tanto il ritratto che fai di tutti questi personaggi che, andando in visita a Subaru, si rivelano scoprendo le proprie fragilità e le proprie paure, insieme alle sue.
Li hai tratteggiati in maniera ammirevole, come l'ambientazione della stanza d'ospedale, le luci e le ombre. L'ultima parte, quella di Seishiro, è veramente stupenda.
La metto tra le preferite. Bravissima.

Recensore Master
03/04/15, ore 12:07
Cap. 1:

Presa dalla lettura delle tue fanfiction su Digimon noto che hai scritto sul mio manga preferito: Tokyo Babylon/X. E su Subaru. Su Seishiro. Il mio nick non è un caso e per questo non ho potuto non leggere quello che hai scritto e questa è la prima lettura, la prima deliziosa lettura che - se solo avessi spazio tra i preferiti - come una stella tra le più belle e luminose, sarebbe nel mio personale firmamento dei preferiti.
Tutti i personaggi sono molto IC, sembra così semplice scrivere del depresso, triste e romantico Subaru, tuttavia non è così, perché il Subaru di X ha una logica masochista, un'etica inversa, sogni e speranze che solo lui può comprendere, eppure tu entri in empatia con lui, lo muovi con maestria, sagacia, ogni gesto, ogni parola studiata, la tua ispirazione fiorisce e crea uno stile unico, con profonde contaminazioni liriche, profondo, non propriamente ricercato, ma profondamente sensibile al mondo interiore dei personaggi che si riflette con il prossimo, nell'ambiente dove sono.
Sorata strappa sorrisi malinconici al lettore e probabilmente fa inconsapevolmente male a Subaru, un Subaru che non può capire, ma che si rivela con lui senza essere amichevole, gli dona la sua sincerità, nella sua visione del mondo più giusto.
Poi arriva Arashi che fa a gara con il giovane Subaru per goffaggine, una goffaggine dettata solo dalla timidezza e che per questo Subaru può comprendere e... ne sembra quasi mortificato. Allora Arashi, lo nota, lo vede umano ed amabile, non fa più soggezione, solo tenerezza; si scambiano i ruoli perché ancora quel Subaru timido, goffo, terrorizzato dal disturbare è lì e si svela, per poco, ma è un buon segno.
Arriva poi il paterno Aoki, amabile nelle conversazioni, accorto, dolce, che si permette di viziare Subaru come un figlio, giocando con lui, chiedendo un consiglio non necessario e che non scalfisca l'orgoglio del giovane uomo. Aoki è così ignorato, c'è spazio solo per la sua dolcezza e non si sa molto altro, quindi è una piacevole sorpresa la sua interazione con Subaru, lo spazio e il peso che occupa in questo tentativo di viziarlo. Il suo lato paterno è davvero commovente.
Poi segue Yuzuriha, con Inuki, che sembrano il fantasma di un passato felice: Yuzuriha dolce e allegra come Hokuto e Inuki che ricorda l'amico d'infanzia di Subaru, quanto il suo sogno, i suoi sogni, nei giorni in cui nello studio veterinario Sakurazuka parlava del suo futuro con gli animali. Non ci sono flashback, non ci sono menzioni, ma nel cambio d'umore di Subaru, tra le carezze, c'è tutto questo sottotesto dolceamaro che si conclude con un'affettuosa stretta di mano, un gesto insolito per il Subaru adulto, ma naturale per il Subaru sedicenne che non è morto, è lì, ingiallito dal tempo e dal dolore che un gesto d'affetto riesce però ad evocare.
La visita di Karen è probabilmente la più struggente, se tramite le visite precedenti abbiamo visto emergere poco a poco il Subaru adolescente, quello tanto amabile e puro, nessuno lo ha visto realmente e consapevolmente, ma Karen lo vede e lo vede somigliante alla bambina che era, lo vede e lo comprende e lo abbraccia; nel suo bellissimo gesto d'affetto Subaru trema e può sembrare banale, ma mi sono chiesta per cosa tremasse: per l'emozione? Per la paura? Per la rabbia? Per esser stato notato? Perché fremeva del bisogno d'affetto? Per le lacrime? Il povero Subaru ha così tanti motivi per tremare e, in qualche modo, hai lasciato l'incognita di quella reazione nel tuo testo.
L'ultima - ma non propriamente ultima - visita è di Kamui, quel Kamui grato e perso per lui che si accontenta del suo silenzio e a cui Subaru dona il suo silenzio, a suo agio perché probabilmente vede tanto di se stesso, quanto gli da l'occasione per essere adulto. E a quell'adulto Kamui parla col cuore in mano, quasi disperato, lo invita a volersi bene ed anche a volergli bene, ha bisogno di lui, anche se Subaru non sarà mai suo e non c'è un futuro gioioso davanti a loro, vuole vivere senza rimpianti e dare a Subaru stesso l'occasione per farlo e Subaru lo illude, perché sa che Kamui ha bisogno di sogni.
Non mi aspettavo infine un'ulteriore visita, quella che più Subaru apprezza, quella che lo fa sentire vivo... Seishiro è stata una magnifica ed emozionante sorpresa, più per Subaru sicuramente. Il loro onesto momento, fatto di parole ciniche e crudeli fa stringere il cuore, perché nonostante tutto loro si somigliano ormai, si capiscono, Seishiro può dire cose crudeli e forse Subaru ci crede, ma allo stesso tempo nel suo aprirsi solo e soltanto a lui c'è anche comprensione, comprensione per la sua diversa etica che - in qualche modo - ha influenzato anche lui. E tutto si conclude con la gelosia che esplode come i petali di ciliegio che invadono la stanza e poi lasciano solo Subaru; forse Seishiro l'ha fatto per protezione o per difendersi dai suoi sentimenti, entrambe le azioni sono da lui e in linea con il suo pensiero.
Dovrai perdonarmi questa lunga analisi, ma l'emozioni in ogni riga è stata tanta e ho voluto immergermi nella bellezza del tuo racconto, lasciarmi cullare dal suono di ogni parola che sembra studiata, perfetta lì dov'è, in una stesura limpida d'ispirazione calviniana, dove tutto è al giusto posto e non serve una parola in più o una parola in meno per esprimere l'essenza del racconto; questo è lodevole e meritava analisi, soprattutto perché - come già detto - sei entrata in empatia con quel tesoro di Subaru e gli hai dato le coccole che meritava con questa fanfiction. Mi spiace di vedere che non ci sono stati commenti, ma credo che il fandom sia ormai troppo di nicchia o, peggio, dimenticato.
Se scriverai ancora su di loro, sentiti libera di informarmi, sarò lieta di leggere!