Con le originali sono sempre un po' restìa, perciò ho deciso di leggere questa la cui descrizione pure mi ha interessato, prima dell'altra tua long Cherik.
Le premesse sono ottime, ma ancora non so se la storia mi catturerà: per cui ovviamente intanto la metto tra le seguite.
Detto questo, il primo capitolo è scritto non bene, ma di più.
E' scorrevole, e non ha un virgola che sia una fuori posto - so già che te la cavi, ma per ottenere un simile risultato non basta essere accurati e correggere e rivedere come non ci fosse un domani, occorre che fin dall'inizio il testo fluisca con un senso ben definito: c'è una tale perfezione qui che non so proprio come complimentarmi con te.
Ogni parola è quella esatta, ogni frase è necessaria e non c'è davvero nulla che ecceda, o di superfluo.
Hai catturato subito la mia attenzione e l'hai tenuta alta fino alla fine.
E anche se il soprannaturale è forse il campo più usato ed abusato che ci sia in letteratura, non ho avuto alcun senso di deja-vu.
E' stato come leggere una fiaba tradizionale, bella come quelle dei Grimm o di Andersen... ma esposta in uno stile più "commestibile", se mi passi il termine ;)
Domanda: Erasia è un nome inventato da te, o...?
Ha un significato preciso?
(Nella conclusione sembra di capire che sia proprio "amata da Dio" ma, a meno che non si tratti di una lingua a me estranea, non riconosco nessuna radice. A parte, forse, "asi", per "dei").
(Controlla le ultime frasi: la domanda e la risposta sul nome, appunto, se le è mangiate l'editor, credo tocchi mettere le virgolette doppie). |